Rubio sente Barrot, d'accordo a proseguire attuazione piano Trump a Gaza
Il Papa telefona al parroco di Gaza: “Celebreranno il Natale in una situazione molto precaria”. Crosetto: "A Gaza missione difficilissima, peggio che in Afghanistan”
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Si tratta del più costoso insieme di libri Tolkien mai venduto senza dedica autografa dello scrittore inglese. Esperti, vendita mette in evidenza l'interesse crescente dei collezionisti per i testi fantasy e di fantascienza
«Educato dal mistero che celebra nella liturgia, ogni sacerdote deve “sparire perché rimanga Cristo”» e anche «per questo l’esposizione mediatica, l'uso dei social network e di tutti gli strumenti oggi disponibili va sempre valutato sapientemente, assumendo come paradigma del discernimento quello del servizio all’evangelizzazione: “Tutto mi è lecito! Sì, ma non tutto giova”», sottolinea Papa Leone XIV nella Lettera apostolica “Una fedeltà che genera futuro” redatta in occasione del 60/esimo Anniversario dei decreti Conciliari Optatam Totius e Presbyterorum Ordinis, rivolta ai sacerdoti in cui aggiunge che «in ogni situazione, i presbiteri sono chiamati a dare una risposta efficace, tramite la testimonianza di una vita sobria e casta» mentre avverte che «nel nostro mondo contemporaneo, caratterizzato da ritmi incalzanti e dall'ansia di essere iperconnessi, sono almeno due le tentazioni che si insinuano contro la fedeltà a questa missione»: «una mentalità efficientistica» e il «quietismo». Il Papa nella Lettera apostolica affronta il tema anche dei “pastori smarriti” che abbandonano il sacerdozio: «Il tema della formazione risulta essere centrale anche per far fronte al fenomeno di coloro che, dopo qualche anno o anche dopo decenni, abbandonano il ministero. Questa dolorosa realtà, infatti, non è da interpretare solo in chiave giuridica, ma chiede di guardare con attenzione e compassione alla storia di questi fratelli e alle molteplici ragioni che hanno potuto condurli a una tale decisione». Insomma, scrive il pontefice, «la risposta da dare è anzitutto un rinnovato impegno formativo», il cui obiettivo è «un cammino di familiarità con il Signore che coinvolge l’intera persona, cuore, intelligenza, libertà, e la plasma a immagine del Buon Pastore». Il riferimento è ovviamente ai seminaristi perché compiano «a un lavoro interiore sulle motivazioni che coinvolga tutti gli aspetti della vita: «Non c'è niente di voi, infatti, che debba essere scartato, ma tutto dovrà essere assunto e trasfigurato nella logica del chicco di grano, al fine di diventare persone e preti felici, “ponti” e non ostacoli all’incontro con Cristo per tutti coloro che vi accostano». Inevitabile anche il tema degli abusi nella Chiesa: «In questi ultimi decenni», sottolinea Prevost, «la crisi della fiducia nella Chiesa suscitata dagli abusi commessi da membri del clero, che ci riempiono di vergogna e ci richiamano all’umiltà, ci ha reso ancora più consapevoli dell’urgenza di una formazione integrale che assicuri la crescita e la maturità umana dei candidati al presbiterato, insieme con una ricca e solida vita spirituale». Guardando al futuro il Pontefice avverte che bisognerà tener conto della «necessaria previdenza per le malattie e l’anzianità» dei sacerdoti più fragili. Serve attenzione», dice, «peri confratelli più soli e isolati, nonché quelli infermi e anziani». Si aprono per i presbiteri nuove sfide, legate all’odierna mobilità e alla frammentazione del tessuto sociale. Ciò fa sì che i sacerdoti non siano più inseriti in un contesto coeso e credente che ne sosteneva» in passato. Di conseguenza, essi sono più esposti alle derive della solitudine che spegne lo slancio apostolico e può causare un triste ripiegamento su sé stessi».
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (Coppa del Mondo di sci) Le Olimpiadi Invernali 2026, che partiranno il prossimo 6 febbraio, stanno già trainando anche i palinsesti tv, e non solo con le gare della stagione sciistica. Per esempio, sabato pomeriggio su Rai 1, all’interno della maratona Telethon, la presentazione delle medaglie che saranno utilizzate ai Giochi ha coinvolto oltre 1 milione di spettatori con l’11% di share mentre domenica lo storico format Melaverde su Canale 5, con ampio spazio per la Val di Fiemme e la pista olimpionica di salto con gli, ha sfiorato il 20%. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45521839]] Ma il piatto forte è rappresentato naturalmente dalle gare di Coppa del Mondo di sci che accompagnano all'appuntamento olimpico. Domenica la strepitosa vittoria di Sofia Goggia nel Super G in Val d’Isère nella mattinata di Rai 2 è stata seguita da quasi 1 milione di spettatori col 10.7% medio di share e picchi al 12% durante la discesa della nostra atleta facendo di Rai 2 la seconda rete. Ma anche lo slalom gigante in Val Badia ha interessato 615mila italiani con quasi il 10%, nonostante la mancanza di italiani nei primi posti. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45530234]]
Montevarchi, l’uomo è in attesa di processo e dovrà restituire al proprietario la somma per sistemare l’abitazione
La ricostruzione della vita della famiglia invisibile di Sant’Angelo a Lecore. Non si fidavano delle banche, pensioni non riscosse, ma navigavano con smartphone e tablet di ultima generazione
Una conversazione a distanza tra Pier Paolo Pasolini e Mario Mieli, attraverso le loro opere e le loro irripetibili esistenze. Due modi diversi di essere eccentrici, che sembrano, però, illuminarsi a vicenda. "L’invenzione del diverso di Silvia De Laude è uno di quei rari saggi di critica letteraria che si leggono tutti d’un fiato. Il libro si presenta come un esperimento di lettura insieme rigorosamente filologico e dichiaratamente politico, che restituisce a "Petrolio" e al "Risveglio dei Faraoni" la loro radicale eccentricità rispetto al panorama coevo del romanzo italiano... Leggi l'articolo completo Pier Paolo Pasolini e Mario Mieli: “L’invenzione del diverso”, saggio di critica letteraria da leggere tutto d’un fiato .
Sammartino si rivolge alla città dopo averla conosciuta da vicino in questi mesi. Ed evoca “una ciminiera che si slancia rimanendo con la base ben salda a terra”
AGI - Il Natale tra le vallate e sulle montagne dell'Alto Adige è strettamente legato alle tradizioni di area germanofona. In attesa delle forti, e anche romantiche, nevicate, del gelo, nella provincia più settentrionale d'Italia, patria degli sport invernali, è tutto pronto per le celebrazioni legate al Natale che si festeggia, per quanto concerne il gruppo linguistico tedesco, il 24 dicembre. Negli anni la tradizione dei festeggiamenti della vigilia viene osservata anche da famiglie italiane per le quali, però, la mattina e il pranzo del 25 dicembre rimangono il classico giorno del Natale. A rendere l'atmosfera ancor più magica, tra addobbi, riti e tradizioni, ci sono i 'moderni' ma ormai tradizionali Mercatini di Natale, con quello di Bolzano resterà nella storia il primo in Italia, 'copiato', nei primi anni '90, da quello storico di Norimberga. I Mercatini erano stati creati per accompagnare la popolazione al Natale e chiudevano il 23 dicembre, ma nel corso degli anni, per motivi turistici, sono stati prolungati fino a dopo l'Epifania. La vigilia di Natale in Suedtirol dunque è la giornata clou. È il giorno de l 'Christkindl' ('Gesù Bambino'), della 'Bescherung' ('scambio dei doni'), della messa di mezzanotte e delle tradizioni culinarie. Il 24 dicembre in Alto Adige per i piccini è il giorno più atteso dell'anno perché sotto l'albero di Natale troveranno i regali. La tradizionale vuole che i bambini quel giorno non siano a casa ma a sciare con papà, e poi alla messa di metà pomeriggio. A casa resta un adulto, normalmente la mamma con la nonna, che prepara l'arrivo del 'Christkindl'. All'imbrunire i bambini ritornano dalla messa con la candela di Betlemme e solo al suono della campanella, che indica l'arrivo dei doni, possono avvicinarsi all'albero. Un rituale che ha radici lontane e che anche nel più sperduto maso di alta montagna abitato non inizia prima delle ore 18. Sul tavolo imbandito, della sala da pranzo, del salotto oppure delle tipiche 'stube' con accanto la stufa, non può mancare la corona d'avvento fatta in casa con rami di abete bianco o di vite intrecciati. Le quattro candele rappresentano, la Speranza, la Pace, la Gioia e l'Amore. Nelle quattro domeniche che precedono il Natale, la famiglia si riunisce per pregare, recitare la filastrocca, 'Avvento, avvento, una luce brilla ('Advent, Advent, ein Lichtlein brennt'). Aperti i regali, per i più grandi, c'è la solenne messa di mezzanotte, particolarmente sentita dal gruppo linguistico tedesco. Il passaggio del nuovo anno in Alto Adige è caratterizzato da ormai tanti anni, dal tutto esaurito nelle più importanti località turistiche e, a Bolzano, dalla corsa internazionale 'BOclassic'. Nei primi giorni dell'anno spazio agli 'Sternsinger' ('Cantori della Stellà). Bambini o adulti vestiti da Re Magi, soprattutto nei paesi, passano di casa in casa cantando canzoni natalizie e raccogliendo offerte per qualche progetto missionario o sociale. A chi dà loro qualcosa, viene regalato carbone, incenso e un gessetto. I primi due devono essere scaldati per poi benedire la casa, il secondo serve per scrivere sulla porta d'entrata delle case e delle stalle la scritta 20 +C+M+B e le ultime due cifre dell'anno. Le lettere C+M+B indicano i nomi dei Re Magi (Caspar, Melchiorre e Baldassare) o la scritta latina 'Christus Mansionem Benedicat' ('Cristo benedica questa casa'). Alto Adige e il Natale è anche cucina. Ai tipici speck e canederli, si aggiungono il 'Zelten', un pane dolce con un ripieno di fichi, mandorle, noci, miele, frutta candita, i 'Lebkuchen', biscotti tradizionali tirolesi a forma di albero di Natale, stella, cuore insaporiti con cannella e gli 'Spitzbuben'. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
AGI - Il Natale tra le vallate e sulle montagne dell'Alto Adige è strettamente legato alle tradizioni di area germanofona. In attesa delle forti, e anche romantiche, nevicate, del gelo, nella provincia più settentrionale d'Italia, patria degli sport invernali, è tutto pronto per le celebrazioni legate al Natale che si festeggia, per quanto concerne il gruppo linguistico tedesco, il 24 dicembre. Negli anni la tradizione dei festeggiamenti della vigilia viene osservata anche da famiglie italiane per le quali, però, la mattina e il pranzo del 25 dicembre rimangono il classico giorno del Natale. A rendere l'atmosfera ancor più magica, tra addobbi, riti e tradizioni, ci sono i 'moderni' ma ormai tradizionali Mercatini di Natale, con quello di Bolzano resterà nella storia il primo in Italia, 'copiato', nei primi anni '90, da quello storico di Norimberga. I Mercatini erano stati creati per accompagnare la popolazione al Natale e chiudevano il 23 dicembre, ma nel corso degli anni, per motivi turistici, sono stati prolungati fino a dopo l'Epifania. La vigilia di Natale in Suedtirol dunque è la giornata clou. È il giorno de l 'Christkindl' ('Gesù Bambino'), della 'Bescherung' ('scambio dei doni'), della messa di mezzanotte e delle tradizioni culinarie. Il 24 dicembre in Alto Adige per i piccini è il giorno più atteso dell'anno perché sotto l'albero di Natale troveranno i regali. La tradizionale vuole che i bambini quel giorno non siano a casa ma a sciare con papà, e poi alla messa di metà pomeriggio. A casa resta un adulto, normalmente la mamma con la nonna, che prepara l'arrivo del 'Christkindl'. All'imbrunire i bambini ritornano dalla messa con la candela di Betlemme e solo al suono della campanella, che indica l'arrivo dei doni, possono avvicinarsi all'albero. Un rituale che ha radici lontane e che anche nel più sperduto maso di alta montagna abitato non inizia prima delle ore 18. Sul tavolo imbandito, della sala da pranzo, del salotto oppure delle tipiche 'stube' con accanto la stufa, non può mancare la corona d'avvento fatta in casa con rami di abete bianco o di vite intrecciati. Le quattro candele rappresentano, la Speranza, la Pace, la Gioia e l'Amore. Nelle quattro domeniche che precedono il Natale, la famiglia si riunisce per pregare, recitare la filastrocca, 'Avvento, avvento, una luce brilla ('Advent, Advent, ein Lichtlein brennt'). Aperti i regali, per i più grandi, c'è la solenne messa di mezzanotte, particolarmente sentita dal gruppo linguistico tedesco. Il passaggio del nuovo anno in Alto Adige è caratterizzato da ormai tanti anni, dal tutto esaurito nelle più importanti località turistiche e, a Bolzano, dalla corsa internazionale 'BOclassic'. Nei primi giorni dell'anno spazio agli 'Sternsinger' ('Cantori della Stellà). Bambini o adulti vestiti da Re Magi, soprattutto nei paesi, passano di casa in casa cantando canzoni natalizie e raccogliendo offerte per qualche progetto missionario o sociale. A chi dà loro qualcosa, viene regalato carbone, incenso e un gessetto. I primi due devono essere scaldati per poi benedire la casa, il secondo serve per scrivere sulla porta d'entrata delle case e delle stalle la scritta 20 +C+M+B e le ultime due cifre dell'anno. Le lettere C+M+B indicano i nomi dei Re Magi (Caspar, Melchiorre e Baldassare) o la scritta latina 'Christus Mansionem Benedicat' ('Cristo benedica questa casa'). Alto Adige e il Natale è anche cucina. Ai tipici speck e canederli, si aggiungono il 'Zelten', un pane dolce con un ripieno di fichi, mandorle, noci, miele, frutta candita, i 'Lebkuchen', biscotti tradizionali tirolesi a forma di albero di Natale, stella, cuore insaporiti con cannella e gli 'Spitzbuben'. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
I sostenitori: “Non seguiremo più la squadra gestita da questo presidente”. L’amministrazione comunale: “Disponibili ad ascoltare e valutare soluzioni”
In Germania è in corso un dibattito molto interessante sull’opportunità o meno di assegnare i voti in educazione fisica. Che cosa valutano? Cosa gratificano?
Lo studio del professionista, fondato dal nonno, aveva seguito anche il recupero di San Francesco al Prato