Sinner "non si è più voltato": il dettaglio che spiega tutto

Sinner "non si è più voltato": il dettaglio che spiega tutto

Felix Auger-Aliassime sapeva di entrare in campo contro uno dei giocatori più in forma del circuito, ma dopo il match delle Atp Finals ha ammesso di essere rimasto colpito oltre le aspettative da Jannik Sinner . Il canadese ha retto un set prima di calare, complice anche un fastidio al polpaccio , situazione che però ha subito ridimensionato per sottolineare invece la grandezza dell’avversario. Le sue parole fotografano bene cosa significhi affrontare Sinner in questo momento: "È difficile da battere ovunque, ma qui lo è ancora di più. Ha iniziato la partita in modo incredibile e non si è più voltato indietro . Dal primo punto all’ultimo, è stato eccezionale. Congratulazioni a lui". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44943258]] Auger-Aliassime, che aveva battuto Sinner nelle prime tre sfide per poi perdere le successive tre, ha provato a spiegare cosa rende l’azzurro tanto speciale. Un raffronto pesante lo fa subito capire: "È spettacolare come punisca con il servizio e poi non commetta quasi nessun errore in risposta — ha aggiunto —. Di tutti i giocatori che ho affrontato, lui ha probabilmente la migliore combinazione di servizio e risposta. Non ho mai giocato contro Roger nel suo periodo d’oro, ma Jannik serve l’80% delle sue prime di servizio e risponde a tutte le risposte. È una pressione costante fin dal primo punto". Un’analisi lucida, ancora più significativa se si considera che il canadese ha affrontato alcuni tra i migliori battitori e ribattitori del circuito. A rendere tutto ancor più complicato, il fastidio fisico accusato nel secondo set: non un infortunio grave, assicura, ma abbastanza da impedirgli di restare agganciato nel punteggio. "Non è pericoloso. Non sono preoccupato. Dobbiamo solo dargli atto: oggi è stato migliore di me. Mi preparerò per la prossima partita”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44944951]] In chiusura, Felix ha voluto ribadire la sua filosofia quando si trova di fronte campioni come Sinner: "Non ho mai avuto paura di una partita di tennis. Non stiamo andando in guerra… Jannik è incredibile, ma sapevo cosa aspettarmi". Una consapevolezza che vale più di mille analisi tecniche.

Antonio Conte, il retroscena: "Cosa gli hanno risposto i giocatori in spogliatoio"

Antonio Conte, il retroscena: "Cosa gli hanno risposto i giocatori in spogliatoio"

Le frizioni interne al Napoli sono tornate al centro del dibattito dopo la sfida persa per 2-0 contro il Bologna. A Pressing , Sandro Sabatini ha offerto una lettura netta della situazione, parlando di un rapporto sempre più complesso tra Antonio Conte e i suoi giocatori. Secondo il giornalista, il tecnico non percepirebbe più quella compattezza che aveva contraddistinto il suo primo anno in azzurro. Sabatini ha anche raccontato un retroscena risalente alla trasferta di Eindhoven : "Credo che ci sia uno scollamento tra Conte e la squadra. Quando un allenatore dice: ‘Devo parlare con la società’. Che vuol dire? Devi parlare con i giocatori, oppure ci hai già parlato? — ha esordito prima dell’aneddoto — Se volete vi racconto una cosa, a Eindhoven hanno avuto un confronto molto acceso negli spogliatoi dove Conte aveva tutti con la testa bassa fino all’anno scorso, ora invece qualcuno ha alzato la testa e gli ha detto: ‘ E quindi? ’. Nello spogliatoio, dopo la pesante sconfitta di Champions, sarebbe nato un confronto molto teso, con alcuni calciatori non più disposti ad accettare in silenzio i rimproveri dell’allenatore. Un segnale che, nella sua lettura, mostrerebbe una squadra con meno timore reverenziale rispetto al passato e un clima reso fragile dai risultati negativi. Le interpretazioni di Sabatini, unite alle dichiarazioni dure rilasciate dallo stesso Conte nel post-partita di Bologna, hanno alimentato nelle ultime ore rumors insistenti su possibili scossoni in panchina. Voci che, per quanto prive di conferme, si sono diffuse rapidamente sui social, fino a ipotizzare scenari estremi come le dimissioni del tecnico. A spegnere ogni speculazione è arrivato però l’intervento diretto di Aurelio De Laurentiis . Il presidente, con una serie di messaggi pubblicati su X e poi rilanciati dal club, ha difeso apertamente Conte, definendo “infondate" le ipotesi di un addio e sottolineando il legame solido che lo unisce al suo allenatore. De Laurentiis ha poi parlato di sintonia personale, professionalità e dedizione quotidiana, ribadendo che Conte resta il punto fermo del progetto. Un messaggio che mira non solo a rassicurare l’ambiente, ma anche a ricompattare il gruppo: il Napoli non cambia guida, ora tocca alla squadra ritrovare convinzione e risultati.

Sondaggio-Piepoli, solo il 24 per cento dei dem vuole Schlein leader

Sondaggio-Piepoli, solo il 24 per cento dei dem vuole Schlein leader

Il campo largo ci sta provando in ogni modo a rimanere unito ma, inevitabilmente, più le scadenze elettorali si avvicinano e più cresce la competizione interna. Specie fra i leader dei partiti della coalizione che, prima o poi, saranno chiamati a decidere chi guiderà la sinistra nel 2027 contro Giorgia Meloni e la compagine di governo. Elly Schlein , forte dei numeri del Partito democratico, sogna di non doversi confrontare con le primarie. Il Pd, stabilmente oltre il 20%, ha ormai staccato da tempo il Movimento 5 Stelle, relegato a seconda forza della coalizione. Ma Giuseppe Conte non ha nessuna intenzione di farsi da parte, forte del suo apprezzamento trasversale ai partiti del campo largo. E poi c’è lei, la new entry e nome forte di tutta l’area riformista: Silvia Salis , neo sindaco di Genova che però sogna già un ruolo nazionale. Sondaggi alla mano, la faccenda si complica e non poco per Schlein. L’ultima rilevazione sulle preferenze degli elettori sul possibile nome del leader del campo largo è stata effettuata dall’Istituto Piepoli: in vetta c’è l’ex premier pentastellato che raccoglie il 16% dei consensi. Sarebbe il nome giusto per sfidare Meloni secondo il 59% degli elettori del M5S e anche per il 17% di quelli del Pd. La seconda piazza, a sorpresa, non è per la segretaria del Pd, ma per il sindaco del capoluogo ligure. Silvia Salis infatti è indicata dal 10% delle persone che hanno risposto al sondaggio: è lei la figura su cui puntare per il 27% dei dem, ma i consensi scendono a solo il 6% tra i grillini. La terza piazza, infine, è proprio per Elly. Un dato già preoccupante (ha solo il 9% delle preferenze) a cui si aggiunge la batosta interna al Pd. Nonostante sia la segretaria del partito, Schlein perde il derby con la Salis: a ritenerla la leader giusta per portare il campo largo a Palazzo Chigi è solo il 24%. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44933765]] Drammatico anche il tasso di approvazione fra gli elettori del Movimento: a volerla come guida del campo largo è solo il 4%. Al netto della “classifica generale”, a preoccupare tutti è l’ultima voce del sondaggio: il 65% degli elettori ritiene che nessuno di questi nomi sia quello giusto per guidare la sinistra. Una percentuale che non lascia spazio a interpretazioni e che costringe i leader a una riflessione profonda, sia sulle loro figure sia su quelle di chi potrebbe prendere le redini del carrozzone rosso.