
Lecornu, salvo per 18 voti: mozioni di sfiducia respinte
Il governo di Sébastien Lecornu in Francia si è salvato per una manciata di voti in Assemblea Nazionale: sono state respinte tutte e due le mozioni di sfiducia presentate da La France Insoumise e Rassemblement National. Nel primo caso, i voti a favore sono stati 271, mentre quelli necessari a far cadere il governo sarebbero dovuti essere 289. Lecornu si è salvato, quindi, per soli 18 voti. Secondo i conteggi fatti dopo la decisione del Partito socialista di non votare la sfiducia, la mozione avrebbe dovuto essere respinta con 24 voti di vantaggio e raccogliere al massimo 264 voti. Invece ci sono stati 7 voti in più per la sfiducia. L'ipotesi è che ci siano stati dei franchi tiratori: almeno 5 deputati socialisti potrebbero aver votato a favore della mozione. In ogni caso, tutte le speranze di chi voleva far cadere il governo erano riposte proprio nella mozione di sfiducia presentata dal partito di Jean-Luc Mélenchon. Si trattava dell'unica che aveva possibilità di essere approvata, dal momento che oltre agli alleati di sinistra Verdi e comunisti, è stata votata anche dall'estrema destra del Rassemblement National e del partito di Eric Ciotti. Più attesa invece la bocciatura della seconda mozione di censura contro il governo Lecornu presentata dal Rassemblement National e dall'Udr di Eric Ciotti. La mozione ha ottenuto solo 144 voti sui 289 necessari per l'approvazione. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44554785]] Dopo il fallimento della sua mozione, però, La France Insoumise non si dà per vinta. Oggi presenterà una mozione per la destituzione del presidente francese, Emmanuel Macron . "La mozione di sfiducia ha rischiato di far cadere Lecornu e il suo governo. Il nostro primo pensiero è per il Paese, per tutti coloro che soffriranno a causa delle politiche crudeli annunciate nel bilancio - ha commentato Mathilde Panot , capogruppo Lfi all'Assemblea Nazionale -. Lanciamo un solenne appello al Paese: non arrendetevi". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44525599]]