La ricetta di Bandecchi per l'Italia: "Sanità, lavoro e imprese"

La ricetta di Bandecchi per l'Italia: "Sanità, lavoro e imprese"

Mentre il Governo Meloni presenta le linee guida della prossima legge di Bilancio, Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e candidato alla presidenza della Regione Campania con “Dimensione Bandecchi”, lancia un forte monito sul futuro economico e sociale del Paese. Il primo cittadino analizza le misure annunciate dal ministro Giancarlo Giorgetti, sottolineando criticità e proponendo soluzioni concrete per stimolare sviluppo, produttività e crescita demografica. Sindaco, la legge di Bilancio è stata presentata dal Governo: qual è la sua prima impressione? “La prossima manovra tiene i conti in ordine, ma manca di visione strategica. Non possiamo continuare a navigare di anno in anno, reagendo agli eventi invece di programmare il futuro. L'Italia ha bisogno di un piano di sviluppo strutturale, non di interventi tampone”. Lei ha spesso citato le imprese. Ritiene che il tessuto produttivo non sia stato adeguatamente considerato? “Ancora una volta, le richieste delle imprese sono rimaste inascoltate. Sono proprio le aziende, grandi e piccole, a sostenere il Paese e a creare occupazione. Senza incentivi concreti e senza un piano di sviluppo industriale e tecnologico, rischiamo di perdere competitività e posti di lavoro”. Tra le misure previste c'è anche il sostegno alla natalità. È sufficiente? “Purtroppo no. Le misure confermate dal Governo sono troppo deboli rispetto alla portata del problema. La denatalità non è solo un dato statistico, riguarda il futuro del Paese. Servono strumenti strutturali che permettano ai giovani di fare famiglia senza dover emigrare”. La riduzione dell'Irpef dal 35 al 33% è un passo in avanti? “È un piccolo passo, quasi simbolico. Non basta. Senza misure espansive che stimolino la crescita dei salari, la produttività e l'innovazione, il rischio è che nei prossimi anni il Paese diventi più povero e fragile”. Quali interventi ritiene prioritari? “Serve coraggio e una strategia chiara. Tra le priorità: sburocratizzazione, detassazione dei salari, un fondo strutturale per i giovani, investimenti massicci nella sanità e politiche che puntino a creare imprese e posti di lavoro, non assistenzialismo sterile. Solo così possiamo rilanciare l'economia e garantire il benessere dei cittadini”. Qual è il messaggio che vuole lanciare al Governo? “L'Italia ha bisogno di visione e di azioni immediate. Il Pnrr si conclude e senza una nuova spinta rischiamo il declino. La politica internazionale è importante, ma la qualità di un Governo si misura anche sul benessere degli italiani. Serve un passo avanti deciso, senza ulteriori manovre costruite all'ultimo minuto”.