Il Tre anticipa con un video il suo nuovo progetto che va oltre la paura

Il Tre anticipa con un video il suo nuovo progetto che va oltre la paura

Milano, 14 ott. (askanews) - Qualcosa di nuovo sta per arrivare. Il Tre torna a far parlare di sé con un video che anticipa l'inizio di un nuovo capitolo. Poche immagini, pochi secondi, ma un'intensità che lascia intuire un cambiamento profondo: atmosfere scure, suoni evocativi e uno sguardo che racconta la voglia di andare oltre la paura, di affrontare la parte più nascosta di sé. Il video è solo un assaggio di ciò che sta per arrivare, un frammento di un percorso artistico e personale che segna una nuova direzione per uno degli artisti più autentici della sua generazione. Un progetto che promette di toccare corde intime e universali, tra luce e ombra, forza e fragilità. Presto tutti i dettagli. Nel frattempo, il viaggio di Il Tre è appena (ri)cominciato. Dopo aver calcato nel 2024 per la prima volta il palco del Festival di Sanremo con "FRAGILI" (disco di Platino), un'intensa ballad che colpisce per profondità emotiva e maturità artistica, pubblica da "Occhi tristi" (18 ottobre 2024), un brano in cui il desiderio di rimediare ai propri errori e la consapevolezza che nulla potrà tornare come prima fanno da protagonisti. A marzo 2025 esce "Prima di domani", brano di Fabrizio Moro feat. Il Tre, in cui le voci di due generazioni si uniscono in un racconto unico, mentre a settembre l'artista pubblica "Cani randagi", seguito da "Paura di me", che anticipa il nuovo progetto. In termini di live, tra il 2022 e il 2024 ha avuto occasione di presentare dal vivo i suoi brani grazie ad "Ali Live Tour", "Invisibili Tour" e "Fragili Tour" ottenendo un grande successo di pubblico ed esibendosi il 9 novembre 2024 al Palazzo dello Sport di Roma. Prossimamente tornerà sul palco con le date del Live Tour 2025 nei principali club italiani, con due date conclusive al Fabrique di Milano, il 16 dicembre, e al Palazzo dello Sport di Roma, il 18 dicembre.

Auschwitz, la polemica sulla Roccella e tutta la verità sulle gite

Auschwitz, la polemica sulla Roccella e tutta la verità sulle gite

I calciatori della Nazionale italiana qualche anno fa furono portati ad Auschwitz su un pullman extralusso, per una trasferta in Polonia alla quale era stata aggiunta una “gita” fuori programma. Non sappiamo quanto di veramente sentito ci fosse nelle dichiarazioni inzuppate nel brodo delle banalità dopo il tour nella “fabbrica dello sterminio”. Ma prima c’era stato qualcuno che nel grande piazzale di Auschwitz, al momento di entrare, sfoggiava un cuffione hi-fi sulla testa per ascoltare musica, tolto solo al momento di dover indossare la cuffietta per ascoltare la guida. Ho accompagnato tante volte gli studenti ad Auschwitz in Polonia e pure a Terezin in Repubblica Ceca. Tappe che i docenti inserivano come base per quelli che si chiamano, politicamente corretti e burocraticamente, viaggi di istruzione invece che gite scolastiche. Giovani di 18, 19 anni, un po’ come i calciatori più bravi, delle ultime classi dei licei ma anche delle scuole tecniche. Attratti dal rovescio della medaglia, ovvero dalle luci e dalla vita notturna di Cracovia e di Praga, più che dai luoghi della storia dove gli uomini hanno saputo macchiare per sempre ogni senso di umanità. Solo alcune classi erano state preparate dai docenti, e solo alcuni studenti si erano preparati per vedere quello che avevano cercato di capire. Auschwitz non si può raccontare solo con le immagini in bianco e nero dei documentari e con le pagine dei libri. Auschwitz va vista, va respirata, va vissuta, perché allora sì che ti lascia addosso un senso di sporco attaccato ai vestiti e alla pelle. Quando entrano in contatto con quel mondo assai lontano dal loro i ragazzi lo avvertono. In molti hanno tirato fuori dagli zaini i panini e li hanno divorati nel parcheggio perché non si sa mai quante ore ci vorranno; e hanno staccato i telefonini. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44453756]] Lì dentro sono bombardati da quello che è successo dal 1940 al 27 gennaio 1945 , la data che hanno dovuto mandare a mente perché quello è il Giorno della memoria. Forse lo ricorderanno davvero per tutta la vita, ma non è detto che lascerà una traccia nell’anima. Chissà quanti universitari che hanno occupato le facoltà nella grande ubriacatura collettiva dei pro Pal, chissà quanti professori in cattedra che hanno evocato il genocidio applicato a Gaza, hanno visitato gli edifici di Auschwitz. E chissà, tra coloro che l’hanno fatto, quanti hanno ripensato alle diverse bacheche di vetro che rigurgitano migliaia e migliaia di spazzolini da denti, pennelli da barba, protesi, scarpe, bambole: dietro a ogni oggetto c’era e c’è una vita cancellata dal freddo, dalla fame, dalle malattie, dalle sevizie, dalle camere a gas, e finita in fumo nel camino di un crematorio. Faceva tutto parte di un disegno scientifico e industriale di sterminio: questo è il genocidio, che per gli ebrei è stata la Shoah, la catastrofe del male assoluto. Tutto quello l’avevano fatto i nazisti tedeschi e i loro volenterosi complici di mezza Europa, francesi compresi, e dalla fine del 1943 anche i fascisti italiani. È difficile che una scuola programmi una visita alla Risiera di San Sabba a Trieste, unico campo di sterminio sul territorio italiano anche se all’epoca quella era Zona d’operazioni adriatica (Ozak) controllata totalmente dai tedeschi che nei fatti l’avevano annessa. E nessuna scuola può visitare un gulag sovietico, e spesso in classe non dicono che i comunisti cominciarono assai prima dei nazisti e continuarono per molto tempo dopo. Il ministro Eugenia Roccella ha torto e ha ragione allo stesso tempo, e forse non è neppure un male che con le sue parole abbia scatenato un mare di polemiche. Forse qualcuna potrebbe essere persino utile. A ricordare non solo che le parole sono pietre e non si usano a vanvera sul genocidio per fare pessima partigianeria politica, ma anche che il Padiglione italiano nel Blocco 21 di Auschwitz è chiuso da ben 15 anni. A monito di chi coltiva la memoria a corrente alternata e professa la doppia morale in aula, in classe e nelle piazze. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:42009257]]

"Nessun impegno a Sanremo". La smentita di Giorgia. Ma cosa dice il calendario

"Nessun impegno a Sanremo". La smentita di Giorgia. Ma cosa dice il calendario

"Ho letto questa cosa che girava. Ragazzi, non è vero niente". Con queste parole nette, la cantante Giorgia ha smentito categoricamente le ultime indiscrezioni. In questi giorni, infatti, erano circolate voci su un possibile ritorno dell'artista in veste di co-conduttrice, al Festival di Sanremo 2026. Intervenuta in diretta durante il programma 'Guerrini e Lanfranchi show' su Rds, l'artista ha detto: "A me non mi ha chiamato nessuno, nessuno mi ha detto niente. Non so da dove sia partita questa voce, anche perché mi ci manca solo quello", ha concluso con ironia. I rumor su un suo possibile ritorno sul palco dell'Ariston in una nuova veste erano stati alimentati da una coincidenza nel calendario del suo tour. Il lungo intervallo tra la conclusione della prima parte dei concerti (22 dicembre a Roma) e la ripresa (13 marzo) lasciava infatti una “finestra" libera proprio durante il periodo del Festival che sarà in programma dal 24 al 28 febbraio 2026. Un'ipotesi ora definitivamente smentita dalla diretta interessata.

Modena, settima edizione di S.E.M.I.: intelligenza culturale al centro

Modena, settima edizione di S.E.M.I.: intelligenza culturale al centro

Milano, 14 ott. (Askanews) - Si è tenuta a Modena la settima edizione di S.E.M.I. acronimo di Storie di Eccellenza, Merito e Innovazione, iniziativa organizzata da Cultura Italiae, un format che cerca di mettere a confronto personalità di alto profilo e di campi diversi sulla questione della cultura come "motore del contemporaneo". L'edizione di quest'anno era dedicata all'Intelligenza artificiale, con una chiara presa di posizione fin dal titolo: "Non va temuta, ma solo se controllata dall'intelligenza culturale". "Cultura Italiae - ha detto il presidente Angelo Argento - fa questo, cerca di raccontare al Paese la bellezza della nostra attività dal punto di vista della cultura, della creatività e per questo stiamo qui e parliamo di intelligenza culturale perché per noi l'intelligenza culturale è la sintesi tra quella naturale, umana e l'intelligenza artificiale, di cui non bisogna avere paura, ma bisogna avere il coraggio e la forza di utilizzarla come l'uomo ha sempre fatto con tutto ciò che ha inventato". Tra gli ospiti che si sono alternati sul palco il ministro della Difesa Guido Crosetto, l'ad di Ferrari Benedetto Vigna, lo chef Massimo Bottura, il presidente di Triennale Milano Stefano Boeri, il virologo Roberto Burioni, l'ad dell'agenzia NinetyNine Simone Mazzarelli, il presidente di Mundys, Giampiero Massolo. E anche una voce dal mondo del calcio. L'appuntamento di S.E.M.I. - ha aggiunto Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A - è un appuntamento a cui cerco di partecipare sempre, perché è un'occasione unica in cui riusciamo ciascuno ad uscire da quella che è la competenza verticale che ci contraddistingue e riusciamo a confrontarci in uno scenario giusto con i toni corretti, diciamo che attraversiamo le competenze. Questo è l'elemento che manca nella nostra vita tutti giorni, per cui un'occasione che ci vede sempre qua, partecipi tutti, cerca di andare il meglio di noi stessi, ma soprattutto di raccogliere il meglio dagli altri". Momento centrale anche quest'anno è la consegna dei Premi "Presidi Culturali Italiani 2025" a personalità come Stefano Boeri, Massimo Bottura, Roberto Burioni, Marialina Marcucci e Giancarlo Giannini, che con la loro opera hanno saputo unire cultura, innovazione e responsabilità sociale. Premio conferito anche al ministro Crosetto "per la sua costante iniziativa volta allo sviluppo e la promozione e valorizzazione della cultura italiana nel mondo attraverso la testimonianza delle forze armate e in particolare della nostra marineria che, attraverso il tour internazionale di Nave Vespucci, ha portato nel mondo l'Italia e le sue eccellenze". La tre giorni di incontri modenese ha avuto anche momenti teatrali, ha coinvolto il Museo Enzo Ferrari ed è stata contraddistinta da una idea forte: la cultura è un ponte che deve promuovere il dialogo tra popoli e civiltà, Sfruttando anche la tecnologia, ma sempre con una visione che pone gli esseri umani al centro.

Milan, Alexis Saelemaekers ko? Clamoroso: Max Allegri cambia tutto

Milan, Alexis Saelemaekers ko? Clamoroso: Max Allegri cambia tutto

Una sosta che lascia al Milan più di un problema. Massimiliano Allegri , infatti, per la ripresa del campionato contro la Fiorentina e probabilmente anche contro il Pisa la settimana dopo, dovrà fare a meno di Alexis Saelemaekers . Il centrocampista, rientrato dagli impegni con la nazionale belga per un infortunio, ha svolto esami strumentali che hanno confermato la lesione al flessore della gamba destra. Il centrocampista sarà sicuramente fuori contro la Fiorentina poi si sottoporrà a nuovi controlli per meglio valutare l'evoluzione dell'infortunio. Non una buona notizia per Allegri visto che Saelemaekers è una pedina fondamentale del centrocampo del Milan, sempre impiegato titolare nelle prime sei di campionato. Il ko di Saelemaekers si aggiunge alle apprensioni legate allo stato di forma di altri giocatori in campo con le rispettive nazionali. Primo fra tutti Rafael Leao che, d'accordo col Portogallo, è tornato oggi a Milanello e nel giorno di riposo ha svolto una seduta personalizzata. Si è preso dei giorni di lavoro per ritrovare la condizione migliore dopo il lungo stop per l'infortunio al polpaccio. Un rientro programmato perché concordato con il Portogallo dopo aver impiegato per una mezz'ora contro l'Irlanda. Dopo la prestazione deludente contro la Juve, Leao deve osare il meglio quando scenderà in campo. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44466872]] I tifosi si erano preoccupati per Pulisic perché non aveva svolto una rifinitura ma poi è sceso in campo con gli Stati Uniti e l'allarme è rientrato. Nella stessa partita Estupinan ha lasciato il campo in anticipo per una lieve distorsione alla caviglia ma è rimasto con la Nazionale potrebbe scendere in campo contro il Messico di Gimenez. Infine Rabiot ha rimediato una botta al polpaccio in allenamento ma la Francia lo ha risparmiato solo per precauzione e contro la Fiorentina dovrebbe esserci. Per preparare la sfida, però, Allegri avrà pochi giorni. Solo da giovedì infatti a Milanello saranno tutti presenti e potranno davvero valutare le condizioni degli acciaccati. Il sostituto naturale del belga sarebbe Zachary Athekame . Ma il classe 2004 fino a oggi ha disputato solo alcuni spezzoni di gara. E quindi Max Allegri potrebbe optare per una soluzione mai vista in questo inizio di stagione: il cambio modulo. L'ex Juve potrebbe optare per un ritorno al 4-3-3 , con De Winter o Tomori come terzino destro bloccato nella linea difensiva a quattro. ma non è da esludere anche l'utilizzo del 4-4-1-1 , con l'americano esterno destro di centrocampo e Loftus-Cheek trequartista. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44499175]]

Migranti: Avs, 'revocare memorandum con Libia'

Migranti: Avs, 'revocare memorandum con Libia'

Roma, 14 ott (Adnkronos) - "E' arrivato il momento di dire basta! Revochiamo il Memorandum, chiudiamo i Cpr e rivediamo insieme tutte le politiche migratorie del nostro Paese, a partire dall'abominevole Bossi Fini, che impedisce di regolarizzare anche quella forza lavoro che sarebbe oggi così indispensabile per l'economia del nostro Paese. Queste sono le nostre richieste”. Lo ha detto la deputata di Avs Francesca Ghirra durante la discussione generale sul Memorandum Italia Libia alla Camera. “Noi siamo sempre stati assolutamente contrari al Memorandum Italia Libia, ma oggi che gli abusi, le violenze e le violazioni dei diritti umani da parte della Guardia costiera libica sono sotto gli occhi di tutte e tutti - lo siamo ancora di più. Nella prigione di Mitiga, gestita dall'ex generale Almasri che questo governo non ha voluto arrestate, rompendo le regole internazionali, la detenzione illegale di esseri umani costituisce pratica sistematica, donne, minori e uomini detenuti hanno subito stupri, molestie e perquisizioni corporali umilianti, anche pubbliche", ha spiegato Ghirra. "Il Memorandum, sul quale ricordiamo che il parlamento non può esprimere alcun voto perché tutto viene gestito da Palazzo Chigi, ha consentito di formare, finanziare ed equipaggiare quelle forze libiche che hanno sistematicamente rapito, detenuto arbitrariamente, torturato, ridotto in schiavitù, ucciso e violentato persone migranti. Di fatto, il Memorandum è diventato strumento di legittimazione e facilitazione di gravi abusi nei confronti di migliaia di persone che cercano di raggiungere l'Europa attraverso la Libia e il Mediterraneo: per noi è arrivato il momento di dir basta”, ha aggiunto.