Gli auguri del commissario: “Siate orgogliosi di Prato, costruite insieme il futuro”
Sammartino si rivolge alla città dopo averla conosciuta da vicino in questi mesi. Ed evoca “una ciminiera che si slancia rimanendo con la base ben salda a terra”
Sammartino si rivolge alla città dopo averla conosciuta da vicino in questi mesi. Ed evoca “una ciminiera che si slancia rimanendo con la base ben salda a terra”
AGI - Il Natale tra le vallate e sulle montagne dell'Alto Adige è strettamente legato alle tradizioni di area germanofona. In attesa delle forti, e anche romantiche, nevicate, del gelo, nella provincia più settentrionale d'Italia, patria degli sport invernali, è tutto pronto per le celebrazioni legate al Natale che si festeggia, per quanto concerne il gruppo linguistico tedesco, il 24 dicembre. Negli anni la tradizione dei festeggiamenti della vigilia viene osservata anche da famiglie italiane per le quali, però, la mattina e il pranzo del 25 dicembre rimangono il classico giorno del Natale. A rendere l'atmosfera ancor più magica, tra addobbi, riti e tradizioni, ci sono i 'moderni' ma ormai tradizionali Mercatini di Natale, con quello di Bolzano resterà nella storia il primo in Italia, 'copiato', nei primi anni '90, da quello storico di Norimberga. I Mercatini erano stati creati per accompagnare la popolazione al Natale e chiudevano il 23 dicembre, ma nel corso degli anni, per motivi turistici, sono stati prolungati fino a dopo l'Epifania. La vigilia di Natale in Suedtirol dunque è la giornata clou. È il giorno de l 'Christkindl' ('Gesù Bambino'), della 'Bescherung' ('scambio dei doni'), della messa di mezzanotte e delle tradizioni culinarie. Il 24 dicembre in Alto Adige per i piccini è il giorno più atteso dell'anno perché sotto l'albero di Natale troveranno i regali. La tradizionale vuole che i bambini quel giorno non siano a casa ma a sciare con papà, e poi alla messa di metà pomeriggio. A casa resta un adulto, normalmente la mamma con la nonna, che prepara l'arrivo del 'Christkindl'. All'imbrunire i bambini ritornano dalla messa con la candela di Betlemme e solo al suono della campanella, che indica l'arrivo dei doni, possono avvicinarsi all'albero. Un rituale che ha radici lontane e che anche nel più sperduto maso di alta montagna abitato non inizia prima delle ore 18. Sul tavolo imbandito, della sala da pranzo, del salotto oppure delle tipiche 'stube' con accanto la stufa, non può mancare la corona d'avvento fatta in casa con rami di abete bianco o di vite intrecciati. Le quattro candele rappresentano, la Speranza, la Pace, la Gioia e l'Amore. Nelle quattro domeniche che precedono il Natale, la famiglia si riunisce per pregare, recitare la filastrocca, 'Avvento, avvento, una luce brilla ('Advent, Advent, ein Lichtlein brennt'). Aperti i regali, per i più grandi, c'è la solenne messa di mezzanotte, particolarmente sentita dal gruppo linguistico tedesco. Il passaggio del nuovo anno in Alto Adige è caratterizzato da ormai tanti anni, dal tutto esaurito nelle più importanti località turistiche e, a Bolzano, dalla corsa internazionale 'BOclassic'. Nei primi giorni dell'anno spazio agli 'Sternsinger' ('Cantori della Stellà). Bambini o adulti vestiti da Re Magi, soprattutto nei paesi, passano di casa in casa cantando canzoni natalizie e raccogliendo offerte per qualche progetto missionario o sociale. A chi dà loro qualcosa, viene regalato carbone, incenso e un gessetto. I primi due devono essere scaldati per poi benedire la casa, il secondo serve per scrivere sulla porta d'entrata delle case e delle stalle la scritta 20 +C+M+B e le ultime due cifre dell'anno. Le lettere C+M+B indicano i nomi dei Re Magi (Caspar, Melchiorre e Baldassare) o la scritta latina 'Christus Mansionem Benedicat' ('Cristo benedica questa casa'). Alto Adige e il Natale è anche cucina. Ai tipici speck e canederli, si aggiungono il 'Zelten', un pane dolce con un ripieno di fichi, mandorle, noci, miele, frutta candita, i 'Lebkuchen', biscotti tradizionali tirolesi a forma di albero di Natale, stella, cuore insaporiti con cannella e gli 'Spitzbuben'. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
AGI - Il Natale tra le vallate e sulle montagne dell'Alto Adige è strettamente legato alle tradizioni di area germanofona. In attesa delle forti, e anche romantiche, nevicate, del gelo, nella provincia più settentrionale d'Italia, patria degli sport invernali, è tutto pronto per le celebrazioni legate al Natale che si festeggia, per quanto concerne il gruppo linguistico tedesco, il 24 dicembre. Negli anni la tradizione dei festeggiamenti della vigilia viene osservata anche da famiglie italiane per le quali, però, la mattina e il pranzo del 25 dicembre rimangono il classico giorno del Natale. A rendere l'atmosfera ancor più magica, tra addobbi, riti e tradizioni, ci sono i 'moderni' ma ormai tradizionali Mercatini di Natale, con quello di Bolzano resterà nella storia il primo in Italia, 'copiato', nei primi anni '90, da quello storico di Norimberga. I Mercatini erano stati creati per accompagnare la popolazione al Natale e chiudevano il 23 dicembre, ma nel corso degli anni, per motivi turistici, sono stati prolungati fino a dopo l'Epifania. La vigilia di Natale in Suedtirol dunque è la giornata clou. È il giorno de l 'Christkindl' ('Gesù Bambino'), della 'Bescherung' ('scambio dei doni'), della messa di mezzanotte e delle tradizioni culinarie. Il 24 dicembre in Alto Adige per i piccini è il giorno più atteso dell'anno perché sotto l'albero di Natale troveranno i regali. La tradizionale vuole che i bambini quel giorno non siano a casa ma a sciare con papà, e poi alla messa di metà pomeriggio. A casa resta un adulto, normalmente la mamma con la nonna, che prepara l'arrivo del 'Christkindl'. All'imbrunire i bambini ritornano dalla messa con la candela di Betlemme e solo al suono della campanella, che indica l'arrivo dei doni, possono avvicinarsi all'albero. Un rituale che ha radici lontane e che anche nel più sperduto maso di alta montagna abitato non inizia prima delle ore 18. Sul tavolo imbandito, della sala da pranzo, del salotto oppure delle tipiche 'stube' con accanto la stufa, non può mancare la corona d'avvento fatta in casa con rami di abete bianco o di vite intrecciati. Le quattro candele rappresentano, la Speranza, la Pace, la Gioia e l'Amore. Nelle quattro domeniche che precedono il Natale, la famiglia si riunisce per pregare, recitare la filastrocca, 'Avvento, avvento, una luce brilla ('Advent, Advent, ein Lichtlein brennt'). Aperti i regali, per i più grandi, c'è la solenne messa di mezzanotte, particolarmente sentita dal gruppo linguistico tedesco. Il passaggio del nuovo anno in Alto Adige è caratterizzato da ormai tanti anni, dal tutto esaurito nelle più importanti località turistiche e, a Bolzano, dalla corsa internazionale 'BOclassic'. Nei primi giorni dell'anno spazio agli 'Sternsinger' ('Cantori della Stellà). Bambini o adulti vestiti da Re Magi, soprattutto nei paesi, passano di casa in casa cantando canzoni natalizie e raccogliendo offerte per qualche progetto missionario o sociale. A chi dà loro qualcosa, viene regalato carbone, incenso e un gessetto. I primi due devono essere scaldati per poi benedire la casa, il secondo serve per scrivere sulla porta d'entrata delle case e delle stalle la scritta 20 +C+M+B e le ultime due cifre dell'anno. Le lettere C+M+B indicano i nomi dei Re Magi (Caspar, Melchiorre e Baldassare) o la scritta latina 'Christus Mansionem Benedicat' ('Cristo benedica questa casa'). Alto Adige e il Natale è anche cucina. Ai tipici speck e canederli, si aggiungono il 'Zelten', un pane dolce con un ripieno di fichi, mandorle, noci, miele, frutta candita, i 'Lebkuchen', biscotti tradizionali tirolesi a forma di albero di Natale, stella, cuore insaporiti con cannella e gli 'Spitzbuben'. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
I sostenitori: “Non seguiremo più la squadra gestita da questo presidente”. L’amministrazione comunale: “Disponibili ad ascoltare e valutare soluzioni”
In Germania è in corso un dibattito molto interessante sull’opportunità o meno di assegnare i voti in educazione fisica. Che cosa valutano? Cosa gratificano?
Lo studio del professionista, fondato dal nonno, aveva seguito anche il recupero di San Francesco al Prato
Dopo il furto i torrelaghesi si sono mobilitati per organizzare una sorpresa speciale. Consegnata al giovane una nuova mountain bike: “Il suo sorriso è il vero regalo”
Bologna è notoriamente città d’arte, musica e stravaganze, così anche il Natale 2025 è un’occasione buona per la città per ritrovarsi al centro dell’attenzione. Anche se, in questo caso, è al centro di una polemica, che va ben oltre le luci e i mercatini: in piazza Maggiore , proprio davanti alla maestosa Basilica di San Petronio , sono spuntate infatti rocce gigantesche, massi quasi alieni che sembrano più frutto di un set cinematografico che di una tradizione natalizia. L’installazione si chiama “ Iwagumi-Dismisura ”, 19 megaliti gonfiabili alti fino a 14 metri, opera dell’artista australiano Nimrod Weis e voluta da Illumia e Bologna Festival per le festività. Secondo chi l’ha pensata, un paesaggio surreale che intreccia arte contemporanea e storia cittadina. Ma la reazione di molti bolognesi, e soprattutto di alcuni esponenti politici, è stata di sconcerto e ironia: “Ma cosa è quella roba?”, si chiedono in città, tra meme e battute social. Il commento più duro arriva dall’europarlamentare Stefano Cavedagna , esponente di Fratelli d’Italia , che non le manda a dire alla giunta comunale: “La giunta Lepore è allergica ai presepi. Ci rimangono solo i sassi giganti”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45543668]] Per Cavedagna, della sinistra capitana da Lepore, piazza Maggiore sarebbe stata sacrificata alle “installazioni artistiche” al posto delle tradizioni natalizie a cui i bolognesi sono abituati. E non finisce qui: Cavedagna rilancia l’idea per il prossimo anno, con un colpo diretto al cuore delle festività: “Per l’anno prossimo proporremo un bel presepe, magari proprio di fronte a San Petronio, la chiesa dei bolognesi”. I detrattori dell’opera definiscono i massi un “calcio all’estetica” della piazza, una scelta estetica discutibile che oscurerebbe la bellezza architettonica del cuore di Bologna mentre i sostenitori parlano di un “dono alla città”, un’opera immersiva e di respiro internazionale che dialoga con luci, colori e spazi urbani. Insomma, tra “sassi di Natale” ironizzati sui social e ambienti politici incandescenti, Bologna si ritrova in un dibattito che mescola arte contemporanea, identità cittadina e tradizione natalizia — e il 2025 chiuderà tra critiche, curiosità e qualche masso gigante di troppo. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45543669]]
Al giro di boa dei primi due anni e mezzo del secondo mandato, il primo cittadino sgombera il campo dai rumors: “Dieci anni sono un tempo congruo per avviare progetti e realizzarli”
Febbre alta, rischi di polmonite e attacchi violenti di gastroenterite. Gli over 65 sono a rischio nonostante abbiano fatto il vaccino. Occhio ai contatti sotto le feste
La Toscana chiama Carlo d’Asburgo: “Non è solo una questione morale, ma storica e documentata”. Manetti: “Avviato un contatto affinché il gioiello torni almeno in esposizione nella sua terra”
Da Por Santa Maria alla Santissima Annunziata fino alla stazione: i mendicanti proliferano in centro. Tra fiorentini di corsa e turisti distratti: “Ieri una signora mi ha portato pasta al pomodoro. Oggi? Non so”
Montecatini, la polizia ha fermato gli altri due uomini che erano in fuga: sono accusati di tentato omicidio. Indagini lampo, anche grazie alle telecamere di sorveglianza. La banda ripresa mentre acquistava i coltelli
Le rituel était immuable, mais pas forcément au goût de tous. Et visiblement, une halte au fast-food du coin n’était pas exclue… On n’imaginerait pas vraiment un burger/frites pour conclure un Noël royal, pourtant l’option existait bel et bien.
Ha protetto e recuperato gran parte del patrimonio artistico italiano trafugato durante la seconda guerra mondiale, difendendo inestimabili tesori artistici: dalle madonne trecentesche fino ai quadri di Leonardo da Vinci e Tiziano, da Pontormo a Rubens, senza dimenticare il Discobolo Lancellotti e l'Annunciazione del Beato Angelico
L’operazione della Stradale ha portato all’arresto di un uomo di 35 anni, dell’Est Europa. Le vittime venivano bloccate con varie tecniche, spesso simulando l’investimento di un animale