
Sinner cuore d'oro: dona cinque milioni per aiutare... i cani
(Adnkronos) - Il tennista azzurro ha voluto investire in una struttura per aiutare cuccioli in difficoltà
(Adnkronos) - Il tennista azzurro ha voluto investire in una struttura per aiutare cuccioli in difficoltà
Il Tribunale Federale Nazionale ha decretato 3 punti di penalizzazione per il Foggia. Sei mesi di inibizione per Michele Bitetto
La diciottenne va a caccia di una medaglia e non si accontenta: “Dovrò capire certi errori”
Tema al momento scomparso dal tavolo dei negoziati Usa-Ue
Ce ne sono oltre 12mila, in mano a soli 9 Paesi, piu' leggere e flessibili del passato
Stava lavorando con un macchinario in fabbrica, quando un braccio gli è rimasto incastrato al suo interno. Terribile incidente a Latina da dove un operaio è stato elitrasportato a Roma. Continua a leggere
Una sciagura. Il male assoluto. L’apocalisse. E chi l’ha detto? I dazi non piacciono a nessuno, sia chiaro, ma l’Italia ha molto meno da perdere e da temere rispetto agli altri Paesi europei. Il motivo è presto detto: il nostro è un tessuto produttivo di piccole e medie imprese che lavorano per nicchie di alta qualità per i cui clienti, compresi i consumatori finali, non sarà un grosso problema assorbire i maggiori costi derivanti dalle tariffe. E a tal proposito Libero ha interpellato alcune eccellenze italiane. «Premesso che in una fase storica di grande incertezza come quella che stiamo vivendo i dazi non sono una notizia positiva, l’Italia ha un sistema produttivo con una capacità di reazione e innovazione che garantisce un ventaglio di possibilità che altri Paesi non hanno», spiega Giancarlo Buffo, amministratore delegato di Cisla, azienda del Canavese con sede a Busano, in provincia di Torino, specializzata nello stampaggio a caldo e nelle lavorazioni meccaniche per Ferrari, Maserati, Porsche, Bmw, Audi e Aston Martin nell’automotive, per Alstom nel ferroviario e Framatome nel nucleare, giusto per citare alcuni marchi. Non solo. «Il fatto che in alcuni settori produttivi il nostro Paese ha una specializzazione tale da rappresentare ormai un unicum per competenze e capacità, unito al fatto che c’è una vasta gamma di prodotti di lusso che il mercato mondiale comunque richiede, ci porta a dire che nel complesso i dazi incideranno in modo meno pesante rispetto a quanto accadrà in Germania e Francia», puntualizza Buffo. Un piccolo contraccolpo iniziale sul mercato americano, secondo le previsioni, inevitabilmente ci sarà. «Ma vista la ricchezza distribuita nel mondo e la qualità che siamo in grado di produrre alla fine tutto tornerà come prima». In ogni caso, spiega l’ad di Cisla, bisognerà capire «se chi acquista i nostri componenti realizzando poi negli Stati Uniti il prodotto finale vedrà o meno applicati i dazi». Indicazioni definitive, al momento, non ce ne sono. La linea del governo Meloni, però, «è sensata perché il tema è più ampio ed è quello del fallimento delle politiche europee, che si sono rivelate inadatte per rispondere alle aspettative e necessità dei cittadini a causa di tutta una serie di vincoli che non favoriscono la competitività, ma la bloccano». Dalle automobili alle posate. Sempre di lusso. «Ovviamente senza dazi sarebbe stato meglio ma siamo moderatamente contenti vista la situazione di incertezza che si era creata dal 12 febbraio. Il 15 per cento totale, considerato che fino a oggi pagavamo un 6+10, è sostenibile e il fatto di essere arrivati a un punto fermo, conoscendo le regole del gioco, è molto positivo. È chiaro che per chi come noi produce beni di lusso che hanno già un prezzo di fascia alta l’impatto dei dazi sarà inferiore», spiega Luca Prandelli, managing partner di Mepra, azienda bresciana che produce posate di alto livello dal design contemporaneo italiano che finiscono sulle tavole dei migliori ristoranti stellati. Export in tutto il mondo, di cui una fetta principale negli Stati Uniti. «Siamo soddisfatti perché in questo modo i nostri concorrenti europei saranno tutti colpiti ugualmente, dunque se tutti alzeranno i prezzi le quote di mercato non cambieranno, mentre Cina e Vietnam avranno dazi più alti rispetto ai nostri. Alla fine i dazi li pagheranno i consumatori americani», sottolinea Prandelli. Passando all’agroalimentare, l’Associazione italiana dell’industria olearia (Assitol) aderente a Federalimentare e Confindustria allontana i catastrofismi. «I dazi non piacciono a nessuno. Tuttavia, questa percentuale, che vale per tutti i produttori europei, consente al nostro export di lottare ad armi pari con gli altri competitors europei ed extra Ue. Sei dazi non superano questa soglia, le aziende possono continuare a lavorare, confermando la nostra storica propensione all’export», dice Anna Cane, presidente del gruppo olio d’oliva dell’associazione. Un mercato fondamentale per l’Italia è proprio quello a stelle e strisce, visto e considerato che gli Stati Uniti importano il 95 per cento dell’olio d’oliva di cui hanno bisogno. Si parla di 370mila tonnellate di media all’anno: un consumo che entro il 2030 potrebbe superare addirittura il nostro. Per gli Usa «questo prodotto è un’alternativa salutare per il cuore rispetto ai grassi di origine animale» e in virtù di ciò gli americani «sono disposti a pagare un costo non proprio economico per il nostro extra vergine, accettando quindi anche i dazi, se sono ragionevoli». L’augurio di Cane, in ogni caso, è che «le qualità salutistiche dell’olio d’oliva siano riconosciute, inserendolo nella lista dei prodotti esenti da questa tassa». Ed ecco la farmaceutica, in attesa di capire se ci sarà un dazio del 15 per cento o meno (le versioni Usa e Ue non coincidono ancora a riguardo). Per Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, se sarà quota 15 si potrà parlare di «un compromesso con costi importanti per le imprese ma che evita l’escalation commerciale e, considerate le premesse davvero critiche, con un impatto a livelli ancora sostenibili». C’è ottimismo nel comparto. «Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, continuano a garantire il massimo impegno a livello europeo perla leadership dell’Ue nelle life sciences», sottolinea Cattani. Toccherà all’Europa valorizzerà l’innovazione, incentivare gli investimenti, ridurre la burocrazia e semplificherà le regole per essere ancora uno degli attori globali nel settore.
Con la partita contro la formazione di Liga termina la fase di lavoro in Austria per la squadra di Cuesta
(Agenzia Vista) Roma, 31 luglio 2025 "Abbiamo esaminato tutti gli elementi che riguardano il caso Ricci, candidato nelle Marche per il polo progressista. Siamo in coalizione, abbiamo appoggiato questa candidatura sin dall'inizio. Ci siamo confrontanti apertamente, senza arroganza e supponenza, con i nostri attivisti e iscritti. Abbiamo avuto anche un confronto in Consiglio Nazionale: non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro a Ricci. Abbiamo letto e riletto l'avviso di garanzia e possiamo riassumere che non ci sono elementi a carico della sua colpevolezza che comprovino allo stato la consapevolezza di partecipare all'ipotesi accusatoria di patto corruttivo" così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte intervenendo alla conferenza presso la sede del Movimento 5 Stelle a Roma. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
I rossoneri dominano i padroni di casa con le doppiette di Okafor e Leao. A segno anche Ricci
È opportuno leggere le informative sulla privacy che i gestori della piattaforme hanno l’obbligo di pubblicare al fine di verificare se i dati sanitari contenuti negli esami clinici caricati online ai fini della richiesta di interpretazione e/o diagnosi siano destinati a essere cancellati a seguito della richiesta medesima, in un momento successivo o a essere conservati dal gestore del servizio ai fini dell’addestramento dei propri algoritmi
Roma, 31 lug. (askanews) - "In Toscana è in corso una riflessione da parte di tutti i gruppi. Non imponiamo da Roma soluzioni. Non c'è mai stato da parte mia un input. Bisogna riflettere e capire se ci sono le condizioni". Lo ha detto Giuseppe Conte in conferenza stampa a proposito del sostegno alla candidatura di Eugenio Giani alle prossime elezioni regionali in Toscana. "Noi veniamo da 5 anni di opposizione a questa giunta. Entrare ora per noi è un sacrificio notevole e lo decideranno i territori se ci sono le condizioni", ha aggiunto il leader M5s.
Il 28enne arrestato in Arkansas con l'accusa di aver ucciso una coppia di escursionisti su un sentiero di montagna davanti alle figliolette di 7 e 9 anni delle due vittime che non avevano alcun rapporto con lui. Il movente degli omicidi, però, è ancora tutto da chiarire. Continua a leggere
“Ho vissuto momenti di shock e di panico più totale, soprattutto quando ho scoperto che non erano stati allertati immediatamente i soccorsi”. A parlare è Cristina Pittalis, la mamma di Michael Frison, il 25enne britannico di origini sarde scomparso nel nulla mentre si trovava in Sardegna ormai un anno fa. Cristina è intervenuta al programma Psiche Criminale – Scomparsi , in onda sul canale 122 Fatti di Nera, ad un anno esatto dalla scomparsa di suo figlio. “Ancora oggi sono a pezzi -ha aggiunto Cristina-. Penso che si sarebbe potuto fare molto di più anche da parte delle Autorità, se solo l'allarme fosse stato lanciato per tempo. La cosa che mi fa ancora stare male è il fatto che la ragazza che era in sua compagnia, cittadina britannica, ha lasciato la Sardegna pochi giorni dopo la scomparsa di Michael ed è tuttora irreperibile. Si diceva sua amica, era stata anche ospite dei miei genitori, è l'ultima persona ad averlo visto, quindi il suo aiuto sarebbe di vitale importanza, ma ci è stato negato”. Dal 12 luglio 2024, quando era in vacanza a casa dei nonni materni tra Luras e Luogosanto, si sono perse le sue tracce. Le ricerche e le indagini, tuttora in corso, non si sono mai fermate. Nato e cresciuto nel Regno Unito, Michael tornava spesso in Italia, in Sardegna, terra d'origine di mamma Cristina. Proprio durante il suo ultimo viaggio si è verificata la sua insolita scomparsa in Gallura. Era partito dall'Inghilterra per festeggiare il compleanno con i nonni materni. Nei primi giorni di vacanza alternava momenti di svago al mare a una visita a Castelsardo, presso alcuni amici d'infanzia. Poi decise di prolungare il soggiorno con un'amica arrivata dal Regno Unito. Il 12 luglio montarono una tenda in una fattoria tra Luogosanto e Luras, presso la comunità agricola tedesca. Sabato, nel primo pomeriggio, secondo alcuni testimoni, Michael lasciò tenda, telefono, tablet, portafoglio e documenti nel campo per fare una passeggiata. Poco più lontano, furono rinvenuti i suoi vestiti e una bottiglia d'acqua. L'inchiesta della Procura di Tempio Pausania, fino ad oggi, tende ad escludere la pista dell'allontanamento volontario, anche alla luce delle contraddizioni emerse nei racconti della ragazza e del titolare della fattoria. Mamma Cristina ha approfittato della trasmissione per lanciare un nuovo appello: “Ancora una volta, a Michael rivolgo la mia richiesta di mamma. Se puoi, mettiti in contatto con noi. E ancora una volta mi rivolgo alla sua amica: le chiedo di mettersi in contatto con me, con l'avvocato, con le autorità, anche britanniche. Un appello alla Procura che sta seguendo il caso: per favore, mettetevi in contatto con l'Interpol. Vorrei che le due nazioni iniziassero a collaborare per capire cosa sia successo a mio figlio, magari per risalire a dove si trovi lei, contattarla, fornire nuove informazioni, per portarci alla verità e al ritrovamento di mio figlio”. L'avvocato Maria Marras, legale di Cristina Pittalis, ha fornito importanti aggiornamenti sul caso: “Inizialmente si pensava ad un allontanamento volontario o ad una scomparsa accidentale, come se Michael si fosse perso in quella zona agricola dove trascorreva quei giorni. Poi la Procura ha iniziato a vagliare le testimonianze e, dalle circostanze oggi emerse, l'ipotesi di reato è ben più grave ed è tuttora coperta da segreto istruttorio. Le indagini sono ancora in corso: sono stati effettuati rilievi sugli abiti da parte del Ris di Cagliari e analizzati i dispositivi mobili che Michael aveva lasciato nella stanza in cui era ospite. Da parte nostra abbiamo dato tutto l'apporto possibile alle indagini e abbiamo ottenuto un dettaglio fondamentale: l'amica era in Sardegna, ma svincolata dalla presenza di Michael, quasi come se lui fosse stato uno strumento per questa ragazza, un appoggio per la Sardegna. Lo abbiamo già comunicato alla Procura; questo cambia il quadro delle ipotesi iniziali e darebbe una logica a ciò che è accaduto”. L'avvocato Marras ha inoltre confermato: “Con mamma Cristina abbiamo effettuato ricerche private, ma abbiamo riscontrato che Michael non è passato in quei luoghi, non c'erano segnali di un passaggio. La vegetazione è molto fitta, avremmo dovuto trovare dei riscontri. Cristina ha compreso fin da subito che lui non si sarebbe allontanato da solo e la tesi dell'incidente non ha trovato riscontri. Cristina fu avvisata della scomparsa da quella ragazza tramite Facebook, attraverso un altro profilo. Lesse il messaggio, cercò di arrivare da Bristol in Sardegna e invitò quelle persone a dare l'allarme, dopo aver scoperto che dal 13 sera nessuno lo aveva fatto. Attualmente vive questa situazione con angoscia, senza sapere cosa sia capitato, e col passare del tempo le speranze di ritrovarlo in vita si affievoliscono sempre di più”. Secondo il legale di mamma Cristina, “l'amica di Michael ha fornito tre versioni differenti: prima che lui si fosse allontanato per cercare le scarpe, poi la storia dell'insolazione, altri dicono che era in stato confusionale. Non esiste una versione univoca che accomuni queste persone. È chiaro che qualcosa di strano è successo. Quello che mi chiedo è perché andare in campagna il 12 luglio, in piena estate, con 40 gradi, quando si ha a disposizione il mare della Sardegna. Lei lo ha contattato prima di arrivare sull'isola, quando Michael era con alcuni amici d'infanzia, così si organizzò e posticipò la propria partenza, che era prevista per il 13. La scusa era che aspettava il papà e non voleva restare da sola. Apparentemente era un campeggio, ma in realtà aiutavano nei lavori di ristrutturazione di quella casa in cambio di vitto e alloggio. Su tutto ciò, noi abbiamo già una nostra ipotesi comunicata alla Procura. Il nostro invito – conclude l'avvocato Marras – è ad avviare la collaborazione tra Stati. I fatti sono avvenuti in Sardegna, ma le origini del caso sono oltre i confini nazionali ed è necessario valutare cosa sia capitato prima nel Regno Unito, risentire l'amica e capire davvero cosa sia successo”. Tag24.it e Canale 122-Fatti di Nera, attraverso le rubriche dedicate alle persone scomparse, offrono un servizio di grande valore civico. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con associazioni e famiglie coinvolte, non solo fornisce informazioni aggiornate sui casi di sparizione, ma funge anche da ponte tra le comunità e le istituzioni, facilitando la comunicazione e la ricerca di persone scomparse su tutto il territorio nazionale.