Scomparsa Maddie McCann, il principale sospettato Christian Brueckner potrebbe presto lasciare la Germania

Scomparsa Maddie McCann, il principale sospettato Christian Brueckner potrebbe presto lasciare la Germania

Christian Brueckner, principale sospettato nel caso della scomparsa di Maddie McCann, è stato rilasciato a settembre dopo aver scontato una condanna per stupro e potrebbe presto lasciare la Germania. Un tribunale ha infatti "parzialmente annullato" una delle condizioni stabilite dopo il rilascio, quella che gli imponeva di stabilire la residenza nel Paese. Continua a leggere

Kean salta match con Moldova e Norvegia, Gattuso convoca Cambiaghi

Kean salta match con Moldova e Norvegia, Gattuso convoca Cambiaghi

ROMA (ITALPRESS) – Fuori Kean, dentro Cambiaghi. C'è un cambio obbligato nelle convocazioni di Gennaro Gattuso per gli ultimi due impegni della Nazionale nel girone di qualificazione al Mondiale con Moldova (13 novembre, Chisinau) e Norvegia (16 novembre, Milano). L'attaccante della Fiorentina, infortunatosi con il proprio club di appartenenza, non potrà infatti rispondere alla convocazione. Al suo posto il Ct ha deciso di chiamare l'attaccante del Bologna Nicolò Cambiaghi, che lo scorso 14 ottobre a Udine ha fatto il suo esordio in Nazionale nei minuti finali del match con Israele. Gli azzurri si raduneranno domani al Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove nel pomeriggio sosterranno la prima seduta di allenamento. Ad aprire il raduno alle 14 sarà la conferenza stampa di Gennaro Gattuso. Questo l'elenco dei convocati: PORTIERI: Elia Caprile (Cagliari), Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Manchester City), Guglielmo Vicario (Tottenham). DIFENSORI: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Gianluca Mancini (Roma). CENTROCAMPISTI: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Samuele Ricci (Milan), Sandro Tonali (Newcastle). ATTACCANTI: Nicolò Cambiaghi (Bologna), Francesco Pio Esposito (Inter), Riccardo Orsolini (Bologna), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Atletico Madrid), Mateo Retegui (Al-Qadsiah), Gianluca Scamacca (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio). – Foto: Ipa Agency – (ITALPRESS).

Roma, travolta l'Udinese 2 a 0: a segno Lorenzo Pellegrini e Celik

Roma, travolta l'Udinese 2 a 0: a segno Lorenzo Pellegrini e Celik

La Roma è da sola prima in classifica di Serie A nell'undicesima giornata di campionato, grazie al Bologna che ferma il Napoli nel pomeriggio e la successiva vittoria giallorossa contro l'Udinese ospite all'Olimpico: 2-0 il risultato finale, rigore di Pellegrini e raddoppio di Celik che valgono 24 punti. I giallorossi adesso sperano nella vittoria o nel pareggio dei cugini-rivali della Lazio, che alle 20,45 affronta l'Inter -a 21 punti come la Roma prima di oggi- a San Siro. Inizio frizzante dei giallorossi, con occasioni per Koné al 13' e soprattutto Celik che di testa sfiora il gol al 21' dopo un assist di Franca, al 30' Cristante prende il palo, mentre l'Udinese si fa vedere al 35' con Kamara. Ma è un rigore fortuito per tocco di mano in area friulana dello stesso Kamara, non visto dall'arbitro ma dal Var sì, a cambiare il risultato dopo il rigore deciso al 41' e trasformato da Pellegrini. Quattro i minuti di recupero. Raddoppia la Roma nel secondo tempo, a segnare Celik nel quindicesimo della ripresa dopo un dialogo con Mancini iniziato da Koné. I giallorossi tremano per un errore di Ndika che consegna la palla a Zaniolo al 71', è Svilar a salvare la situazione improvvisamente pericolosamente con un'uscita vincente. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44923866]] Si rivede l'Udinese con Bayo al'85', ancora Svilar salva in tuffo e manda in angolo, per poi parare il corner successivo. Altra occasione Udinese con Atta che prende il palo a due minuti dalla fine regolamentare. Quattro i minuti di recupero come nel primo tempo. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44924470]]

Quello sconto ai ricchi del Governo Draghi che il Pd votò senza fiatare

Quello sconto ai ricchi del Governo Draghi che il Pd votò senza fiatare

Chi critica il governo di Giorgia Meloni per lo "sconto sulle tasse" ai ricchi spesso non ricorda quel che fece l'esecutivo guidato da Mario Draghi. Nel 2021 l'ex governatore ḍella Banca d'Italia riuscì da Palazzo Chigi a ritoccare tre aliquote Irpef. La prima, quella del 41% venne cancellata. La seconda, del 38% sui redditi compresi tra 28 e 50 mila euro, venne abbassata di 3 punti, portandola al 35% attuale. La terza aliquota, quella tra 15 e 28 mila euro lordi di entrate, venne ridotta dal 27 al 25 per cento. Producendo un beneficio di 765 euro. E a guadagnarne furono soprattutto i redditi più alti perché non venne messo un tetto-limite ai 200 mila euro di guadagni annui come ha fatto adesso il Governo Meloni. Che, con la Manovra, farà scendere dal 35% al 33% la tassazione sui redditi da 28 mila a 50 mila euro (circa 2.400 euro netti al mese). Producendo un risparmio pro capite di 440 euro. Quindi il regalo ai ricchi lo fece l'esecutivo presieduto da Draghi. Il Partito democratico e il Movimento Cinquestelle, che ora salgono sulle barricate, votarono in silenzio. La coalizione di maggioranza sostenne il premier. Il provvedimento entrò in vigore con la Legge di Bilancio 2022. Votò contro all'epoca proprio Fratelli di Italia di Giorgia Meloni e, da sinistra, Nicola Fratoianni e i fuoriusciti dal M5s che contestavano l'abbraccio di Beppe Grillo a Mario Draghi. Allora come oggi l'ufficio parlamentare di bilancio fece una serie di appunti alla Manovra. Ma Bankitalia non disse nulla a Draghi. La Cgil organizzò uno sciopero, il 16 dicembre (di giovedì e non di venerdì), prima che fosse inserito un maxi emendamento con lo sconto Irpef su redditi poveri e su redditi ricchissimi. Per poi prendersi il merito, a sciopero concluso, dello sconto ai redditi bassi, restano muto su quello ai Paperoni d'Italia. Resta, quindi, il dubbio che le critiche di alla nuova Legge di Bilancio, che punta a ridurre la pressione fiscale per milioni di italiani, siano politiche e non basate su fatti concreti.