Inter-Lazio: dove vederla in diretta tv e streaming, probabili formazioni
I nerazzurri vogliono rimanere nei piani alti della classifica, gli ospiti non perdono da sei partite. Chivu rilancia Acerbi, dubbio Romagnoli per Sarri
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L’intervista alla candidata della sinistra che sfida l’esponente di ultradestra Kast: “Mi impegno a governare per tutti, lavorando affinché le famiglie cilene possano arrivare a fine mese serenamente, vivendo in quartieri sicuri”
Sospeso a 350 metri, il Neom dovrebbe ospitare i Mondiali 2034. I dubbi dei tecnici: la rotazione terrestre lo farebbe spezzare
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Nella puntata di stasera un servizio sulla presidente dell’Antimafia. In uno scatto del 2015 l’esponente meloniana sorride davanti alla statuetta di Mussolini
(Adnkronos) - È successo nella puntata andata in onda oggi sabato 8 novembre
L'attrice si è esibita sulle note di "Ma dimme te"
Vi proponiamo Tele...Raccomando, la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (“Dritto e Rovescio”) Paolo Del Debbio torna leader nella sfida dei talk della prima serata di giovedì puntando praticamente tutto sul tema della sicurezza. 6.23% di share con quasi 800mila spettatori e picchi del 7.5% quando il conduttore è partito parlando di Milano pericolosa e della troupe di Dritto e Rovescio aggredita nel centralissimo Parco Sempione per poi passare a Roma, col degrado e la violenza che colpiscono anche il centro storico della Capitale, e a Torino e di nuovo Milano, con alcune zone dominate da baby gang. L’Auditel si dimostra sismografo del sentiment della popolazione e anche in questo caso è indicativo che le parti del format di Rete 4 che più hanno coinvolto il pubblico siano state quelle sulla sicurezza dei cittadini, con nutrito interesse, oltre che degli over 65 che svettano superando il 10%, anche da parte del pubblico femminile (picchi sopra il 6%) e dei giovani adulti 35/44enni (5.5%). Il conduttore ha poi dedicato spazio alle ultime news su Garlasco e agli sfratti di abusivi, passando per un’intervista a tutto campo al generale Roberto Vannacci. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44899395]]
Federalimentare ha chiesto all'Unione europea di accelerare l'iter di ratifica dell'Accordo di Partenariato Ue-Mercosur. "L'attualità ci impone di agire con prontezza. Pochi giorni fa, l'udienza sulla legittimità di dazi, presso la Corte Suprema degli Stati Uniti, non ha offerto alcuna garanzia immediata. Al contrario, ha aperto un prolungato orizzonte di rischio sistemico per il nostro export”, evidenzia il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. '"L'attesa per la sentenza definitiva del massimo tribunale americano - che potrebbe impiegare molto tempo per raggiungere il verdetto - equivale a una paralisi insostenibile per il nostro settore. Per l'Italia, l'Accordo Ue Mercosur rappresenta, in questo scenario, un imperativo strategico. È l'unica manovra disponibile a breve termine per costruire un canale vitale di diversificazione del rischio, con cui delineare un futuro di stabilità e crescita". "L'esperienza dell'accordo Ceta con il Canada ne è la prova lampante", sottolinea Mascarino. "L'eliminazione dei dazi ha portato il nostro export a registrare una crescita superiore al 96% a regime. Se con il Mercosur replicassimo questo successo, potremmo aumentare l'export alimentare di 400 milioni, passando dagli oltre 500 attuali a 800 milioni di euro. I numeri sono decisivi, ma l'accordo con Mercosur non significa solo espandere il mercato. Significa mettere in sicurezza i prodotti italiani verso 300 milioni di consumatori in un'area in forte crescita". L'intesa garantisce la protezione di 57 DOP e IGP e assicura all'Italia un accesso preferenziale a materie prime fondamentali, di cui il nostro Paese non è autosufficiente. Solide clausole di salvaguardia, su richiesta del Governo Meloni a tutela del settore agroalimentare, scatterebbero in qualsiasi paese dell'UE qualora prodotti del Mercosur venissero venduti sotto costo. Inoltre, i prodotti importati devono essere pienamente conformi alle regole fitosanitarie europee. "Per creare una nuova vitale arteria commerciale, alla luce di queste considerazioni - ha aggiunto Mascarino - chiediamo al Governo e ai ministri Tajani, Lollobrigida e Urso di agire con la massima celerità. È essenziale finalizzare l'accordo nel minor tempo possibile, nel primario interesse della difesa e della stabilità economica dell'Italia e dell'Europa".
Le due facce della sinistra italiana ospiti a Otto e mezzo su La7. Da Lilli Gruber c’è Andrea Scanzi, volto ringhioso del travaglismo che sulla vittoria di Zohran Mamdani, neo-sindaco di New York radicale, socialista e islamista, prova a rovesciare la frittata: «Sto notando una violenza tale nelle analisi e nelle reazioni della destra, sia americana sia in quelle di tutto il mondo, che io fossi nel nuovo sindaco di New York un briciolo di paura ce l'avrei - azzarda la penna del Fatto quotidiano -. Perché? Stanno utilizzando toni devastanti per cui ha vinto un musulmano e ha vinto nella città dell’11 settembre 2001. Come a dire che aver scelto un musulmano, 24 anni dopo le Torri Gemelle, significa aver abiurato ai valori dell'Occidente, ai diritti dell'Occidente. Lo ha detto Vannacci, ma anche esponenti di Fratelli d’Italia, l’ho sentito dire da Giubilei e tanti altri». Insomma, sente odore di attentato: «In un momento del genere, tenendo conto anche di quello che è successo nel passato recente negli Stati Uniti, secondo me è una vittoria che verrà presa malissimo dai MAGA, da Trump, dai sionisti e bisogna monitorarla tanto questa cosa, perché a suo modo è rivoluzionaria e può avere delle ripercussioni anche pericolose secondo me». Scanzi dimentica che le più sanguinose azioni politiche finora hanno colpito proprio Trump e il giovane Charlie Kirk, voce nuova del conservatorismo Usa. Vabbè, son dettagli. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44909710]] Quindi tocca a Massimo Cacciari , che con i dovuti distinguo non si schiera tra le fila degli anti-Meloni a prescindere: «Rispetto ad altre destre europee, rispetto a quelle dei Paesi ex Patto di Varsavia, alla destra tedesca, ma anche alla Le Pen, Giorgia Meloni si sforza costantemente - al di là dei suoi toni vittimistici - di riciclarsi, di ripulire ciò che si potrebbe ancora avere di lei come memoria. Tra tutte le destre europee credo che lei sia onestamente la migliore». Sul referendum, aggiunge, la premier «non farà l’errore di Renzi, di personalizzare fino al punto per cui si vota per o contro di lei. Io voterò no, ma non perché creda che se passa il sì sia la fine della democrazia italiana». Non sarà una promozione piena, ma considerato il salotto ci si può accontentare. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44892202]]
Federalimentare ha chiesto all'Unione europea di accelerare l'iter di ratifica dell'Accordo di Partenariato Ue-Mercosur. "L'attualità ci impone di agire con prontezza. Pochi giorni fa, l'udienza sulla legittimità di dazi, presso la Corte Suprema degli Stati Uniti, non ha offerto alcuna garanzia immediata. Al contrario, ha aperto un prolungato orizzonte di rischio sistemico per il nostro export", evidenzia il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. "L'attesa per la sentenza definitiva del massimo diritto americano - che potrebbe impiegare molto tempo per raggiungere il verdetto - equivale a una paralisi insostenibile per il nostro settore. Per l'Italia, l'Accordo Ue Mercosur rappresenta, in questo scenario, un imperativo strategico. È l'unica manovra disponibile a breve termine per costruire un canale vitale di diversificazione del rischio, con cui delineare un futuro di stabilità e crescita". "L'esperienza dell'accordo Ceta con il Canada ne è la prova lampante", sottolinea Mascarino. "L'eliminazione dei dazi ha portato il nostro export a registrare una crescita superiore al 96% a regime. Se con il Mercosur replicassimo questo successo, potremmo aumentare l'export alimentare di 400 milioni, passando dagli oltre 500 attuali a 800 milioni di euro. I numeri sono decisivi, ma l'accordo con il Mercosur non significa solo espandere il mercato. Significa mettere in sicurezza i prodotti italiani verso 300 di consumatori in un'area in forte crescita". L'intesa garantisce la protezione di 57 DOP e IGP e assicura all'Italia un accesso preferenziale a materie prime fondamentali, di cui il nostro Paese non è autosufficiente. Solide clausole di salvaguardia, su richiesta del Governo Meloni a tutela del settore agroalimentare, scatterebbero in qualsiasi paese dell'UE qualora i prodotti del Mercosur venissero venduti sotto costo. Inoltre, i prodotti importati devono essere pienamente conformi alle regole fitosanitarie europee. "Per creare una nuova vitale arteria commerciale, alla luce di queste considerazioni - ha aggiunto Mascarino - chiediamo al Governo e ai ministri Tajani, Lollobrigida e Urso di agire con la massima celerità. È essenziale finalizzare l'accordo nel minor tempo possibile, nel primario interesse della difesa e della stabilità economica dell'Italia e dell'Europa".
Pisacane schiera una squadra ordinata. Caprile, altra prova super
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Da Meana e Desulo e Tonara, la preoccupazione dei Comuni