“Mai la tassa patrimoniale”, Giorgia Meloni difende i ricchi e si scaglia contro la proposta della Cgil

“Mai la tassa patrimoniale”, Giorgia Meloni difende i ricchi e si scaglia contro la proposta della Cgil

In Italia nessuna parola è più impronunciabile di “patrimoniale”. Non è questione di obiezioni tecniche che potrebbero avere senso, dal momento che in Spagna una patrimoniale simile a quella proposta da Landini ha portato a un gettito molto inferiore ai 26 miliardi valutati dal segretario della Cgil. Potrebbe dunque essere necessario mettere meglio a fuoco […]

Cecchettin ascoltato alla Camera: "La giustizia arriva dopo, serve educare"

Cecchettin ascoltato alla Camera: "La giustizia arriva dopo, serve educare"

AGI - La giustizia "serve ma arriva sempre dopo", è invece importante la prevenzione e quindi l'educazione, "educare al rispetto, all'empatia, alla comprensione reciproca, e questo può avvenire attraverso la famiglia e attraverso la scuola". Lo ha detto Gino Cecchettin, padre di Giulia uccisa dall'ex fidanzato , intervenendo in audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio , nonché su ogni forma di violenza di genere. Oggi ricorre il secondo anniversario di quel femminicidio commesso da Filippo Turetta, il quale è stato condannato all'ergastolo per il delitto aggravato dalla premeditazione e dal legame affettivo con la vittima e che nei giorni scorsi ha rinunciato a difendersi in appello. A seguire, la Procura generale presso la Corte di appello di Venezia ha deciso di rinunciare a sua volta alla impugnazione contro la condanna all'ergastolo, cosa che aveva invece inizialmente annunciato per vedere riconosciute le ulteriori aggravanti della crudeltà e dello stalking, e quindi tra tre giorni, con una udienza davanti alla Corte di assise d'appello nell'aula bunker di Mestre, le parti prenderanno atto e formalizzeranno la doppia rinuncia, il che significa che la condanna all'ergastolo per Turetta diventa subito definitiva senza passaggio in Cassazione. amare non è possesso, la forza non è dominio E oggi ricorre il primo anniversario della Fondazione che porta il nome di Giulia e il cui presidente è proprio Gino Cecchettin. In audizione, l'uomo ha sottolineato di essere "un padre che ha visto la propria vita cambiare per sempre, ma non potevo stare fermo. Eventi simili ti cambiano, non c'è futuro, ed ho scelto di reagire e dare un senso a quel dolore. La Fondazione non è per coltivare il dolore ma per cambiare le cose ". Ed ha aggiunto che la prevenzione e l'educazione devono far capire che "amare non è possesso , la forza non è dominio". La violenza di genere è un "fenomeno strutturato , non nasce all'improvviso, non è un raptus, cresce lentamente in una società che minimizza". Per Gino Cecchettin "non possiamo delegare ai tribunali ciò che spetta alla famiglia, alla scuola, prima che diventi tragedia ". E "se una scuola tace, parlano i social, parlano i modelli tossici, è il silenzio degli adulti a parlare". L'impegno della Fondazione nasce dal desiderio di evitare che altri genitori soffrano quello che soffro io. Vorrei non ci fossero più Fondazioni per Giulia e per tutte le Giulie che verranno. Vi chiedo - ha detto ai componenti della commissione parlamentare - di fare prevenzione ". Cecchettin ha spiegato che la Fondazione conta un comitato scientifico , con il compito di "creare elementi valoriali che poi trasmettiamo ai giovani"; un comitato divulgativo, che serve appunto per andare sul territorio; un comitato assistenziale composto da psicologi che ascoltano donne vittime di violenza e ci sono anche figure maschili che vi si rivolgono. Inoltre, un comitato giuridico, con 4 avvocati impegnati nella tematica relativa alle leggi e quindi nel caso avanzare proposte, e un comitato giovanile, "con cui cerchiamo di portare i valori della formazione tra i giovani e quindi attraverso questi raccogliere più informazioni e definire meglio come operare per prevenire ed educare al rispetto" . Tanti i progetti messi in piedi dalla Fondazione, "sono una cinquantina", e - ha concluso Gino Cecchettin - "il mio, il nostro desiderio è quello di guardare il futuro con occhi di speranza. Ascolto i giovani, auspico che facciano tante domande e noi tutti dovremmo ascoltarli di più". Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone

Gino Cecchettin in Commissione femminicidio: Educazione affettiva a scuola protezione per i ragazzi

Gino Cecchettin in Commissione femminicidio: Educazione affettiva a scuola protezione per i ragazzi

(Agenzia Vista) Roma, 11 novembre 2025 “So bene che ci sono paure, resistenze e incomprensioni, ma vi assicuro che l'educazione affettiva non è un pericolo è una protezione, non toglie nulla a nessuno, ma aggiunge qualcosa a tutti: consapevolezza, rispetto e umanità. Una scuola che non parla di affettività, di rispetto, di parità è una scuola che lascia soli i ragazzi di fronte a un mondo che grida messaggi distorti”, così Gino Cecchettin, il papà di Giulia, nell'audizione che si svolge a due anni dal femminicidio della figlia in Commissione femminicidio alla Camera. Camera Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Report: De Cristofaro (Avs), 'Garante deve dimettersi, rivederne ruolo e nomina'

Report: De Cristofaro (Avs), 'Garante deve dimettersi, rivederne ruolo e nomina'

Roma, 11 nov. (Adnkronos) - "Invece di buttare ogni volta il pallone in tribuna, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni farebbe bene, per il ruolo che ricopre, a difendere sempre la libertà di stampa e la trasparenza delle istituzioni. E invece Fratelli d'Italia, con il presidente della commissione Cultura di Montecitorio, attacca Ranucci e Report difendendo l'operato dell'autorità per la privacy. Ma dopo quanto emerso dalle inchieste di Report, è evidente che il collegio del Garante della Privacy non è più indipendente, non è più credibile, per cui deve dimettersi subito". Così il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro, componente della commissione di Vigilanza Rai. "Meloni finge di non vedere che non si può difendere un'Authority il cui componente frequenta la sede di Fratelli d'Italia alla vigilia della decisione contro la trasmissione di giornalismo d'inchiesta della Rai Report. In nessun Paese serio, chi ricopre ruoli di garanzia e si muove in modo così opaco, una volta scoperto non fa un passo indietro. Questa vicenda mette in luce alcune criticità su questa autorità di garanzia. È necessario rivedere il ruolo e la nomina di un'autorità che deve essere trasparente e non al servizio della politica", conclude.

Campania: Cangiano (Fdi), 'Fico fa il comunista ma ha megascorta e non va più in bus'

Campania: Cangiano (Fdi), 'Fico fa il comunista ma ha megascorta e non va più in bus'

Roma, 11 nov. (Adnkronos) - "Qual è il Roberto Fico vero? Come un moderno Zelig acquisisce le sembianze degli interlocutori che ha di fronte. Moderato se parla con i moderati, rivoluzionario col pugno chiuso comunista quando nella platea ci sono i giovani del Pd. Comportamenti che alla fine non pagano in termini elettorali, e che vanno comunque in contraddizione con la storia del movimento che voleva abbattere la casta e che invece si è fatto ceto politico della peggior specie". Così il deputato campano di Fratelli d'Italia Gimmi Cangiano. "Roberto Fico va in giro in barca e gode di una scorta rinforzata. Quanto tempo è passato da quando, appena eletto presidente della Camera, si faceva fotografare mentre andava a Montecitorio in autobus. Per fortuna i campani riescono a distinguere tra una persona seria come Cirielli e un personaggio che presenta elementi di ambiguità e contraddizione nei gesti e nelle parole come Fico", conclude.

Cinema: Verducci, 'governo Meloni il peggior nemico'

Cinema: Verducci, 'governo Meloni il peggior nemico'

Roma, 11 nov (Adnkronos) - "Dal retroscena di Giovanna Vitale uscito stamattina su Repubblica si palesa quanto già era chiaro: il Ministero della Cultura del Governo Meloni è il peggior nemico del Cinema Italiano. Allo stesso modo di come era successo con Sangiuliano, è lo stesso Ministero guidato da Giuli ad aver chiesto i tagli al settore, addirittura più pesanti di quelli devastanti che sono nero su bianco in Legge di Bilancio". Lo dice il senatore del Pd Francesco Verducci, della commissione Cultura del Senato. "Tagli che uccideranno il Cinema italiano, che costeranno migliaia di posti di lavoro e avranno una pesante ripercussione negativa sul nostro PIL, sul nostro made in Italy, sulla immagine dell'Italia nel mondo. È veramente assurdo che si svolgano in queste ore tavoli al Ministero per recuperare a parole tagli che nei fatti il Ministero stesso di Giuli e Borgonzoni ha avallato", prosegue. "L'unico modo di sanare questo assurdo intento punitivo del Governo Meloni contro un settore decisivo per la nostra economia e per il nostro pluralismo culturale è ripristinare per intero il fondo per Cinema e Audiovisivo, senza patetiche e inaccettabili scappatoie”, conclude Verducci.

Una fan le restituisce il cappello perso un anno fa, perché Cynthia Erivo appare cosi felice nel video virale

Una fan le restituisce il cappello perso un anno fa, perché Cynthia Erivo appare cosi felice nel video virale

Un anno fa l'attrice Cynthia Erivo aveva perso un cappello alla première londinese di Wicked, che è stato poi consegnato qualche giorno fa da una fan. Ora che il video del ritrovamento è diventato virale, molti hanno trovato la reazione dell'attrice esagerata o divertente, ma in realtà il cappello perduto da Erivo è un vero e proprio pezzo da collezione Haute Couture della maison Schiaparelli. Vi spieghiamo perché Cynthia Erivo ha reagito in modo così esagerato al ritrovamento. Continua a leggere

Madri picchiate dai figli: l’altra faccia della violenza domestica. La storia di Anna Tiziana e Lorenzo, mamma e figlio, che qui raccontano la violenza, la colpa e la rinascita: «Scrivere ci ha salvati entrambi»

Madri picchiate dai figli: l’altra faccia della violenza domestica. La storia di Anna Tiziana e Lorenzo, mamma e figlio, che qui raccontano la violenza, la colpa e la rinascita: «Scrivere ci ha salvati entrambi»

Nel libro «La distanza che ci unisce», Anna Tiziana Torti e Lorenzo Greco raccontano una storia vera di violenza domestica e perdono. Un dialogo a due voci che illumina un fenomeno sempre più diffuso: quello dei figli che colpiscono le madri