Gino Zavalani a Come States? — Difendere i valori occidentali, oggi | GUARDA

Gino Zavalani a Come States? — Difendere i valori occidentali, oggi | GUARDA

Nella nuova puntata di Come States?, la rubrica atlantica de Il Tempo condotta da Eleonora Tomassi, ospite è Gino Zavalani, direttore editoriale di Esperia. Con lui riflettiamo sull'urgenza di riaffermare i valori occidentali: libertà, pluralismo, diritto di critica, che non sono retorica ma il fondamento della nostra civiltà. Discutiamo sul ruolo dell'informazione: può essere davvero libera in un mondo plasmato da algoritmi, spinte politiche e interessi economici? Il dialogo tocca anche temi caldi come le missioni per Gaza — tra opportunismo mediatico e responsabilità morale — e le piazze: strumenti di protesta autentica o semplici palcoscenici politici? Non mancano i riflessi italiani: il caso Ilaria Salis e l'immunità parlamentare, il fallimento del campo largo privo di identità e leadership, e le tensioni in Europa con un Eliseo sempre più travagliato. Un episodio che vuole essere una difesa: della libertà, della parola, dell'Occidente. Perché senza quei valori, non possiamo dirci liberi. Eleonora Tomassi

Scuola: quando l'istruzione online può essere una valida alternativa a quella in presenza

Scuola: quando l'istruzione online può essere una valida alternativa a quella in presenza

La scuola è da sempre il luogo dove si formano le basi del nostro sapere e, allo stesso tempo, si sviluppano le prime forme di socialità. Tuttavia, non sempre la formazione in presenza si adatta perfettamente alle necessità di ogni singolo studente, che presenta capacità di apprendimento ben distinte da tutti gli altri. Che si tratti di classi troppo numerose, di metodologie didattiche che non tengono conto delle differenze individuali o di tempi di apprendimento che non rispettano i ritmi personali, sono molte le ragioni che possono rendere l'esperienza scolastica tradizionale meno efficace o addirittura frustrante. In questi casi, è fondamentale considerare alternative al modello tradizionale che possano offrire un percorso educativo più flessibile e personalizzato, capace di rispondere alle esigenze specifiche di ogni studente e valorizzarne le potenzialità. Quando la scuola tradizionale non basta Nel percorso scolastico tradizionale, ci si aspetta che tutti gli studenti abbiano le stesse capacità di adattamento, indipendentemente dalle loro condizioni personali. Tuttavia, non sempre è così. Per esempio, gli studenti con problematiche di salute o motorie spesso si trovano ad affrontare difficoltà oggettive nella frequenza delle lezioni in presenza. Le strutture scolastiche, pur con le migliori intenzioni, non sempre riescono a garantire un ambiente completamente accessibile o a offrire il supporto necessario per consentire a questi ragazzi di partecipare attivamente alla vita scolastica. Allo stesso modo, chi ha impegni lavorativi o familiari può trovare complicato conciliare gli orari delle lezioni con le proprie responsabilità quotidiane. Questo vale sia per gli adulti che desiderano riprendere gli studi, sia per i giovani che si trovano a dover lavorare per contribuire al bilancio familiare. In questi casi, la frequenza regolare delle lezioni diventa un ostacolo quasi insormontabile. Anche il mondo dello sport e dell'arte pone delle sfide. Gli studenti che praticano attività sportive o artistiche a livello agonistico o professionale devono spesso seguire allenamenti o prove che non si conciliano con l'orario scolastico. Di conseguenza, il carico di frequenza e di studio può risultare incompatibile con le loro passioni, costringendoli a scegliere tra la scuola e ciò che amano. Queste situazioni, se non affrontate con le giuste soluzioni, rischiano di compromettere non solo il percorso scolastico, ma anche il benessere e la crescita personale degli studenti. È proprio in questi casi che diventa fondamentale considerare modelli educativi alternativi, capaci di offrire la flessibilità e il supporto necessari per permettere a ciascuno di esprimere al meglio il proprio potenziale. I vantaggi della scuola online Il sistema scolastico tradizionale, pur rappresentando un pilastro fondamentale dell'istruzione, presenta quindi una serie di criticità che possono compromettere l'esperienza educativa di molti studenti. La scuola online rappresenta una risposta concreta alle criticità del sistema tradizionale, offrendo un modello educativo più flessibile e personalizzato. Uno dei principali vantaggi è la possibilità di seguire le lezioni da qualsiasi luogo, eliminando le barriere legate alla distanza o alle condizioni fisiche. Questo rende l'istruzione accessibile anche a chi vive in zone remote o ha difficoltà a frequentare regolarmente la scuola in presenza. Inoltre, la scuola online consente di adattare i tempi di studio alle esigenze personali. Le lezioni possono essere seguite in diretta o registrate, permettendo agli studenti di organizzare il proprio percorso in base ai propri ritmi. Questo è particolarmente utile per chi ha impegni lavorativi, familiari o sportivi, ma anche per chi ha bisogno di più tempo per assimilare i concetti o, al contrario, di procedere più velocemente. Un altro aspetto significativo è la possibilità di ricevere un supporto personalizzato. Molte scuole online offrono tutor dedicati e percorsi di studio su misura, che tengono conto delle esigenze e delle caratteristiche di ogni studente. Questo permette di valorizzare le potenzialità di ciascuno e di affrontare con maggiore serenità il percorso scolastico. La scuola online, infine, stimola lo sviluppo di competenze trasversali come l'autonomia, la gestione del tempo e l'uso delle tecnologie digitali. Queste abilità sono sempre più richieste nel mondo del lavoro e rappresentano un valore aggiunto per chi sceglie questo percorso. Grazie a questi vantaggi, questi percorsi formativi si stanno affermando come una valida alternativa al modello tradizionale, capace di offrire un'istruzione di qualità, accessibile e su misura per le esigenze di ogni studente. Tra le realtà che hanno contribuito a rendere l'istruzione digitale una concreta alternativa figura la scuola online di Iscuola.net che costituisce ormai un vero e proprio punto di riferimento per chi cerca un approccio più adatto alle proprie necessità. Da 13 anni, infatti, si occupa di supportare gli studenti di tutta Italia grazie a percorsi personalizzati che possono essere seguiti online in maniera comoda e compatibile con le proprie esigenze personali. Un ecosistema di apprendimento che integra tecnologia e supporto umano attraverso la piattaforma proprietaria Futura LMS. Un modello che oggi ispira molte altre realtà educative e rappresenta un punto di riferimento nazionale per chi desidera conseguire un diploma riconosciuto dal MiM. Una scelta consapevole per il futuro La scuola online non è solo una risposta alle criticità del sistema tradizionale, ma rappresenta un'opportunità concreta per costruire un percorso educativo più flessibile, accessibile e su misura. Scegliere la scuola online significa valorizzare le proprie potenzialità, rispettare i propri tempi e costruire un percorso su misura, in grado di conciliare studio, lavoro e passioni. È una scelta che richiede consapevolezza e determinazione, ma che può aprire nuove prospettive e offrire strumenti preziosi per affrontare le sfide del futuro. In un mondo in continua evoluzione, dove le competenze digitali e la capacità di adattarsi ai cambiamenti sono sempre più importanti, la scuola online rappresenta un modello educativo innovativo, capace di rispondere alle esigenze del presente e di preparare gli studenti alle sfide di domani.

Tumori, a Berlino congresso oncologi Ue, in Italia -14,5% morti tra uomini

Tumori, a Berlino congresso oncologi Ue, in Italia -14,5% morti tra uomini

Berlino, 17 ott. (Adnkronos Salute) - In Italia i pazienti oncologici vivono di più rispetto alla media europea. Nel nostro Paese, fra il 2020 e il 2025, è stimata una diminuzione dei tassi di mortalità per cancro del 14,5% negli uomini e del 5% nelle donne. Sono dati migliori rispetto alla media continentale (-3,5% negli uomini e -1,2% nelle donne fra il 2020 e il 2025) e a quelli dei principali Paesi dell'Unione europea, come Francia (-10,4% e -2,8%), Germania (-9,5% e -8,1%) e Spagna (-7,7% e -1,8%). Il calo dei decessi negli uomini in Italia negli ultimi 5 anni è il più rilevante in tutto il Continente, determinato soprattutto dalla riduzione delle morti per tumore del polmone (-24,4%) e dello stomaco (-24,3%). Questi dati evidenziano l'alta qualità del nostro Servizio sanitario nazionale. Per poter continuare a garantire le cure migliori a tutti, sono però necessari più personale e risorse da destinare all'oncologia. La richiesta viene dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), nella conferenza stampa ufficiale della società scientifica al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), che si apre oggi a Berlino. In totale si stima che, nel 2025, circa 1.280.000 persone moriranno a causa di un tumore nell'Unione Europea e 176.000 in Italia. “L'analisi della mortalità per cancro è importante, perché fornisce indicazioni sull'impatto della prevenzione primaria, dei programmi di screening e dei progressi delle cure - afferma Francesco Perrone, Presidente Aiom -. Il costante calo dell'abitudine al fumo negli uomini spiega la netta diminuzione della mortalità oncologica in questa parte della popolazione. E i numeri positivi per il carcinoma dello stomaco sono legati soprattutto al controllo dell'infezione da Helicobacter pylori. Il nostro Paese, inoltre, fa registrare percentuali di adesione agli screening per i tumori della mammella e del colon-retto superiori alla media europea. In particolare, la partecipazione alla mammografia raggiunge il 56% e al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci il 39%, rispetto al 54% e 36% in Europa”. “In Italia, però, restano criticità nella disponibilità di risorse e personale per fare fronte alle richieste di assistenza del numero di persone in costante crescita che convivono con il cancro, in uno stato di cronicizzazione della malattia – continua Francesco Perrone -. Purtroppo, negli ultimi anni, la crescita del finanziamento del Ssn è risultata sempre insufficiente e inadeguata rispetto alla crescita dei bisogni”. Nel 2024, in Italia, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. “Per garantire standard di cura elevati è necessario completare l'implementazione ottimale delle reti oncologiche regionali che mettano a sistema tutte le strutture del territorio – spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom -. È un passaggio ancora non definitivamente compiuto in Italia. Circa la metà delle Regioni dispone di una rete oncologica regionale funzionante, ma la mancanza di uniformità dei sistemi organizzativi, tra le varie aree, crea disparità. Come Aiom, inoltre, siamo preoccupati del fatto che, in molte Regioni dove non si è avuta la capacità di organizzare reti oncologiche regionali, vi sia la diffusa tendenza a costruire e adottare come modello ‘mini-reti' dedicate a una particolare forma di cancro. Questo accade, per esempio, per alcuni tumori, anche molto frequenti. Si tratta di un percorso virtuoso, in sé, per chi si ammala di quello specifico tipo di tumore. Ciononostante, noi siamo preoccupati perché, se questo diventa il modello prevalente, e in alcune Regioni lo è già, si possono creare disequità per chi è colpito da altre forme di cancro”. Nel 2022 sono stati circa 2,7 milioni i nuovi casi di tumore nei 27 Paesi membri dell'Unione europea (più Islanda e Norvegia), che equivalgono a circa 5 diagnosi ogni minuto. I tumori del colon-retto, polmone, prostata e seno sono responsabili della metà di tutti i casi. "Per affrontare il carico di malattia, è necessario formare una generazione di 'oncology clinical scientists', che siano in grado di portare nella pratica clinica la loro esperienza traslazionale, per rispondere ai più importanti bisogni clinici ancora insoddisfatti - sottolinea Giuseppe Curigliano, presidente eletto Esmo e membro del Direttivo nazionale Aiom -. Inoltre, servono più figure professionali, perché stiamo assistendo a una progressiva carenza di tutti gli operatori professionali che lavorano nell'ambito dell'oncologia, dai radioterapisti, agli anatomopatologi, ai chirurghi. Vanno incluse le nuove tecnologie nella gestione clinica dei pazienti, a partire dall'intelligenza artificiale, che avrà un ruolo sempre più rilevante. In Italia sono stati istituiti i Molecular Tumor Board a livello regionale, iniziativa molto importante vista l'utilità dei test di sequenziamento genomico in oncologia. Ma serve ancora un enorme sforzo organizzativo, culturale ed economico, per garantire un rapido accesso alle terapie che assicurino un reale miglioramento sia della sopravvivenza che della qualità di vita. Le iniziative di Ema e, recentemente, di Aifa di applicare il modello di Hta, il sistema multidisciplinare che consente di valutare la congruità dei prezzi in rapporto ai benefici terapeutici, sono decisive perché porteranno ad approvare i farmaci che hanno più valore". "La popolazione europea rappresenta meno del 10% di quella mondiale, ma registra circa un quarto di tutte le diagnosi oncologiche a livello globale – spiega Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo stili di vita sani. In Europa il 51% degli adulti è in sovrappeso e l'obesità fra gli adolescenti è aumentata dal 17% nel 2014 al 21% nel 2022. Dall'altro lato, la percentuale di fumatori è diminuita dal 22% nel 2012 al 18% nel 2022. L'Italia fa registrare un tasso di fumatori ancora elevato, pari al 24% degli adulti, anche se in calo rispetto al 30% del 2008. È stato stimato che, se gli obiettivi di riduzione del numero di tabagisti fossero raggiunti, potrebbero essere evitati quasi due milioni di nuovi casi di tumore in Europa entro il 2050. Una delle 4 aree di interesse in cui si articola lo ‘Europe's Beating Cancer Plan', il Piano europeo per sconfiggere il cancro, è costituita proprio dalla prevenzione. Per creare una generazione ‘libera dal tabacco', l'obiettivo è, entro il 2040, far scendere al di sotto del 5% la percentuale di cittadini europei che fanno uso di questa sostanza". segue "Si inserisce in questo ambito la campagna #SOStenereSSN di Aiom e Fondazione Aiom, sostenuta da numerose società scientifiche – conclude Perrone -. Chiediamo alle Istituzioni di aumentare di 5 euro il prezzo di ogni pacchetto di sigarette per ridurre il numero di fumatori e l'incidenza dei tumori causati dal fumo, recuperando anche risorse economiche da destinare subito al Servizio Sanitario Nazionale. Il Piano europeo punta, inoltre, a prevenire i tumori legati alle infezioni, per esempio quelli provocati dal Papilloma virus umano, contro il quale esistono vaccini efficaci. Le vaccinazioni contro l'Hpv hanno raggiunto una copertura media del 75% nei Paesi Ue, ma l'obiettivo è arrivare al 90% entro il 2030".

Tumori, a Berlino congresso oncologi Ue, in Italia -14,5% morti tra uomini

Tumori, a Berlino congresso oncologi Ue, in Italia -14,5% morti tra uomini

Berlino, 17 ott. (Adnkronos Salute) - In Italia i pazienti oncologici vivono di più rispetto alla media europea. Nel nostro Paese, fra il 2020 e il 2025, è stimata una diminuzione dei tassi di mortalità per cancro del 14,5% negli uomini e del 5% nelle donne. Sono dati migliori rispetto alla media continentale (-3,5% negli uomini e -1,2% nelle donne fra il 2020 e il 2025) e a quelli dei principali Paesi dell'Unione europea, come Francia (-10,4% e -2,8%), Germania (-9,5% e -8,1%) e Spagna (-7,7% e -1,8%). Il calo dei decessi negli uomini in Italia negli ultimi 5 anni è il più rilevante in tutto il Continente, determinato soprattutto dalla riduzione delle morti per tumore del polmone (-24,4%) e dello stomaco (-24,3%). Questi dati evidenziano l'alta qualità del nostro Servizio sanitario nazionale. Per poter continuare a garantire le cure migliori a tutti, sono però necessari più personale e risorse da destinare all'oncologia. La richiesta viene dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), nella conferenza stampa ufficiale della società scientifica al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), che si apre oggi a Berlino. In totale si stima che, nel 2025, circa 1.280.000 persone moriranno a causa di un tumore nell'Unione Europea e 176.000 in Italia. “L'analisi della mortalità per cancro è importante, perché fornisce indicazioni sull'impatto della prevenzione primaria, dei programmi di screening e dei progressi delle cure - afferma Francesco Perrone, Presidente Aiom -. Il costante calo dell'abitudine al fumo negli uomini spiega la netta diminuzione della mortalità oncologica in questa parte della popolazione. E i numeri positivi per il carcinoma dello stomaco sono legati soprattutto al controllo dell'infezione da Helicobacter pylori. Il nostro Paese, inoltre, fa registrare percentuali di adesione agli screening per i tumori della mammella e del colon-retto superiori alla media europea. In particolare, la partecipazione alla mammografia raggiunge il 56% e al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci il 39%, rispetto al 54% e 36% in Europa”. “In Italia, però, restano criticità nella disponibilità di risorse e personale per fare fronte alle richieste di assistenza del numero di persone in costante crescita che convivono con il cancro, in uno stato di cronicizzazione della malattia – continua Francesco Perrone -. Purtroppo, negli ultimi anni, la crescita del finanziamento del Ssn è risultata sempre insufficiente e inadeguata rispetto alla crescita dei bisogni”. Nel 2024, in Italia, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. “Per garantire standard di cura elevati è necessario completare l'implementazione ottimale delle reti oncologiche regionali che mettano a sistema tutte le strutture del territorio – spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom -. È un passaggio ancora non definitivamente compiuto in Italia. Circa la metà delle Regioni dispone di una rete oncologica regionale funzionante, ma la mancanza di uniformità dei sistemi organizzativi, tra le varie aree, crea disparità. Come Aiom, inoltre, siamo preoccupati del fatto che, in molte Regioni dove non si è avuta la capacità di organizzare reti oncologiche regionali, vi sia la diffusa tendenza a costruire e adottare come modello ‘mini-reti' dedicate a una particolare forma di cancro. Questo accade, per esempio, per alcuni tumori, anche molto frequenti. Si tratta di un percorso virtuoso, in sé, per chi si ammala di quello specifico tipo di tumore. Ciononostante, noi siamo preoccupati perché, se questo diventa il modello prevalente, e in alcune Regioni lo è già, si possono creare disequità per chi è colpito da altre forme di cancro”. Nel 2022 sono stati circa 2,7 milioni i nuovi casi di tumore nei 27 Paesi membri dell'Unione europea (più Islanda e Norvegia), che equivalgono a circa 5 diagnosi ogni minuto. I tumori del colon-retto, polmone, prostata e seno sono responsabili della metà di tutti i casi. "Per affrontare il carico di malattia, è necessario formare una generazione di 'oncology clinical scientists', che siano in grado di portare nella pratica clinica la loro esperienza traslazionale, per rispondere ai più importanti bisogni clinici ancora insoddisfatti - sottolinea Giuseppe Curigliano, presidente eletto Esmo e membro del Direttivo nazionale Aiom -. Inoltre, servono più figure professionali, perché stiamo assistendo a una progressiva carenza di tutti gli operatori professionali che lavorano nell'ambito dell'oncologia, dai radioterapisti, agli anatomopatologi, ai chirurghi. Vanno incluse le nuove tecnologie nella gestione clinica dei pazienti, a partire dall'intelligenza artificiale, che avrà un ruolo sempre più rilevante. In Italia sono stati istituiti i Molecular Tumor Board a livello regionale, iniziativa molto importante vista l'utilità dei test di sequenziamento genomico in oncologia. Ma serve ancora un enorme sforzo organizzativo, culturale ed economico, per garantire un rapido accesso alle terapie che assicurino un reale miglioramento sia della sopravvivenza che della qualità di vita. Le iniziative di Ema e, recentemente, di Aifa di applicare il modello di Hta, il sistema multidisciplinare che consente di valutare la congruità dei prezzi in rapporto ai benefici terapeutici, sono decisive perché porteranno ad approvare i farmaci che hanno più valore". "La popolazione europea rappresenta meno del 10% di quella mondiale, ma registra circa un quarto di tutte le diagnosi oncologiche a livello globale – spiega Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo stili di vita sani. In Europa il 51% degli adulti è in sovrappeso e l'obesità fra gli adolescenti è aumentata dal 17% nel 2014 al 21% nel 2022. Dall'altro lato, la percentuale di fumatori è diminuita dal 22% nel 2012 al 18% nel 2022. L'Italia fa registrare un tasso di fumatori ancora elevato, pari al 24% degli adulti, anche se in calo rispetto al 30% del 2008. È stato stimato che, se gli obiettivi di riduzione del numero di tabagisti fossero raggiunti, potrebbero essere evitati quasi due milioni di nuovi casi di tumore in Europa entro il 2050. Una delle 4 aree di interesse in cui si articola lo ‘Europe's Beating Cancer Plan', il Piano europeo per sconfiggere il cancro, è costituita proprio dalla prevenzione. Per creare una generazione ‘libera dal tabacco', l'obiettivo è, entro il 2040, far scendere al di sotto del 5% la percentuale di cittadini europei che fanno uso di questa sostanza". segue "Si inserisce in questo ambito la campagna #SOStenereSSN di Aiom e Fondazione Aiom, sostenuta da numerose società scientifiche – conclude Perrone -. Chiediamo alle Istituzioni di aumentare di 5 euro il prezzo di ogni pacchetto di sigarette per ridurre il numero di fumatori e l'incidenza dei tumori causati dal fumo, recuperando anche risorse economiche da destinare subito al Servizio Sanitario Nazionale. Il Piano europeo punta, inoltre, a prevenire i tumori legati alle infezioni, per esempio quelli provocati dal Papilloma virus umano, contro il quale esistono vaccini efficaci. Le vaccinazioni contro l'Hpv hanno raggiunto una copertura media del 75% nei Paesi Ue, ma l'obiettivo è arrivare al 90% entro il 2030".

Bezzecchi da record nelle pre-qualifiche a Philipp Island: “Giornata fantastica”. Ma dovrà scontare due long lap penalty

Bezzecchi da record nelle pre-qualifiche a Philipp Island: “Giornata fantastica”. Ma dovrà scontare due long lap penalty

Marco Bezzecchi fa il vuoto alle sue spalle nelle pre-qualifiche, ma domenica è chiamato a una vera e propria impresa. Il pilota italiano – dopo l’incidente con Marc Marquez – dovrà infatti scontare due long lap penalty, sanzione che prevede che il pilota in gara percorra una corsia esterna alla pista che generalmente si trova […] L'articolo Bezzecchi da record nelle pre-qualifiche a Philipp Island: “Giornata fantastica”. Ma dovrà scontare due long lap penalty proviene da Il Fatto Quotidiano .

“Crozza venerdì scorso ha giocato un pochino sulla mia intervista a Giorgia Meloni, io facevo delle domande ma sembra un monologo di lei”: Vespa non apprezza l’imitazione e risponde con un video

“Crozza venerdì scorso ha giocato un pochino sulla mia intervista a Giorgia Meloni, io facevo delle domande ma sembra un monologo di lei”: Vespa non apprezza l’imitazione e risponde con un video

Maurizio Crozza nella seconda puntata di “Fratelli di Crozza“, lo show del venerdì sera in onda sul Nove, aveva vestito nuovamente i panni di Giorgia Meloni, soffermandosi sulla doppia intervista rilasciata a Bruno Vespa nei programmi “Cinque Minuti” e “Porta a Porta”. Intervista ritenuta debole e senza un reale contradditorio giornalistico, accusa che da anni […] L'articolo “Crozza venerdì scorso ha giocato un pochino sulla mia intervista a Giorgia Meloni, io facevo delle domande ma sembra un monologo di lei”: Vespa non apprezza l’imitazione e risponde con un video proviene da Il Fatto Quotidiano .

Pomezia, bomba distrugge le auto di Sigfrido Ranucci e della figlia

Pomezia, bomba distrugge le auto di Sigfrido Ranucci e della figlia

Sono le dieci di sera quando a Campo Ascolano, località fra Roma e Pomezia, esplode una bomba. Un ordigno rudimentale, simili a quelli impiegati per i fuochi d'artificio. Saltano in aria due auto. Quella di Sigrifido Ranucci, giornalista di Report, e di sua figlia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco per domare le fiamme e per mettere in sicurezza l'area. Ranucci, già sotto scorta dal 2014 per le sue inchieste sulla mafia, è stato accompagnato dai carabinieri in caserma per denunciare quanto accaduto. L'indagine è stata immediatamente aperta dai pm dell'Antimafia di Roma. Al momento il pm procede per danneggiamento con l'aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informative dalle forze dell'ordine intervenute.