Lucca, nigeriano fuori controllo: spezza un dito al capotreno

Lucca, nigeriano fuori controllo: spezza un dito al capotreno

Un viaggio in treno sulla tratta Lucca-Piazza al Serchio si è trasformato in un episodio di violenza e caos. Un 28enne di nazionalità nigeriana, residente a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca), è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lucca con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre al rifiuto di fornire le proprie generalità, dopo aver aggredito un capotreno durante un controllo dei biglietti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Borgo a Mozzano, il giovane viaggiava senza titolo di viaggio e, al momento della richiesta di identificazione, avrebbe reagito con estrema violenza , colpendo il controllore e provocandogli la frattura di un dito . Approfittando della successiva fermata presso la stazione di Barga-Gallicano, in località Mologno, l'uomo è sceso dal convoglio tentando di far perdere le proprie tracce . Tuttavia, grazie alla pronta segnalazione di un militare del Reparto Carabinieri Biodiversità di Lucca, che si trovava a bordo del treno e ha fornito una descrizione dettagliata del fuggitivo alla centrale operativa, è stato possibile organizzare un rapido piano di ricerca. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44910648]] Le pattuglie dislocate tra l'Alta e la Media Valle del Serchio hanno avviato una caccia all'uomo conclusasi nel giro di poco tempo, quando i militari della Stazione di Borgo a Mozzano sono riusciti a bloccare e identificare il 28enne, ponendo fine alla fuga. Il capotreno, ferito alla mano, è stato medicato e giudicato guaribile in alcuni giorni. L'episodio ha suscitato forte preoccupazione tra il personale ferroviario ei passeggeri, riaccendendo il tema della sicurezza a bordo dei treni regionali. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44910419]]

Report: Bonelli, 'dopo inchiesta serve azzeramento Garante'

Report: Bonelli, 'dopo inchiesta serve azzeramento Garante'

Roma, 10 nov. (Adnkronos) - "Dopo quello che è emerso con l'inchiesta di Report non ci sono più alibi. Non siamo davanti a una questione tecnica, ma a un quadro gestionale opaco, con conflitti di interesse e una permeabilità alla politica che è incompatibile con la natura stessa dell'Autorità: il Garante della Privacy deve essere indipendente, credibile, inattaccabile". Così Angelo Bonelli, parlamentare Avs e co-portavoce di Europa Verde. "Lo dico con chiarezza: non basta una difesa d'ufficio, non basta prendere tempo. Serve l'azzeramento. Serve che l'intero consiglio si dimetta subito. Perché senza questa assunzione di responsabilità non è possibile ricostruire la fiducia dei cittadini in un'autorità che — per mandato — dovrebbe essere garanzia di trasparenza e tutela dei diritti fondamentali, non un luogo di opacità. In un Paese democratico l'inchiesta giornalistica non si punisce: la si ascolta".

Alla GNAMC "TAM TAM" di Alvisi Kirimoto, in plastica riciclata

Alla GNAMC "TAM TAM" di Alvisi Kirimoto, in plastica riciclata

Roma, 10 nov. (askanews) - E' "TAM TAM. Tempio, Azione, Movimento", realizzata dallo Studio Alvisi Kirimoto, l'installazione che è stata svelata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma in occasione della presentazione del numero di INTERNI dedicato a Roma. Il magazine di interiors e contemporary design del Gruppo Mondadori ha infatti dedicato il suo numero speciale di novembre 2025 alla capitale. L'opera di Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, realizzata per la prima volta in occasione di INTERNI CRE-ACTION durante il FuoriSalone a Milano, sarà esposta nel Cortile Centrale della Galleria Nazionale fino all'8 dicembre. Il tempio di colonne bianche in plastica riciclata diventa un organismo trasformabile e dinamico grazie all'azione dei visitatori, stimolando sia la riflessione personale che la condivisione collettiva. Partner dell'installazione è COREPLA, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica. Giovanni Cassuti, Presidente di Corepla, ha spiegato: "Noi come Corepla abbiamo l'ambizione di dare vita nuova a tutto ciò che non deve essere scartato, ma raccolto, selezionato, recuperato e selezionato. Può tornare in vita in vari modi, e può tornare ad essere anche un'opera d'arte, una scultura meravigliosa, forte ma leggera, come quella che stiamo presentando qui alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna d'Italia". L'archietto Massimo Alvisi ha sottolineato: "Questo è un manifesto alla possibilità di modificare lo spazio, all'idea che i cittadini devono riappropriarsi anche dei luoghi sacri, come un piccolo tempio, e modificarlo, spostando le colonne, creando spazi diversi. Un luogo fluido, un luogo capace di accogliere e di essere sempre in trasformazione". Come sempre in trasformazione è la città di Roma, raccontata dal numero di INTERNI "Roma, eternal change", monografia che identifica la città come laboratorio di architettura, design, arte e cultura, e presentato durante l'evento romano che ha avuto come communication partner Comin & Partners. "La Roma che, come dice D'Agostino, non può essere una città, ma è un mondo, un mondo che si trasforma, che vive, accumula storia, è tra archeologia, contemporaneità, e futuro" ha detto Gilda Bojardi, direttore di INTERNI".

Francesca Albanese, "chi è la leader politica che apprezzo". Una clamorosa confessione

Francesca Albanese, "chi è la leader politica che apprezzo". Una clamorosa confessione

Incredibile, anche Francesca Albanese a volte riconosce di aver sbagliato. E il ripensamento è talmente "a U" nonché tardivo da far sorgere un dubbio legittimo: non è che la relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati stia semplicemente cercando di rifarsi una credibilità politica personale dopo settimane di continue uscite a gamba tesa? In un passaggio dell'intervista al Corriere della Sera le si chiede conto di una possibile discesa in campo in politica: "Se avessi voluto accettare una candidatura , l’avrei già fatto anni fa: non è stato mica un solo partito, a chiedermelo", svicola. Dice poi di apprezzare "la presidente slovena, Natasa Pirc Musar ", e critica Papa Leone , che ha appena ricevuto in Vaticano il leader palestinese Abu Mazen , definendo "un errore clamoroso" l'aver incontrato anche il presidente israeliano Herzog , "uno che ricorre negli atti della Corte di giustizia internazionale per genocidio". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44822302]] I toni dell'intervista non sono per la verità molto diversi da quelli che l'hanno resa famosa nel mondo, e non solo nel limitato dibattito italiano: "Dopo tre anni in Palestina, sono andata via nauseata . Non riuscivo più a vivere in quel posto. Ed è l’ apartheid a spiegare oggi, dal punto di vista giuridico, quel mio sentimento d’allora: c’è un sistema strutturale di dominio da parte di un gruppo su un altro. Lo stesso vale per il genocidio . Non c’è tregua che possa interromperlo. E il problema non è usare parole 'compromesse': è di chi non guarda la realtà". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44824510]] Insomma, nessuna retromarcia su un giudizio talmente mono-colore sul Medio Oriente da farle attirare le critiche di non imparzialità . Altro fronte, l'impegno del marito come consigliere dell’Autorità palestinese. "No, lui ha lavorato sei mesi per l’Onu in Palestina - precisa la Albanese -. L’Onu fa questo: se va in Congo, aiuta le autorità congolesi. Qual è il problema? Io stessa ho lavorato a stretto contatto con l’Anp". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44893703]] Tra le cose che non rifarebbe, però, c'è il triste, deprecabile siparietto con il sindaco di Reggio Emilia . Sul palco il primo cittadino Marco Massari , peraltro di centrosinistra, dandole il premio Primo Tricolore aveva osato parlare degli ostaggi israeliani in mano a Hamas accennando alle "condizioni per la pace". Quando il pubblico pro-Pal ha iniziato a fischiare, la Albanese anziché placare gli animi si era prima esibita in una serie di plateali smorfie di disgusto per poi umiliarlo con queste parole: "Non lo giudico, lo perdono ".  "Quando ho rivisto quel mio commento, me lo son detta: no, non è proprio da me ", riconosce oggi. Resta tutto il resto. Le ricordano che nei suoi rapporti, la parola 'genocidio' torna 233 volte . Mentre Hamas è definita terrorista solo 16 volte . "Parlare di Hamas avrebbe alterato la condotta delle operazioni militari di Israele? Non c’è dubbio che ci sia stato un attacco terroristico violento, da condannare. Però Israele cosa cavolo fa da 60 anni , nel territorio palestinese occupato? Il mio libro comincia con una frase di Brecht: 'Tutti vedono la violenza del fiume in piena, nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono'". A Gaza , sostiene Albanese, "l'enormità di ciò che è successo è tale, che non si può tornare indietro . S’è svegliata una coscienza, soprattutto fra i giovani. Mi occupo di Palestina da 15 anni e mai ho visto questo livello di maturità: sul genocidio in Ruanda o in Bosnia , non ci fu questa presa di coscienza. Il fatto che uno come Mamdani vinca a New York, peraltro coi voti ebraici , è un segno di cambiamento. Però dipende. I governi potrebbero continuare a far finta di niente.Parlano di pace, ma dall’inizio della cosiddetta tregua sono morti 250 palestinesi". Albanese non molla nemmeno sul boicottaggio di Israele nelle università afferma: "Fino al 2024, sono sempre stata contraria - dice - Invece poi ho capito perché è fondamentale. L’università israeliana è un pilastro della narrazione ed è un motore della macchina della guerra ".

Alex Bonucchi morto folgorato ad Algeri, l’hotel condannato al risarcimento: 53mila euro ai genitori

Alex Bonucchi morto folgorato ad Algeri, l’hotel condannato al risarcimento: 53mila euro ai genitori

A 25 anni morì folgorato nella piscina di un hotel ad Algeri e ora la famiglia ha ottenuto un risarcimento. “Cinque anni che aspettavo questo traguardo” perché “Alex non si meritava di morire a 25 anni ma neanche di non avere giustizia” ha dichiarato Barbara Degli Esposti. Il giovane, originario di Modena, perse la vita […] L'articolo Alex Bonucchi morto folgorato ad Algeri, l’hotel condannato al risarcimento: 53mila euro ai genitori proviene da Il Fatto Quotidiano .