New York: "Non c'è Dio degno di adorazione se non Allah", la prima uscita pubblica dei pro-Mandani

New York: "Non c'è Dio degno di adorazione se non Allah", la prima uscita pubblica dei pro-Mandani

Le prime conseguenze dell'effetto Mandani. Il fondamentalismo esce allo scoperto e a New York c'è già chi inneggia a una sorta di nuova guerra santa. Basti pensare quanto è accaduto ai piedi dei display più famosi del pianeta in cui un attivista dice: "Abbiamo finito di nasconderci. Abbiamo finito di essere torturati, feriti e giudicati. Questa è la religione giusta. Questa è la religione di cui tutta l'umanità ha bisogno per far parte dell'Islam. E non ci fermeremo finché non entrerà in ogni casa. Quindi voglio che lo ripetiate con me. Voglio sentirlo in ogni singolo distretto. Dovrebbe tremare. Brooklyn dovrebbe sentirlo. Il Bronx dovrebbe sentirlo. Il Queens dovrebbe sentirlo. Ditelo come se la ummah dipendesse da questo, fratelli e sorelle miei. Non c'è Dio degno di adorazione se non Allah, il Dio di Gesù, il Dio di Mosè, il Dio di Abramo e il Dio dell'ultimo e definitivo profeta Maometto." Non siamo in Medioriente, ma a Times Square, culla del mondo occidentale.

Ballando con le Stelle, Magnini fuori controllo: "Avete rotto a mia moglie"

Ballando con le Stelle, Magnini fuori controllo: "Avete rotto a mia moglie"

Nella puntata di Ballando con le stelle dell’8 novembre, Filippo Magnini ha trasformato la serata in un vero show di fuoco.Durante la prova a sorpresa, in piena difficoltà, ha lasciato andare a microfono aperto: "Ma che c...è...?!", mentre raccoglieva un telo rosso e nero da terra. Il video è finito dritto su Striscia la notizia; Magnini ha commentato subito: "Chiedo perdono".Il clou è arrivato alla fine: prima ha contestato i voti bassi sul paso doble con Alessandra Tripoli, poi ha esploso la bomba contro la giuria: "Mi devo togliere un sassolino. Io sono l’unico a cui qualcuno abbia rotto le scatole a me e a mia moglie. Non vedo l’ora che torni qui mia moglie e vi farò il ballo migliore di Ballando con le stelle". Selvaggia Lucarelli lo ha steso: "Chi ha rotto le scatole a tua moglie? Ma chi se l’è filata".Magnini non ha mollato: "Volevo dire questa cosa perché ci sono state cose che non mi sono piaciute. È stato detto che se c’è mia moglie ballo male e se non c’è ballo bene. Smettetela. Chi l’ha detto, ha detto una cavolata". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44823609]] Da "Ma che c... è...?!" a "Chiedo perdono", fino alla promessa di rivincita con Giorgia Palmas: Magnini ha chiuso con un politico 5 in pagella, ma ha vinto la serata a suon di polemiche. La giuria lo ha punito, i social lo hanno incoronato. Ballando non è mai stato così acceso. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44869745]]

Tumori, Aiom: "Lo screening per cancro polmone sia incluso nei nuovi Lea"

Tumori, Aiom: "Lo screening per cancro polmone sia incluso nei nuovi Lea"

Roma, 9 nov. - (Adnkronos) - Nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) va incluso lo screening per la diagnosi precoce del tumore del polmone nei forti fumatori, cioè la Tac spirale a basso dosaggio ogni anno. Deve essere aggiunto ai tre programmi di prevenzione secondaria già previsti nelle prestazioni garantite dal Ssn: per la neoplasia mammaria, colon-rettale e della cervice uterina. E' la richiesta dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), dopo la recente decisione della Conferenza Stato-Regioni di approvare l'aggiornamento dei Lea. “E' un provvedimento che attendiamo dal 2017 e che può anche migliorare e potenziare l'assistenza sanitaria degli oltre 3,7 milioni di pazienti oncologici che vivono in Italia - sostiene Massimo Di Maio, presidente Aiom nella conferenza stampa finale del 27esimo Congresso nazionale della Società scientifica in corso a Roma -. Però va integrato, prevedendo il programma di screening per il carcinoma polmonare. Nel disegno di legge di bilancio 2026 sono previste risorse per incrementare il numero di partecipanti alla Rete italiana screening polmonare, il Programma Risp”. Il progetto, attraverso la tomografia computerizzata a basso dosaggio, intende favorire la diagnosi precoce del carcinoma al polmone. È indicato per le persone considerate a rischio: età 55-75 anni, forti fumatori (consumo medio di 15 sigarette al giorno per più di 25 anni oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni) o ex-forti fumatori (abitudine interrotta da meno di un decennio). “Il programma di monitoraggio attraverso la Tac ha dimostrato indubbi benefici - prosegue Di Maio -. E' un esame approfondito e, rispetto alla radiografia standard del torace, riduce del 20% la mortalità per carcinoma polmonare. È stato dimostrato che, in 30 anni, può prevenire oltre 36mila decessi. Inoltre, è in grado di ridurre del 5% i costi sanitari indiretti legati alla malattia e del 5,9% le spese per l'acquisto di farmaci anti-tumorali”. “Come raccomandato nelle Linee guida Aiom uno screening annuale, mediante Tac torace, dovrebbe essere preso in considerazione come opzione di prima scelta per tutti i forti fumatori o ex forti fumatori - prosegue Massimiliano Cani, specializzando in Oncologia medica e PhD student in Translational Oncology presso l'Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano-Università di Torino -. Questo esame annuale non è ancora approvato o rimborsato dal Ssn. Ben venga quindi l'implementazione del programma Risp, ma suggeriamo alle Istituzioni di prevedere, in tutti e 21 i Sistemi sanitari locali italiani, l'esame periodico per le persone considerate a rischio. Si può così contenere l'impatto delle neoplasie polmonari che ogni anno in Italia fanno registrare oltre 44mila nuove diagnosi e più di 35mila decessi. Lo screening per il tumore polmonare risulta efficace, economicamente sostenibile e può portare vantaggi all'intero sistema”. Il tumore più frequente in Italia è quello della mammella che fa registrare ogni anno 53mila nuove diagnosi. Per la prevenzione della neoplasia già esiste il programma di screening attraverso la mammografia biennale. Si calcola che in Italia in cinque anni sono state salvate 13.660 vite grazie alla diagnosi precoce garantita dagli screening. “Merito di questo successo è da ricercare però anche nell'innovazione terapeutica in cui l'oncologia di precisione gioca un ruolo decisivo - aggiunge Alessandra Fabi, Consigliere nazionale Aiom -. Uno dei passi avanti importanti degli ultimi 20 anni è rappresentato dai test genomici che consentono una reale personalizzazione delle cure ed evitano la somministrazione din terapie inutili. Sono esami fondamentali, infatti, sono stati inseriti nell'aggiornamento dei Lea. Vengono utilizzati nel carcinoma mammario ormonoresponsivo per stabilire, dopo l'intervento chirurgico, la necessità o meno di ricorrere solo all'ormonoterapia ed evitare così l'aggiunta di altre cure più invasive per prevenire la recidiva di malattia. Uno dei test disponibili in Italia ha dimostrato di ridurre del 48% il ricorso alla chemioterapia. A livello nazionale è stato creato nel 2020 un fondo di 20 milioni di euro per l'acquisto dei test genomici per 10mila pazienti l'anno. Ora queste risorse sono quasi terminate e secondo più recenti studi scientifici le donne che in Italia necessitano dell'esame ammontano a 13mila l'anno. Il fondo va perciò incrementato di ulteriori 5 milioni per assicurare esami che devono rientrare stabilmente nella pratica clinica. I test genomici sono in grado di migliorare la qualità di vita delle pazienti soprattutto perché limitano l'uso di farmaci con effetti collaterali importanti, anche a lungo termine. Hanno dimostrato un'evidente capacità di orientare in positivo le scelte terapeutiche degli oncologi e di personalizzare i trattamenti anti-tumorali. Al tempo stesso favoriscono la sostenibilità del servizio sanitario nazionale”. “Siamo pronti a collaborare con il ministero della Salute alla stesura dei nuovi Lea - conclude Di Maio -. Aiom è già responsabile dell'aggiornamento delle Linee guida dei diversi tumori, come previsto dal Sistema nazionale Linee guida. Possiamo quindi coinvolgere i gruppi di lavoro e fornire eventuali aggiornamenti alla luce delle ultime innovazioni e raccomandazioni. Auspichiamo infine, da parte di tutte le Istituzioni, un'accelerazione dell'iter approvativo dei Lea. Il testo deve essere quanto prima approvato dalle Commissioni parlamentari competenti e poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I Lea dovranno poi essere realmente garantiti sull'intero territorio nazionale. Sono 21 i sistemi sanitari locali attualmente attivi in Italia e già sussistono troppe differenze. Può essere questa la giusta occasione per uniformare l'assistenza e garantire a tutti i pazienti i medesimi percorsi di cura”.