Ericsson apre la nuova sede a Roma: un hub da 900 dipendenti tra sostenibilità e trasformazione digitale

Ericsson apre la nuova sede a Roma: un hub da 900 dipendenti tra sostenibilità e trasformazione digitale

(Adnkronos) - Ericsson ha inaugurato la sua nuova sede a Roma, nel quartiere Eur, con l'obiettivo di consolidare la propria presenza in Italia e accompagnare la trasformazione digitale del Paese. La nuova struttura, collocata in Viale Beethoven, si inserisce nel processo di riorganizzazione e razionalizzazione delle sedi italiane del gruppo svedese, attivo nel Paese da oltre un secolo. Alla cerimonia hanno partecipato l'Assessore all'Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia, l'Ambasciatrice di Svezia in Italia Karin Höglund e il Presidente e Amministratore Delegato di Ericsson Italia, Andrea Missori. “Questo trasferimento segna l'inizio di un nuovo capitolo per Ericsson in Italia, in cui rafforzeremo il nostro impegno verso operatori, imprese e istituzioni per costruire le reti 5G evolute di cui abbiamo bisogno per la digitalizzazione del Paese”, ha dichiarato Missori. L'ambasciatrice Höglund ha sottolineato che “la nuova Casa Ericsson rappresenta la capacità di adattarsi e innovare continuamente, caratteristiche che da sempre contraddistinguono questa azienda”. Spazi flessibili e certificazione Leed Gold La sede si sviluppa su otto piani per una superficie complessiva di oltre 10.000 metri quadrati e ospita più di 900 professionisti. Gli ambienti sono stati ristrutturati in chiave moderna e sostenibile e hanno ottenuto la certificazione Leed Gold, che attesta elevati standard di efficienza energetica e attenzione al benessere dei dipendenti. L'edificio dispone di circa 700 postazioni di lavoro, sale riunioni e aree collaborative progettate secondo il modello di lavoro agile già adottato da Ericsson dal 2018. È inoltre presente un Experience Center di oltre 400 metri quadrati, destinato a clienti, partner e istituzioni per conoscere le applicazioni più recenti del 5G, insieme a un Data Center di nuova generazione. Un radicamento storico in Italia Quella dell'Eur è la terza sede romana nella storia di Ericsson, dopo il primo insediamento in via Appia e il trasferimento negli anni Sessanta nel campus di via Anagnina. Il gruppo, presente in Italia dal 1918, opera anche con sedi a Milano e Napoli e con tre centri di ricerca e sviluppo a Genova, Pisa e Pagani (Salerno). Con il nuovo hub capitolino, Ericsson intende proseguire la collaborazione con operatori, imprese e istituzioni, contribuendo all'evoluzione dell'ecosistema digitale italiano e allo sviluppo delle reti di nuova generazione.

Garlasco, il giudice che assolse Stasi: "Meglio un colpevole fuori"

Garlasco, il giudice che assolse Stasi: "Meglio un colpevole fuori"

"Dire che è meglio avere un colpevole fuori, che rischiare di avere un innocente dentro, lo capisce chiunque e lo capisce chiunque perché sono verità umane": a dirlo il giudice Stefano Vitelli, colui che assolse Alberto Stasi in primo grado per il delitto di Garlasco . Vitelli era in collegamento con Massimo Giletti a Lo Stato delle Cose su Rai 3. Le sue parole hanno scatenato un forte appaluso dal pubblico in studio. "Le verità, che sono verità etiche prima ancora che giuridiche, non sono patrimonio solo degli intellettuali, dei professori, dei magistrati, degli avvocati, sono patrimonio di tutti noi", ha aggiunto il giudice. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44946398]] Parlando della sua decisione di assolvere Stasi, ex fidanzato della vittima, la 26enne Chiara Poggi , Vitelli ha rivelato: "C’è stato a suo tempo un terremoto che ha destabilizzato le posizioni delle parti processuali, è stato accertato a distanza di due anni che Stasi ad un certo orario si trovava al computer di casa per lavorare alla tesi. L’accusa portava degli indizi, legittimamente, a sostegno e poi si è detto 'ma se Stasi alle 9.35 alle 12.20 era a casa e allora quando è successo il delitto?'. Se davvero fosse stato lui quando sarebbe accaduto l’omicidio? E’ stato ritagliato tutto sulla base del sopravvenuto accertamento dell’alibi di Stasi e questa cosa è un’anomalia. Normalmente, prima bisognerebbe accertare l’alibi e poi fare tutta un’altra serie di considerazioni". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44946008]]

Missori (Ericsson): “Italia indietro sul 5G Standalone, ma possiamo ancora cambiare il gioco”

Missori (Ericsson): “Italia indietro sul 5G Standalone, ma possiamo ancora cambiare il gioco”

(Adnkronos) - Il 5G Standalone è arrivato anche in Italia, ma la strada verso la piena trasformazione digitale del Paese è ancora lunga. A sottolinearlo è Andrea Missori, presidente e amministratore delegato di Ericsson Italia e vicepresidente di Asstel, che in pochi giorni ha lanciato due messaggi chiari: prima a Milano, durante l'evento “Changing the Game”, poi a Roma, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede dell'azienda all'Eur. “Dobbiamo cambiare le regole del gioco – spiega all'Adnkronos –. L'Italia è indietro rispetto al resto d'Europa, e l'Europa è indietro rispetto a Stati Uniti e Asia, dove il 5G standalone è già la spina dorsale dello sviluppo tecnologico”. “Fare sistema” per la nuova connettività Il tema è quello della capacità di investimento delle Telco e della necessità di creare un ecosistema sostenibile. “L'Italia è un paese che può essere leader – sottolinea Missori – ma per farlo dobbiamo lavorare insieme: governo, regolatori, operatori, partner tecnologici e over the top. La connettività differenziata porterà valore solo se ci sarà un sistema coeso”. A livello globale, solo 80 operatori su 633 hanno già lanciato servizi 5G standalone, e oltre il 90% del traffico è concentrato tra Stati Uniti, India e Cina. “In Europa – ricorda Missori – appena il 2% degli utenti ha oggi una connettività 5G Standalone. Dobbiamo colmare il divario e accelerare”. Costi, regole e nuove priorità Gli operatori italiani, ricorda Missori, “hanno pagato le frequenze più care al mondo” – oltre 6,5 miliardi di euro nel 2018 – e ciò ha frenato la possibilità di investire nelle nuove reti. “Non possiamo tassare ulteriormente l'industria. Dobbiamo invece creare un contesto regolatorio che la sostenga”, spiega l'ad di Ericsson, in linea con quanto ribadito a Milano dagli amministratori delegati di Tim, Iliad, Vodafone-Fastweb e WindTre. Per Missori, il rinnovo delle frequenze del 2029 deve essere legato a un impegno di costruzione delle reti, non a un nuovo onere economico. E le regole sulla net neutrality vanno aggiornate: “La vecchia neutralità della rete non si applica al paradigma del 5G Standalone. Serve una versione più agile, che consenta connettività differenziata e servizi specializzati”. L'impatto industriale e sociale Il 5G standalone, spiega Missori, “non è solo un salto tecnologico, ma un motore di trasformazione industriale”. Dalla telemedicina alla mobilità autonoma, dalla manifattura intelligente al gaming immersivo, i casi di successo non mancano: “Negli ospedali di Singapore si fanno chirurgie da remoto, a San Francisco i taxi si muovono senza autista, in Grecia (ripeto: in Grecia) la connettività FWA premium sta rivoluzionando il turismo e i servizi digitali. Anche l'Italia deve fare il salto”. Un tema cruciale riguarda la sanità digitale: “La migrazione interregionale in Italia sta mettendo in crisi il sistema sanitario. Quante di quelle persone che si spostano da Reggio Calabria a Milano potremmo gestire da remoto grazie al 5G Standalone? Serve una strategia di comparto, in cui ospedali, ministeri, operatori e investitori lavorino insieme”. Il ruolo dell'Europa e la sfida industriale Sul fronte europeo, Missori cita i rapporti Letta e Draghi consegnati al Consiglio e alla Commissione von der Leyen, che indicano le telecomunicazioni tra i pilastri strategici della nuova competitività. “Mi piacerebbe – osserva – che le aziende europee ricevessero lo stesso tipo di supporto che americani, cinesi o indiani hanno nei rispettivi Paesi. In Europa abbiamo i campioni tecnologici, ma serve un contesto favorevole”. Ericsson, che in Italia impiega migliaia di professionisti e guida numerosi progetti di ricerca e sviluppo, “è pronta a fare la sua parte – conclude Missori – ma occorre visione, ambizione e il coraggio di cambiare le regole. Gli italiani hanno sempre saputo innovare: è il momento di farlo di nuovo, insieme”.

“Mi sono giocata al casinò online tutti i soldi del matrimonio, alla prima di notte di nozze. Avevo una doppia vita”: la confessione scioccante di una sposina

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Una neo sposina ha raccontato al sito britannico Wales Online di aver trascorso la prima notte di nozze giocando al casinò online sul suo telefono, sprecando tutti i soldi che lei e la moglie avevano ricevuto in dono durante la festa di matrimonio. Quando la moglie lo ha scoperto, l’ha accusata di vivere “una doppia […] L'articolo “Mi sono giocata al casinò online tutti i soldi del matrimonio, alla prima di notte di nozze. Avevo una doppia vita”: la confessione scioccante di una sposina proviene da Il Fatto Quotidiano .

Gino Cecchettin alla Camera: “Soffro quando si parla di donne che si potevano salvare. Educazione affettiva è una protezione per i ragazzi”

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“Soffro quando si parla di coltelli e per le donne che si potevano salvare, come ad esempio Barbara Belotti, che aveva denunciato e non è stata protetta a sufficienza, e di Jessica Strapazzolo, uccisa dall’ex che aveva un braccialetto elettronico mal funzionante”. Lo ha detto Gino Cecchettin, papà di Giulia, in commissione femminicidio alla Camera, […] L'articolo Gino Cecchettin alla Camera: “Soffro quando si parla di donne che si potevano salvare. Educazione affettiva è una protezione per i ragazzi” proviene da Il Fatto Quotidiano .

Wall Street apre cauta: Dow Jones guadagna lo 0,12%, Nasdaq perde lo 0,32%

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Wall Street inizia la giornata con cautela mentre gli investitori aspettano la riapertura del governo americano, dopo la storica chiusura prolungata. Il Dow Jones segna un leggero aumento, mentre il Nasdaq e l’S&P 100 mostrano una lieve flessione. I settori energetico e sanitario sono in crescita, mentre informatica e telecomunicazioni sono in calo. Parker-Hannifin e Nebius protagonisti di importanti accordi commerciali.

Norma blinda-carceri, anche le figlie di Moro e Borsellino contro

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“Questo nucleo di circolari trova legittimazione in un clima di depauperamento della considerazione della condizione di privazione della libertà, dai Cpr alla Rems passando per le carceri. Il clima lascia prevalere l’atteggiamento retributivo, talvolta anche vendicativo. Questo è autentico concime per alcuni interventi che hanno preso forma”. Così sabato si è espresso il professore Mario […]