Calcaterra (Fondazione Return): "Creiamo modelli per la gestione del rischio"

Calcaterra (Fondazione Return): "Creiamo modelli per la gestione del rischio"

Roma, 16 ott. (Adnkronos) - "Sono fiducioso che ci sia una reale e consistente inversione di tendenza o quantomeno un incremento di attenzione da parte dei nostri governanti sul tema dei rischi naturali, ambientali ed antropici ed in particolare sul cosiddetto dissesto idrogeologico". Così Domenico Calcaterra, responsabile scientifico Fondazione Return (collegamento), intervenendo all'appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell'Informazione a Roma. "La nostra fondazione è un ecosistema che da tre anni si occupa in maniera continuativa, nell'ambito delle misure finanziate dal Pnrr, di rischi - spiega - Partiamo dalla trattazione delle singole tipologie di pericolosità, gli esempi sono quelli classici per il nostro paese che purtroppo risente degli effetti della quasi totalità delle pericolosità naturali ed antropiche, pensiamo a frane, alluvioni, terremoti, eruzioni, il degrado ambientale nelle sue varie forme, ad esempio l'inquinamento, per creare dei modelli, tenendo ben presente quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e quello che potrebbe nei prossimi anni e nei prossimi decenni accadere in termini di cambiamento climatico". "Il nostro obiettivo è quello di fornire al Paese degli strumenti che, aggiornati allo stato dell'arte, possano servire a migliorare la gestione dei rischi intervenendo con delle soluzioni più adeguate, più efficaci", conclude.

Educazione sessuale a scuola, consenso informato e propaganda gender: confronto con Rossano Sasso (Lega)

Educazione sessuale a scuola, consenso informato e propaganda gender: confronto con Rossano Sasso (Lega)

Nella newsletter di Fanpage.it 'La Nostra Scuola', ci siamo occupati del ddl di Valditara sul consenso informato obbligatorio a scuola, da richiedere ai genitori per le attività legate a temi che riguardano la sessualità. L'onorevole Rossano Sasso (Lega) ci ha proposto un confronto sulla questione, e lo abbiamo invitato a Fanpage.it per un'intervista, in cui abbiamo parlato di educazione sessuale in classe e "propaganda gender".

Bologna, IVI apre: in Italia 4,3% nati con PMA, dato triplicato

Bologna, IVI apre: in Italia 4,3% nati con PMA, dato triplicato

Bologna, 16 ott. (askanews) - "Superare i 35 anni per una donna rappresenta un problema estremamente grave dal punto di vista della fertilità" e "i maschi della nostra generazione sono meno fertili se confrontati ai maschi di generazioni passate". Lo ha detto Mauro Cozzolino, direttore clinico del nuovo centro IVI inaugurato oggi a Bologna, primo in Emilia-Romagna dove si effettuano circa 9mila cicli di PMA all'anno. "I dati che abbiamo a disposizione a livello nazionale ci dicono che c'è una richiesta sempre più crescente di cicli di fecondazione assistita", spiega Cozzolino. "Nel 2022 circa il 4,3% dei bambini nati sono stati attraverso la procreazione medicalmente assistita ed è un dato che si è triplicato rispetto agli anni precedenti. Se consideriamo le fasce di età, nelle donne al di sopra dei 40 anni la procreazione medicalmente assistita rappresenta il 16% delle nascite". Il direttore sottolinea l'urgenza di sensibilizzare sull'età: "L'età materna rappresenta il fattore più importante dal punto di vista del successo delle nostre tecniche. Spesso quello che mi accade è avere pazienti che non hanno percezione effettivamente del tempo. Esiste una dicotomia tra l'età biologica e l'età che noi oggi sentiamo di avere. Ci sentiamo effettivamente giovani perché la società ci consente questo tipo di immagine. Però dal punto di vista biologico superare i 35 anni per una donna rappresenta un problema estremamente grave". Sul declino della fertilità maschile: "C'è tutto il tema dell'inquinamento. Noi sappiamo che oggi i maschi della nostra generazione sono meno fertili se confrontati ai maschi di generazioni passate. La concentrazione del liquido seminale, per esempio, va diminuendo sempre di più. Dobbiamo parlare di infertilità, ma dobbiamo parlare di fertilità, soprattutto parlare alle generazioni, ai giovani, informarli dei rischi di ottenere una gravidanza nell'età più avanzata". Sulla scelta di Bologna: "E' un grande orgoglio essere in questa regione perché ha una tradizione storica con la PMA, a Bologna sono nate le prime tecniche di procreazione medicalmente assistita per quanto riguarda l'Italia. Quello che noi vogliamo fare qui è portare degli standard di qualità eccellente che caratterizzano il gruppo IVI, ma soprattutto dare alle coppie un percorso più umanizzato". IVI fa parte di IVIRMA Global che conta 190 cliniche in 15 paesi. Dal 2021 al 2024 i centri IVI in Italia hanno seguito oltre 4.300 coppie portando alla nascita di più di 2.600 bambini.