Albania, Nordio contro le toghe: "E questo non sempre è avvenuto"

Albania, Nordio contro le toghe: "E questo non sempre è avvenuto"

"La sentenza riconosce il diritto dell'Italia a designare un Paese terzo come ' Paese di origine sicuro ' anche tramite un atto legislativo , come abbiamo fatto noi. Quanto al sindacato del giudice, esso dev'essere effettivo e motivato . Il giudice, dice la Corte, deve accertarsi dell'affidabilità delle informazioni dalle quali deriva il suo convincimento e darne adeguata motivazione. E non sembra che questo sia sempre avvenuto ". Con queste parole il ministro della Giustizia Carlo Nordio commenta la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea circa la designazione da parte degli stati dell'UE di un Paese terzo come "Paese di origine sicuro". L'ultima tappa di una feroce battaglia politico-giudiziaria riguardo all'accordo Italia-Albania per il trasferimento di immigrati irregolari . [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43577071]] La sentenza della Corte europea è stata accolta con enorme soddisfazione dalle opposizioni e, com'era facile prevedere, anche dalle toghe italiane che più volte negli ultimi mesi si erano opposte alle misure del governo guidato da Giorgia Meloni in materia di lotta all'immigrazione clandestina. Secondo la Giunta esecutiva centrale dell' Associazione nazionale magistrati , si legge in una nota la sentenza "conferma in modo inequivocabile la correttezza dell'interpretazione fornita dai giudici italiani, più volte oggetto, in questi mesi, di pesanti attacchi pubblici per l'esercizio della loro funzione. I giudici non fanno le leggi, ma le applicano in modo attento e scrupoloso e, come confermato dalla Corte di giustizia Ue, devono poter esercitare un sindacato pieno e indipendente sul rispetto dei diritti fondamentali". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43578805]] Il tema coinvolge la giustizia, ma anche i soggetti che a vario titolo si occupano di immigrazione. Per Adriana Tidona , ricercatrice sulle migrazioni di Amnesty International , "la sentenza di oggi rappresenta un duro colpo per l'accordo tra Italia e Albania, che prevede il trasferimento delle procedure di asilo. La Corte ha stabilito che la designazione di un paese come 'sicuro' deve prevedere la possibilità di un riesame giudiziario effettivo e trasparente, e deve basarsi su fonti di informazione accessibili, condizioni che l'Italia, al momento, non garantisce . Se l'Italia non si adeguerà alla sentenza sia a livello normativo sia nella prassi, i trasferimenti in Albania fondati sul concetto di 'paese di origine sicuro' non saranno conformi al diritto dell'Unione europea". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43580530]]

La santità della porta accanto

La santità della porta accanto

Il brano del Vangelo che abbiamo ascoltato ci mette di fronte ad un aspetto singolare della vita di Gesù che suscita stupore e lascia perplessi. Come è possibile che proprio i suoi conterranei non riconoscano il Messia vedendo quello che diceva e faceva? Non solo. Si chiedono come sia possibile che uno di loro di […] The post La santità della porta accanto appeared first on Azione Cattolica Italiana .

Disabilità: opposizioni a La Russa e Fontana, su garante nomine inadeguate e sbilanciate

Disabilità: opposizioni a La Russa e Fontana, su garante nomine inadeguate e sbilanciate

Roma, 1 ago. (Adnkronos) - I capigruppo di opposizione di Senato e Camera Francesco Boccia, Stefano Patuanelli, Peppe De Cristofaro, Raffaella Paita, Chiara Braga, Riccardo Ricciardi, Matteo Richetti, Luana Zanella, Maria Elena Boschi, Riccardo Magi, Marco Furfaro, Marianna Ricciardi hanno inviato una lettera identica ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, per contestare la nomina del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Nel testo si critica la mancanza di indipendenza del presidente, la scelta di componenti privi di esperienza specifica sui diritti delle persone con disabilità e la totale assenza di rappresentanza femminile, ritenuta inaccettabile per un'istituzione che nasce con l'obiettivo di tutelare inclusione, parità e non discriminazione. Si legge in una nota. Ecco il testo della lettera: "Signor Presidente del Senato, Signor Presidente della Camera dei deputati, come noto, con decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20, è stata istituita l'Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, in attuazione della delega conferita al Governo con la legge 22 dicembre 2021, n. 227. L'Autorità Garante, istituzione dalla conformazione particolarmente innovativa, esercita funzioni e dispone di prerogative che le conferiscono un ruolo di assoluta centralità e delicatezza nella tutela e nella promozione dei diritti delle persone con disabilità, quale articolazione del sistema nazionale per la promozione e la protezione dei diritti delle persone con disabilità, in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e ratificata e resa esecutiva con legge 3 marzo 2009, n. 18". "In base al comma 1 dell'articolo 1 del decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20, il Garante -scrivono le opposizioni- è organo collegiale composto dal presidente e da due componenti. Il comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo di istituzione dell'Autorità Garante dispone, poi, che il presidente e i componenti del collegio siano scelti tra persone di notoria indipendenza e di specifiche e comprovate professionalità, competenze o esperienze nel campo della tutela e della promozione dei diritti umani e in materia di contrasto delle forme di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità". "Il successivo comma 3 del medesimo articolo del decreto legislativo statuisce, inter alia, che il presidente e i componenti del collegio non debbano essere portatori di interessi in conflitto con le funzioni del Garante. In merito alla designazione del Collegio, il comma 6 dell'articolo 2 del decreto legislativo 20/2024 prevede che il presidente e i componenti del collegio siano nominati con determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Con determinazione del 23 dicembre 2024, sono stati nominati, con decorrenza 1° gennaio 2025, l'avvocato Maurizio Borgo, quale presidente del collegio, e, quali componenti, il dottor Francesco Vaia e il dottor Antonio Pelagatti". "Dall'esame dei curricula istituzionalmente disponibili si rileva che l'avvocato Maurizio Borgo ha esercitato, fino alla data di nomina, la funzione di Capo di Gabinetto del Ministro per le disabilità, on. Alessandra Locatelli(incarico già ricoperto dal 1° agosto 2019 al 4 settembre 2019, quale Capo di Gabinetto del Ministro per le disabilità e la famiglia, on. Alessandra Locatelli), incarico che, tra l'altro, non assolve di per sé ai requisiti previsti dal comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20, relativamente alle qualificate professionalità, competenze o esperienze richieste". Inoltre "l'ingegner Antonio Pelagatti, come da curriculum presente sul sito istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha ricoperto il ruolo di assessore alle politiche sociali e pari opportunità dell'VIII Municipio del Comune di Roma negli anni 2016-2017 e, in materia di disabilità, ha svolto unicamente attività in organismi di natura consultiva e di carattere locale (Consulta sulla disabilità e salute mentale dell'VIII Municipio del Comune di Roma, membro permanente della Commissione comunale per il rilascio delle concessioni per il posto auto disabili, Consulta dipartimentale sulla salute mentale della ASL RMC – ora ASL RM2 – e Consulta municipale permanente sui problemi delle persone disabili e della salute mentale del Municipio Roma VIII); attività quantomai flebili rispetto ai requisiti previsti dal comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20". Mentre "il dottor Francesco Vaia, già direttore generale della prevenzione sanitaria presso il Ministero della salute, che vanta una consolidata esperienza di direzione sanitaria di strutture del Servizio sanitario nazionale, quali l'Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, presenta quale unica attività connessa alla disabilità il coordinamento nazionale, dal 2002 al 2010, del Dipartimento medico-scientifico, di medicina legale e delle assicurazioni dell'ENS (Ente Nazionale Sordi), attività non inquadrabile ai fini di quanto richiesto dal comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20". "Per le ragioni esposte, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali e per il riguardo dovuto alla neonata Istituzione, ci sentiamo in dovere di avanzare le seguenti considerazioni: sotto il profilo dell'indipendenza sostanziale, riteniamo connotata da inopportunità la nomina del presidente del Collegio; riteniamo, inoltre, le nomine dei componenti del Collegio radicalmente non rispondenti ai requisiti previsti dal comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20, che, ribadiamo, prescrive che il presidente e i componenti del collegio siano scelti tra persone di specifiche e comprovate professionalità, competenze o esperienze nel campo della tutela e della promozione dei diritti umani e in materia di contrasto delle forme di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità". "Esprimiamo, infine, il nostro stupore e il nostro disappunto -continuano le opposizioni- in merito al fatto che non sia stata contemplata la presenza di donne nella composizione del Collegio, scelta stridente con l'articolo 6 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, nonché con l'obiettivo 5 dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con la “Tabella di marcia per i diritti delle donne”adottata dalla Commissione Europea il 7 marzo 2025 (COM(2025)97 final) e con altre consolidate indicazioni e raccomandazioni a livello nazionale, europeo, globale". "Proprio per il ruolo essenziale nella tutela e nella promozione dei diritti delle persone con disabilità che riconosciamo alla nuova Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, auspichiamo che si voglia al più presto provvedere ad allineare la composizione del Collegio agli specifici e prescrittivi requisiti di indipendenza e competenza richiesti dalla disciplina istitutiva dell'Autorità Garante, nonché a provvedere a un riequilibrio della rappresentanza di genere".