Editoria: il “caso” Libreria Pienogiorno, 5 anni in ascesa

Editoria: il “caso” Libreria Pienogiorno, 5 anni in ascesa

"Ho voluto un nome solare, luminoso". A 5 anni dal lancio del progetto, Carlo Musso, fondatore di Libreria Pienogiorno (e co-autore di "Spera", autobiografia di Papa Francesco), concede a ilLibraio.it la sua prima intervista da direttore editoriale di un marchio in costante crescita, numeri alla mano, e su cui circolano anche alcune "leggende metropolitane" ("la percentuale di Amazon nel nostro venduto? Assai inferiore a quanto magari qualcuno immagina, oggi è all’incirca al 20%..."). Musso, con un passato nel Gruppo Mondadori, racconta la genesi del progetto, la sua visione sul mestiere editoriale ("Un sistema davvero sano dovrebbe avere libri la cui vita generalmente non duri quanto quella di una mosca o una farfalla, ovvero quattro settimane"), approfondisce l'evoluzione della linea editoriale (e quella del mercato), parla del lavoro su social e marketing digitale, dello scouting e del pubblico a cui si rivolge ("Lettrici - in maggioranza - e lettori che si rivelano giustamente esigenti, soprattutto se i libri vogliono essere longevi. Un target non semplice, a cui bisogna rivolgersi con grande rispetto"). Quanto a un possibile futuro della sua casa editrice (in cui "non si usano strumenti di intelligenza artificiale") in un grande gruppo, spiega: "Pienogiorno è nata indipendente, lo siamo anche per indole, per inclinazione di libertà, e mi piace pensare che lo resterà fino a quando vorrà..." Leggi l'articolo completo Editoria: il “caso” Libreria Pienogiorno, 5 anni in ascesa .

Abbiamo bisogno di voci più radicali: riscoprire “il viaggio senza fine” di Monique Wittig

Abbiamo bisogno di voci più radicali: riscoprire “il viaggio senza fine” di Monique Wittig

Dopo "Parigi-la-politica e altre storie" e "Il corpo lesbico", prosegue il meritorio lavoro della casa editrice VandA, grazie alla curatrice Deborah Ardilli, che all’opera di (ri)traduzione delle opere di Monique Wittig (1935 – 2003), intellettuale e scrittrice fra le più interessanti del secondo '900 francese (femminista, lesbica, materialista, rivoluzionaria, da intendere soprattutto come etichette politiche e non identitarie), accompagna un impegno di contestualizzazione, che restituisce Wittig alla sua complessità teorica e storica: "Il viaggio senza fine" è una rivisitazione in chiave lesbica e femminista del capolavoro di Miguel de Cervantes, "Don Chisciotte della Mancia". Un testo d’avanguardia, che ibrida scrittura teatrale, montaggio cinematografico e arte del mimo. Un microcosmo delle rivendicazioni radicali del femminismo... Leggi l'articolo completo Abbiamo bisogno di voci più radicali: riscoprire “il viaggio senza fine” di Monique Wittig .