Caso Corona-Signorini: le due denunce, l’ipotesi di un’altra indagine e l’ombra del “Me Too italiano”

Caso Corona-Signorini: le due denunce, l’ipotesi di un’altra indagine e l’ombra del “Me Too italiano”

Fabrizio Corona parla di "una nuova indagine" più ampia che riguarderebbe Alfonso Signorini e sarebbe volta a lanciare a tutti gli effetti quello che ha battezzato come il Me too italiano. Le denunce, dopo quella di Antonio Medugno, salirebbero a due e le mosse che avrebbero "aperto un vaso di Pandora" finiscono sotto la lente. Continua a leggere

Italy drops 'Sì' from national anthem in return to original lyrics

Italy drops 'Sì' from national anthem in return to original lyrics

Modified anthem to be sung at military ceremonies in a return to Mameli's original text. Italy has modified the lyrics of its national anthem to remove an emphatic final "Sì!", following a presidential decree adopted at the suggestion of prime minister Giorgia Meloni. The tweak, reported by newspaper Il Fatto Quotidiano and later confirmed by government sources, was published quietly in the official gazette in May but only came to light on Tuesday. In a document dated 2 December, the general staff of the military informed all armed forces that during institutional and military events where the anthem is performed in the sung version, the final cry must be omitted, state broadcaster RAI News reports. The order was sent to all commands, from the finance police to the army, and applies to performances at official military ceremonies, with instructions to ensure "scrupulous observance." Rome’s opera house staged a production of Puccini’s Tosca last night, 125 years after hosting the world premiere. Those present, including guest of honour President Mattarella, were treated to a stirring rendition of Italy’s national anthem before the show.pic.twitter.com/uZdsMbxzqv — Wanted in Rome (@wantedinrome) January 15, 2025 Until now the Canto degli Italiani, written by poet Goffredo Mameli and set to music by Michele Novaro in 1847, concluded with a rousing call to arms for Italy: "We are ready to die, We are ready to die, Italy has called! Yes!"In Mameli's autographed original manuscript of 1847, held at the Museo del Risorgimento in Turin, the final "Sì!" does not appear. However Novaro's original musical score, the one used to date, includes "Sì!": an addition justified by the composer with the intention of concluding with "a supreme cry, which is a pledge and a battle cry." A presidential office source on Tuesday said the modification was for "the sake of purity" rather than for any political reason, with the  "Sì!" omitted from the lyrics published on the Quirinale website. Photo credit: Fabio Mitidieri / Shutterstock.com.

Scafista graziato, clamoroso in carcere all'Ucciardone: cosa è successo

Scafista graziato, clamoroso in carcere all'Ucciardone: cosa è successo

È svenuto in carcere dopo aver sentito il proprio nome al telegiornale. È successo lunedì sera, nel carcere Ucciardone di Palermo, ad Alaa Faraj Abdelkarim , detenuto condannato per concorso in omicidio plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il servizio televisivo parlava dei cinque decreti di grazia firmati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella . Quando dalla tv è arrivato il nome "Abdelkarim", il detenuto si è voltato verso il compagno di cella chiedendo: " Hai sentito anche tu il mio nome? ". Subito dopo ha perso i sensi ed è stato soccorso e trasferito in infermeria. Il tutto viene raccontato nel dettaglio da Repubblica . Al risveglio, Alla, ha compreso che la notizia era vera : il Capo dello Stato gli aveva concesso una grazia parziale, riducendo la pena di 11 anni e quattro mesi, su parere favorevole del ministro della Giustizia Carlo Nordio . Il provvedimento tiene conto "della giovane età del condannato al momento del fatto, della circostanza che nel lungo periodo di detenzione sinora espiata ha dato ampia prova di un proficuo percorso di recupero, nonché del contesto particolarmente complesso e drammatico in cui si è verificato il reato". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45533218]] Faraj, oggi trentenne, era stato condannato a 30 anni per la cosiddetta strage di Ferragosto del 2015, nella quale morirono 49 migranti asfissiati nella stiva di un barcone partito dalla Libia. All’epoca aveva 19 anni e sognava una carriera nel calcio. Ora gli restano da scontare sette anni e potrà accedere a permessi premio e alla semilibertà. Alla notizia ha continuato a ripetere: "Non ci credo, non ci credo" e poi "Grazie presidente per avere creduto alla mia innocenza, grazie di cuore". Nel carcere palermitano la reazione è stata immediata: detenuti, agenti e operatori hanno festeggiato battendo stoviglie contro le sbarre. L’avvocata Cinzia Pecoraro, incontrandolo il giorno dopo, racconta: " Appena mi ha visto ci siamo abbracciati e ci siamo messi a piangere ". E aggiunge: "Una vittoria meritatissima. Alaa porta luce ovunque vada". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45543454]] La grazia era stata indicata anche dalla Corte d’appello di Messina come unico strumento per colmare lo scarto tra pena e colpevolezza morale. Il primo permesso potrebbe arrivare già a gennaio. "Ha tantissimi sogni — dice l’avvocata — Vorrebbe riprendere il calcio, ovviamente non più come giocatore, ma come allenatore per i più piccoli". E conclude: "La nostra battaglia è per la verità".