Dalla corte alle passerelle: la blusa vittoriana torna regina di stile dell'autunno 2025

Dalla corte alle passerelle: la blusa vittoriana torna regina di stile dell'autunno 2025

Negli ultimi mesi la moda sembra aver riscoperto il fascino della compostezza. Dopo stagioni dominate dal minimalismo e dall’estetica utility, sulle passerelle dell’Autunno-Inverno 2025 2026 riaffiora un gusto più formale, quasi d’altri tempi. Tra pizzi, crinoline e ricami, sulle passerelle […] L'articolo La tendenza regina dell’autunno? La blusa vittoriana, regale ma ribelle sembra essere il primo su iO Donna .

Roberto Gualtieri to seek second term as mayor of Rome

Roberto Gualtieri to seek second term as mayor of Rome

Gualtieri says it will take 10 years to profoundly transform the capital. Rome's centre-left mayor Roberto Gualtieri, currently more than halfway through his five-year term, has confirmed his intention to run again in the next municipal elections in 2027. Gualtieri, speaking at the Skytg24 Live in Rome event at Villa Torlonia on Saturday, said: "To transform a city, you need to introduce profound changes; it takes 10 years of work." The mayor, who often appears on social media wearing a hard hat as he inspects building sites, is focusing heavily on construction, using commissioner powers granted to him by the Draghi and Meloni governments. "At first, it seemed crazy to begin so many projects, but it was a gamble we're winning", Gualtieri said, adding that the first "visible and tangible results have shattered the myth that nothing can be changed in Rome." Many of the major infrastructure projects related to the city's preparation for the Vatican's Jubilee Year, which is drawing to a close, including the Piazza Pia underpass. Gualtieri, 59, said he was proud of the organisation of last summer's Jubilee of Youth which put Rome in the international spotlight as the city hosted more than a million pilgrims in just a few days. As for the planned Roma stadium, "it will be built. The final project will be presented soon. The goal is to have the authorisation process completed before June 2026", Gualtieri said. Other massive projects for the future include the opening of the Metro C subway station in Piazza Venezia, the construction of the Santa Palomba waste-to-energy plant, and making the river Tiber suitable for swimming, a goal Gualtieri declared within five years. If successful in getting re-elected in 2027, Gualtieri would follow in the footsteps of his centre-left predecessors Francesco Rutelli and Walter Veltroni, who both led the capital for a second term, from 1993-2001 and 2001-2008 respectively. In recent days the former president of the Italian National Olympic Committee (CONI) Giovanni Malagò has been touted as a potential contender for the centre-right mayoral candidate to challenge Gualtieri. Photo credit: Fabrizio Maffei / Shutterstock.com.

"Giusto uccidere i collaborazionisti": follia a Milano

"Giusto uccidere i collaborazionisti": follia a Milano

La premessa è una domanda: ma cos’altro deve dire Mohammad Hannoun prima che si valuti la sua espulsione dall’Italia? Il presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia, ieri in piazza a Milano per agitare il milionesimo corteo del sabato, ha arringato la folla dal camion che guidava il serpentone inneggiando alla democraticissima legge del taglione mentre discettava delle esecuzioni di Hamas, a pace firmata, a Gaza: «Tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi. Chi uccide va ucciso, i collaborazionisti vanno uccisi. Oggi l’Occidente piange questi criminali, dicono che i palestinesi hanno ucciso poveri ragazzi, ma chi lo dice che sono poveri ragazzi?». Capito? I terroristi che al grido di “Allah akbar” hanno fucilato alla schiena, dopo avergli legato le mani, altri palestinesi colpevoli di non essere allineati al regime hanno fatto il loro dovere secondo Hannoun e i suoi seguaci. E se i “collaborazionisti” di Israele «vanno uccisi», chi garantisce che il jihad islamico targato Hamas non sbarchi anche in Europa e dunque in Italia visti i rapporti con Netanyahu? A sentire i deliri al megafono dal camion che apriva la sfilata pro-Pal in salsa milanese, non c’è da stare affatto tranquilli. Bastano poche parole per aizzare i fondamentalisti, pronti a mordere come serpenti velenosi per far scorrere il sangue nelle nostre città. «Il nostro corteo è un messaggio chiaro: i cittadini italiani sono tutti per i diritti del popolo palestinese, per la fine dell’occupazione e del genocidio e perla libertà assoluta di tutti i territori palestinesi dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo», ha detto Hannoun, ribadendo la sua volontà di cancellare Israele, unica democrazia del Medio Oriente, dalle carte geografiche. Neanche gli accordi firmati da Hamas tranquillizzano il capopopolo: «Tutti parlano di pace e tregua. Vorrei essere ottimista ma quando si tratta di un’entità criminale, che ha tutto l’appoggio dei potenti- dagli Usa, alla Comunità europea fino ai regimi arabi corrotti - non possiamo non sospettare che questa tregua sia una trappola. Questa tregua non è affidabile, perché i garanti, Trump e l’amministrazione Usa, non sono affidabili: sono dei sionisti criminali». Parole al miele anche per l’Italia, quello che dovrebbe essere il suo Paese: «Il governo italiano continua a sostenere un criminale come Netanyahu e a fornire armi usate per uccidere bambini». Non esiste pietà umana nemmeno per gli ostaggi israeliani liberati dai tagliagole. Li ha definiti «soldati israeliani con i cannoni rivolti verso la testa dei palestinesi» e ha richiamato tutti alla mobilitazione spiegando che «la tregua è apparentemente raggiunta, ora aspettiamo che vengano riconsegnati tutti i cadaveri e liberati tutti i prigionieri per vedere dove sta tirando il vento: non ci si può fidare dei criminali israeliani, sono bugiardi e non sono di parola né loro né i mediatori». Una donna a fianco a lui ha poi rincarato la dose: «Torneremo ogni sabato a manifestare perché il nostro obiettivo non è fermare il genocidio ma fermare l’occupante. Trump? Assassino numero uno nel mondo. Meloni? Anche lei complice di questo genocidio, e noi non la perdoneremo mai. Contro questi assassini ci vuole la forza. Non abbiamo bisogno di tante armi ma della fede che noi torneremo lì, alla nostra terra. La Palestina è nostra». Toni concilianti, non c’è che dire. Ma torniamo a Mohammad Hannoun. Imam a Genova, cittadino giordano, già inserito nella black list del Dipartimento del Tesoro americano con l’accusa di essere un finanziatore del terrorismo attraverso l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese, nel novembre del 2024 si è beccato un “foglio di via” da Milano per istigazione all’odio e alla violenza. Cos’aveva combinato per meritarsi ciò? Durante il corteo pro Gaza numero 57 per le vie di Milano, a proposito della caccia all’ebreo dopo il fischio finale di Ajax-Maccabi di Europa League, aveva candidamente affermato: «Hanno fatto bene a picchiare i tifosi israeliani perché urlavano morte agli arabi e ai musulmani inneggiando all’esercito criminale israeliano e ai crimini contro i gazawi. Se la sono cercata». Nonostante il bando da Milano, nei successivi cortei che hanno visto anche tensioni con le forze dell’ordine il presidente dei Palestinesi d’Italia ha comunque portato i suoi messaggi telefonando agli organizzatori che a loro volta hanno pompato la sua voce dagli altoparlanti. Ora, colui che a proposito del pogrom del 7 ottobre diceva che si è tratta di «narrazioni non verificate, come il presunto massacro di bambini o gli stupri attribuiti ad Hamas», è tornato fisicamente in piazza. E noi torniamo alla domanda della prima riga: cosa ci fa ancora in Italia questo signore?