Mentre una flottiglia di cannoniere statunitensi è radunata al largo delle coste del Venezuela, la leader dell'opposizione spiega che Maduro «ha attualmente l'opportunità di andare verso una transizione pacifica»

Mentre una flottiglia di cannoniere statunitensi è radunata al largo delle coste del Venezuela, la leader dell'opposizione spiega che Maduro «ha attualmente l'opportunità di andare verso una transizione pacifica»

(testo redazione online) «Il tempo di Nicolas Maduro è scaduto, ma può ancora lasciare il potere pacificamente», ha dichiarato la vincitrice del premio Nobel per la pace Maria Corina Machado, in un’intervista dal suo nascondiglio. La premio Nobel per la […] L'articolo La premio Nobel per la Pace Maria Corina Machado: «Il tempo di Maduro è scaduto» sembra essere il primo su iO Donna .

Psicologa rivela la prima cosa che ogni genitore dovrebbe fare quando i figli affrontano un problema

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Secondo la psicologa Lisa Damour, recentemente intervenuta in un podcast dedicato alla genitorialità, spesso i ragazzi non si rivolgono agli adulti per ricevere soluzioni, ma per essere ascoltati senza troppi giudizi: sentirsi compresi rafforza la fiducia, favorisce infatti l’autonomia emotiva e li aiuta a sviluppare resilienza e sicurezza in loro stessi. Continua a leggere

Elicotteri italiani per l’esercito americano? I dettagli dell’intesa tra Leonardo e Boeing

Elicotteri italiani per l’esercito americano? I dettagli dell’intesa tra Leonardo e Boeing

Nel cuore della competizione globale sull’addestramento militare, Leonardo e Boeing uniscono le forze per proporre all’Esercito statunitense una nuova formula di formazione dei piloti. L’intesa nasce dentro una gara che ridefinisce i confini tra industria e difesa, dove contano non solo le macchine, ma la capacità di integrare servizi, simulazione e manutenzione. Leonardo è già […]

Italia-Israele, i pro-pal invadono Udine. La diretta

Italia-Israele, i pro-pal invadono Udine. La diretta

A Udine, la giornata di Italia-Israele è segnata da tensioni dentro e fuori lo stadio. Alle 17.30 parte una manifestazione contro la presenza di Israele nella Fifa, organizzata da Comitato per la Palestina Udine, Comunità Palestinese FVG e Veneto, ODV Salaam Ragazzi dell'Olivo (Trieste), BDS Italia e Calcio e Rivoluzione. Aderiscono oltre 350 tra associazioni, sindacati e partiti; il corteo da Borgo Stazione raggiunge piazza Primo Maggio. Un anno fa, il 14 ottobre 2024, circa 3.000 persone protestarono a Udine contro la partita di Nations League tra le due nazionali.Alle 20.45 scatta l'incontro di calcio, valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026. L'Italia, arretrata rispetto alla capolista Norvegia, deve battere Israele per eliminarla dai playoff. Ore 20.17 - I giocatori di Israele scortati allo stadio dalle forze dell’ordine La nazionale di Israele è stata scortata fino allo stadio di Udine da un nutrito numero di veicoli delle forze dell'ordine e con un elicottero che ha accompagnato il pullman nell'intero tragitto. La formazione di Gattuso è invece arrivata con il classico bus con la livrea azzurra ed è stata accolta allo stadio da un timido applauso. I controlli per i supporter sono rigidissimi e vengono svolti in una zona molto defilata rispetto a quella in cui sono stati fatti affluire gli atleti. Ore 20.12 - Pellegrino (Avs): “Corteo pacifico, per ora nessuna tensione” "Al momento il corteo si sta svolgendo in maniera pacifica e senza alcuna tensione". Lo riferisce in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Avs), che partecipa alla manifestazione contro la partita Italia-Israele che si disputerà alle 20.45 allo stadio di Udine. Ore 19.34 - Un minuto di silenzio per i carabinieri morti a Castel d’Azzano Prima del fischio d'inizio di Italia-Israele, match in programma a Udine alle 20.45 valido per la qualificazione al Mondiale 2026, verrà osservato un minuto di raccoglimento in ricordo dei tre carabinieri morti questa mattina a Castel d'Azzano. Lo rende noto la Figc. Ore 19.33 - Proteste anche a Bologna Presidio pro Pal di fronte alla sede Rai di Bologna. Usb Bologna ha chiamato alla partecipazione dalle 19 alle 21 tramite i social e invitato a boicottare la partita Italia-Israele. Nel post pubblicato un giorno fa si legge "il boicottaggio sportivo è un elemento importante per rompere la macchina di propaganda sionista, per questo a Bologna anche noi saremo sotto la sede Rai locale in presidio: il nostro servizio pubblico non deve essere messo al servizio della propaganda". I manifestanti, al momento una ventina, si sono collocati sul lato opposto della strada rispetto all sede della Rai, reggendo delle bandiere della Palestina. Ore 18.52 - Il delirio pro-Pal della grillina "Non basta che si parli di un 'piano di pace' o di un 'cessate il fuoco' nei palazzi della diplomazia internazionale. Nessuna trattativa e nessun accordo possono cancellare le responsabilità politiche, storiche e morali dello Stato di Israele. E, soprattutto, nessun piano di pace ha nulla a che vedere con questa partita". Lo rimarca, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi. "Udine non può e non deve diventare la passerella sportiva - precisa Capozzi - di un regime responsabile di crimini di guerra, violazioni sistematiche dei diritti umani e del diritto internazionale". "Consideriamo pertanto inaccettabile - sottolinea la rappresentante del M5S - che venga ospitata una selezione sportiva che, di fatto, rappresenta quel regime. Il calcio non può ripulire l'immagine di uno Stato che, invece, ha commesso atrocità sotto gli occhi del mondo". "Per questo motivo, ancora una volta, sosteniamo con forza il corteo pro Palestina nel capoluogo friulano e vi interveniamo anche noi pacificamente, auspicando che si sviluppi senza disordini e disagi per i cittadini". Ore 18.39 - Il percorso della manifestazione “L’altra partita” è già cominciata. Oltre diecimila persone sono “in marcia per la pace” nel centro di una Udine che appare al contrario deserta e in assetto da guerra. A poche ore dalla partita tra Italia e Israele, dove le due nazionali si giocano i play-off per i Mondiali, una folla immensa di manifestanti pro-Pal si è mossa da piazzale della Repubblica, diretta a piazza Primo Maggio. Ore 18.09 - Il messaggio di Fedriga "Lo sport è incontro, rispetto, dialogo. E quella di stasera non sarà solo una partita, ma la dimostrazione del potere straordinario dello sport: unire dove altri vorrebbero dividere". Così, su facebook, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a poche ore dal fischio di inizio di Italia-Israele, valevole per le qualificazioni ai Mondiali di calcio del prossimo anno, in scena allo stadio di Udine. "Facciamo il tifo per i nostri azzurri, ma soprattutto per quei valori universali che rendono lo sport una lingua capace di parlare a tutti, nell'auspicio che sia una serata di sport, di amicizia e rispetto reciproco. Buona partita a tutti", ha aggiunto Fedriga. Ore 17. 49 - Chi c'è in piazza Tra i manifestanti scesi per le vie di Udine ci sono diversi politici: Iacopo Cainero (capogruppo dem in consiglio comunale a Udine), Emma Ferrari (consigliere comunale a Udine del Pd), Ferdinando Santoro (segretario regionale dei Giovani democratici), Manuela Celotti (consigliera regionale del Partito democratico), Stefania Garlatti Costa (consigliera comunale a Udine della Lista De Toni), Massimo Moretuzzo (consigliere regionale del Patto per l'autonomia). Ore 17.46 - Gattuso e i tifosi allo stadio "Stasera in 10 mila allo stadio? Per me valgono 30-40 mila. Sono degli eroi. Venire qua, farsi controllare, stare qua per un'ora e mezza, sapendo che per più di mesi si è parlato di questa partita impossibile da seguire, in cui poteva succedere di tutto. Bisogna fare i complimenti, spero che stasera riusciremo a regalare una gioia importante". Così il ct azzurro Gennaro Gattuso in una lunga intervista concessa a Rai Radio 1, a poche ore dal fischio d'inizio di Italia-Israele. "Grande rispetto anche per chi manifesta. Spero per la città che ci sia grande civiltà: uno può dire quello che vuole con rispetto ed educazione".

Israele blocca aiuti e chiude Rafah: mancano i corpi di 4 ostaggi

Israele blocca aiuti e chiude Rafah: mancano i corpi di 4 ostaggi

Milano, 14 ott. (askanews) - Decine di camion carichi di cibo e beni di prima necessità per i palestinesi aspettano, fermi in coda in Egitto davanti al valico di Rafah, il via libera per entrare nella Striscia di Gaza. Sono il segno materiale della difficoltà di mettere in pratica in questi primi giorni l'accordo di pace che ha fermato due anni di guerra. Il punto di accesso è stato chiuso da Israele che ha annunciato limitazioni nella consegna degli aiuti finché Hamas non restituirà tutti i corpi degli ostaggi deceduti. Venti salme sono state consegnate, ne mancherebbero ancora quattro; dopo una giornata di incertezza, Hamas ha annunciato che verranno consegnate nelle prossime ore. Per le strade di Gaza intanto sono comparsi i primi bulldozer per cominciare la lunga opera di pulizia delle città distrutte dai bombardamenti. Così le prime ore di pace dopo due anni sono comunque state ore di sangue, con i corpi di 38 palestinesi uccisi che sono stati ritrovati sotto le macerie. Altri 45 corpi persone uccise nelle mani degli israeliani sono stati consegnati all'ospedale Nasser, sempre parte degli accordi che hanno previsto anche il rilascio di oltre 1.600 prigionieri.