
Le restrizioni di Pechino sulle terre rare irritano Washington
L’ultima risposta della Cina alla guerra commerciale statunitense ha spaventato le borse e potrebbe mettere in gravi difficoltà molte aziende occidentali. Leggi
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Washington, 17 ott. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Gli Stati Uniti hanno effettuato un nuovo attacco aereo contro un'imbarcazione nel Mar dei Caraibi presumibilmente coinvolta nel traffico di droga, in un attacco che, per la prima volta dall'inizio di questa serie di operazioni intraprese da Washington, ha lasciato dei sopravvissuti. Sebbene non abbia specificato il Paese interessato, un funzionario governativo ha riferito a diverse emittenti televisive statunitensi, tra cui Abc e Nbc, che l'esercito americano ha effettuato un attacco aereo durante la giornata senza uccidere tutto l'equipaggio, come invece era avvenuto nei cinque precedenti bombardamenti di questo tipo, che hanno causato la morte di 27 persone provenienti da Venezuela, Colombia e Trinidad e Tobago. L'amministrazione di Donald Trump non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sull'operazione, che rientra nella campagna di bombardamenti contro imbarcazioni che le autorità statunitensi hanno ripetutamente identificato come navi da traffico di droga, senza tuttavia fornire alcuna prova al riguardo. Poche ore prima, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, aveva insistito sulla legittimità del governo degli Stati Uniti nell'eseguire questo tipo di attacchi, sostenendo che “non dovrebbe esserci alcuna sorpresa al riguardo”. “Il presidente ha basato la sua campagna sull'uso di tutti i mezzi possibili per perseguire i cartelli della droga che da troppo tempo trafficano sostanze illecite nel nostro Paese”, ha sottolineato.
L'assalto di BBVA a Sabadell finisce in un flop. Solo il 25% aderisce all'OPA, ben sotto le attese. Ecco come la difesa di Sabadell (e la politica) hanno bloccato l'operazione (e perché il titolo BBVA festeggia). L'articolo BBVA, l’OPA che non s’ha da fare: Sabadell resiste (e il titolo BBVA vola) proviene da Scenari Economici .
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Prima dice che Hamas potrebbe svolgere una funzione di polizia (con o senza armi?). Il momento dopo cambia registro e lascia balenare la possibilità di ridare luce verde a quelli dell’annientamento totale (quanto totale?) dei nazi-islamisti della Striscia. Donald Trump ha detto che avrebbe preso in considerazione l’idea di consentire a Benjamin Netanyahu di riprendere […]
Barchiesi promosso alla guida di Cdp Equity
In questa puntata parliamo delle “fabbriche di dati” con Carlotta Matteja, presidentessa del Comitato Tecnico Education...
Gasperini, Massara e Ranieri lo hanno detto e ribadito in più occasioni: la Roma deve rispettare i paletti del Fair Play Finanziario e tenere i conti in ordine in vista della chiusura del bilancio del 30 giugno 2026, data in cui è destinato a concludersi il Settlement Agreement con l'Uefa. Ma quella scadenza potrebbe anche slittare di dodici mesi. Nell'accordo siglato nel 2022 con a Nyon è infatti presente una clausola che eventualmente permette di usufruire di un anno aggiuntivo per rientrare nei parametri stabiliti dalla «football earning rule». Questo paletto impone una perdita massima di 60 milioni di euro sommando i bilanci 2023/24, 2024/25 e 2025/26. E la Roma, secondo quanto appreso da Il Tempo, può appunto sfruttare l'opzione di «spalmare» la perdita su un anno di più. Alla fine del bilancio 2026/27 però diventerebbe obbligatorio rispettare in maniera rigida le regole dell'Uefa, pena un cartellino rosso diretto (in passato è già arrivata una multa da 2 milioni e nei conti della Roma è già prevista a bilancio un'altra da 3). La società dei Friedkin è ovviamente consapevole da tempo di questa «scappatoia» e il segnale che emerge dalla dirigenza, guidata da Morrow sulle questioni dei conti, è chiaro: l'obiettivo è quello di rispettare la scadenza del prossimo giugno, per liberarsi definitivamente dai vincoli del Settlement. Il piano è quindi di ottemperare alle prescrizioni e dire addio al patteggiamento con l'Uefa, che aveva concesso salvagenti simili a Galatasaray e Besiktas. Va specificato che, per ora, non c'è alcuna decisione da prendere: la Roma valuterà il da farsi a ridosso della chiusura del bilancio. Al momento, dei tre esercizi presi in considerazione per arrivare al rosso massimo di 60 milioni, è noto soltanto il risultato del primo, quello dell'annata 2023/24. Quella stagione si è chiusa in negativo per 81,3 milioni, che al netto delle tasse (escluse dal conteggio Uefa) risulta in perdita di 75,6 milioni. A questa cifra va però scalata un'ulteriore quota di circa 20-25 milioni annui: a Nyon deducono infatti le spese considerate virtuose, come quelle destinate alle giovanili, alle infrastrutture e alla squadra femminile. La perdita nel singolo anno è quindi di circa 50-55 milioni, già molto vicina al limite. Nell'attesa del bilancio 2024/25 (i dati arriveranno nelle prossime settimane sulle scrivanie dell'Uefa), è quindi abbastanza chiaro perché la Roma abbia dovuto operare sul calciomercato della scorsa estate senza eccessi. Anzi, entro giugno sarà necessario reperire circa un'ottantina di milioni rispetto alle previsioni di bilancio. Entrate che possono arrivare da sponsor (mancano quello principale e quello sulla manica della maglia) e da plusvalenze, con l'ammontare che può essere inoltre abbattuto grazie a un percorso di alto livello in Europa League (bonus per le qualificazioni e ricavi dai biglietti)o da eventuali risultati economici superiori alle attese (come un incremento nelle vendite delle magliette, ad esempio). Non va invece conteggiata un'eventuale qualificazione alla Champions League, i cui grandi benefici sui conti andrebbero nella prossima stagione. La strada verso il 30 giugno è ancora molto lunga e diversi parametri potrebbero cambiare la situazione. Ma almeno nella manica dei Friedkin è presente un jolly d'emergenza per guardare al futuro con maggiore serenità.
Il numero 10 rossonero verso una maglia da titolare, complice l'infortunio in nazionale di Pulisic: aveva aperto questa stagione con una rete, in casa, contro il Bari, poi l'infortunio al polpaccio lo ha fatto sparire dai radar