Musetti, le conseguenze del ko a Toronto: si complica la qualificazione alle Finals di Torino. Anche la top 10 è a rischio

Musetti, le conseguenze del ko a Toronto: si complica la qualificazione alle Finals di Torino. Anche la top 10 è a rischio

È terminata subito l’avventura di Lorenzo Musetti al Masters 1000 di Toronto: il tennista italiano si è arreso al terzo turno contro l’americano Michelsen e ha incasssato la sua quarta sconfitta in cinque partite. Un passo falso che ora complica la qualificazione alle Nitto ATP Finals, che lo stesso Musetti aveva indicato come il suo […] L'articolo Musetti, le conseguenze del ko a Toronto: si complica la qualificazione alle Finals di Torino. Anche la top 10 è a rischio proviene da Il Fatto Quotidiano .

Erdogan e Haftar, dialogo su affari e confini: la Turchia vuole il gas e il petrolio della Libia Cirenaica

Erdogan e Haftar, dialogo su affari e confini: la Turchia vuole il gas e il petrolio della Libia Cirenaica

Le forze armate turche stanno tentando di ampliare il dialogo con l’autoproclamato Esercito nazionale libico (Laaf), ovvero la milizia che controlla la Cirenaica, comandata ufficialmente dall’ottantenne generale Khalifa Haftar – definito il rais della Cirenaica – e de facto dal figlio Saddam. Ankara, che controlla invece la Tripolitania attraverso il governo presieduto dal sempre più […] L'articolo Erdogan e Haftar, dialogo su affari e confini: la Turchia vuole il gas e il petrolio della Libia Cirenaica proviene da Il Fatto Quotidiano .

Lotta con il bagaglio a mano per farlo entrare nel misuratore: “Non pago 200 euro”. Il video diventa virale

Lotta con il bagaglio a mano per farlo entrare nel misuratore: “Non pago 200 euro”. Il video diventa virale

La lotta tra i passeggeri e le misure ristrette del bagaglio a mano delle compagnie low cost si fa anche a colpi di video social. Sta facendo il giro del web una clip che riprende una giovane tiktoker, @summermken_offical, che spinge a forza il proprio bagaglio a mano nel misuratore di Vueling. La ragazza deve […] L'articolo Lotta con il bagaglio a mano per farlo entrare nel misuratore: “Non pago 200 euro”. Il video diventa virale proviene da Il Fatto Quotidiano .

Avevamo ragione noi: sequestrata la nuova moschea di Roma, ecco perché

Avevamo ragione noi: sequestrata la nuova moschea di Roma, ecco perché

Dopo settimane in cui Il Tempo si sta occupando della vicenda della moschea di Centocelle arriva la svolta: i locali di piazza delle Camelie sono stati sottoposti a sequestro per abusi edilizi. Quella che doveva essere la seconda moschea più grande di Roma, quella per cui erano in corso i lavori, è stata fermata grazie al lavoro dell'ufficio tecnico del quinto Municipio e della polizia locale: sono loro che, dopo diverse segnalazioni partite dal nostro giornale e dagli esponenti di FdI Federico Rocca e Fabio Piattoni, hanno verificato che sono stati realizzati locali interrati completamente abusivi che non esistevano in precedenza e perciò hanno effettuato il sequestro. Ma questa non sarebbe l'unica irregolarità: sembrerebbe, infatti, che l'immobile, in disuso da decenni, di proprietà dell'Associazione Culturale Islamica in Italia, che fa riferimento all'imam Ben Mohamed Mohamed, non abbia come destinazione d'uso quella corretta per una moschea, risultando citata come D/4 (che indica Case di Cura e Ospedali), con il codice 1203 che corrisponde a Strutture per l'assistenza sociale residenziale, come evidenziato dal sito dell'Agenzia delle Entrate. Male categorie catastali per i luoghi di culto sono E/7 o al massimo ILT B/1 o B/7. Come può sorge-- -"" Ci tF cavd ity# feltra schea in un conGIQ NI) M". testo che nulla > ha a che vedere con la preghiera? Ed è proprio sulla scia di questi interrogativi che è stata convocata la commissione Trasparenza di Roma Capitale presieduta da Rocca, che oggi prenderà il via con la prima seduta sul tema. Sede in cui verrà affrontata anche la questione dei finanziamenti: è Ben Mohamed Mohamed a figurare come rappresentanza nel compromesso di vendita della moschea in nome e per conto dell'Associazione culturale islamica in Italia il 26 settembre del 2012. Ma dove sono stati presi i fondi per la costruzione dell'edificio? È il Qatar che ha finanziato l'acquisto dell'immobile per 3,6 milioni di euro, avvenuto tramite l'associazione culturale che fa capo alla moschea Al Huda. Ma non ci sono solo loro dietro: ai soldi del Qatar si aggiungono gli incentivi statali previsti dal superbonus 110% per un importo complessivo di oltre 1 milione e 800 mila euro. Sono stati rispettati tutti i criteri per avere il bonus? Come si legge sul re una moprimo cartello esposto sull'impalcatura del cantiere, i lavori sono iniziati il 9 giugno del 2025. Però, per poter ottenere il bonus del 110% i lavori devono essere già stati iniziati o deve esserci quantomeno l'avvio del cantiere e, con le nuove norme, non c'è più il 110%, ma il 70% (nel 2024) e 65% (nel 2025). A commentare l'accaduto Federico Rocca, consigliere capitolino di FdI, e Fabio Piattoni consigliere di FdI del Municipio V: «La Polizia di Roma Capitale, che ringraziamo per il lavoro che ha svolto, in veste di Polizia Giudiziaria ha apposto i sigilli. Oggi nella seduta della Commissione Trasparenza faremo luce con il Dipartimento all'Urbanistica e il Municipio V su tutti gli aspetti di questa vicenda che sin da subito ci era apparsa poco chiara». Ma Piattoni ci sottolinea anche come «il 29 Luglio ho segnalato la situazione degli operai senza Dispositivi di Sicurezza Personale sul Cantiere. L'intervento dell'autorità giudiziaria certifica la giustezza dell'attività di controllo che abbiamo effettuato ed emerge un quadro agghiacciante. Chi governa il Municipio e la Città, i primi deputati al controllo per mandato elettorale, gira la testa dall'altra parte». La giustizia sta facendo il suo corso, per un edificio attorno al quale ruotano ancora tanti interrogativi e opacità che preoccupano cittadini e istituzioni.

Ancora cibo paracadutato su Gaza, la visita dell'inviato Usa Witkoff

Ancora cibo paracadutato su Gaza, la visita dell'inviato Usa Witkoff

Roma, 1 ago. (askanews) - Ancora aiuti paracadutati sulla Striscia di Gaza, sia dalla Spagna che dalla Francia. Un metodo per portare soccorso umanitario "largamente insufficiente"; lo ribadisce José Manuel Albares, ministro degli Esteri spagnolo, spiegando che Madrid ha lanciato 24 paracaduti da 500 chili di derrate cioè 5500 razioni alimentari, che bastano per un giorno per 11.000 persone appena. "Sappiamo che la via aerea è chiaramente insufficiente. Esigiamo molto di più, Israele deve aprire tutti i valichi terrestri in maniera permanente perché gli aiuti entrino in modo massiccio". Ma Israele rifiuta di aprire i valichi sostenendo che Hamas riesce a controllare i camion in ingresso. Il ministro spagnolo dice anche che Madrid "esige", parole sue, un cessate il fuoco per distribuire gli aiuti in base ai principi umanitari e neutrali. E ancora, dice, "Invito tutti i paesi che non lo hanno ancora fatto a seguire l'esempio della Spagna e riconoscere come noi abbiamo fatto già dal maggio 2024 lo Stato di Palestina per proteggere la soluzione a due Stati e mettere fine a questa guerra e alla carestia". Francia, Canada e anche il Regno Unito, a meno di una tregua subito, si sono già impegnati a riconoscere la Palestina. Non così l'Italia e certamente non gli Stati Uniti di Donald Trump il cui inviato Steve Witkoff oggi è in zona di guerra, a Gaza, in visita a uno dei centri della Gaza Humanitarian Foundation, l'organizzazione americana voluta da Trump e Netanyahu per bypassare la rete di distribuzione di aiuti dell'Onu.