Luca Carboni torna e conquista il Forum di Milano: «Dopo quello che mi è successo, si può nascere un’altra volta. Superare la malattia mi ha cambiato davvero»

Luca Carboni torna e conquista il Forum di Milano: «Dopo quello che mi è successo, si può nascere un’altra volta. Superare la malattia mi ha cambiato davvero»

Una serata di emozioni, e grande musica. Al Forum di Milano, il cantautore bolognese torna sul palco dopo anni di silenzio e conquista il pubblico con un concerto speciale, tra brani iconici e ospiti d’eccezione come Cesare Cremonini, Jovanotti ed Elisa: «Non voglio più correre, voglio capire. E la musica è tornata ad essere quello che era all’inizio: libertà, curiosità, voglia di scoprire»

Campania: Cerreto (FdI), 'Fico chiarisca su barca e ormeggio a Nisida'

Campania: Cerreto (FdI), 'Fico chiarisca su barca e ormeggio a Nisida'

Roma, 12 nov. (Adnkronos) - "Fico continua a tacere, ma le carte parlano per lui. Dalla visura ora sappiamo che la barca è effettivamente sua. E allora la domanda che sorge spontanea è che, nel 2018, quando la ministra della Difesa Trenta anche lei dei 5 Stelle concesse l'ormeggio nel porto militare di Nisida, quella barca di chi era? Perché a quella data, dalle carte ufficiali, non risulta che Fico possedesse alcuna imbarcazione. Quando l'ha acquistata il candidato sponsorizzato da De Luca e dal Pd?". Così Marco Cerreto, deputato campano di Fratelli d'Italia e capogruppo in commissione Agricoltura. "Un cortocircuito tutto grillino e del campo largo - prosegue - che trasformano la tanto sbandierata 'lotta alla casta' in un privilegio da porto riservato. E non si dica che è un attacco politico, qui si tratta di atti, concessioni e proprietà. Mentre Fico continua a non chiarire, scopriamo che nelle sue dichiarazioni alla Camera non compare alcuna traccia del natante in questione". "Forse, come sempre, vale la regola a cinque stelle, la trasparenza è importante per gli altri. Da 'uno vale uno' a 'uno ormeggia dove vuole', il passo è stato breve. I cittadini campani meritano risposte, non silenzi, privilegi e slogan vuoti. Perché ormai è chiaro che la barca dei 5 Stelle e del campo largo è davvero alla deriva", conclude.

Locatelli: "Sistema di presa in carico deve guardare al futuro"

Locatelli: "Sistema di presa in carico deve guardare al futuro"

Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) - "Il sistema di presa in carico delle persone dal punto di vista sociale e sanitario deve guardare al futuro, in un'ottica di cambiamento. Per quanto riguarda le persone con disabilità, grazie alla riforma sulla disabilità e al progetto di vita in particolare, mettiamo al centro la persona". Chi opera nel settore sociale e in quello sanitario "deve dialogare, cooperare per dare le risposte che tengano conto della vita di ogni persona, del suo diritto di scegliere, delle preferenze, così come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità". Così Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, in un videomessaggio inviato agli organizzatori del 57esimo Congresso nazionale di Sumai-Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, dal titolo 'Dove finisce la teoria e inizia la cura', in corso a Roma. "Questa è una grande sfida che abbiamo davanti perché abbiamo capito, ormai da tempo, che gli strumenti di cui ci siamo sempre avvalsi fino ad oggi iniziano a scricchiolare. Forse non funziona più tutto come 30-40 anni fa, quando sono iniziati i primi sistemi di welfare - sottolinea Locatelli - Ma abbiamo bisogno di dare risposte sempre più mirate, personalizzate, e di flessibilizzare i servizi per andare incontro alle esigenze specifiche di ogni persona e per rendere dignitosa la vita di ognuno anche nel percorso di cura, che sia ospedaliero o domiciliare, che sia in una condizione di disabilità grave o gravissima che necessita di sostegni specifici e mirati alle esigenze e ai bisogni. In tutto ciò non ci possiamo dimenticare delle famiglie". "Una persona per avere una vita dignitosa ha bisogno sicuramente di benessere, salute e cure, di medicine, ma anche di poter avere una vita piena e partecipata dal punto di vista sociale, ricreativo, sportivo, relazionale, affettivo. Ecco - conclude il ministro - noi viviamo per questo, per poter avere una vita felice. Quindi tutti coloro che operano nelle istituzioni, nei vari contesti sanitario, sociosanitario, sociale, in qualsiasi ambito della vita, anche quello scolastico, sportivo e lavorativo, devono concorrere alla costruzione di un progetto di vita e di un percorso dignitoso nella vita di ogni persona".

Talassemia, media tutorial su impatto gestione clinica e trattamenti

Talassemia, media tutorial su impatto gestione clinica e trattamenti

Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) - Evoluzione della gestione clinica della talassemia, dalle terapie trasfusionali alla chelazione del ferro, fino alle nuove opzioni terapeutiche in fase di sviluppo. Sono i temi del media tutorial 'Viaggio nella talassemia: burden, gestione clinica, cure di oggi e di domani', promosso da Avanzanite Bioscience Bv. La talassemia - ricorda una nota - è una malattia genetica del sangue che comporta anemia cronica e può causare complicanze gravi a carico di diversi organi. In Italia si stima che circa 7.200 persone convivano con forme severe della patologia, con una prevalenza maggiore in Sardegna, Sicilia e Calabria, e che circa 3 milioni siano portatori sani del tratto talassemico. Negli ultimi decenni i progressi nelle terapie trasfusionali e nella chelazione del ferro hanno consentito un importante aumento dell'aspettativa di vita, che oggi può superare i 70 anni nei pazienti trasfusione-dipendenti. Tuttavia, il burden della malattia rimane elevato e richiede un approccio strutturato e continuo. La patologia comprende quadri clinici diversi, definiti secondo il tipo di mutazione genetica coinvolta nella produzione dell'emoglobina: l'α-talassemia, legata ad alterazioni delle catene alfa, più rara nel nostro paese, e la β-talassemia, caratterizzata da un difetto nella sintesi delle catene beta. Inoltre, a seconda della gravità dell'anemia è possibile distinguere forme trasfusione-dipendenti, in cui i pazienti necessitano di trasfusioni regolari di globuli rossi ogni 2-4 settimane per mantenere livelli adeguati di emoglobina e prevenire danni d'organo, e forme non trasfusione-dipendenti, caratterizzate da un'anemia meno severa, ma comunque associata nel tempo a complicanze cliniche legate alla ridotta ossigenazione dei tessuti e al progressivo accumulo di ferro dovuto all'eritropoiesi inefficace. "La talassemia è una patologia ereditaria cronica che coinvolge non soltanto il sangue, ma numerosi organi e apparati, con un impatto clinico e psicologico significativo - spiega Maria Domenica Cappellini, professore onorario di Medicina interna dell'università di Milano - La prevenzione e la diagnosi precoce hanno ridotto la nascita di nuovi casi, ma in Italia convivono con questa condizione migliaia di persone che necessitano di cure specialistiche per tutta la vita. Grazie ai progressi nella terapia trasfusionale e nella chelazione del ferro, le aspettative di vita sono notevolmente cresciute; tuttavia, nonostante il miglioramento della sopravvivenza, la qualità della vita deve rimanere al centro della nostra attenzione. L'impegno è quello di personalizzare le cure in base all'età, alle comorbidità e alla storia clinica di ciascun paziente, garantendo una presa in carico realmente globale". Le trasfusioni di globuli rossi - prosegue la nota - rappresentano il cardine della terapia nella malattia trasfusione-dipendente e consentono una crescita normale nei bambini e il mantenimento delle attività fisiche e lavorative negli adulti. Tuttavia, l'accumulo di ferro che ne deriva comporta la necessità di una terapia ferrochelante continuativa per prevenire complicanze d'organo talvolta severe. Anche i pazienti con forme non trasfusione-dipendenti possono andare incontro a complicanze che richiedono monitoraggio e interventi terapeutici. "Il burden assistenziale e psicologico rimane elevato per i pazienti e per le loro famiglie - sottolinea Filomena Longo, direttrice dell'Uoc Talassemie ed Emoglobinopatie presso l'Aou Arcispedale Sant'Anna di Ferrara - La necessità di programmare trasfusioni regolari, il controllo del sovraccarico di ferro e le frequenti sorveglianze strumentali determinano un'importante complessità gestionale. Inoltre, l'allungamento della sopravvivenza ha portato alla comparsa di comorbidità quali endocrinopatie, complicanze cardiovascolari e osteoporosi, che richiedono un approccio multidisciplinare costante. Per questo è fondamentale una rete di centri specializzati che collabori in modo sinergico, garantendo continuità assistenziale e uniformità di trattamento sul territorio nazionale". La dipendenza dalle trasfusioni incide sulla quotidianità dei più giovani, che devono conciliare la terapia con attività scolastiche, familiari e sociali. "Per la maggior parte dei pazienti il sangue rappresenta il primo farmaco, un farmaco che non si compra, ma che permette di vivere - evidenzia Raffaella Origa, professore di Pediatria dell'università di Cagliari - Le trasfusioni hanno lo scopo di consentire una crescita adeguata, garantire un'ossigenazione sufficiente dei tessuti e ridurre l'eritropoiesi midollare inefficace, contribuendo così a contenere l'assorbimento intestinale di ferro. Tuttavia, il trattamento deve essere affiancato da una corretta terapia ferrochelante per prevenire la tossicità d'organo. L'aderenza terapeutica, che deve essere mantenuta per tutta la vita, rappresenta un elemento cruciale e talvolta difficoltoso, soprattutto nei pazienti più giovani. La ricerca sta offrendo nuove opportunità terapeutiche, con farmaci in grado di migliorare i livelli di emoglobina e ridurre il fabbisogno trasfusionale, favorendo una maggiore autonomia e una migliore qualità di vita dei pazienti". Le innovazioni terapeutiche in corso di sviluppo - concludono gli esperti - puntano a migliorare ulteriormente il controllo dell'anemia e del sovraccarico di ferro, con l'obiettivo di rendere il percorso di cura più sostenibile e di accompagnare i pazienti verso una migliore qualità e aspettativa di vita.

Nielfi (Sumai): "Serve nuova organizzazione per ridare tempo alla cura"

Nielfi (Sumai): "Serve nuova organizzazione per ridare tempo alla cura"

Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) - Durante la tavola rotonda 'Sumai: dove finisce la teoria e inizia la cura. Stakeholder a confronto', organizzata oggi da Sumai-Assoprof in occasione del 57esimo meeting degli specialisti ambulatoriali in corso a Roma, il presidente Giuseppe Nielfi ha sottolineato la necessità di ripensare l'organizzazione della sanità territoriale per restituire tempo alla cura e ridurre il peso burocratico sui medici. "Vivendo la realtà del territorio tutti i giorni - ha detto - riscontriamo che, al di là dei modelli organizzativi presentati, nella pratica si continua a lavorare come si è sempre fatto". Nielfi ha evidenziato che "gli adempimenti non strettamente connessi all'atto medico stanno sottraendo tempo prezioso ai pazienti", chiedendo un modello che "consenta al professionista di tornare accanto al paziente". Ha inoltre ricordato come "anni fa negli ambulatori c'erano infermieri e personale amministrativo di supporto, oggi quasi del tutto scomparsi". Il presidente del Sumai ha infine richiamato l'attenzione sulle "difficoltà di collegamento tra ambulatorio, ospedale e assistenza domiciliare, che creano diseguaglianze e richiedono un ascolto reale dei professionisti e un'azione immediata per rendere il servizio sanitario più efficiente".

Confedilizia: rafforzare l'edilizia residenziale pubblica e incentivare l'affitto privato

Confedilizia: rafforzare l'edilizia residenziale pubblica e incentivare l'affitto privato

“La risposta alla domanda di case in affitto deve essere articolata. Da un lato c'è l'edilizia residenziale pubblica, la cui offerta va estesa anzitutto riattando le decine di migliaia di case non assegnate, e poi creando nuove abitazioni senza consumo di suolo. Da questo punto di vista, il quadro delle risorse disponibili tracciato oggi dal Ministro Foti al convegno di Federcasa consente di guardare con fiducia al futuro. Dall'altro lato, vi è la necessità di mettere a frutto una peculiarità del nostro Paese, che è quella di un risparmio immobiliare diffuso. Occorre, da questo punto di vista, rafforzare gli incentivi fiscali per gli affitti di lunga durata. La Confedilizia ha proposto al Governo e al Parlamento di estendere a tutti i comuni la cedolare secca del 10% e di dimezzare l'Imu sugli immobili locati a canone concordato. Il Ministro Salvini ha detto oggi alla Camera che è disponibile a ragionare su misure premiali in questa direzione (ribadendo il no all'aumento delle tasse sugli affitti brevi): confidiamo che la manovra all'esame del Senato sia la sede per farlo”, sono queste le parole di Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confedilizia.

Salvini: Con Decreto Salva Casa impatto positivo su mercato immobiliare

Salvini: Con Decreto Salva Casa impatto positivo su mercato immobiliare

(Agenzia Vista) Roma, 12 novembre 2025 “Le novità del dl Salva Casa rappresentano il risultato forse più ambizioso che si potesse raggiungere. Le statistiche parlano chiaro circa l'impatto positivo perchè c'è stata una progressiva ripresa del mercato immobiliare. I numeri dicono che c'è stato un rafforzamento della fiducia del comparto immobiliare, si è passati a una crescita robusta delle compravendite e a una stabilizzazione delle locazioni. Infatti, nel primo semestre del 2024 il mercato registrava compravendite in calo del 7% con le locazioni in contrazione. Dall'entrata in vigore si è osservata un'inversione di tendenza con aumenti del 2,6% nel terzo trimestre e 2,7% nel quarto, nel 2025 gli aumenti sono stati dell'11% nel primo trimestre e dell'8% nel secondo. Ci sono state 751mila transazioni nel periodo post decreto. Per le locazioni l'andamento è stato più moderato ma stabile”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in audizione presso la Commissione Ambiente alla Camera. Camera Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev