"Studenti, non numeri". Il presidio del Carducci contro l’accorpamento
Alunni, insegnanti e genitori si sono ritrovati ieri mattina in piazza Shelley "Siamo qui, con i nostri sogni, per far sentire la nostra voce chiara e unita".
Alunni, insegnanti e genitori si sono ritrovati ieri mattina in piazza Shelley "Siamo qui, con i nostri sogni, per far sentire la nostra voce chiara e unita".
Anche l’Università La Sapienza e cinque associazioni chiedono di costituirsi parte civile nel procedimento
Dal Comune l’istanza alla Regione di applicare i parametri in maniera equa "Ridurre il numero delle autonomie scolastiche è impoverire la formazione".
L’affondo della minoranza per la decisione di "cancellare il piano attuativo" .
Malumori e tanti dubbi tra gli esercenti dopo l’annuncio delle nuove regole di Palazzo Vecchio "Gli affari caleranno, servono agevolazioni". E ancora: "Gli spazi esterni sono un valore per la città".
Dalla Venere hard alle mascherine di Venezia. Tour nelle strade della merce kitsch . Blitz della polizia municipale in via Palazzuolo: multato un commerciante recidivo .
Pista di 2200 metri e nuovo terminal entro il 2035: Toscana Aeroporti soddisfatta. Ora espropri e conferenza dei servizi. Punto critico l’impatto su Natura 2000 stagni della Piana fiorentina e pratese.
Nella puntata di Affari Tuoi del 12 novembre, condotta da Stefano De Martino su Rai1, la protagonista è Angela, proprietaria di un negozio di abbigliamento in Valle d'Aosta e mamma di Vittoria e Lapo. Accompagnata dalla nonna Silvana (soprannominata "Sofia Loren" per il suo stile avellinese), Angela parte con il pacco n. 8 (15.000 euro), ma accetta un cambio strategico verso il n. 4 dopo un'offerta del Dottore, che cela 100.000 euro – una delusione cocente alla fine. La serata inizia con una sequenza nera: eliminati 50.000 euro (Friuli Venezia Giulia), 200.000 (Sicilia), 30.000 (Emilia-Romagna) e 300.000 (premio massimo). Il primo blu arriva con 500 euro dalla Basilicata, ma svaniscono presto 20.000 (Lombardia) e 75.000. Rifiutati i 10.000 euro iniziali, Angela accetta "sei tiri gratuiti" con il cambio pacco, pescando valori bassi: 10.000, 200 euro, 1 euro (Marche), 20 euro (Campania), "Gennarino" (n. 19), 20 euro (Calabria), 0 euro e 50 euro.Rimasto il biglietto della Lotteria Italia, 15.000 e 100.000 euro, le offerte salgono a 14.000, poi 21.000 euro – entrambe respinte. Eliminando il suo ex pacco (15.000), Angela resta tra Lotteria e jackpot nel n. 4. Convinta di vincere grosso, esita sui 33.000 euro finali. Ma nonna Silvana la convince: "Chi si accontenta gode". Angela accetta, scoprendo troppo tardi i 100.000 euro persi . Da un avvio disastroso, porta a casa 33.000 euro – dignitosi, ma con un retrogusto amaro.I commenti negativi su Angela, emersi su X e forum, la dipingono come una concorrente debole e insicura: "Angela ha rovinato una partita perfetta con la sua paura patetica, poteva prendersi i 100k ma ha mollato come una codarda", lamenta un utente, accusandola di aver ignorato l'istinto per un consiglio "da vecchia". Un altro: "Che delusione, Angela sembrava determinata ma alla fine ha ceduto come una bambina, il Dottore l'ha fregata facile". Critiche feroci su scelte "stupide" come il cambio pacco, con frecciate al suo "sguardo terrorizzato" che ha reso la finale "noiosa e prevedibile".
Donald Trump ha firmato la legge di finanziamento per porre fine alla chiusura più lunga del governo degli Stati Uniti. Il provvedimento è stato approvato dalla Camera dei rappresentanti con 222 voti. Contrari 209 deputati. Due gli astenuti.La più lunga chiusura del governo degli Stati Uniti nella storia si è conclusa dopo 43 giorni. Il disegno di legge è stato sostenuto dai Repubblicani e da un gruppo scissionista di Democratici. Il compromesso pone le basi affinché le operazioni governative tornino alla normalità fino a gennaio, lasciando irrisolta la questione dei crediti d'imposta in scadenza per l'Affordable Care Act e i piani sanitari di Obamacare, che la maggior parte dei democratici ha chiesto di estendere in qualsiasi accordo futuro. Dopo essere stato svelato durante il fine settimana, il Senato ha approvato il compromesso lunedì, e la Camera ha seguito l'esempio stanotte. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel promulgare la legge, ha affermato: "Stiamo mandando un messaggio chiaro che non cederemo mai all'estorsione, perché questo era, i democratici hanno cercato di estorcere il nostro Paese". Sei deputati dem hanno rotto con il partito votando a favore del provvedimento. "Lo shutdown è finito grazie ai repubblicani della Camera e del Senato", ha dichiarato il Great Old Party in una nota. "Non c'è assolutamente alcun dubbio che i democratici siano responsabili per milioni di famiglie americane che soffrono la fame, milioni di viaggiatori lasciati bloccati negli aeroporti, e le nostre truppe rimaste senza stipendio". La chiusura aveva bloccato l'erogazione dei buoni pasti per i 42 milioni di americani che ne usufruiscono, gli stipendi dei dipendenti federali e perfino quelli delle forze armate. Aveva fermato anche il pagamento degli emolumenti per dipendenti italiani delle basi militari Usa. Nelle osservazioni in aula poco prima del voto, il leader della minoranza democratica Hakeem Jeffries ha continuato a premere per le estensioni dei sussidi. "Questa lotta non è finita. Siamo solo all'inizio", ha affermato. "O i repubblicani decidono finalmente di estendere i crediti d'imposta dell'Affordable Care Act quest'anno, o il popolo americano butterà fuori i repubblicani dal governo l'anno prossimo. Ecco come finisce questa lotta". Lo stallo della spesa è stata la più grande battaglia tra i democratici del Congresso e i repubblicani da quando Trump è tornato alla Casa Bianca il 21 gennaio scorso. Ha portato a interruzioni senza precedenti per i servizi governativi, con l'amministrazione che ha ordinato tagli ai viaggi aerei commerciali negli Stati Uniti per via della carenza di controllori volo, alcuni licenziati per il termine del contratto e altri non disposti a lavorare gratuitamente in attesa del termine dello shutdown. Sconvolti dalle sconfitte elettorali dello scorso anno, i democratici avevano approfittato della scadenza di fine settembre dei finanziamenti governativi per prendere posizione sulla sanità. I crediti d'imposta di Obamacare sono stati creati durante la presidenza di Joe Biden, e hanno abbassato i premi da versare per gli iscritti ai piani sanitari. I democratici volevano che fossero estesi come parte di qualsiasi accordo per continuare i finanziamenti governativi. I repubblicani hanno contrattaccato con un disegno di legge per finanziare il governo fino alla terza settimana di novembre, senza tagli alla spesa o importanti cambiamenti nella politica. Hanno passato la misura attraverso la camera bassa con un solo democratico a sostegno, ma la minoranza ha usato l'ostruzionismo del Senato per bloccarne il passaggio. La chiusura è iniziata il 1° ottobre, con il licenziamento di 700 mila lavoratori federali. Centinaia di migliaia di altre persone, dall'esercito in servizio attivo alle forze dell'ordine agli addetti alla sicurezza aeroportuale, sono rimaste al lavoro senza retribuzione. Nel frattempo, un piccolo gruppo di parlamentari moderati del gruppo democratico in Senato ha negoziato un compromesso per porre fine alla chiusura. Estendendo il finanziamento fino a gennaio e annullando i licenziamenti che l'amministrazione Trump aveva ordinato dopo l'inizio della chiusura. Ciò non include comunque ulteriori finanziamenti per i crediti d'imposta dell'Affordable Care Act. Su questo specifico punto la discussione tornerà in aula entro metà dicembre. Con i finanziamenti governativi che scadono di nuovo alla fine di gennaio, i democratici potrebbero cogliere l'occasione per chiedere nuovamente l'estensione dei sussidi.
Le testimonianza esclusiva: "sapevamo che alcuni cecchini venivano da fuori" apre un nuovo scenario sull'inchiesta sui "Safari umani" degli italiani che andavano a sparare a Sarajevo. Continua a leggere
Sono 12 i granata in giro per il mondo. Baroni si consola con Simeone, Zapata e Ngonge
La gazzarra parlamentare sul ministro Giuseppe Valditara e l’educazione affettiva nelle scuole è un caso da manuale di allergia alla libertà da parte della sinistra. Chiedere il consenso delle famiglie su un tema così delicato - in un sistema educativo che le ha coinvolte perfino in maniera eccessiva su scelte che invece riguardano l’autonomia degli insegnanti e degli istituti - è un ottimo esercizio di responsabilità, per i genitori e per le scuole. Il problema della sinistra è la sua deriva verso lo Stato etico, un sistema totalitario che non ammette opzioni, ma solo l’adesione acritica a un blocco di “valori” che in questi anni sono stati stravolti dalla cultura woke. Mentre vedevo scorrere sullo schermo del computer i lanci d’agenzia dell’opposizione scatenata contro Valditara - con un crescendo di decibel direttamente proporzionale all’assenza di un pensiero compiuto - il titolo del nuovo libro di Nicola Porro mi è sembrato un’eccellente sintesi della situazione: «L’inferno è pieno di buone intenzioni». Porro è un giornalista liberale, ha lavorato con Antonio Martino (di cui tutti noi abbiamo una grande nostalgia), è un uomo brillante che non ha bisogno di andare controcorrente, non deve cercare una posizione da “contrarian” perché lo è naturalmente per disposizione di cultura e esposizione delle idee, non essendosi mai confuso e mimetizzato come tanti nella confortevole camarilla del pensiero unico progressista. Il suo ultimo libro è un pamphlet abilmente costruito: in undici capitoli e 208 pagine Porro ci ricorda «i danni del buonismo», alla fine di ogni capitolo il lettore trova un’ampia bibliografia, le “fonti” di riferimento per continuare a esplorare nel libro e oltre il libro. È un viaggio nella contemporaneità, un perfetto antidoto al conformismo che non scade mai nelle copiose idiozie di quelli che a destra scambiano la Lombardia con il Wisconsin, Meloni con Trump e il centrodestra italiano con il Partito repubblicano. Noi viviamo in un altro mondo e la crisi è nella decadenza della sinistra, nella sua bancarotta culturale. Negli undici capitoli di «L’inferno è pieno di buone intenzioni» ci sono passaggi esilaranti, come quello (per restare all’assalto a Valditara) in cui Porro racconta come il femminismo abbia finito per divorare se stesso, in un testacoda dove «la vera genialità diabolica del sistema è la sua auto-legittimazione morale. Chi resiste viene automaticamente marchiato come oppressore, chi dissente diventa complice del nemico, chi dubita tradisce le vittime. È un sistema perfetto di controllo sociale che rende impossibile qualsiasi forma di resistenza: criticare il femminismo diventa automaticamente un atto antifemminista, mettere in discussione l’ortodossia equivale a schierarsi con il patriarcato». La scomunica è automatica, solo che nel frattempo sono successe molte cose: in America la cultura woke, la cancel culture e tutto l’ambaradan ideologico che aveva impedito di chiamare le cose con il loro nome, è imploso quando Trump ha vinto le elezioni, rivelando di essere una tigre di cartapesta. La cagnara sull’educazione affettiva nasconde questo fallimento titanico e il tentativo estremo di imporre senza discutere, addirittura negando al genitore di essere presente con la sua voce. Dietro l’obbligatorietà si cela un tentativo maldestro di imporre una visione del mondo che ha come obiettivo quello di cancellare il canone occidentale. Quello di Porro è un metodo di esposizione mutuato dal giornalismo e dalla saggistica anglosassone e l’editore Piemme (gruppo Mondadori) ha fatto un lavoro eccellente nell’interesse del lettore, «L’inferno è pieno di buone intenzioni» è una guida per orientarsi nel presente, un libro per sapere, per capire. Nel capitolo intitolato «Ambientalismo ideologico e i suoi disastri (quanto inquina il green)», facciamo un giro di giostra nella folle corsa nell’ecologismo scagliato come una clava dalle classi colte (con casa nella Ztl) contro il ceto medio-basso, è quello che «non serve a salvare il pianeta, ma funziona benissimo per pulire le coscienze». Sono temi che il lettore di Libero conosce a memoria, come quelli descritti nel capitolo sullo «Stato d’eccezione permanente» dove i governi pensano di salvare tutti da tutto e il risultato è che nessuno si salva dal diventare un automa privo di coscienza critica. Così «lo Stato ha sostituito Dio» e attenzione: «Vuoi opporre resistenza? Sei un untore, un complotti sta, un automobilista col Suv diesel. Hai un’opinione? La verifichiamo prima noi. Poi, forse, la pubblichi». Cosa che nel giornalismo si traduce in giornali tutti uguali, con gli stessi titoli, il pilota automatico, il ciclostile delle opinioni e la gerarchia delle notizie pre -compilata. Quando la sera vado a dormire, so già cosa faranno «gli altri». Non è un sollievo, è l’inizio della fine di questo mestiere. L’individuo sommerso dalle buone intenzioni, diventa una specie di 'collettivo’ che impone cattive soluzioni, cronache fallimentari che pagano di solito quelli che hanno meno, i poveri e il ceto medio. Tra il buonista globale che pensa alle tribù dell’Amazzonia mentre fa il pieno di cherosene sul suo jet meravigliosa definizione del filosofo Jean-Claude Michéa, la «gauche kérosène»- e il “cattivista” che ricorda le virtù dell’utile come sistema per distribuire un dividendo (economico e sociale), qui stiamo tutta la vita con il “cattivista”, perché senza l’utile sappiamo che prende il sopravvento nel dibattito quello che Fruttero e Lucentini avevano già visto in anticipo in un loro libro intitolato «La prevalenza del cretino». E come insegnava Ennio Flaiano «non discutere con gli imbecilli, ti porterebbero al loro livello e ti batterebbero con l’esperienza». Siamo circondati.
Essere gentili dovrebbe essere un comportamento scontato, eppure non è così. Non a caso la Giornata Mondiale della Gentilezza è stata istituita nel 1997. Un comportamento più educato ed empatico non è un bene solo per la società ma ha […] L'articolo Giornata Mondiale della Gentilezza: anche l’Italia vuole istituzionalizzarla per legge sembra essere il primo su iO Donna .
Una giovane famiglia straziata: in paese tutti sanno, ma cala il silenzio "Siamo corsi a prendere il bambino a scuola, poi abbiamo saputo".
I commercianti dovranno inviare all’amministrazione una comunicazione. La norma era già esistente ma fin qui rispettata soltanto in parte.
Il gruppo consiliare del Pd Viareggio sostiene l’interrogazione dell’onorevole Marco Simiani, presentata con l’obiettivo di chiedere al Governo di riconoscere...