Vincenzo De Luca attacca FdI? Ecco cosa vuole nascondere

Vincenzo De Luca attacca FdI? Ecco cosa vuole nascondere

Qualcuno fermi Vincenzo De Luca . Nella sua personale estate rovente, il presidente della Regione Campania – fatto fuori dalla legge sul terzo mandato - ha trovato un nuovo bersaglio: Maria Rosaria Campitiello , dirigente del ministero della Salute e responsabile nazionale della prevenzione. In appena due giorni, De Luca l’ha attaccata due volte in pubblico, accusandola prima di incompetenza tecnica e poi di essere il frutto di una presunta parentopoli interna a Fratelli d’Italia. Un affondo che si consuma sullo sfondo di un sistema sanitario regionale disastrato, afflitto da problemi strutturali che difficilmente si risolvono con una conferenza stampa o un affondo polemico. L’ultimo attacco dello Sceriffo (assai poco gentleman) è arrivato ieri. «Sul West Nile non c'è emergenza, ma la cosa che deve invece farci preoccupare è che noi abbiamo come interlocutore nazionale di fronte a una possibile epidemia la professoressa Campitiello, totalmente inadeguata e impreparata per un ruolo così importante, assunta per ragioni di clientelismo politico, per via di parentele». QUANTI ATTACCHI Il giorno prima, in occasione di una presentazione scientifica all’Università Vanvitelli, De Luca aveva già attaccato la professionista, accusando il governo nazionale di «ricattare» la Campania, impedendole di uscire dal piano di rientro sanitario. Un’accusa che la Campitiello, presente in sala, aveva rigettato con una risposta misurata e decisa: «Con simpatia ascolto i suoi show, se il presidente ritiene che sia un ricatto politico del governo lo invito a denunciare. Se la Campania può uscire dal piano di rientro, lo dimostrerà il 4 agosto, altrimenti dovremmo aspettare un po’ di tempo». E, di fronte alle rimostranze del governatore Pd, lei non si è lasciata intimidire: «Io sto sul piano tecnico, in ogni caso il 4 agosto vedremo». Che lo Sceriffo abbia voluto mettere le mani avanti? Che la sanità campana sia allo sfascio non è certo una novità. E nessuno ha mai assunto toni così critici nei confronti del ministero della Salute e dei suoi alti esponenti. Come conferma anche il professor Enrico Gherlone , rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. «Sono anni che collaboro col Dicastero», spiega al nostro giornale, «e ho trovato, in questa nuova governance, che va dal ministro al sottosegretario, a tutti i dirigenti, un modello molto efficiente ed efficace. Quindi l’esperienza fino ad oggi è positiva e fatta con professionisti competenti». Peraltro, il paradosso più evidente degli attacchi scomposti di De Luca è che la Campitiello non risulta direttamente coinvolta nella valutazione del piano di rientro sanitario. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43505795]] Le sue funzioni sono di natura tecnica e organizzativa, non deliberativa. E che dire poi dell’ accusa di parentopoli (la dirigente è la moglie del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, possibile candidato del centrodestra in Campania) che rischia di ritorcersi contro lo stesso De Luca? Il figlio Piero siede in Parlamento tra le fila del Partito Democratico, mentre l’altro, Roberto, è stato assessore al bilancio del Comune di Salerno prima di uscire dalla scena politica. I NUMERI Il tutto accade mentre la sanità campana è ancora lontana dal potersi dire risanata. I numeri parlano chiaro e non sono a favore dell’amministrazione regionale. Uno studio condotto da Federconsumatori, che ha monitorato il sistema tra il 2023 e i primi mesi del 2024, ha evidenziato che per sottoporsi a un elettrocardiogramma all’Azienda Napoli 1 centro si attendono in media 403 giorni. Altroconsumo ha documentato che più del 30% dei cittadini si trova di fronte a liste d’attesa bloccate. A complicare il quadro è la questione delle risorse umane. Un report pubblicato a gennaio 2025 ha certificato che in Campania ci sono appena 8,5 infermieri ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 11,6. Tutti segnali che raccontano una realtà più complessa della narrazione istituzionale. Nonostante le bordate dello Sceriffo e l’uso sistematico della polemica come leva di legittimazione, resta un dato evidente: la Campania continua a essere una delle aree con maggiori criticità sanitarie del Paese.

Swiatek, schiaffo a Sinner: "Vorrei essere più come Alcaraz"

Swiatek, schiaffo a Sinner: "Vorrei essere più come Alcaraz"

Non solo la sua sorprendente “passione” per la pasta yogurt e fragole, dato che in una intervista con Tva Sports Iga Swiatek ha deciso di aprirsi ancora, mettendo da parte la sua abituale riservatezza. La campionessa polacca ha parlato di ispirazioni, pressioni e momenti difficili, svelando anche la grande stima che nutre per Carlos Alcaraz . "Mi colpisce il modo in cui affronta le partite — ha detto —. Dice spesso che l’obiettivo è divertirsi in campo, e questo mi ha fatto riflettere. A volte, presa dalla competizione e dalla pressione esterna, dimentico perché ho iniziato a giocare a tennis", ha raccontato Swiatek, riconoscendo che per lei l’aspetto lavorativo tende a prevalere sul puro divertimento. E ancora, chiamata a scegliere che tennista preferirebbe essere, più Alcaraz o più Jannik Sinner, spiega: “Vorrei essere più come Carlos, devo ammettere che da questo punto di vista è stato una grande ispirazione per me. Dice sempre che per lui la cosa più importante in campo è quella di divertirsi , ed è una cosa che a volte dimentico. Quando la pressione in campo e fuori comincia a diventare importante, devi ricordarti di quella ragazzina che ha cominciato a giocare a tennis, invece di pensare di vincere per qualcuno. Provo anche io a fare lo stesso, anche se la mia testa va più sull’aspetto lavoro”, ha rimarcato la Swiatek. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43397896]] La tennista, recentemente vincitrice a Wimbledon, ha parlato anche del periodo più complicato della sua carriera: la squalifica per doping, nonostante fosse riuscita a dimostrare che si era trattato di una contaminazione accidentale: "È stato un colpo durissimo — le sue parole —. Ero a Varsavia per un servizio fotografico quando ho ricevuto l’email. All’inizio pensavo fosse qualcosa di ordinario, poi ho capito. Sono scoppiata a piangere". L’emozione era così forte da spaventare anche il suo staff, che inizialmente temeva un lutto: "Nonostante tutto, ho deciso di finire il lavoro per non alimentare sospetti — ha aggiunto — Avevo il viso gonfio di lacrime, ma ho preferito andare avanti. C’era grande confusione, non sapevamo cosa fare in una situazione del genere”. Con la sua sincerità, Swiatek ha mostrato il lato umano che si cela dietro il talento: tra insicurezze, forza d’animo e un desiderio costante di crescita, dentro e fuori dal campo. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43555670]]

Temptation Island, share al 51,14%: ecco chi ipnotizza

Temptation Island, share al 51,14%: ecco chi ipnotizza

Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE ( Temptation Island ) Share del 51.14% nella fascia 15/34 anni, boom del 53.85% tra i 15/19 anni e 47% tra i bambini 8/14 anni. Martedì record storico dell’ascolto medio di Temptation Island con 4.407.000 spettatori e il 31.1% di share medio che sale al 36.73% sul target commerciale 15-64 anni. Si stima che 270mila giovani coppie si divertano e si emozionino nel vedere coetanei come Antonio che prima fa uno scherzo alla sua fidanzata Valentina poi al falò di confronto le chiede di sposarlo o come Valerio che bacia la single Arianna e poi si commuove insieme alla fidanzata Sarah sempre davanti al falò, uscendo dal programma da solo. In questi momenti di alta tensione il format prodotto dalla Fascino ha raggiunto picchi record superiori ai 4,6 milioni di teste sfiorando il 39% di share. Il «viaggio nei sentimenti» condotto da Filippo Bisciglia, quest’anno ambientato in Calabria, è il programma in assoluto più visto (eccetto Sanremo o la Nazionale) da persone che hanno una relazione e provano divertimento ma anche un po’ di sadismo nel vedere questa epopea sentimentale.