In una ricorrenza così strettamente associata al rito di mettersi a tavola insieme, e in cui essere felici sembra obbligatorio, chi soffre di anoressia e bulimia può sentirsi in grande difficoltà

In una ricorrenza così strettamente associata al rito di mettersi a tavola insieme, e in cui essere felici sembra obbligatorio, chi soffre di anoressia e bulimia può sentirsi in grande difficoltà

La tavolata imbandita, dagli antipasti al panettone. L’atmosfera festosa e un sacco di persone pronte a sedersi, per mangiare insieme cibi buonissimi e ipercalorici. Quello che per alcuni (tanti) è il bello del Natale, è un incubo per altri. Cioè […] L'articolo Pranzi delle Feste, un incubo per chi ha un disturbo alimentare. Gli esercizi Lilac per stare meglio sembra essere il primo su iO Donna .

Angelo Bonelli in grossi guai: tessere dei Verdi, cosa sta emergendo

Angelo Bonelli in grossi guai: tessere dei Verdi, cosa sta emergendo

Quel pasticciaccio brutto delle tessere dei Verdi a Bologna. Non ci troviamo a metà tra un romanzo di Carlo Emilio Gadda e una canzone indie di Calcutta, ma siamo nel bel mezzo della battaglia tra Angelo Bonelli e i suoi accoliti nel capoluogo emiliano. Succede che l’ala bonelliana di Avs in città ha visto il proprio numero di tessere decollare dal 2024 al 2025. Nel comune di San Petronio e provincia 12 mesi fa i tesserati erano 88, mentre lo scorso 30 novembre - prima data di chiusura della campagna di tesseramento per l’anno in corso - il numero ha visto una lieve impennata. Esattamente 25 sottoscrizioni in più per un totale di 113. Ma durante la decina di giorni di proroga, per la campagna tesseramenti 2025, il dato è salito fino in cielo. Sono arrivati, infatti, 89 nuovi iscritti giungendo a quota 202 tessere. Giubilo? Felicità? Allegria? Neanche per idea. I Verdi locali sono piuttosto adombrati e puntano il dito con il loro capo che con questi “volti nuovi” vorrebbe metterli all’angolo. La manovra sarebbe chiara e riguarderebbe i loro rapporti piuttosto gelidi con il primo cittadino felsineo, Matteo Lepore. Questo scenario ha portato i dirigenti nazionali a tentare di (ri)prendere in mano la sezione bolognese. Pugno di ferro, ma nessun cuore di velluto per Bonelli. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45484796]] L’edizione di Bologna del Corriere in questi giorni ha seguito da vicino gli avvenimenti. Le indiscrezioni partono da gennaio 2024 quando Daniele Celli, consigliere comunale dei Verdi, ha abbandonato la giunta a guida dem. L’attore del film di Roberto Faenza “Si salvi chi vuole”, titolo quanto mai esemplificativo per descrivere la situazione in casa Verdi, era stato redarguito pesantemente, in quei giorni, da Lepore sulle colonne di Repubblica. «Nessuno ha espulso Celli dal consiglio comunale, mi sono limitato a prendere atto di una sua posizione politica e dei Verdi di Bologna, che da dicembre non hanno ancora spiegato come mai non hanno votato il bilancio del Comune e della Città Metropolitana». Tutta questa vicenda ha indispettito non poco, secondo i ben informati, il nostro Bonelli. Anche perché Celli&Co. sembrano non avere la minima intenzione di ritornare sui propri passi e ripetutamente hanno dichiarato di non volersi più alleare con Coalizione civica, la forza politica cittadina che esprime il vicesindaco Emily Clancy, e quindi restando fuori dall’arco di Alleanza verdi e sinistra. L’alter ego di Fratoianni, quest’estate, ha tuonato duramente sul Corsera. «Il progetto di Avs va avanti e non può essere la federazione dei Verdi di Bologna a mettere in discussione questo progetto», disse Bonelli. Aggiungendo che davanti alle proteste dei suoi sodali, contro le scarse politiche ambientali della giunta Lepore, non si sarebbe piegato al «massimalismo verde». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45470451]] Parole che sembrano uscite da un congresso dei socialisti degli anni ‘10, ma del secolo scorso. Così Celli e il portavoce felsineo dei Verdi, Danny Labriola, storcono il naso contro i nuovi arrivati nel nido degli ecologisti intransigenti. Perché, lamentano i due, molti dei nuovi tesserati giungerebbero proprio da Coalizione civica, ma anche da Salvaiciclisti e da Comitato Città30. Quest’ultimi, negli scorsi anni, sono stati guidati da Simona Larghetti consigliere regionale di Avs e consigliere comunale, indovinate un po’, di Coalizione civica. Ma ci sono anche ex Verdi usciti in passato dalla porta e rientrati adesso dalla finestra. E Bonelli che fa? Distolto un momento dal tentativo di sciogliere CasaPound ha dichiarato che «se aumentano gli iscritti mi pare un fatto positivo di tesseramenti non so nulla se non che ci si iscrive individualmente e che i criteri sono rigorosi». Verdi fuori, spietatissimi dentro e la telenovela continua.

Kate Winslet debutta alla regia grazie a suo figlio

Kate Winslet debutta alla regia grazie a suo figlio

Nuovi registi in arrivo. Il 2025 si chiude con il “salto” dietro la cinepresa di una delle ultime vere grandi dive: Kate Winslet . La Rose di Titanic, ma anche premio Oscar nel 2009 per The Reader, per più di trent’anni (il suo debutto a 19 anni nel 1994 in Creature del cielo di Peter Jackson) si è fatta dirigere da grandi registi (da James Cameron a Woody Allen, da Roman Polanski a Jane Campion, tra i tanti), per poi lei stessa decidere di passare dietro la macchina da presa. Il risultato, gli spettatori italiani, potranno vederlo già oggi su Netflix, grazie al film Goodbye June, prodotto, diretto e interpretato dalla Winslet. Nessun racconto stile Hollywood. La sceneggiatura, tra l’altro, è scritta in casa: è del figlio di Kate, il 21 enne Joe Anders che ha come papà un altro big del cinema come il regista, anch’egli premio Oscar, Sam Mendes (American Beauty, 1917 e due 007 nel suo curriculum). NEPOTISMO Il film è un dramma familiare claustrofobico e spietato, ambientato attorno al letto d’ospedale di una madre morente (interpretata da Helen Mirren ). E a chi l’ha accusata di nepotismo, la neo regista risponde che una volta letto il copione, non ancora terminato, aveva subito chiesto al figlio di volerlo produrre ricevendo un netto rifiuto. «Era solo un compito per la classe di sceneggiatura», le parole del giovane Anders alla madre per giustificare il suo rifiuto. Un no legato proprio al fatto che la gente avrebbe pensato che quella storia sarebbe diventate una reale sceneggiatura soltanto grazie a cotanta madre. «Gli ho detto che non l’avrei mai fatto se non avessi trovato la sceneggiatura interessante. Ho fatto fatica a convincerlo che non stavo parlando da madre, ma da produttrice», ha chiarito poi la Winslet. Oltre alla Mirren, recitano Toni Collette, Timothy Spall e Andrea Riseborough. Un cast che è anche la forza dello stesso film. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45544905]] La trama, autobiografica e ispirata alla morte della nonna paterna dello sceneggiatore, racconta l’aggravarsi della malattia di June (da qui il nome del titolo) con i suoi quattro figli adulti e con un marito incapace di gestire il dolore. Si ritroveranno tutti assieme, venendo travolti da un caos fatto di vecchie rivalità, dinamiche familiari irrisolte, acuite dalla concreta prospettiva della perdita imminente della donna. Portare un dramma sulla morte e sulle beghe familiari sotto l’albero è un pugno nello stomaco alla retorica dei “buoni sentimenti”. Ma d’altronde, la Winslet non è mai stata una da mezze misure. Una carriera che poteva essere quella di una tranquilla e placida diva hollywoodiana dopo il successo mondiale di Titanic, ma che invece lei, originaria dell’Inghilterra del sud, ha sempre rifiutato o non abbracciato del tutto. L’attrice, infatti, ha alternato film più convenzionali a cult d’autore. Se il buongiorno si vede dal mattino, la carriera da regista di Kate Winslet promette di essere un po’ come è stata la sua carriera di interprete: anticonformista, intensa e molto britannica. Di sicuro successo.

“Siamo ostaggi del pilota, si è barricato all’interno della cabina di pilotaggio perché non gli pagano lo stipendio”: caos e panico a bordo dell’aereo, fa irruzione la polizia

“Siamo ostaggi del pilota, si è barricato all’interno della cabina di pilotaggio perché non gli pagano lo stipendio”: caos e panico a bordo dell’aereo, fa irruzione la polizia

“Signore e signori, è il comandante che vi parla. Mi spiace per voi che non meritate questo trattamento ma questo aereo non partirà“. Un pilota di una compagnia aerea messicana ha annunciato ai passeggeri che il volo su cui si erano appena imbarcati non sarebbe decollato. I fatti risalgono alle ore 15 dello scorso 19 […] L'articolo “Siamo ostaggi del pilota, si è barricato all’interno della cabina di pilotaggio perché non gli pagano lo stipendio”: caos e panico a bordo dell’aereo, fa irruzione la polizia proviene da Il Fatto Quotidiano .

Morti in mare e deportati in Libia, l’Italia sotto accusa nell’esposto di SOS Mediterranée sul “caso Bobic”

Morti in mare e deportati in Libia, l’Italia sotto accusa nell’esposto di SOS Mediterranée sul “caso Bobic”

Persone annegate in mare, altre respinte in Libia e finite in un centro dove nemmeno le Nazioni Unite hanno accesso. Per SOS Mediterranée, che tra il 24 e il 27 maggio 2025 ha preso parte ai soccorsi con la nave Ocean Viking, ci sono responsabilità da accertare, anche e soprattutto in capo alle autorità italiane […] L'articolo Morti in mare e deportati in Libia, l’Italia sotto accusa nell’esposto di SOS Mediterranée sul “caso Bobic” proviene da Il Fatto Quotidiano .