Corrado, morta la moglie Marina Donato: aveva 76 anni

Corrado, morta la moglie Marina Donato: aveva 76 anni

Roma, 31 lug. (Adnkronos) - Lutto nel mondo televisivo. È morta nella notte tra mercoledì e giovedì, al Policlinico Umberto I di Roma, Marina Donato, la produttrice televisiva vedova di Corrado Mantoni: aveva 76 anni. A quanto apprende l'Adnkronos, Donato si sarebbe sentita male ieri sera in un ristorante romano, dove si sarebbe accasciata per un sospetto arresto cardiaco. Trasportata in ospedale, i tentativi di rianimarla si sono rivelati inutili. Donato, che era stata sposata con Corrado dal 1996 fino alla sua morte nel 1999 dopo 23 anni di convivenza, aveva continuato la sua attività di produttrice televisiva. Quest'anno era stata impegnata nella nuova edizione de 'La Corrida', condotta da Amadeus sul Nove. Volto noto dietro le quinte della televisione italiana, Marina Donato è stara una figura influente nel panorama dell'intrattenimento televisivo. Produttrice, curatrice e autrice di programmi popolari come 'La Corrida', 'Forum', 'Il pranzo è servito' e 'La prova del cuoco', ha segnato intere generazioni di telespettatori con il suo lavoro instancabile e discreto. Nata a Roma il 4 luglio 1949, si era avvicinata al mondo dello spettacolo a soli 24 anni, iniziando a collaborare con Corrado, allora già affermato conduttore, di 25 anni più grande di lei. Quella che cominciò come una collaborazione professionale si trasformò in una lunga storia d'amore che durò tutta la vita. Per i due una cerimonia riservata e lontana dai riflettori, esattamente come piaceva a Corrado. Nel corso della sua carriera, Marina Donato ha ricoperto ruoli fondamentali nella produzione di programmi che hanno fatto la storia della tv italiana, da Mediaset alla Rai. La sua società di produzione, Corìma, da lei fondata nel 2005 con Massimiliano Lancellotti, ha firmato trasmissioni di grande successo fino a tempi recentissimi, incluso il ritorno de 'La Corrida' con Amadeus sul canale Nove nel 2024. Nel 1982 iniziò su Canale 5 la carriera televisiva come produttore esecutivo del programma 'Il pranzo è servito' condotto da Corrado, realizzando oltre 2.000 puntate fino al 1992, e successivamente de 'La cena è servita' (1992-1993). Nel 1983-84 è produttore esecutivo di 'Ciao Gente' (Canale 5, 38 puntate) e nel 1985, insieme a Iole Fiori, di 'Buona Domenica' con Corrado e Maurizio Costanzo sempre su Canale 5. Nel 1986 cura 'Il buon paese' su Canale 5, varietà in 45 puntate con Claudio Lippi, mentre nel 1987 inizia come produttore esecutivo la serie delle 10 edizioni de 'La Corrida' su Canale 5, diventando poi anche coautore. Sulla rete ammiraglia Mediaset lavora anche a 'Sì o no?' (1993-94), ed è coautore di 'Tira & Molla' con Paolo Bonolis (1996-1998) e de "Il gatto e la volpe" (1997). Nel 2000-01 è produttore esecutivo per Aran Endemol de 'La prova del cuoco' su Rai1. Dal 2002 è curatrice e coautrice della nuova edizione de 'La Corrida' con Gerry Scotti. Nel 2005 fonda la società di produzione Corìma, attiva dal 2007, con sede a Roma, che coproduce 'La Corrida' e, dal 2008, anche 'Forum' per Rti. Dal 2008, insieme ai soci Massimiliano Lancellotti e Stefano Bartolini, acquisisce i diritti del programma 'Portobello', lo storico show di Enzo Tortora, ripreso dalla Rai nel 2018 con Antonella Clerici. Tra il 2018 e il 2020, Corìma coproduce con Magnolia tre edizioni de 'La Corrida' condotte da Carlo Conti. Nel 2021 Corìma coproduce con la Rai il ritorno de 'Il pranzo è servito' con Flavio Insinna. In una delle sue ultime interviste, rilasciata al 'Corriere della Sera', Marina Donato aveva ricordato con emozione il suo rapporto con Corrado e una scommessa fatta poco prima della morte del marito: "Temeva che nessuno si sarebbe più ricordato di lui. Io gli dissi che non era vero. Ho vinto io quella scommessa, e so che lui dall'aldilà lo ha visto". Dopo Corrado, Marina Donato era stata legata all'ex magistrato Italo Ormanni, morto a Roma il 20 aprile 2024 all'età di 88 anni. (di Paolo Martini)

Mafia e antimafia, tra riforme e passi indietro: Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita dialogano con Giuseppe Pipitone

Mafia e antimafia, tra riforme e passi indietro: Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita dialogano con Giuseppe Pipitone

Da Piazza Castello di Aci Castello l’intervista del vicecaporedattore del Fattoquotidiano.it Giuseppe Pipitone a due dei più autorevoli magistrati antimafia, il procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita e il sostituto procuratore della Procura nazionale antimafia Nino Di Matteo. Un dialogo su giustizia, legalità e contrasto alla criminalità organizzata organizzato da ANTIMAFIADuemila che ha curato il […] L'articolo Mafia e antimafia, tra riforme e passi indietro: Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita dialogano con Giuseppe Pipitone proviene da Il Fatto Quotidiano .

“Pedro Pascal calma l’ansia con il contatto fisico di uomini e donne, toccando il petto”: il gesto è virale. Gli esperti: “Gesto del tutto naturale, placa lo stress”

“Pedro Pascal calma l’ansia con il contatto fisico di uomini e donne, toccando il petto”: il gesto è virale. Gli esperti: “Gesto del tutto naturale, placa lo stress”

Pedro Pascal è uno degli attori più richiesti di Hollywood, basti pensare a titoli importanti come “Il Gladiatore 2″, “I Fantastici 4” che sta sbancando al boxoffice estivo e a settembre con Dakota Johnson in “Material Love“… Ma è anche uno degli uomini più desiderati. Sorridente e sicuro di sé ha conquistato tutti anche con […] L'articolo “Pedro Pascal calma l’ansia con il contatto fisico di uomini e donne, toccando il petto”: il gesto è virale. Gli esperti: “Gesto del tutto naturale, placa lo stress” proviene da Il Fatto Quotidiano .

Esposto contro la nazionale israeliana che sfiderà l’Italia a Udine: “Si indaghi sulle loro responsabilità nel genocidio a Gaza”

Esposto contro la nazionale israeliana che sfiderà l’Italia a Udine: “Si indaghi sulle loro responsabilità nel genocidio a Gaza”

Un esposto contro i calciatori e lo staff della nazionale israeliana di calcio che il 14 ottobre giocheranno contro l’Italia per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 è stato presentato da un avvocato alla Procura della Repubblica di Udine. “Dobbiamo fermare il genocidio in corso a Gaza e quindi, da uomo di legge, invito le […] L'articolo Esposto contro la nazionale israeliana che sfiderà l’Italia a Udine: “Si indaghi sulle loro responsabilità nel genocidio a Gaza” proviene da Il Fatto Quotidiano .

Dopo lo scudetto indosseranno le stesse maglie della scorsa stagione. Scaramanzia? No, è una scelta per l’ambiente e contro gli sprechi

Dopo lo scudetto indosseranno le stesse maglie della scorsa stagione. Scaramanzia? No, è una scelta per l’ambiente e contro gli sprechi

Colletto e design non cambiano. L’Union Saint-Gilloise indosserà la stessa divisa di casa della scorsa stagione. Scaramanzia per un successo in Pro League che mancava da 90 anni? No, si tratta di una scelta ecosostenibile voluta per la prima squadra e il settore giovanile. L’iniziativa, che fa parte del progetto Union Inspires, ha come scopo […] L'articolo Dopo lo scudetto indosseranno le stesse maglie della scorsa stagione. Scaramanzia? No, è una scelta per l’ambiente e contro gli sprechi proviene da Il Fatto Quotidiano .

Non sono tardate le critiche, per la vacanza deluxe tra amiche. "Incoerenti" rispetto ai valori ambientali che, soprattutto la cantante, ha spesso sostenuto pubblicamente

Non sono tardate le critiche, per la vacanza deluxe tra amiche. "Incoerenti" rispetto ai valori ambientali che, soprattutto la cantante, ha spesso sostenuto pubblicamente

Elodie e Diletta Leotta sono finite al centro di una polemica dopo la loro recente vacanza a Ibiza. Le due amiche hanno scelto di concludere il loro soggiorno sull’isola spagnola tornando a Milano a bordo di un jet privato. Una […] L'articolo Elodie e Diletta Leotta, il ritorno da Ibiza in jet privato: critiche e polemica sembra essere il primo su iO Donna .

Elisabetta Gregoraci: “Io e Flavio Briatore non ci risposeremo, tra noi c’è rispetto. Sono single e appagata”

Elisabetta Gregoraci: “Io e Flavio Briatore non ci risposeremo, tra noi c’è rispetto. Sono single e appagata”

Elisabetta Gregoraci torna a parlare del rapporto con Flavio Briatore in un'intervista. La showgirl smentisce che tra loro possa esserci la possibilità di un ritorno di fiamma: "L'amore si è trasformato in rispetto". E sulla sua situazione sentimentale: "Sono libera, felice, appagata. Ma se dovesse arrivare, non dico no". Continua a leggere

L'ultima vittoria di Garibaldi (e figlio)

L'ultima vittoria di Garibaldi (e figlio)

Di sicuro c’è solo che quella bandiera venne sottratta ai prussiani dai garibaldini nella guerra del 1870-1871, a Digione; che i tedeschi non la presero affatto bene e se la ripresero da un museo a Parigi quando l’occuparono nel 1940; e infine che cadde in mani sovietiche a Berlino nel 1945, per poi sparire per sempre. Il 61° reggimento di fanteria prussiana (8° Pomerania) del Kaiser si portò l’onta di aver perso lo stendardo di guerra contro la 4ª brigata dell’Armée des Vosges agli ordini di Giuseppe Garibaldi, consegnata nelle mani del figlio Ricciotti, che comandava il reparto, da Tito Strocchi e dal capitano Rostain. La bandiera, rimasta a gloria dei garibaldini accorsi in aiuto della Repubblica francese, era stata strappata al nemico da un diciottenne originario della Savoia, Victor Curtat, tiratore del Mont Blanc, il quale durante la battaglia di Digione il 23 gennaio 1871 aveva abbattuto con una fucilata il soldato prussiano che portava il simbolo del reggimento e contravvenendo agli ordini era corso a impadronirsi del cimelio. Anche se allora poteva immaginarne l’importanza, non gliela riconobbero per molto tempo i francesi. Curtat finirà in seguito su alcune stampe per celebrarne il gesto eroico, ma non riceverà alcuna decorazione. Altri avevano avuto molto di più per molto meno. Ma che l’unica vittoria francese in quella guerra fosse opera dei due Garibaldi, padre e figlio, era dura da mandare giù per gli sciovinisti transalpini che erano usciti con le ossa rotte da quella guerra. Il 28 gennaio i francesi firmarono l’armistizio con i prussiani, ma il settore del sud-est venne stranamente escluso dagli accordi: forse per sottolineare il rango inferiore di quell’esercito multinazionale di franchi tiratori e volontari comandato da Garibaldi, o perché probabilmente i tedeschi intendevano in qualche modo avere l’occasione per vendicare il cocente smacco. Ma la vera umiliazione sarebbe arrivata per il generale vittorioso all’Assemblea nazionale francese del 12 febbraio 1871, alla quale partecipava come delegato eletto in ben sei circoscrizioni. Venne accolto con ostilità e lui, che si era presentato per dimettersi, non riuscì neppure a pronunciare quelle poche parole perché venne cacciato con insulti e grida contro lo «straniero» e l’«italiano». Le sue difese le prese nobilmente Victor Hugo, elogiando l’uomo che era intervenuto con la sua spada a difendere la Francia quando non l’aveva fatto nessun re e nessun altro stato europeo. Anch’egli subissato di fischi, si dimise in segno di solidarietà con Garibaldi. L’ultima guerra combattuta e vinta dall’eroe dei due mondi era d’altronde iniziata allo stesso modo ostile, perché gli ufficiali francesi si erano rifiutati di mettersi ai suoi ordini. In seguito la pubblicistica francese si produrrà in basse insinuazioni sulla storia dello stendardo strappato al nemico, sostenendo che i due Garibaldi se ne sarebbero impadroniti a spese dell’eroismo francese. E il generale Ferdinand Foch nel 1903, dando alle stampe il libro Des principes de la guerre, scriverà di Garibaldi che con forze almeno cinque volte superiori era rimasto bloccato da una brigata prussiana di 4.000 uomini e che, pur avendo ricevuto un ordine, per motivi di orgoglio personale non era corso in aiuto all’Armata del Sud-Est battuta per questo. I nemici prussiani scrissero invece che se Parigi avesse assegnato a Garibaldi il comando un’armata regolare e non una di volontari la sconfitta di Digione per loro non sarebbe stata l’unica di quella guerra.