
Cristel Paolini è Miss Palio. La corona resta al Ponte . Tanto pubblico al Mediceo
Seconda Rebecca Biagi (Ranocchio) e terze Enola Bresciani e Aurora Tomeo. La serata per la prima volta in trasferta a Seravezza condotta da Quadrelli.
Seconda Rebecca Biagi (Ranocchio) e terze Enola Bresciani e Aurora Tomeo. La serata per la prima volta in trasferta a Seravezza condotta da Quadrelli.
Il consigliere di minoranza critica le scelte del Comune di Villafranca
Piancastagnaio, sabato l’evento con l’orchestra. Piccini: "Traduzione emotiva di grandi successi".
Stasera dalle 21 sulla terrazza dello stabilimento balneare di Tirrenia, grande attesa per l’ultima eliminatoria .
A denunciare il disservizio sono le mamme che ora si appellano al Comune "Servirebbe una tappa aggiuntiva al percorso, ma ci hanno risposto di no".
Anche Trincolini, Ricci Del Mastro e Giannelli spendono parole a favore dell’incoronazione della città
Domani con i vincitori del concorso “Bevilacqua“, Emma Biglioli e Jacopo Figini
Adottata l’incompatibilità tra cinghiali e imprese agricole nella stessa area. I suggerimenti di Coldiretti ’assorbiti’ nel documento della Regione Toscana.
La "Libreria Sopra la Penna" è pronta per accogliere nel suo suggestivo giardino gli incontri estivi
Forse non è l’idea più intelligente del momento. Sì, d’accordo, va di moda, è apparentemente originale ed è fotografata, fotografatissima (si dice “instagrammabile” ma qui siamo già alla mezza follia culinaria, per favore salviamo almeno il senno sulla grammatica): epperò la spuntina I-like sui social non è garanzia di saggezza. Anzi. Ha cominciato Brooklyn Beckham, che è il figlio del calciatore inglese, ed è finita che oramai lo fanno tutti: sui panfili, al lido, persino i temerari in pedalò. Telecamera in una mano, pentola nell’altra calata a tirar su una buona spadellata di acqua di mare e pietanza cucinata lì. Tra le onde, nelle onde, con le onde. Farà anche bizzarria per la stagione 2025, ma cucinare con l’acqua di mare è più un rischio che un’intuizione geniale. È che c’è di tutto, dentro, al giorno d’oggi: ci sono i batteri, ci sono i virus, ci sono le maledette microplastiche che mica evaporano se anche la fai bollire a cento gradi, ci sono gli idrocarburi e i rifiuti organici che come condimento, siamo onesti, anche no. «Lo sconsiglio vivamente», spiega a Libero lo chef Lorenzo Moroni che è l’anima e la colonna portante del famoso Atempo Bistrot di Milano, «soprattutto perché una volta i mari erano molto diversi, molto meno inquinati di quelli che abbiamo adesso. È possibile, si può usare l’acqua di mare in cucina, ma non per metodi di cottura e, a ogni modo, bisogna sempre farlo con coscienza». Moroni fa notare che spesso, su TikTok o su altri social simili, chi si avventura in queste pratiche da marinaio all’ultima spiaggia (nel senso che in passato, quando le navi stavano in viaggio per mesi, quando non c’era niente e toccava arrangiarsi, in un certo senso di faceva così: si usava l’acqua di mare in cucina per preservare quella potabile da bere) magari la recupera «vicino ai porti, ossia dove non circola e allora è davvero altamente rischioso». Mettersi a repentaglio per uno spaghetto alle cozze (che viene buonissimo anche alla vecchia maniera) conviene? I nostri mari (e anche i nostri oceani) sono un immenso serbatoio della qualunque, della qualunque prelibatezza ma anche della qualunque schifezza: il pericolo numero uno si chiama escherichia coli (ne sa qualcosa il ragazzo di Anagni, in provincia di Frosinone, pioniere del trend che, l’anno sorso, è stato ricoverato per aver mangiato una frisella bagnata in acqua di mare praticamente a mezza bracciata dalle barche in ormeggio); il pericolo numero due è che (sorpresa sorpresa) la bollitura non sterilizza ogni cosa come siamo abituati a pensare perché esistono batteri marini che sono termostabili, cioè che resistono anche a temperature elevate; e il pericolo numero tre è che infezioni e patogeni non valgono il brivido di una diretta scimmiottando Masterchef su Facebook. «Per lavare gli alimenti come i frutti di mare può essere impiegata», continua lo chef, «mantiene di più il gusto, va bene». Ché è un po’ il principio delle vongole “lavate” in acqua e sale anche in montagna, dato che così spurgano perché si “ricrea” il loro ambiente naturale: ma per il resto meglio evitare. «Esiste una ricetta antichissima che impiega addirittura le pietre del porto, si faceva una volta: si faceva bollire la paste assieme a queste rocce che esaltavano il gusto del piatto. Ma anche questo, tuttora, non è possibile da realizzare». Con la salute non si scherza. Moda sì, insomma, ma senza dimenticare giudizio che vuol dire: uno, preferire l’acqua potabile con l’aggiunta di sale marino all’acqua marina e basta; due, impiegare l’acqua si mare solo se è purificata e microfiltrata (è un po’ più macchinoso, è meno scenografico che pescare con la padella, però ci guadagni in mal di pancia); tre, non farsi mai infinocchiare dall’acqua vicino alle barche o alle scogliere o addirittura alle zone di scarico (magari sembra pulitissima e cristallina, nove volte su dieci non lo è); e quattro, non immergere i cibi direttamente in mare, bastano pochi secondi.
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono attualmente i due tennisti più forti al mondo. I numeri parlano chiaro: si sono divisi gli ultimi sette tornei del Grande Slam, con un bilancio di 4-3 a favore dell’italiano. Il loro dominio è evidente: quando c’è un titolo importante in palio, uno dei due è quasi sempre protagonista. A Toronto, però, entrambi sono assenti. Una rara occasione per gli altri big del circuito, tra cui Alexander Zverev e Taylor Fritz , le prime due teste di serie del torneo canadese. Proprio lo statunitense, intervistato alla vigilia, ha parlato apertamente del duello con i due rivali più forti del momento: “Se sono nella loro miglior giornata è un conto, ma altrimenti sono battibili”. L’americano, numero 4 del ranking Atp, negli ultimi anni ha compiuto un percorso di crescita costante. Grazie al duro lavoro ha raggiunto risultati importanti, come le finali agli US Open e alle Atp Finals, entrambe perse contro Sinner , e la semifinale a Wimbledon, dove è stato sconfitto da Alcaraz in quattro set. Fritz, noto per la sua schiettezza, ha aggiunto: “Con Carlos ci siamo affrontati a Wimbledon, è stata una lotta serrata — le sue parole — Con le giuste condizioni, ad esempio su un campo veloce e con un’ottima giornata al servizio, credo che sia lui che Jannik siano alla mia portata . Ma se sono al massimo, è tutta un’altra storia”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43543674]] Infine, ha criticato l’Atp per un calendario troppo pesante: “Dopo l’infortunio sono stato costretto a giocare a Washington — ha concluso — Saltarlo avrebbe danneggiato il mio ranking . Questo sistema non aiuta i giocatori in recupero”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43553555]]
La preoccupazione resta, ma il pensiero è già a come ridurre il danno. E allora arrivano le proposte: compensazioni dirette, sforamenti del Patto di stabilità, uso del Pnrr, aiuti per aprire altri mercati. E poi continuare a negoziare. Fino all’ultimo. Incassata la botta dell’accordo politico tra Usa e Ue per dazi al 15%, le categorie produttive chiedono al governo di aiutarle. La presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron , chiede, per esempio, di «continuare a negoziare e rilanciare la competitività dell’industria con gli investimenti e la semplificazione, sforando anche il Patto di stabilità ed eliminando i dazi interni». Perché il rischio, avverte, non è solo un calo dell’export, ma «la tenuta economica e sociale del comparto manifatturiero italiano ed europeo, e dell’Unione stessa». Che fare, dunque? «Bisogna continuare a negoziare e al tempo stesso attivare misure di compensazione a livello nazionale ed europeo per i settori più colpiti, attingendo anche alle risorse del Pnrr o dei Fondi di Coesione, vista la situazione straordinaria». E vanno eliminati i «dazi interni», ossia la proliferazione di «norme, multe e dazi autoimposti sulla manifattura europea». Infine, Carron chiede al governo di farsi portavoce a Bruxelles per chiedere di «sforare il Patto di Stabilità non solo per la difesa, ma anche per l’industria». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43544284]] Le valutazioni, del resto, non sono tutte fosche. Vede il bicchiere mezzo pieno, per esempio, Marcello Cattani , presidente di Farmaindusria, che pure rappresenta uno dei settori potenzialmente più colpiti: «L’accordo sui dazi al 15% relativamente ai farmaci», ha detto ieri, «è un compromesso con costi importanti per le imprese, ma che evita l’escalation commerciale e, considerate le premesse davvero critiche, con un impatto a livelli ancora sostenibili». Molto allarmato, invece, è Alberto De Togni , presidente di Confagricoltura Verona e vicepresidente vicario di Confagricoltura veneto, secondo cui «i dazi al 15%, uniti alla riduzione del 15-20% delle risorse europee previste dalla proposta della Commissione europea sulla pac 2028-2034, saranno una mazzata per tutte le oltre 14.500 aziende agricole veronesi», che dovranno prepararsi a «prospettive funeree». A spezzare una lancia a favore dell’accordo Usa-Ue, sia pur con alcune puntualizzazioni, è, invece, Assolatte, l’associazione delle industrie lattiero casearie italiane, secondo cui la tariffa del 15% “rappresenta un costo extra per molte imprese del settore, ma è senza dubbio un risultato importante, vista la ferma volontà dell’amministrazione Usa di ottenere forti aumenti sulle tariffe. Il peggio è passato», commentava ieri il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti . Disegna un quadro preoccupante, invece, uno studio dello Svimez, che analizza le possibili perdite regione per regione. In totale, secondo la ricerca, sarebbero oltre 8,6 i miliardi di esportazioni in meno dall’Italia, con una riduzione del 14%. L’accordo con gli Stati Uniti, secondo lo Svimez, danneggerebbe prevalentemente il Nord, area a maggiore trazione industriale e più orientata all'esportazione con 5.894 milioni, il 68,32% del totale. Una stima preoccupante arriva anche dal Formez, secondo cui l’accordo tra Unione europea e gli Stati Uniti potrebbe significare per l'Italia una riduzione del 14%delle esportazioni pari a oltre 8,6 miliardi l’anno e una diminuzione di oltre 103mila posti di lavoro a tempo pieno, con il 68,32% della riduzione complessiva dell'export concentrata al Nord. Durissima anche Assonime, associazione delle spa italiane, secondo cui quello siglato tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea domenica scorsa "più che un accordo è una resa quasi incondizionata».
Accaduto in uno stabilimento balneare a Forte dei Marmi dove è stato contestato il conto: una ragazza ha morso un dipendente
Il disegno di legge della Lega presentato al Senato dal vicepresidente Centinaio e dall’ex sindaco Baroncini: “Identità, accessibilità, promozione e valorizzazione sono le parole chiave per dare spinta al termalismo”
Via alla campagna ed è subito fila in Borgo: “Ci fidiamo della società”. Ticketag, tariffe over 70, ma non più under 21: i rincari fanno discutere
Nelle trentadue strutture di Marina di Massa a giugno e luglio si sono visti soprattutto meno italiani del solito. Le principali cause sono il meteo e le difficoltà economiche. Più breve anche la media dei soggiorni