“Le mafie nell'era digitale. Focus TikTok”, rapporto Fondazione Magna Grecia domani all'Onu

“Le mafie nell'era digitale. Focus TikTok”, rapporto Fondazione Magna Grecia domani all'Onu

Roma, 13 ott. (Adnkronos) - Domani, mercoledì 15 ottobre, alle ore 10, nella sede del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, nel corso dell'evento “Organized crime in the social media age”, la Fondazione Magna Grecia presenterà “Le mafie nell'era digitale. Focus TikTok”, una nuova ricerca sviluppata con l'obiettivo di analizzare le strategie comunicative delle mafie sui social media con un focus su TikTok, la piattaforma più virale e pervasiva del momento. "Attraverso l'analisi di oltre 6.000 contenuti tra video, profili, commenti, emoji, musiche e hashtag, lo studio svela come la criminalità organizzata abbia assunto i tratti di un ‘brand' capace di attrarre, sedurre e normalizzare l'immaginario mafioso, soprattutto tra i più giovani - fa sapere la Fondazione Magna Grecia - La ricerca, unica nel suo genere, mette a confronto per la prima volta le dinamiche della mafia italiana con quelle delle narco-culture messicane, evidenziando l'emergere di un linguaggio globale della devianza". L'evento, che sarà introdotto dai saluti dell'ambasciatore Gianluca Greco, deputy permanent representative of Italy at the United Nations, vedrà la partecipazione di Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History, Università di Salerno e curatore della ricerca, del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, di Antonio Nicaso, docente alla Queen's University del Canada, di Ronald J. Clark, Ceo of Spartan strategy & risk management, deputy under secretary for national protection at the Department of Homeland Security (Ret), del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, di Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti dell'Umbria, e del presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione, Francesco Saverio Romano. “Si tratta di un lavoro molto significativo - commenta il presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti - che segna un passo decisivo nella comprensione dell'evoluzione delle mafie e del loro potere comunicativo nell'universo digitale. Conoscere come i clan criminali sfruttino strumenti di comunicazione globale significa offrire alle istituzioni, alle forze dell'ordine e alla società civile strumenti per costruire libertà, legalità e fiducia”. Sarà possibile seguire la diretta dell'evento sul sito della Fondazione Magna Grecia all'indirizzo www.fondazionemagnagrecia.it

La nuova mostra "Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni"

La nuova mostra "Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni"

Passariano di Codroipo (Ud), 14 ott. (askanews) - Ben 130 capolavori di una cinquantina di grandi artisti dell'Ottocento e del Novecento e provenienti da 42 musei europei e americani. Una mostra unica, di respiro internazionale e allestita negli spazi restaurati dell'Esedra di levante del magnifico complesso dogale di Villa Manin a Passariano di Codroipo, in provincia di Udine. È "Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni", l'attesissima esposizione che ha aperto al pubblico l'11 ottobre e resterà aperta fino 12 al aprile 2026: è uno degli eventi di punta di GO! 2025&Friends, il cartellone di appuntamenti che affianca il programma ufficiale di GO! 2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura, offrendo proposte culturali in tutto il territorio regionale. Promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale - ERPAC FVG, la mostra è stata ideata e curata da Marco Goldin, con l'organizzazione dello stesso ERPAC FVG e di Linea d'ombra. In quello che potrebbe essere definito a pieno titolo il "museo ideale" dell'arte internazionale degli ultimi due secoli, i visitatori vengono accompagnati in un emozionante percorso delle meraviglie e poi coinvolti in un piacere visivo che va di pari passo con il coinvolgimento e la riflessione intorno a un tema di eterna attualità, quello dei "confini": fisici, geografici, culturali, i propri intimi confini, il qui e l'altrove, il qui che si fa altrove, confine come limite e come punto di partenza. La mostra prende avvio da una sala introduttiva, che già ne delinea i contenuti: alcuni capolavori, anche di grandi dimensioni, come le opere di Anselm Kiefer e Mark Rothko, dove il confine si fa, seppure in modo diverso tra i due, dilagante, a fissare linee che sono orizzonti. E ancora la famosissima "Onda" di Gustave Courbet, movimento verso l'immenso. Per poi andare a Monet che, con "La chiesa di Varengeville", va a proporre spazi sul mare di cui non si intravede la fine. Infine, un Cezanne provenzale, quella sorta di altrove domestico che ricerca i confini non solo nelle isole tropicali alla maniera di Gauguin. Il primo capitolo della mostra è riservato al confine interiore, allo sguardo dentro sé stessi, all'autoritratto. La sequenza è mozzafiato: Munch, Gauguin, Van Gogh, Hodler, Kirchner Poi la galleria di splendidi ritratti: Courbet, Manet, Degas, Renoir, Modigliani, Bacon, Giacometti, nella ricerca nei volti di un confine quotidiano, anche con tutte le "bruciature" novecentesche. Le successive sale (la seconda, fondamentale area) sono dedicate al rapporto tra l'uomo e la natura, figure e spazio soprattutto nella grande pittura americana tra Ottocento e Novecento. Molte sono le opere che per la prima volta giungono in Italia e in Europa, dai protagonisti della "Hudson River School" per giungere alla figura chiave di Homer a cavallo tra i due secoli, e poi nel Novecento soprattutto Hopper e Diebenkorn, due artisti che hanno reso la pittura americana uno scrigno di meraviglie. Infine, le modulazioni fantastiche di Andrew Wyeth. Per tornare quindi in Europa con l'interpretazione del rapporto figure e natura in grandi maestri come Segantini, B cklin e Matisse. "Alla ricerca del Paradiso perduto" potrebbe essere indicato come tema della terza, ampia sezione. Eden esotici o più prossimi, espressi in opere universali, pietre miliari della storia dell'arte, da Gauguin a Monet, da Van Gogh a Cezanne e Bonnard. Quando la ricerca dei confini non porta gli artisti verso la dimensione del lontano, accade che quei confini si spingano a farsi vicinanza, confidenza d'immagini altrimenti distanti. A questo è dedicata la quarta sezione, dove una quarantina di straordinarie xilografie giapponesi, raccolte in due successive sequenze (per non esporre troppo a lungo alla luce quei fogli preziosi), sono presenti. Provengono da un'unica collezione privata, con i maggiori nomi dell'ukiyo-e, da Utamaro a Eisen, da Hokusai a Hiroshige. Monet e Van Gogh possedevano molte centinaia di quelle xilografie. L'arte, e quella francese in primis, ne fu ampiamente toccata. Il confine si tendeva al di là degli oceani e raggiungeva chi aveva lo spirito giusto per accogliere quel mondo incantato. Impossibile sintetizzare ciò che attende i visitatori nella quinta sezione, che occupa l'intero piano terra dell'Esedra, con quasi 60 opere che conducono verso i diversi confini compresi negli elementi naturali: montagne, mari, cieli e infine l'Universo. Insieme ad artisti come Caspar David Friedrich, l'immenso romantico tedesco, anticipatore tra l'altro delle atmosfere della pittura americana dell'Ottocento, di Cole, Bierstadt e Gifford. A irrompere, a questo punto, è la montagna Sacra di Cezanne, la Sainte-Victoire, affiancata alle alpi svizzere di Segantini, a saldare l'immagine di vette con l'eterno della natura. E il mare, confine da percorrere e attraversare: William Turner e Gustave Courbet, poi Monet. E ancora, Bonnard, Nolde, De Stael, qui in una sequenza mozzafiato nel segno dell'arancio del tramonto. Il cielo, sopra a tutto, quando a interpretarlo sono Friedrich, Turner, Constable, Boudin, per sfociare infine nei cieli impressionisti di Monet, Sisley, Pissarro. Il passaggio tra Ottocento e Novecento è segnato dai cieli dipinti da Munch, e ancora Monet, Piet Mondrian, Edward Hopper, Emil Nolde. Un'intera sala è riservata alle ninfee di Monet, in cui il cielo di Normandia si specchia nello stagno di Giverny. Mentre arriva la transizione verso i cieli piatti di De Stael sopra la Senna a Parigi, per assurgere ai cieli interiori di un pittore immenso come Mark Rothko.

Geppi Cucciari rovina il copione della sinistra: "TeleMeloni? Lavoravo prima e lavoro adesso"

Geppi Cucciari rovina il copione della sinistra: "TeleMeloni? Lavoravo prima e lavoro adesso"

“In tutti questi anni alla Rai, sono 12, 13, c'ero da prima e lavoro stabilmente con i direttori di rete, semoventi”. Lo dice Geppy Cucciari in un'intervista a Repubblica, rispondendo a una domanda sull'esistenza di “TeleMeloni”. “Sono in Rai, nel posto dove vorrei stare: è un editore che, con tutte le sue particolarità, per me rimane casa”, puntualizza la comica e conduttrice, smontando le accuse all'indirizzo della premier di aver trasformato la televisione di Stato in un servizio privato. Con buona pace della sinistra. Il ritorno in tv Da giovedì 16 ottobre Cucciari tornerà al timone di “Splendida cornice”, il programma d'intrattenimento targato Rai 3. “Dopo il lockdown, quando eravamo tutti collegati, si voleva tornare alla normalità, con gli ospiti in studio. Così è nata la prima serata sotto l'egida di Rai Cultura, da Milano: un misto, come capita nella vita, tra l'occasione e l'agguato”, racconta riguardo alla genesi del progetto. I suoi impegni professionali si dividono tra tv e teatro: “In teatro hai un'emozione che si rinnova sera per sera, lo spettacolo è lo stesso ma il pubblico cambia, sceglie di venirti a vedere. - spiega - Con la tv sei tu a entrare a casa delle persone”. Le gag con Mattarella Oltre ad essere una comica di successo, Cucciari è stata protagonista di gag memorabili con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante le presentazioni del David al Quirinale. “Abbiamo un rapporto personale, chimerico. - scherza - Nel senso che lo incontro in quelle occasioni ufficiali. Capita che si trattenga per un saluto. Penso che sia al contempo colpito e mai spaventato, ha a che fare con persone molto più insidiose. Mi guarda sempre dallo stupito all'arreso, ma parliamo di un'occasione festosa, si celebra la bellezza del cinema e di chi ci lavora”. Poi ci sono la Giornata della ricerca o del volontariato: “Non vado lì da saggista ma con contenuti che passano attraverso il filtro dell'ironia. - chiarisce - E il presidente è un uomo con un grande senso dell'umorismo”. “Non si può augurare la morte a chi dissente” Durante l'intervista, Geppy Cucciari parla anche dei social e dei messaggi, talvolta dal tono intimidatorio, che riceve dagli hater. “Le minacce le ricevo io, ma arrivano a chi scrive, a chi recita, a chi ci governa, a chi coltiva un'idea, nella maggioranza e nella minoranza. Non si può augurare la morte a chi dissente. - sottolinea - L'odio non può essere alimentato e coltivato”. Nonostante il lavoro le impegni gran parte del tempo, la conduttrice non rinuncia alla vita privata e si definisce “una romantica”. La famiglia, le amicizie e la relazione con il compagno restano in cima alla sue priorità: “La vita vera inizia quando finisco di lavorare”, puntualizza. E non ha dubbi: “La cosa che mi spaventa di più è quella che fa paura a tutti: perdere le persone che amiamo”.

Kyrgios, "non ci parliamo più": dopo Sinner ha un nuovo nemico

Kyrgios, "non ci parliamo più": dopo Sinner ha un nuovo nemico

Nick Kyrgios torna a far parlare di sé, ma stavolta non per le polemiche con Jannik Sinner . L’australiano, lontano dai campi ormai da mesi, ha infatti rivolto un attacco inaspettato ad Andy Murray . Durante il suo podcast Unscripted , Kyrgios ha rivelato di essersi sentito deluso dall’ex campione britannico, che avrebbe rifiutato il suo invito a partecipare al programma. “Non so nemmeno io se lo considero ancora un amico , al massimo un collega”, ha ammesso il 29enne di Canberra. “Prima eravamo molto uniti, mi ha sostenuto in momenti difficili. Ora però non ci parliamo più ”. Il punto di rottura, spiega Kyrgios, sarebbe stato proprio il rifiuto di Murray: “Lo volevo come ospite, ma mi ha risposto con distacco. Dovevo dirgli: ‘Fratello, trova un po’ di tempo’”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43993604]] Sul fronte sportivo, l’australiano ha parlato del suo stato fisico e dei piani per il futuro dopo una stagione quasi interamente saltata per infortunio. “Mi sto solo allenando e ogni tanto gioco qualche partita, ma non tornerò in campo per ora. La stagione è praticamente finita”, ha detto Kyrgios, oggi scivolato al 661° posto del ranking Atp. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44079655]] Il suo obiettivo resta però chiaro: “Penso che giocherò gli Australian Open , in un modo o nell’altro. Voglio salutare il torneo almeno un’ultima volta”. Infine, ha affrontato il tema del possibile ritiro, un’ipotesi che non nasconde più: “Non so quando accadrà, ma mi sto avvicinando alla fine della mia carriera. Con tutti questi infortuni non so quanto potrò reggere ancora”.

Madre insegna al figlio la normalità del ciclo mestruale: “È una cosa naturale e va trattata con gentilezza”

Madre insegna al figlio la normalità del ciclo mestruale: “È una cosa naturale e va trattata con gentilezza”

La donna ha condiviso su TikTok un momento in cui, mostrando un indumento macchiato di sangue mestruale, ha spiegato al figlio cosa accade al corpo femminile durante il ciclo, insegnandogli a comportarsi con gentilezza verso le bambine che potrebbero sentirsi in imbarazzo e abbattendo un tabù spesso trascurato con i figli maschi. Continua a leggere