Venditti ai giudici: "Ho la vita rovinata, mai preso un euro". Le indagini

Venditti ai giudici: "Ho la vita rovinata, mai preso un euro". Le indagini

“Ho la vita rovinata, non ho preso un euro fuori dal mio stipendio”. È quanto avrebbe dichiarato Mario Venditti, l'ex procuratore aggiunto di Pavia indagato per corruzione in atti giudiziari dalla procura di Brescia, davanti ai giudici del Tribunale di Riesame nell'udienza di questa mattina. Nei giorni scorsi il suo difensore, Domenico Aiello, aveva fatto ricorso contro il decreto di perquisizione, eseguito lo scorso 26 settembre, nell'ambito dell'indagine a carico di Andrea Sempio. Secondo l'accusa, nel 2017 l'ex pm avrebbe incassato una somma di denaro dai genitori del ragazzo, che non sono indagati, per l'archiviazione del fascicolo. “Non c'è prova di corruzione” L'inchiesta dei pm bresciani verte su un pizzino, trovato a casa dei genitori di Sempio durante la perquisizione dello scorso 14 maggio, su cui sarebbe indicata una cifra “20.30 euro”, seguita dal nome di Venditti e la scritta “gip archivia”. “Non c'è alcuna prova di corruzione”, ha detto l'avvocato Aiello parlando con i cronisti all'esterno del Tribunale. In un caso del genere "almeno il corruttore lo devi trovare", ha aggiunto, come anche “ora e luogo”. Il legale ha chiesto il dissequestro dei dispositivi elettronici sequestrati all'assistito dagli operatori del Gico della guardia di finanza di Brescia e del Gruppo di Pavia, con i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, durante la perquisizione dello scorso settembre. La decisione del Riesame è attesa entro il 18 ottobre. Il secondo ricorso A margine dell'udienza di oggi, Aiello ha annunciato un secondo ricorso al tribunale delle libertà per l'altro filone di inchiesta, soprannominato ‘Clean 2', che vede indagato Venditti con l'accusa di corruzione e peculato. L'indagine, avviata a Pavia ma trasmessa a Brescia per competenza, ruota attorno all'ipotesi di un cosiddetto “sistema Pavia”, ovvero una presunta rete di rapporti opachi tra carabinieri, imprenditori, politici e magistrati. In questo caso, il nome di Venditti sarebbe saltato fuori dal racconto di alcuni testimoni. Il rebus Garlasco C'è poi la questione Garlasco. Nei giorni scorsi l'avvocato Aiello aveva avanzato l'ipotesi secondo cui il fascicolo nel quale Andrea Sempio risponde di omicidio in concorso con ignoti dovrebbe essere trasferito da Pavia a Brescia. Secondo il legale, l'indagine a carico del 39enne sarebbe il “contenitore” da cui è scaturito il filone che coinvolge il suo assistito per il presunto provento illecito. Come ben precisa l'Ansa, in base all'articolo 11 del codice di procedura penale, che stabilisce la competenza territoriale per i procedimenti a carico di magistrati, entrambi i fascicoli dovrebbero essere trasferiti a Brescia, che indaga su Venditti. Ad ogni modo, sempre tenendo conto del codice, a sollevare la questione di un eventuale conflitto di competenza possono essere, in questo caso specifico, solo i difensori di Sempio o una delle procure che indagano.

Professioni, Cni incontra la Camera croata degli ingegneri civili

Professioni, Cni incontra la Camera croata degli ingegneri civili

(Adnkronos) - Oggi a RiJeka, nell’ambito dei lavori del 69° Congresso nazionale degli ingegneri, si è svolto un incontro istituzionale tra il Consiglio nazionale degli ingegneri e una delegazione della Camera croata degli ingegneri civili (Hkig). Due gli impegni prioritari emersi dal confronto. Il primo è quello di rafforzare una collaborazione e un dialogo strutturato tra Cni e Hkig. Un dialogo fondamentale per affrontare in modo coordinato le sfide imposte dalla transizione digitale ed ecologica. In secondo luogo, costruire un percorso di formazione condiviso, orientato alla qualità e alla mobilità professionale.

Professioni, Cni incontra la Camera croata degli ingegneri civili

Professioni, Cni incontra la Camera croata degli ingegneri civili

Rijeka, 14 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Oggi a RiJeka, nell'ambito dei lavori del 69° Congresso nazionale degli ingegneri, si è svolto un incontro istituzionale tra il Consiglio nazionale degli ingegneri e una delegazione della Camera croata degli ingegneri civili (Hkig). Due gli impegni prioritari emersi dal confronto. Il primo è quello di rafforzare una collaborazione e un dialogo strutturato tra Cni e Hkig. Un dialogo fondamentale per affrontare in modo coordinato le sfide imposte dalla transizione digitale ed ecologica. In secondo luogo, costruire un percorso di formazione condiviso, orientato alla qualità e alla mobilità professionale. Al centro del dialogo, temi strategici per la professione a livello europeo, come le direttive Ue sugli Appalti pubblici. Si è discusso di come promuovere criteri di qualità, come l'offerta economicamente più vantaggiosa (Oepv-Meat), e garantire massima trasparenza nelle gare. Poi, la digitalizzazione delle costruzioni: il confronto si è focalizzato sull'implementazione di strumenti come il Bim e l'openBim, l'e-procurement e la digitalizzazione degli iter autorizzativi. Quanto alla direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), è stato discusso il percorso di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, come indicato dai nuovi standard europei. Sul Common Training Framework (Ctf) è stata sottolineata l'importanza di un quadro formativo comune, previsto dalla direttiva 2005/36/CE, per favorire la mobilità e il riconoscimento automatico delle qualifiche degli ingegneri civili in Europa. "Quest'anno - ha commentato Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni - il Congresso si è aperto verso un paese vicino, la Croazia che, come l'Italia, sceglie un sistema ordinistico invece che associazionistico per l'esercizio della professione. L'incontro di oggi è volto a favorire la formazione reciproca degli iscritti anche in un'ottica di mobilità internazionale". Hanno partecipato all'incontro, oltre al presidente Perrini, il vicepresidente Elio Masciovecchio, il consigliere Alberto Romagnoli, il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Ancona Stefano Capannelli e il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Trieste Giovanni Basilisco. Per la delegazione Hkig: Nina Dražin Lovrec (presidente), Jurica Vrdoljak, Sergej Černjar, Danko Holjević, Marijan Ricov, Hrvoje Sironić e Andrej Marochini.