Cipolletta "Torino competitiva a livello internazionale se unisce le forze"
''La mia è stata una scelta libera, responsabile e ponderata'', ''ho considerato un dovere e anche un onore stare accanto a mio padre in occasioni ufficiali della Repubblica, in un ruolo che mia madre avrebbe svolto certamente meglio''. Lo dice in un'intervista a 'Vogue Italia', Laura Mattarella, raccontando la sua ''scelta'' di stare accanto al padre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. ''Devo dire che il fatto che i miei figli, all'epoca della prima elezione, dieci anni fa, fossero già abbastanza grandi, è stato un elemento dirimente''. ''Sono consapevole di svolgere un ruolo, accanto a mio padre, e cerco di esercitarlo al meglio. Ma il Presidente è lui. So solo che devo essergli vicina: a volte accanto, altre un passo dietro''. Il ''ruolo di 'first lady' in Italia non è previsto - spiega - La presenza di un accompagnatore ufficiale è una mera convenzione perché non c'è nulla, nel nostro ordinamento, che preveda un ruolo pubblico assegnato al coniuge o, come nel mio caso, alla figlia del Presidente della Repubblica. Nei protocolli del cerimoniale, in Italia e all'estero, vengo indicata semplicemente come ''signora Laura Mattarella''. Ed è giusto così''. Per quanto riguarda lo stile di vita, racconta di aver fatto qualche rinuncia, ''ragionevole e di poco conto. Provengo da una famiglia dove riservatezza e discrezione non sono considerate una formalità o solo un dovere, ma il modo più intenso di vivere i rapporti tra le persone, i familiari, gli amici. Nel complesso ho cercato di mantenere per me e la mia famiglia una vita assolutamente normale''. Non vive al Quirinale. ''Abito felicemente a casa mia, con mio marito e con i miei figli''. Quanto al resto, ufficio, segreteria, ''non è previsto nulla''. Un rimborso per gli abiti da sera o le acconciature? ''Assolutamente no''.
La pluie d’hommages à Jean-Louis Gasset se poursuit. Cette fois, c’est au tour de la LFP de réagir. «La Ligue de Football Professionnel a appris avec une profonde tristesse le décès de Jean-Louis (…)
Non aggressione tra Russia e Ucraina, garanzie di sicurezza sul modello Nato, cessate il fuoco immediato e fondi per la ricostruzione ecco tutti i punti del piano studiato da Washington e Kiev
Crosetto, le immagini degli incontri in Bosnia la vigilia di Natale
La scorta di Nicola Gratteri coinvolta in uno scontro tra auto. Tre persone sono rimaste ferite, in modo lieve, in un incidente stradale avvenuto ieri lungo la strada statale Ionica (106), nel centro abitato del comune di Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro . A essere coinvolta, appunto, è stata un’auto della scorta del procuratore capo di Napoli. Gratteri invece non ha riportato conseguenze poiché viaggiava su un’altra vettura. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’auto di scorta si sarebbe scontrata con una vettura proveniente dalla direzione opposta. Entrambi i mezzi, sono andati a sbattere e sono finiti sul muro di un bar. Coinvolta anche una terza auto che era parcheggiata. Il bilancio finale è stato di tre feriti, soccorsi dalle ambulanze e trasportati in ospedale in codice arancione. Sul posto le forze dell'ordine, che hanno avviato i rilievi per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. A renderlo noto è l'Organizzazione di Volontariato 'Basta Vittime Sulla Strada Statale 106' con un post sui social. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45456318]] L'automobile che faceva parte della scorta, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, si è scontrata con un'altra auto proveniente dalla direzione opposta che le avrebbe tagliato la strada, svoltando verso sinistra nonostante la striscia continua. Le due auto sono finite contro il muretto di recinzione di un bar coinvolgendo anche una terza macchina parcheggiata lungo la strada. Il capo scorta ha avvertito dell'incidente i carabinieri e il personale del 118, che sono arrivati poco dopo sul posto.
Sull’imprenditore ed ex ministro russo pende un mandato di cattura internazionale, ma per i suoi legali la Russia è stata espulsa dalla Corte Europea per i diritti dell'uomo, con sospensione della cooperazione giudiziaria ordinaria
Sono state uccise almeno 8 persone: l'attentato è stato rivendicato dallo stesso gruppo responsabile che attaccò una chiesa di Damasco, a giugno
Attimi di terrore su un bus della Capitale. I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato un 51enne originario della Repubblica Ceca, ma residente a Roma. L'uomo è gravemente indiziato dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e porto di oggetti atti a offendere. In particolare, i Carabinieri della Tenenza di Ciampino sono stati allertati dalla presenza dell’uomo a bordo di un autobus di linea Atac, intento a spaventare i passeggeri mostrando loro un coltello e una pistola . I militari, dopo aver intercettato in via Anagnina il mezzo pubblico segnalato, hanno tentato di interagire con l’uomo il quale però, anche in ragione del suo forte stato di alterazione determinato dall’abuso di alcool, ha dapprima finto di estrarre una pistola dalla giacca, per poi scagliarsi contro gli stessi militari . Il 51enne è stato subito bloccato e messo in sicurezza senza conseguenze. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45368089]] Il 51enne aveva con sé un coltello a serramanico e una replica di una pistola modello Glock priva di tappo rosso. Raccolti i gravi indizi di colpevolezza, i Carabinieri della Tenenza di Ciampino hanno arrestato in flagranza l’uomo e lo hanno accompagnato presso le aule del Tribunale di Roma dove il giudice, su richiesta del pubblico ministero, Giovanni Nostro , ha convalidato l’arresto.