
Divieti e coprifuoco per i più giovani, non chiamatela estate
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La matita rossa del Quirinale su cinque temi, dalle sigarette elettroniche alla possibilità per i consorzi di comprovare i requisiti per gli appalti tramite le società associate. E il governo non vuole mollare sulla presenza obbligatoria di Sport e Salute nei comitati di manifestazioni con contributi oltre ai 5 milioni di euro
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La banca guadagna 2,6 miliardi di euro nel trimestre, 5,2 miliardi nel semestre e alza le stime di utile 2025 “ben oltre 9 miliardi”. Visti ripartire i finanziamenti alla clientela. L’ad Messina resta fuori dal risiko: “Non mi piace questo far west”
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Paolo Scaroni come manager non si discute, ma come comunicatore... Meglio lasciar perdere. Quello che dovrebbe fare il presidente del Milan quando gli viene piazzato un microfono davanti. L’ultima uscita incauta è avvenuta in occasione dell’assemblea della Lega Serie A, in un momento molto delicato nella trattativa con il Bruges per Ardon Jashari. «Non vogliamo offrire troppo. Lui vorrebbe venire a tutti i costi», le parole di Scaroni. Questi sono giorni decisivi, che determineranno se il lungo inseguimento rossonero finirà con l’acciuffare finalmente la preda, ovvero il centrocampista svizzero. L’ultima offerta da 33,5 milioni più bonus è stata ritenuta insufficiente dal Bruges, che non si smuove dalla valutazione di 40 milioni. I belgi non hanno alcuna fretta di vendere Jashari e giocano al rialzo, magari attendendo un’offerta superiore a quella del Milan proveniente da oltremanica. Una strategia logica, che però complica i piani del Milan, apparentemente non intenzionato a spingersi oltre con l’offerta, ritenuta “importante e adeguata” dal direttore sportivo Igli Tare. La volontà dello svizzero di giocare nel Milan è chiara, così come lo è quella dei rossoneri di puntare forte su di lui per rinforzare il centrocampo. Eppure potrebbe non bastare, perché il prezzo lo fa il Bruges: l’offerta del Diavolo adesso non è ritenuta sufficiente, tra qualche settimana magari sì, se non dovessero farsi avanti pretendenti con più soldi da mettere sul piatto. Insomma, Milan e Bruges sono in una fase di stallo: entrambe le posizioni sono cristalline e nessuno dei due club al momento sembra intenzionato a fare un passo verso l’altro. Dopo settimane passate a trattare il Milan non vuole rinunciare a Jashari, ma a questo punto le possibilità sono soltanto due: pagare quanto richiesto dal Bruges o aspettare ancora, nella speranza che le pretese calino e che la volontà del calciatore faccia la differenza. Nel frattempo il Milan ha diverse altre operazioni di mercato da fare, sia in entrata che in uscita. Senza però tralasciare la possibilità che alla fine Jashari non arrivi. In quel caso servirebbe un piano B, e anche in tempi rapidi. Si fa il nome di Javi Guerra, già circolato anche all’inizio dell’estate, ma sembra un’altra trattativa complessa. Non tanto per il costo, quanto per la volontà del Valencia di non cederlo: gli spagnoli stanno cercando di rinnovargli il contratto, ma la prima offerta è stata respinta dall’entourage del calciatore.
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