Piantedosi ai carabinieri feriti nell'esplosione: "Vittime di un atto proditorio, quasi premeditato"

Piantedosi ai carabinieri feriti nell'esplosione: "Vittime di un atto proditorio, quasi premeditato"

AGI - "Siamo qui per darvi tutta la solidarietà e le condoglianze per questa tragedia che mi ha colpito moltissimo ed è l'evidenza della difficoltà del lavoro che fate, di operazioni che troppo spesso, nell'opinione pubblica, vengono sottovalutate". Lo ha affermato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, collegatosi con i feriti nell'esplosione a Castel d'Azzano, nel Veronese, durante la sua visita al Comando Generale dei Carabinieri a Roma, accompagnato dal Capo della Polizia, Vittorio Pisani. "È il momento della costernazione - ha detto Piantedosi ricordando i carabinieri deceduti - e di stare vicino, nel dolore, alle famiglie dei tre militari morti e a tutti voi, che avete visto la morte in faccia e i vostri commilitoni morire tragicamente. Vi do un abbraccio fortissimo, grazie per quello che fate e per il sacrificio che ogni giorno affrontate sul territorio. Oggi purtroppo tocchiamo con mano che non esistono interventi ordinari", ha aggiunto il ministro. Il titolare dl Viminale ha ascoltato il racconto del comandante provinciale Claudio Papagno, ancora visibilmente provato, che ha spiegato come l'esplosione fosse stata "probabilmente predisposta da tempo", aggiungendo che "gli autori avevano persino preparato delle molotov sul tetto, pronte a lanciarle dopo aver dato fuoco". In collegamento nella videochiamata anche uno dei feriti con maggiori ustioni, un carabiniere completamente bendato con i soli occhi visibili, che faceva parte della seconda coppia di militari entrata nel casolare per l'operazione. "Una grande tragedia. Questo è il momento del dolore e dell'essere uniti, vicini all'Arma dei Carabinieri e ai familiari delle vittime - ha poi ribadito Piantedosi parlando con i giornalisti -. La difficoltà e la complessità del lavoro quotidiano degli uomini delle forze di polizia, troppo spesso sottovalutato, alcuni interventi vengono percepiti come ordinari, ma non lo sono mai. Il rischio, anche quello più tragico, si annida dietro situazioni che possono sembrare di routine - ha osservato ancora Piantedosi -, è il momento del cordoglio, ma anche della riflessione sul sacrificio e la dedizione di chi ogni giorno serve lo Stato". "Si doveva eseguire un provvedimento di sgombero disposto dall'autorità giudiziaria, già tentato in passato. L'Arma aveva inviato mediatori per cercare una soluzione pacifica, ma sembra che ci sia stato un atto proditorio, quasi premeditato", ha poi spiegato il ministro dell'Interno. "Tre persone sono state arrestate, tra cui una donna e un uomo rintracciato successivamente in una campagna di sua proprietà. Le prime ricostruzioni fanno pensare che la tragedia sia stata provocata dalla saturazione volontaria del gas, poi innescato dalla stessa donna. Una dinamica inimmaginabile, di un'aggressività senza precedenti - ha osservato il ministro - l'operazione era curata nel dettaglio e condotta in modo puntuale e professionale, con il supporto di Vigili del Fuoco e 118", ha concluso visibilmente colpito Piantedosi.

Cumulo tra pensioni e redditi da lavoro autonomo, ecco chi deve comunicarli e chi no all’Inps entro il 31 ottobre

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I titolari di pensione che omettono di produrre la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo sono tenuti a versare all’ente previdenziale di appartenenza una somma pari all’importo annuo della pensione percepita nell’anno cui si riferisce la dichiarazione medesima. Questa somma sarà prelevata dall’ente previdenziale competente sulle rate di pensione dovute al trasgressore

Ponte Morandi, chiesti 18 anni di carcere per Castellucci: "Non si poteva neanche nominare"

Ponte Morandi, chiesti 18 anni di carcere per Castellucci: "Non si poteva neanche nominare"

L'accusa ha chiesto 18 anni e 6 mesi di reclusione per l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci , nell'ambito del processo per il crollo del Ponte Morandi , il viadotto crollato il 14 agosto di 7 anni fa a Genova. Un disastro nel quale persero la vita 43 persone . La richiesta è arrivata dal pm Walter Cotugno , che rivolgendosi ai giudici ha sottolineato che "per Castellucci troviamo un'enciclopedia di elementi a suo carico. Per vent'anni continue scelte a sfavore della sicurezza, non solo del Morandi". Per la strage sono in tutto 57 gli imputati. Secondo l'accusa, tutto è stato fatto per "profitto, benefit personali , prestigio, perché gli piaceva fare il manager rampante che tutti idolatravano, che garantiva agli azionisti profitti enormi e gestendo Autostrade come la gallina dalle uova d'oro". "Chiederemo molte assoluzioni, quasi tutte per prescrizione di reato ", ha quindi annunciato il pubblico ministero nella sua requisitoria. "Da questo processo il giudice non può basarsi sulla propria intuizione, sulla propria esperienza personale e professionale. Qualunque decisione venga presa, imputati, difese e collettività, avranno bisogno di capire il perché". Castellucci è già in carcere dopo la condanna per la strage del bus di Avellino . Sotto la lente del processo ci sono soprattutto le mancate manutenzioni , sepolte da una logica dei massimi profitti, che sarebbero proseguite per anni nonostante la consapevolezza del rischio crollo visto lo stato di ammaloramento del viadotto. Dopo 7 anni dal disastro e più di 3 dall'inizio del processo, l'obiettivo è quello di arrivare a sentenza di primo grado entro l'estate 2026. Già lunedì l'accusa ha dedicato una intera udienza per la figura dell'ex ad sottolineando come sapesse delle condizioni del viadotto dal 2009 ma ha rinviato gli interventi per seguire la logica di garantire il massimo profitto all'azienda riducendo i costi, facendo delle scelte strategiche che hanno portato al disastro. Castellucci, questo il ragionamento del pm, "era come lord Voldemort che non si può nemmeno nominare . Aveva creato un clima tale che quando scrivevano di lui mettevano i puntini". Le due società Aspi e Spea (la controllata che si occupava della sorveglianza) sono uscite dal processo dopo avere patteggiato. Hanno pagato nel complesso 29 milioni , hanno risarcito in via stragiudiziale quasi tutti i parenti delle vittime e finanziato la costruzione del nuovo viadotto.