Il Ministero della Cultura presenta le nuove risorse per teatro, infanzia e giovani

Il Ministero della Cultura presenta le nuove risorse per teatro, infanzia e giovani

(Agenzia Vista) Roma, 16 ottobre 2025 Il Ministero della Cultura, con un decreto del Ministro Alessandro Giuli, stanzia 224 mila euro per sostenere i centri di produzione teatrale per l'infanzia e la gioventù, favorendo la crescita culturale e la coesione sociale nei piccoli centri e tra le nuove generazioni. Il provvedimento è stato presentato con un video informativo. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

AGI - "È questo il futuro?". Un gruppo di studenti incede fino al teatro Massimo, vicino al luogo in cui è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica il 21enne Paolo Taormina con un colpo di pistola alla testa, scandendo la domanda delle domande. Si uniscono al corteo dei coetanei che si è già radunato dietro striscioni eloquenti: "Non sparate ai sogni. Basta sangue, vogliamo giustizia". "Le nostre vite contano". Viene urlato il nome di Paolo e quello dei tre giovani uccisi ancora a colpi di pistola a Monreale, ad aprile scorso. "Ogni giovane ucciso è futuro rubato", gridano i circa duemila studenti che marciano lungo via Maqueda e nelle strade del centro, occupando uno spazio che balordi violenti, coetanei di questi ragazzi motivatissimi e determinati oggi in strada, tentano di fare proprio con i proiettili. "È tempo di cambiare il sistema educativo", scrivono sui cartelli, cercando di fare capire ai 'grandi' che i blitz, gli eserciti e le forze dell'ordine non bastano. "Le pallottole volano e le istituzioni dormono", accusano altri. "Il sole non si spegne se gli spari", prova a dare coraggio uno striscione. Ma al di la' delle parole ci sono le voci, gli sguardi, i corpi e le vite di questa valanga di emozioni e testarde ragioni in movimento. "Paolo dove sei", ripete ad alta voce un gruppo di loro. "Paolo siamo noi", rispondono tutti gli altri. E promettono, dopo questa ennesima manifestazione che arriva il giorno dopo il partecipatissimo funerale in cattedrale: "Non ci fermeremo" perché "le nostre vite contano".

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

AGI - "È questo il futuro?". Un gruppo di studenti incede fino al teatro Massimo, vicino al luogo in cui è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica il 21enne Paolo Taormina con un colpo di pistola alla testa, scandendo la domanda delle domande. Si uniscono al corteo dei coetanei che si è già radunato dietro striscioni eloquenti: "Non sparate ai sogni. Basta sangue, vogliamo giustizia". "Le nostre vite contano". Viene urlato il nome di Paolo e quello dei tre giovani uccisi ancora a colpi di pistola a Monreale, ad aprile scorso. "Ogni giovane ucciso è futuro rubato", gridano i circa duemila studenti che marciano lungo via Maqueda e nelle strade del centro, occupando uno spazio che balordi violenti, coetanei di questi ragazzi motivatissimi e determinati oggi in strada, tentano di fare proprio con i proiettili. "È tempo di cambiare il sistema educativo", scrivono sui cartelli, cercando di fare capire ai 'grandi' che i blitz, gli eserciti e le forze dell'ordine non bastano. "Le pallottole volano e le istituzioni dormono", accusano altri. "Il sole non si spegne se gli spari", prova a dare coraggio uno striscione. Ma al di la' delle parole ci sono le voci, gli sguardi, i corpi e le vite di questa valanga di emozioni e testarde ragioni in movimento. "Paolo dove sei", ripete ad alta voce un gruppo di loro. "Paolo siamo noi", rispondono tutti gli altri. E promettono, dopo questa ennesima manifestazione che arriva il giorno dopo il partecipatissimo funerale in cattedrale: "Non ci fermeremo" perché "le nostre vite contano".

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

AGI - "È questo il futuro?". Un gruppo di studenti incede fino al teatro Massimo, vicino al luogo in cui è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica il 21enne Paolo Taormina con un colpo di pistola alla testa, scandendo la domanda delle domande. Si uniscono al corteo dei coetanei che si è già radunato dietro striscioni eloquenti: "Non sparate ai sogni. Basta sangue, vogliamo giustizia". "Le nostre vite contano". Viene urlato il nome di Paolo e quello dei tre giovani uccisi ancora a colpi di pistola a Monreale, ad aprile scorso. "Ogni giovane ucciso è futuro rubato", gridano i circa duemila studenti che marciano lungo via Maqueda e nelle strade del centro, occupando uno spazio che balordi violenti, coetanei di questi ragazzi motivatissimi e determinati oggi in strada, tentano di fare proprio con i proiettili. "È tempo di cambiare il sistema educativo", scrivono sui cartelli, cercando di fare capire ai 'grandi' che i blitz, gli eserciti e le forze dell'ordine non bastano. "Le pallottole volano e le istituzioni dormono", accusano altri. "Il sole non si spegne se gli spari", prova a dare coraggio uno striscione. Ma al di la' delle parole ci sono le voci, gli sguardi, i corpi e le vite di questa valanga di emozioni e testarde ragioni in movimento. "Paolo dove sei", ripete ad alta voce un gruppo di loro. "Paolo siamo noi", rispondono tutti gli altri. E promettono, dopo questa ennesima manifestazione che arriva il giorno dopo il partecipatissimo funerale in cattedrale: "Non ci fermeremo" perché "le nostre vite contano".

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

AGI - "È questo il futuro?". Un gruppo di studenti incede fino al teatro Massimo, vicino al luogo in cui è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica il 21enne Paolo Taormina con un colpo di pistola alla testa, scandendo la domanda delle domande. Si uniscono al corteo dei coetanei che si è già radunato dietro striscioni eloquenti: "Non sparate ai sogni. Basta sangue, vogliamo giustizia". "Le nostre vite contano". Viene urlato il nome di Paolo e quello dei tre giovani uccisi ancora a colpi di pistola a Monreale, ad aprile scorso. "Ogni giovane ucciso è futuro rubato", gridano i circa duemila studenti che marciano lungo via Maqueda e nelle strade del centro, occupando uno spazio che balordi violenti, coetanei di questi ragazzi motivatissimi e determinati oggi in strada, tentano di fare proprio con i proiettili. "È tempo di cambiare il sistema educativo", scrivono sui cartelli, cercando di fare capire ai 'grandi' che i blitz, gli eserciti e le forze dell'ordine non bastano. "Le pallottole volano e le istituzioni dormono", accusano altri. "Il sole non si spegne se gli spari", prova a dare coraggio uno striscione. Ma al di la' delle parole ci sono le voci, gli sguardi, i corpi e le vite di questa valanga di emozioni e testarde ragioni in movimento. "Paolo dove sei", ripete ad alta voce un gruppo di loro. "Paolo siamo noi", rispondono tutti gli altri. E promettono, dopo questa ennesima manifestazione che arriva il giorno dopo il partecipatissimo funerale in cattedrale: "Non ci fermeremo" perché "le nostre vite contano".

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

Omicidio di Paolo Taormina: l'urlo degli studenti in strada a Palermo

AGI - "È questo il futuro?". Un gruppo di studenti incede fino al teatro Massimo, vicino al luogo in cui è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica il 21enne Paolo Taormina con un colpo di pistola alla testa, scandendo la domanda delle domande. Si uniscono al corteo dei coetanei che si è già radunato dietro striscioni eloquenti: "Non sparate ai sogni. Basta sangue, vogliamo giustizia". "Le nostre vite contano". Viene urlato il nome di Paolo e quello dei tre giovani uccisi ancora a colpi di pistola a Monreale, ad aprile scorso. "Ogni giovane ucciso è futuro rubato", gridano i circa duemila studenti che marciano lungo via Maqueda e nelle strade del centro, occupando uno spazio che balordi violenti, coetanei di questi ragazzi motivatissimi e determinati oggi in strada, tentano di fare proprio con i proiettili. "È tempo di cambiare il sistema educativo", scrivono sui cartelli, cercando di fare capire ai 'grandi' che i blitz, gli eserciti e le forze dell'ordine non bastano. "Le pallottole volano e le istituzioni dormono", accusano altri. "Il sole non si spegne se gli spari", prova a dare coraggio uno striscione. Ma al di la' delle parole ci sono le voci, gli sguardi, i corpi e le vite di questa valanga di emozioni e testarde ragioni in movimento. "Paolo dove sei", ripete ad alta voce un gruppo di loro. "Paolo siamo noi", rispondono tutti gli altri. E promettono, dopo questa ennesima manifestazione che arriva il giorno dopo il partecipatissimo funerale in cattedrale: "Non ci fermeremo" perché "le nostre vite contano".

Madagascar: colonnello Randrianirina presta giuramento come presidente

Madagascar: colonnello Randrianirina presta giuramento come presidente

Antananarivo, 17 ott. (Adnkronos/Afp) - Il colonnello dell'esercito del Madagascar Michael Randrianirina ha prestato giuramento come presidente del Paese, pochi giorni dopo la presa di potere da parte dei militari che ha costretto alla fuga il presidente Andry Rajoelina. Randrianirina, che guidava l'unità dell'esercito Capsat che si è ammutinata e si è unita ai manifestanti antigovernativi nel fine settimana, ha letto il giuramento presidenziale durante una cerimonia presso la corte suprema del paese nella capitale Antananarivo.