Libri: a Francoforte gli ultimi dati (negativi) sull’editoria, che si rivolge al Governo

Libri: a Francoforte gli ultimi dati (negativi) sull’editoria, che si rivolge al Governo

Alla Buchmesse di Francoforte presentato il "Rapporto sullo stato dell’editoria": finora, nel 2025 il mercato dei libri è in calo rispetto ai due anni precedenti. Per l'Associazione Italiana Editori, sulla "flessione di 20,7 milioni di euro delle vendite nei primi nove mesi" pesano "i ritardi nell’attuazione delle misure di sostegno alla domanda". Continuano a crescere le librerie fisiche, mentre calano l’ecommerce e la GDO. In ascesa la narrativa e i libri per bambini e ragazzi, in discesa saggistica e fumetti. Bene la vendita di diritti di traduzione di opere italiane all’estero... - Dati, commenti e particolari Leggi l'articolo completo Libri: a Francoforte gli ultimi dati (negativi) sull’editoria, che si rivolge al Governo .

Andrea Sempio, la scelta: addio Lovati, chi affianca Angela Taccia

Andrea Sempio, la scelta: addio Lovati, chi affianca Angela Taccia

Era nell’aria, ci ha pensato qualche giorno e, alla fine, Andrea Sempio ha deciso: l’avvocato Massimo Lovati non lo rappresenta più, è fuori, non fa più parte del suo collegio difensivo il quale, per ora (nel senso che dovrebbe essere affiancata da un nuovo professionista ma chi sia lo verremo a sapere solo tra qualche dì), si compone giusto della legale Angela Taccia . Fine di un’epoca, quella ultra-mediatica sul “caso Garlasco”. Lui, Lovati, per una volta non commenta: dopo mesi sotto i riflettori, dopo dichiarazioni spiazzanti rilasciate un po’ su tutto (dal «il mio assistito non c’entra niente, è un comunista disadattato» al i suoi famigliari sono «ignoranti come capre», salvo poi specificare che «offendere i miei clienti è una mia strategia difensiva» e passando infine per gli scivoloni a Falsissimo, la trasmissione YouTube di Fabrizio Corona), poche ore prima della sollevazione all’incarico si limita far sapere è che è intenzionato a tornare in Albania, in una clinica dentistica dove ha già subito un intervento. «Sono testimonial, ho un contratto, torno lì così mi mettono i denti». Lovati dovrà fronteggiare una segnalazione del Consiglio distrettuale forense e, nel corso degli otto mesi in cui «ho lavorato su un caso complesso» (sottotesto, poi esplicitato: «Ho preso 10mila euro e avrei avuto diritto a molto di più, se avessi seguito il mio tariffario la cifra corretta sarebbe stata almeno 130mila euro»), s’è beccato pure una querela per diffamazione dallo studio Giarda, quello che ha seguito Alberto Stasi nei primi otto anni del processo. Con la sua uscita di scena non si archivia il clamore su Garlasco, questo è chiaro a chiunque abbia un minimo di senso della realtà: torna però al centro la vicenda che è una matassa ingarbugliata, è un gomitolo che sembra inestricabile, è un filone che ne trascina con sé altri dieci, ma è (prima di qualsiasi altra cosa) l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto quella maledetta mattina di agosto del 2007, in un villetta a due piani della provincia lombarda, per cui c’è un condannato in via definitiva che sta scontando sedici anni di carcere e c’è pure un ragazzo finito (di nuovo) nel registro degli indagati quasi due decenni dopo. La querelle Lovati-sì Lovati-no che ha tenuto banco nell’ultima settimana («Andrea sbaglierebbe a separarsi da me», «in ogni caso non ne farò una malattia») ormai importa fino a un certo punto. Importa di più (processualmente parlando) l’udienza che, nelle stesse ore in cui gli Sempio danno il benservito al loro (ex) avvocato, a Brescia riunisce il tribunale del riesame sul vecchio procuratore capo di Pavia che ha condotto la prima indagine su Garlasco. Mario Venditti è presente in aula, è lui che è accusato di aver archiviato l’inchiesta uno a carico di Sempio (quella del 2017) un po’ troppo in fretta e in cambio di denaro: attraverso i suoi legali chiede l’annullamento del sequestro dei dispositivi informatici che dal 26 settembre scorso la procura gli ha portato via. A mattinata inoltrata l’ex magistrato (che ora è in pensione e dirige il casinò di Campione d’Italia) esce dal palazzo di giustizia da una porta secondaria mentre in aula fa in tempo a chiarire di «avere la vita rovinata» e di non aver «mai preso un euro al di fuori dello stipendio». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44548893]] «Ci vuole senso di responsabilità prima di rovinare la vita delle persone», spiega ai cronisti l’avvocato di Venditti, Domenico Aiello: «Non c’è alcuna prova», in casi del genere «almeno il corruttore lo devi trovare», come «anche ora e luogo» in cui sarebbe avvenuta la corruzione. Aiello aggiunge che è pronto a depositare un secondo ricorso contro il sequestro dei dispositivi anche nell’indagine Clean 2, quella nata a Pavia e trasmessa a Brescia per competenza che vede il suo assistito indagato per corruzione e peculato. La pm bresciana Claudia Moregola , invece, fa intendere in aula di avere «sufficienti indizi per indagare» sulla posizione di Venditti con l’ipotesi (appunto) di corruzione in atti giudiziari e, in relazione al sequestro dei dispositivi, specifica si tratti «non di una misura cautelare ma solo di un’attività di perquisizione».

Corte costituzionale annulla la decadenza di Todde in Sardegna, cosa dice la sentenza e cosa succede ora

Corte costituzionale annulla la decadenza di Todde in Sardegna, cosa dice la sentenza e cosa succede ora

Non spettava al Collegio elettorale imporre la decadenza di Alessandra Todde (M5s) dalla carica di presidente della Sardegna. Lo ha deciso la Corte costituzionale, in una sentenza che ha annullato in parte l'ordinanza del Collegio. Non solo le violazioni riscontrate non erano quelle che prevedono la decadenza, ma in ogni caso la decisione spetta al Consiglio regionale. Continua a leggere

“Sono dislessico. Ho difficoltà di apprendimento. L’ho scoperto solo a 31 anni di non essere stupido, tutti mi dicevano che lo ero”: lo rivela Henry Winkler

“Sono dislessico. Ho difficoltà di apprendimento. L’ho scoperto solo a 31 anni di non essere stupido, tutti mi dicevano che lo ero”: lo rivela Henry Winkler

È stato l’iconico e indimenticabile Fonzie nella serie tv cult “Happy Days”, nato nel 1974 e andato in onda per undici stagioni. Henry Winkler festeggerà 80 anni il prossimo 30 ottobre ed è pronto a lanciare il 9 novembre su History Channel “Una storia pericolosa”, una serie di divulgazione che affronta il tema degli abitudini, […] L'articolo “Sono dislessico. Ho difficoltà di apprendimento. L’ho scoperto solo a 31 anni di non essere stupido, tutti mi dicevano che lo ero”: lo rivela Henry Winkler proviene da Il Fatto Quotidiano .

“Ah ma allora lei si può anche riposare”: Fognini e Magnini accendono una polemicuzza con Barbara D’Urso, lei risponde così

“Ah ma allora lei si può anche riposare”: Fognini e Magnini accendono una polemicuzza con Barbara D’Urso, lei risponde così

Barbara D’Urso è favorita rispetto ad altri concorrenti di Ballando con Le Stelle? Sembrerebbero pensarlo Fognini e Magnini. Se n’è parlato a La Volta Buona in relazione alla seconda puntata del dancing show, quando l’ex volto Mediaset stava per esibirsi assieme a Pasquale La Rocca ed è stata mandata una clip del ballo precedente. Lì, […] L'articolo “Ah ma allora lei si può anche riposare”: Fognini e Magnini accendono una polemicuzza con Barbara D’Urso, lei risponde così proviene da Il Fatto Quotidiano .

Italfarmaco, Francesco Di Marco nuovo Group Ceo

Italfarmaco, Francesco Di Marco nuovo Group Ceo

Roma, 15 ott. (Adnkronos Salute) - Cambio al vertice per Italfarmaco. Dall'inizio di ottobre, Francesco Di Marco è ha preso il ruolo di Group Ceo Designate dell'azienda farmaceutica italiana, per la quale assumerà formalmente l'incarico di Group Ceo a partire dal 1 gennaio 2026 in sostituzione di Carlos Barallobre, al termine di un periodo di affiancamento fra i due manager. Questo ingresso segna l'avvio per il Gruppo Italfarmaco di una nuova fase di sviluppo fondata su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle persone. "Guidare Italfarmaco è per me un onore e una grande responsabilità - dichiara Di Marco all'Adnkronos - Intendo mettere a frutto la mia esperienza internazionale per accompagnare il Gruppo in una nuova fase di crescita, mantenendo saldi i suoi valori fondanti: innovazione, responsabilità e attenzione alle persone". Biotecnologo di formazione, con oltre 25 anni di esperienza nel settore farmaceutico, il nuovo Group Ceo ha ricoperto ruoli di leadership in contesti globali complessi, maturando una profonda conoscenza delle dinamiche internazionali dell'industria. Italfarmaco - informa l'azienda - è oggi una realtà privata italiana con una forte vocazione internazionale, presente in più di 90 Paesi e con oltre 3.800 collaboratori. "Abbiamo superato il miliardo di euro di fatturato consolidato – spiega Di Marco – e continuiamo a crescere grazie a un modello orientato al lungo termine. L'obiettivo non è solo ottenere risultati economici, ma migliorare concretamente la vita dei pazienti". Tra i tratti distintivi della farmaceutica, l'investimento costante in ricerca e innovazione. "Con Givinostat*, il primo farmaco approvato in Europa per la distrofia muscolare di Duchenne, abbiamo posto le basi per una solida franchise nelle malattie rare", sottolinea il manager. "Parallelamente, la specialty pharma resta un pilastro strategico: vogliamo migliorare l'efficacia e l'accessibilità di trattamenti consolidati, generando valore sostenibile per i pazienti e per i sistemi sanitari". Per Di Marco, l'innovazione rappresenta la chiave del futuro: "Siamo solo all'inizio del secolo delle biotecnologie. Le opportunità per i pazienti sono immense - aggiunge - Crediamo nel modello Italia, fatto di eccellenze cliniche e di una forte collaborazione con il mondo accademico e sanitario". Chiare le priorità della nuova leadership : consolidare i risultati raggiunti sotto la guida di Carlos Barallobre e preparare l'azienda a una nuova fase di espansione. "Stiamo elaborando un piano strategico decennale - chiarisce il Group Ceo Designate - che non misura la crescita solo in numeri, ma nella capacità di innovare, ampliare il portafoglio e valorizzare le persone, che sono il vero motore di Italfarmaco". Radicata in Italia ma proiettata sui mercati globali, Italfarmaco si inserisce in un comparto – quello farmaceutico italiano – tra i più dinamici d'Europa. "Il settore genera circa il 2% del Pil nazionale e investe oltre 5,5 miliardi di euro in ricerca, innovazione e produzione ogni anno – ricorda Di Marco – È fondamentale che le istituzioni riconoscano che questo comparto non è un costo, ma un investimento in salute, occupazione e crescita economica". Un elemento centrale della strategia futura sarà la collaborazione con il mondo accademico, istituzionale e associativo. "La malattia è il nemico comune – evidenzia – Solo attraverso la collaborazione possiamo affrontarla. L'Italia dispone di eccellenze cliniche e scientifiche straordinarie che, insieme all'industria, possono renderla un leader mondiale". Guardando al futuro, per Di Marco la visione del Gruppo è in tre parole: "innovazione, responsabilità, futuro. Vogliamo essere un gruppo internazionale con radici solide in Italia, capace di innovare nella ricerca e crescere in modo sostenibile. Il nostro obiettivo - conclude - è migliorare la vita dei pazienti e creare valore per tutti gli stakeholder, contribuendo al sistema Italia e all'Europa".

Nel mondo del lavoro di oggi si parla molto di nuove competenze ma ce n’è una “antica” che le attraversa tutte: la consapevolezza. Non è un punto di partenza, ma un approdo

Nel mondo del lavoro di oggi si parla molto di nuove competenze ma ce n’è una “antica” che le attraversa tutte: la consapevolezza. Non è un punto di partenza, ma un approdo

Nel mondo del lavoro di oggi si parla molto di nuove competenze ma ce n’è una “antica” che le attraversa tutte: la consapevolezza. Non è un punto di partenza, ma un approdo – ed è molto meno scontata di quanto […] L'articolo Il potere silenzioso della consapevolezza al lavoro: una competenza “antica” che illumina il futuro sembra essere il primo su iO Donna .

Jim Dine a Napoli, teste eroiche per un mondo senza eroi

Jim Dine a Napoli, teste eroiche per un mondo senza eroi

Napoli, 15 ott. (askanews) - Un grande progetto di Jim Dine, storico interprete della Pop Art americana, è arrivato a Napoli: 29 installazioni a Castel Nuovo, con ambiente principale la trecentesca Cappella Palatina. "Elysian Fields" nasce dalla volontà e dalla collaborazione con il Comune di Napoli, con la curatela di Vincenzo Trione. "Lui - ha detto Dine ad askanews - mi ha suggerito il luogo, ed io ho pensato che fosse semplicemente perfetto e naturalmente adatto per questi lavori. Ma la collezione di teste esisteva già, Elysian Fields è un progetto che continua: due anni fa ne ho esposte 10, ora sono 23 e ne ho in programma altre dieci. È un lavoro a lungo termine. Sono eroi generici, il titolo richiama un luogo mitologico nel quale gli eroi vanno e vivono per sempre". Potenti ed evocative, le grandi sculture in gesso sono una sorta di anti monumento, o, meglio monumenti che in qualche modo ricordano quello che manca al nostro tempo. "Per questo faccio queste teste: perché non abbiamo più eroi - ha aggiunto l'artista -. Chi può essere un eroe oggi? Il presidente? Suvvia". Nato nel 1935 a Cincinnati, Dine ha attraversato da protagonista la grande stagione del Pop e ha sempre lavorato sulla relazione tra l'antico e il contemporaneo. Con uno spirito di libertà che è immutato. E quando gli chiediamo cosa significhi essere un artista oggi, ecco la risposta: "È esattamente la cosa di quando io avevo due anni: gli stessi venditori che sono anche ladri, lo stesso sistema dell'arte schifoso, ma tu vai avanti perché è quello per cui sei nato". Parte della rassegna Napoli contemporanea, "Elysian Fields" resta aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2026.