Giubileo 2025, anche i giovani ucraini a Roma in cerca di pace e normalità

Giubileo 2025, anche i giovani ucraini a Roma in cerca di pace e normalità

“Questo è il Giubileo della Speranza e questi ragazzi sono qui perchè ancora sperano in un futuro che li riporti semplicemente alla normalità”. A parlare è Roman Demush, vice-responsabile della Pastorale Giovanile della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina. Lo incontriamo davanti alla Chiesa dei Santi Sergio e Bacco degli Ucraini, a Roma, nel quartiere Monti. Con lui tantissimi ragazzi, riuniti per il Giubileo dei Giovani 2025. “Loro sono il volto della speranza - aggiunge padre Demush - essere qui è un segno concreto della speranza che non delude. Per loro significa esprimere voglia di vita perchè il peso della guerra è caduto soprattutto sulle loro spalle. Questo pellegrinaggio è un apprezzare la vita, un tocco alla normalità della vita”. “La speranza di tornare in Ucraina c’è sempre - dice Tatiana, ragazza ucraina a Roma da quando è scoppiata la guerra - vogliamo tornare in un paese bello, felice, sereno”. “Sicuramente chiediamo la pace per l’Ucraina, che cessino le morti ingiuste e che tutti quanti possano tornare alle vite che avevano prima della guerra, alla serenità”. “Quando è iniziata la guerra abbiamo trovato Roma come un posto sicuro, sereno ed era una goccia di felicità in quel momento quando stavamo scappando dall’inferno - prosegue Natalia - Qui tutti sorridono, Roma è una città felice". Il pensiero però è costantemente all’Ucraina: "Nel nostro paese oggi vivere è difficile - spiega ancora Tatiana - ma è una vita che prosegue nonostante tutto, la gente continua a sperare, a lavorare a festeggiare anche delle picocle vittorie sempre con l’auspicio che prima o poi finirà tutto e andrà tutto bene”.