Incoronata Boccia, la giornalista Rai linciata dai giallorossi

Incoronata Boccia, la giornalista Rai linciata dai giallorossi

Opinioni vietate. Giornalismo a senso unico. Caccia a chi non asseconda l'opinione dominante. Nel mirino, Incoronata Boccia, capo dell'ufficio stampa della Rai. Segui la comunicazione aziendale e ogni tanto è invitata a convegni. Da oggi dovrà opporre un cortese rifiuto a chi vuole ascoltarla parlare, perché secondo Usigrai e compagnia varia- inclusala scatenata presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia (M5S) già protagonista del taglia e cuci di un video per attaccare il nostro direttore Mario Sechi- non deve pensare, riflettere, parlare. Questi sono sempre più matti. Ad una giornalista della loro azienda pretendono di mettere il bavaglio; per non dire della presidente Floridia che per mestiere dovrebbe tutelare chi osa esprimere il proprio pensiero. E guai se si contraddice il pensiero unico che impone le notizie con fonti verificate dalle parti di Hamas... La Boccia era ad una tavola rotonda intitolata “La storia stravolta e il futuro da costruire”, organizzata dall'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e dal Cnel. E si è permessa - secondo i censori con la bandiera rossa - di affermare una verità da troppo tempo omessa: «Si è parlato spesso del cinismo e della spietatezza dell'esercito israeliano. Eppure non esiste una sola prova che siano stati sventagliate mitragliate contro i civili inermi». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44425341]] E ha spiegato alla platea che l'ascoltava che si è detto tutto questo senza verificare delle fonti. Per Incoronata Boccia si tratta di «suicidio del giornalismo», dicendo che i cronisti si sono piegati, senza spirito critico, alla narrazione predominante, che non sono andati a verificare quel che si riferivano. E con un acuto brillante ha sparato un paragone provocatorio: «Proporrei che oggi... possa emergere una candidatura ad Hamas per l'Oscar per la miglior regia». Apriti cielo. La reazione politica è stata furibonda. E quel che colpisce è proprio il caos provocato dal sindacato dei giornalisti rossi. Il coro anti-Boccia ha puntato sul tema più battuto a sinistra. Le sue affermazioni rappresentano un superamento del ruolo di chi fa informazione pubblica, specialmente se parte del servizio pubblico; viene chiesto che la Rai con l'amministratore delegato prenda le distanze. Incredibile. E l'Usigrai, con tutto il candore di questo mondo, vorrebbe scorticare la giornalista in un'interrogatorio per sapere se ha espresso la posizione dell'azienda Senza che nessuno però spieghi perché chi ricopre un ruolo nel servizio pubblico non possa permettersi di analizzare il lavoro giornalistico dei suoi colleghi e magari sostenere che l'informazione prevalente è «propaganda» o «senza fonte» — e se questo rimane nel campo dell'opinione o diventa qualcosa di più compromettente. Alla fine, invece, è legittimo che Boccia abbia la sua opinione, anche critica sull'informazione, come chiunque. La libertà di pensiero e di espressione deve essere garantita. Ricoprire un incarico non può essere adoperato per censurare le opinioni. Nel dibattito in questione c'erano più voci e non solo quella della Boccia. Chi finge di cadere dalle nuvole è proprio la Floridia: «È grave che una dirigente del servizio pubblico possa esprimersi come ha fatto IncoronataBoccia». Invece si può che non dover esprimersi? Al punto che pretende che la Rai prenda le distanze. Ma da cosa? Ora si pretende che un giornalista debba stare muto? Semmai, dall'ordine dei giornalisti come dal sindacato, si aspetterebbe una reazione a sostegno del diritto di parola che la politica vorrebbe negare a Incoronata Boccia. In fondo, lo scandalo è tutto qua, nella democrazia proibita ai loro “nemici”. Ma non si chiamavano colleghi un tempo? O lo sono solo quelli che salutano a pugno chiuso anche senza dire nulla di nulla? In serata anche Fdi ha tuonato conto Floridia: «Questa è l'ennesima conferma dell'inadeguatezza del presidente della Vigilanza Rai» dicono Sarah Kelany e Ester Mieli. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44461728]]

Udine, misure di sicurezza rafforzate in città in vista di Italia-Israele

Udine, misure di sicurezza rafforzate in città in vista di Italia-Israele

A Udine sono state rafforzate le misure di sicurezza in vista della partita di qualificazione ai Mondiali Italia-Israele. Le forze di sicurezza, tra cui unità anti-bomba, sono state schierate all'esterno dello stadio e nei pressi degli hotel in cui alloggiano la squadra e i dirigenti israeliani. L’afflusso del pubblico sarà molto ridotto sempre per garantire la sicurezza. Israele è terzo nel Gruppo 1 con nove punti, l'Italia è seconda con 12.

L’abbraccio di Schlein a Giani, e gli interrogativi sul campo largo

L’abbraccio di Schlein a Giani, e gli interrogativi sul campo largo

Il racconto essenziale delle regionali in Toscana sta tutto in quella foto che ritrae la segretaria del Partito democratico con il presidente della Regione. Lo stesso che fino a un minuto prima della campagna elettorale teneva a debita distanza, per non scontentare troppo gli alleati dei Cinquestelle L'articolo L’abbraccio di Schlein a Giani, e gli interrogativi sul campo largo proviene da Linkiesta.it .

Esplosione durante uno sgombero, le immagini del casolare sventrato viste dal drone

Esplosione durante uno sgombero, le immagini del casolare sventrato viste dal drone

Le immagini dal drone girate a distanza del casolare di via San Martin, a Castel D’Azzano, nel Veronese, distrutto nell’esplosione in cui sono morti tre carabinieri. Una decina tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti. Nel casolare abitavano tre fratelli. Due di loro, Maria Luisa, 59 anni, e Dino Ramponi, 63, sono rimasti […] L'articolo Esplosione durante uno sgombero, le immagini del casolare sventrato viste dal drone proviene da Il Fatto Quotidiano .

Garlasco, ecco chi è Maurizio: soldi, il cerchio si chiude

Garlasco, ecco chi è Maurizio: soldi, il cerchio si chiude

Il misterioso Maurizio, su cui si sta focalizzando l'attenzione degli inquirenti che indagano sull'omicidio di Garlasco , ora ha un'identità. È stato infatti trovato l'uomo che prima dell'interrogatorio di Andrea Sempio avrebbe incontrato la mamma dell'indagato. Gli inquirenti - impegnati nel ricostruire il giro di soldi in contanti e il passaggio di documenti riservati nell'inchiesta che accusa l'allora procuratore Mario Venditti di corruzione in atti giudiziari - l'hanno intercettato. La sua identità, al momento, è coperta dal riserbo, ma si tratterebbe di una persona considerata "interessante" per l'inchiesta. Nel frattempo, prima del Riesame per Venditti, è il gip Fabio Lambertucci a dire la sua. I due togati sono finiti nel mirino della Procura di Brescia. Il primo dopo che a casa dei Sempio è stato sequestrato l'appunto "Venditti gip archivia X 20. 30 €". Il secondo per l'archiviazione lampo di Sempio. "La mia condotta è sempre stata improntata a riservatezza e, soprattutto, al rispetto dei doveri istituzionali e della deontologia professionale", ha commentato Lambertucci che il 23 marzo 2017 aveva accolto la richiesta di archiviazione formulata da Venditti il 15 marzo di quello stesso anno. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44539975]] .Oggi, invece, Venditti è atteso davanti al Riesame. Il suo difensore, l'avvocato Domenico Aiello , ha fatto ricorso contro il decreto di sequestro del 26 settembre, disposto - ricorda Il Tempo - anche sulla base dell'appunto trovato in casa dei Sempio lo scorso 14 maggio. Tra le motivazioni dell'impugnazione, il penalista cita "l'assenza dei gravi indizi e l'inesistenza dei motivi di urgenza per procedere a una perquisizione". Non solo, per l'avvocato Aiello il decreto firmato dal procuratore di Brescia Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola è "un'attività esplorativa e arbitraria con cui si vuole violare la dimora e la privacy di un privato cittadino".