Farmacie aperte a Natale e Santo Stefano 2025, giovedì 25 e venerdì 26 dicembre
La guida alle farmacie aperte nelle principali città italiane, da Roma a Milano, da Firenze a Napoli e Torino
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L'imputata avrebbe teso un vero e proprio agguato alla vittima Articolo Picchia e rasa a zero la cognata rea di avere una relazione con suo marito: condannata su LiveSicilia .
Lo racconta un'analisi del New York Times: i grandi risparmi raccontati da Doge sono conti errati. Se è vero che il gruppo ha apportato migliaia di tagli, questi sono da considerare minori rispetto alla spesa federale
In via della Villa Demidoff due uomini si sono affrontati con bottiglie rotte. L’allarme al 112 e l’intervento di un’ambulanza e delle volanti
Il ritrovamento del corpo sopra l’Antro del Corchia, nel territorio comunale di Stazzema
Il provvedimento del questore e l'intervento della squadra mobile Articolo Movida violenta a Palermo, un arresto: sospesa anche un’attività su LiveSicilia .
Il caso di un lavoratore pestato mentre scioperava ha innescato per la prima volta una discussione diversa
Sei persone sono morte in uno schianto aereo della Marina messicana al largo delle coste del Texas: si tratta del volo di una organizzazione no profit che trasporta bambini messicani con gravi ustioni in un ospedale di Galveston, vicino a Houston. Continua a leggere
Da Del Piero ad Alesi, tanti i protagonisti e i testimonial di un racconto corale: appuntamento da non perdere giovedì 25 dicembre alle 21.30 su Rai1
Immortalato da Matt Evans nelle acque di 'Y-40 The Deep Joy', alle Terme Euganee
"Orgogliosi della prestigiosa attività svolta insieme nelle ultime cinque stagioni" Articolo Pallanuoto, TeLiMar: risoluzione consensuale per Gu Baldineti su LiveSicilia .
Au programme de ce JT Foot Mercato : Serge Aurier poussé vers la sortie par son club iranien, l’OM fait le ménage dans son effectif et Divock Origi quitte l’AC Milan.
Caro direttore, da nonno, questa storia del «Sì» tolto dall'Inno d'Italia mi sembra il solito, insopportabile eccesso di zelo. E non posso davvero credere, come si sussurra, che arrivi da chi oggi rappresenta lo Stato e la famiglia nel senso più alto: un super nonno come Sergio Mattarella e una super mamma come Giorgia Meloni. Con i miei figli e i miei nipotini l'ho visto succedere tante volte. Alla fine dell'inno i bambini si guardano, aspettano un attimo e poi gridano forti e felici tutti insieme. Quel «Sì», urlato dopo «L'Italia chiamò», era il loro modo di dire che a quella chiamata loro c'erano. Oggi quel «Sì» è stato tolto: la musica copre la risposta e la voce resta fuori. Qualcuno ha deciso che quella sillaba è di troppo. Che va cancellata per rispetto della filologia, per eleganza musicale, per disciplina istituzionale. L'Italia continua a chiamare, ma la risposta deve restare educata, silenziosa, invisibile. Eppure quel «Sì» non era folclore né tifo. Era l'unico punto dell'inno in cui non si ascolta soltanto, ma si risponde. Una sillaba sola, ma definitiva. Una risposta secca a una chiamata secca. Tutto il resto è memoria, solennità, retorica. Lì invece c'era l'adesione. Toglierlo significa insegnare ai più piccoli che si può appartenere senza esporsi, che alle chiamate importanti non è necessario rispondere, che il silenzio è sempre più sicuro della voce. È una pedagogia sottile, ma chiarissima. Fa sorridere amaramente che questa scelta arrivi proprio da chi parla di identità, di patria, di radici. Perché i bambini, come gli sportivi, quando gridano quel «Sì», non pensano alla guerra né alla morte. Pensano all'Italia. Pensano di esserci. Pensano di rispondere. Mameli è morto a ventun anni, il Sì, è vero, non l'aveva messo nel testo, fu pare Michele Novaro, quando lo musicò, ad aggiungerlo come rafforzativo in quel periodo di lotte. Nessuno dei due avrebbe immaginato che, quasi due secoli dopo, qualcuno avrebbe deciso di spegnere quella "forza" coinvolgente, urlata a squarciagola per eccesso di correttezza. Da nonno, quello che fa più male è che togliere quel «Sì» significa togliere ai bambini il primo, istintivo gesto di appartenenza. E un Paese che insegna ai suoi figli a non rispondere quando viene chiamato, prima o poi smette di chiamare davvero. Ma stiamone certi: se lo Stato lo spegne, saranno gli atleti italiani alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina a perpetuare quel «Sì».
Cosa minaccia l’ordine pubblico in Italia? L’uso della violenza a fini politici da parte di gruppi variamente colorati e strutturati è certamente una minaccia. Tanto evidente nella mia città, Torino, dove i fascisti del terzo millennio cioè i militanti di Casapound pestano un giornalista de La Stampa, Andrea Joly, perché fa il suo lavoro e […] L'articolo Non gli scontri in piazza: ecco cosa minaccia davvero l’ordine pubblico in Italia proviene da Il Fatto Quotidiano .
“Una querela non è una sentenza”. Anna Vagli sceglie parole nette per replicare ad Alberto Stasi e alla riemersione della denuncia per diffamazione che la vedrà imputata davanti al tribunale di Lucca. La criminologa forense e giornalista, 36 anni, affida al Corriere della Sera una presa di posizione articolata e puntuale, dopo che la notizia […] L'articolo Delitto di Garlasco, la criminologa Anna Vagli replica alla denuncia di Stasi: “Una querela non è una sentenza, contro di me una gogna mediatica e social. proviene da Il Fatto Quotidiano .