A Roma la mostra "Preghiera per andare in Paradiso con gli asinelli"

A Roma la mostra "Preghiera per andare in Paradiso con gli asinelli"

Roma, 11 nov. (askanews) - La spiritualità come atto rivoluzionario che si contrappone all'egoismo e all'omologazione, per riscoprirsi "semplicemente" umani. E' questa la filosofia che anima "Preghiera per andare in Paradiso con gli asinelli" - Omaggio a Francis Jammes, l'action set di Raffaele Curi promosso dalla Fondazione Alda Fendi - Esperimenti negli spazi di Palazzo Rhinoceros a Roma, fino al 12 aprile. Questa mostra fa parte di un progetto artistico diviso in tre appuntamenti e focalizzato sulla figura dell'asino, inteso come animale amico dell'uomo, indipendente, saggio e resiliente, presente nella tradizione cristiana come simbolo di bontà e umiltà. In questo caso Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, recupera il componimento di Francis Jammes "Preghiera per andare in Paradiso con gli asini", in cui il poeta francese si rivolgeva a Dio per implorarlo di condurlo, con la guida degli angeli, nel regno della pace eterna. La mostra, che è gratuita e si sviluppa in tutti i piani del palazzo progettato da Jean Nouvel per Alda Fendi, fa parte di una trilogia di eventi, come ha spiegato la stessa Presidente della Fondazione: "Il secondo sarà l'Asino d'oro di Apuleio, che è un racconto, in latino, del secondo secolo dopo Cristo. - ha detto Alda Fendi - Il terzo invece è proprio l'omaggio alla grande artista Marina Abramovich. Lei aveva presentato questa performance, che lei era inginocchiata davanti al suo asino, ed è stata inginocchiata per quattro ore, e parlava con lui e gli raccontava tutta la sua vita, i suoi problemi, le sue gioie, le sue tristezze e quest'asino la ascoltava come se fosse un confessore".

Milano, voragine al centro della carreggiata: disagi per gli automobilisti

Milano, voragine al centro della carreggiata: disagi per gli automobilisti

Una perdita d'acqua ha provocato il cedimento della carreggiata in viale Brianza a Milano. L'area è stata chiusa al traffico intorno alle 5.30 e non si sa quando potrà essere riaperta. Sul posto si sono messe subito al lavoro le squadre di pronto intervento dell'acquedotto per ripristinare il manto stradale e consentire la riapertura di uno snodo centrale che collega la stazione Centrale a piazzale Loreto. Secondo quanto ricostruito, il cedimento è avvenuto attorno alle 4 del mattino, quando sono crollati un palo della luce e un semaforo. Non si segnalano feriti, ma disagi alla circolazione.

Consiglio generale Fieg: appello per il diritto dei cittadini ad una informazione libera

Consiglio generale Fieg: appello per il diritto dei cittadini ad una informazione libera

Il Consiglio generale della FIEG, riunitosi oggi, esprime preoccupazione per l'assenza nel disegno di legge di Bilancio di misure e risorse specifiche per l'editoria quotidiana e periodica che consentano di riconoscere il sostegno alle imprese del settore, alle edicole e ai distributori di giornali. A fine 2025 terminano, infatti, gli interventi di sostegno alla filiera editoriale introdotti negli scorsi anni – come il credito sulla carta e i contributi per le copie vendute, gli investimenti in innovazione e le assunzioni di giovani professionisti, gli aiuti alle edicole e alle imprese di distribuzione dei giornali e il contributo per le pagine culturali, peraltro non ancora attuato – che hanno contribuito a consentire alle imprese del settore di continuare a produrre e distribuire informazione di qualità, di affrontare le sfide del digitale e dell'intelligenza artificiale e di salvaguardare posti di lavoro. Gli editori della FIEG confidano che nel corso dell'approvazione del disegno di legge Governo e Parlamento colmino la lacuna e diano concretezza alle unanimi dichiarazioni sul valore insostituibile di una informazione attendibile, libera ed indipendente, assicurando anche nei prossimi anni le condizioni, normative ed economiche, affinché la stampa e l'intera filiera editoriale possa continuare a svolgere il proprio compito al servizio dei cittadini. Gli editori della FIEG, con una pagina che sarà pubblicata su tutti i siti e le testate edite, fanno appello ai Parlamentari, ai Presidenti delle Regioni e delle Province, ai Sindaci, agli Assessori e ai Consiglieri comunali, provinciali e regionali affinché sostengano le ragioni di un settore fondamentale per garantire ai cittadini una informazione libera, attendibile e radicata nei territori. Il Consiglio generale ha dato inoltre mandato al Presidente di attivare tutti i canali istituzionali e di intraprendere ogni iniziativa ed azione utile per la conferma delle attuali misure di sostegno a tutta la filiera editoriale.

"Mrs. Playmen", Crescentini: ha insegnato diritto al piacere alle donne

"Mrs. Playmen", Crescentini: ha insegnato diritto al piacere alle donne

Roma, 11 nov. (askanews) - Carolina Crescentini interpreta la direttrice della prima rivista erotica italiana, Adelina Tattilo, nella serie "Mrs. Playmen", dal 12 novembre su Netflix. E' il racconto di una donna che ha saputo reagire alle difficoltà e al maschilismo di quegli anni, ribaltando le regole del gioco. Quando il marito, interpretato da Francesco Colella, la lascia sola ad affrontare i creditori lei trasforma Playmen in una pubblicazione all'avanguardia e riunisce attorno a sé un team di intellettuali, creativi audaci e fotografi visionari. Crescentini ha detto: "Lei ha sicuramente contribuito al cambiamento dei costumi di questo Paese, ha parlato a uomini e donne, innanzitutto insistendo sul fatto che il piacere, il sesso e l'erotismo non appartiene solo al mondo maschile, ma che è una questione anche femminile, e che si fa in due, quindi devi essere interessato anche al mio diritto al piacere. Lei sosteneva che una qualunque donna, in ogni donna c'è un aspetto erotico e che non devi aver paura a viverlo, sentirlo e se ne hai voglia a mostrarlo". La serie diretta da Riccardo Donna è ambientata in un'epoca, gli anni Settanta, in cui le donne erano relegate al ruolo di madri e casalinghe. Tattilo fu in prima linea, a suo modo, nelle battaglie per il divorzio, il diritto all'aborto e l'emancipazione femminile. Alla domanda quale sia stata secondo lei la sua più grande dote Crescentini ha risposto: "Il coraggio, le vedute ampie, l'essere pronta a contaminarsi, sicuramente, pronta a imparare, pronta anche a cambiare idea. Però molto coraggiosa".

Mons. Braschi: in Biblioteca Ambrosiana l'antico fa capire l'oggi

Mons. Braschi: in Biblioteca Ambrosiana l'antico fa capire l'oggi

Milano, 10 nov. (askanews) - "La Biblioteca Ambrosiana venne fondata nel 1609: era un periodo, anche quello, molto turbolento per l'Europa e Federico Borromeo volle un luogo che fin dall'inizio fosse capace di custodire e far conoscere le culture. Quindi non soltanto la cultura italiana, non soltanto la cultura ecclesiastica e volle fin dall'inizio anche un particolare interesse per le culture orientali e per le culture di tutta l'Europa. Da questo punto di vista noi possiamo dire che continuiamo la tradizione di Federico Borromeo perché lui stesso chiedeva che anche nei periodi più turbolenti i dottori mantenessero rapporti con gli studiosi di tutta Europa. Questo perché Federico Borromeo era convinto che i legami personali e culturali fossero capaci di offrire un punto di ripartenza anche nei momenti in cui fossero poi terminate le ostilità. E questo è il motivo per cui noi oggi ci proponiamo ancora come un luogo deputato a far conoscere ma anche come un luogo di dialogo". A parlarci è monsignor Francesco Braschi, viceprefetto della Biblioteca Ambrosiana e il riferimento è chiaramente al momento che stiamo vivendo, che vede una guerra nel cuore dell'Europa e un continente tornato alle logiche chiuse dei due blocchi. Secondo Braschi Federico Borromeo, cugino di San Carlo e anche lui arcivescovo di Milano, voleva che nella sua città il clero e la popolazione tutta fossero aperti alla conoscenza delle diverse culture, e che chi non poteva viaggiare, potesse conoscerle almeno attraverso i libri. Recentemente un convegno alla Biblioteca si è occupato anche dello studio della Slavistica e delle diverse lingue nazionali slave dopo la dissoluzione del mondo dell'ex patto di Varsavia. Un confronto con studiosi che venivano da tutti i paesi slavi dove chiaramente, pur nella diversità, si è potuto guardare insieme una situazione complessa. Nel segno di una tradizionale vocazione della Biblioteca Ambrosiana a mantenere contatti accademici con tutti i soggetti presenti nel nostro continente. "Da parte nostra l'attenzione è a continuare a mantenere quei rapporti che possano un domani essere rifondativi di organizzazioni, di possibilità, di scambio di conoscenze, di progetti culturali che possano favorire e consolidare la convivenza e la pace", dice. Tra i nuovi accademici, impossibile non notare la presenza di una accademica milanese, Giulia Lami, che insegna storia dell'Europa orientale all'Università degli Studi di Milano ed è considerata una valente studiosa in questo campo. "La professoressa Lami - sottolinea - già tante volte ha collaborato con noi. Ha presentato presso di noi, con un grande successo di pubblico, tanto la sua "Storia dell'Ucraina in cento date" quanto il primo volume della sua Storia dell'Europa orientale. Abbiamo voluto cooptarla nella classe di slavistica della nostra Accademia proprio perché in questo momento avere una presenza che ci aiuta ad approfondire le radici storiche, il significato storico anche dell'Europa orientale, ci sembrava assolutamente necessario. E oltre a questo, diciamo, c'è anche un'amicizia personale che da anni mi ha permesso di apprezzare le doti umane e le doti didattiche della professoressa Lami". Tra i tanti volumi capolavoro, un Evangeliario anticoslavo che don Braschi ci ha mostrato nel corso di questa intervista e che era tra i tesori che Federico Borromeo mostrò l'8 dicembre del 1609 quando aprì la Biblioteca. Come mai è così importante? "Questo Evangeliario del XVI secolo che possediamo, manoscritto, proveniente come norma calligrafica da una zona che può essere considerata tra Kiev e Mosca, è testimonianza di attenzione anche per il mondo dell'Europa orientale, per il mondo slavo. Ed è un manufatto particolarmente importante per la sua qualità (ha una copertura in argento dorato con delle pietre preziose, particolarmente significativa come esemplare artistico), ma soprattutto per noi è uno dei testi che sottolineano l'importanza del collegamento con la tradizione del cristianesimo orientale, del cristianesimo ortodosso. Il cristianesimo ortodosso è molto vario, noi abbiamo testimonianze che variano dalle chiese siriache e copte alla chiesa bizantino greca, alle chiese bizantino slave. Questo aspetto per noi è fondamentale perché abbiamo parlato finora dell'aspetto culturale, per così dire, laico, ma c'è anche un aspetto di ricerca delle radici e dell'unità delle varie chiese cristiane che pure da noi in Ambrosiana è sempre stato tenuto nella massima considerazione". Intervista di Cristina Giuliano Montaggio di Linda Verzani Immagini askanews

Turisti cecchini: durante l’assedio di Sarajevo “killer per gioco” pagavano cifre astronomiche per uccidere civili

Turisti cecchini: durante l’assedio di Sarajevo “killer per gioco” pagavano cifre astronomiche per uccidere civili

Pagavano i serbi al fine di praticare il loro “amore per la guerra”. Partivano anche dall’Italia per partecipare all’assedio di Sarajevo e sparare “divertendosi” contro i cittadini bosniaci durante l’assedio. Adesso più di un trentennio dopo a Milano c’è un’inchiesta per individuare i responsabili di questa tragedia immane. Parliamo del massacro di 11 mila persone […]

Giacche montone, in stile teddy o effetto fake fur. Oltre a cappotti corti in lana e cashmere. I capispalla dell'Inverno 2025 scommettono sull'essenzialità

Giacche montone, in stile teddy o effetto fake fur. Oltre a cappotti corti in lana e cashmere. I capispalla dell'Inverno 2025 scommettono sull'essenzialità

Anno dopo anno, la ricerca del cappotto perfetto non conosce fine. Tra modelli extra long, intramontabili sfumature cammello e inedite reiterazioni, in questa stagione fredda emerge una giacca invernale donna sofisticata e ricercata da tenere d’occhio. Nell’Inverno 2025, infatti, i […] L'articolo Diamoci un taglio. I cappottini più chic di stagione dicono addio a colletti e baveri sembra essere il primo su iO Donna .

Vatican confirms investigation into alleged antisemitic act of Swiss Guard

Vatican confirms investigation into alleged antisemitic act of Swiss Guard

Swiss Guards and faithful pilgrims holding olive branches line the processional route in St. Peter’s Square for Palm Sunday celebrations, April 13, 2025. The ancient Vatican obelisk stands at the center of the square as clergy process toward the basilica. / Credit: Bénédicte Cedergren/EWTN News Vatican City, Nov 11, 2025 / 09:30 am (CNA). The Pontifical Swiss Guard this week opened an internal investigation to clarify an alleged act of antisemitism committed by one of its guards against two Jewish women in St. Peter’s Square, the Vatican confirmed. “The Pontifical Swiss Guard received a complaint regarding an incident that occurred at one of the entrances to Vatican City State in which elements interpreted as antisemitic were allegedly detected,” Holy See Press Office Director Matteo Bruni stated on Monday. The reported incident took place during Pope Leo XIV’s Oct. 29 general audience commemorating the 60th anniversary of Nostra Aetate , the 1965 declaration on the Church’s relations with non-Christian religions. According to a Nov. 7 report published in Italian newspaper La Repubblica, Israeli writer and theater director Michal Govrin said a Swiss Guard “hissed at” her and a female colleague, saying “les juifs, the Jews,” before “making a gesture of spitting in our direction with obvious contempt.” The two women were part of an international Jewish delegation in Rome to participate in Nostra Aetate anniversary celebrations, which included the Oct. 29 audience with Pope Leo in St. Peter’s Square. During that audience dedicated to interreligious dialogue, Pope Leo XIV emphasized that “the Church does not tolerate acts of antisemitism in any form” and reiterated “the Holy See’s commitment to friendship and respect towards our elder brothers in faith.” According to the Vatican’s preliminary investigation, the complaint stems from “a dispute that arose regarding a request for a photograph while on duty.” Members of the Pontifical Swiss Guard are strictly prohibited from taking photographs with tourists or pilgrims while on duty. Bruni on Monday explained that “the case is currently the subject of an internal verification procedure” and that this process “is being carried out in accordance with the principles of discretion and impartiality, in compliance with current regulations.” Meanwhile, a spokesman for the Swiss Guard, Eliah Cinotti, also confirmed that the alleged antisemitic incident involved “a photo taken at a duty station” in St. Peter’s Square. “The case remains under internal investigation,” Cinotti explained to ACI Prensa, CNA’s Spanish-language news partner. “There will be no further comments on the matter,” as the proceedings must remain “confidential,” he added. In a Nov. 10 statement given to The Catholic Herald, Cinotti said: “The Pontifical Swiss Guard firmly distances itself from any expression or act of antisemitism.”