Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Milano, 17 ott. (Adnkronos) - Trasferite l'inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi da Pavia a Brescia. E' la prima sfida che potrebbe decidere di affrontare l'avvocato Liborio Cataliotti (che sostituisce Massimo Lovati), il nuovo difensore che affiancherà la collega Angela Taccia. La coppia potrebbe cogliere il 'suggerimento' dell'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, e far proprie le riflessioni inviate alla Procura generale di Milano e Brescia, alle Procure di Brescia e Pavia e alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli impegnata nell'incidente probatorio sul caso Garlasco. Nella nota l'avvocato Aiello non ha nascosto il "clima ostile" che si respira nel Palazzo di giustizia pavese, ma anche "la connessione" tra il fascicolo che vede indagato Venditti per corruzione in atti giudiziari con l'obiettivo di favorire nel 2017 l'archiviazione di Sempio e l'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi che vede lo stesso Sempio indagato per omicidio. Un legame tra i due fascicoli che data la presenza di un ex pm 'trasferisce' - secondo l'articolo 11 del codice di procedura penale che interviene sui procedimenti che coinvolgono magistrati - la competenza da Pavia a Brescia. E' la difesa di Sempio che può sollevare la questione in base all'articolo 54 quater del codice di procedura penale che concerne la 'Richiesta di trasmissione atti a un diverso pubblico ministero'. In questo caso la richiesta deve essere inoltrata alla Procura di Pavia che deve decidere entro dieci giorni dalla presentazione della richiesta e, ove la accolga, trasmette gli atti a Brescia. In caso di risposta negativa, entro i successivi dieci giorni, la difesa Sempio può chiedere al procuratore generale presso la Corte di Cassazione, di determinare quale ufficio del pubblico ministero deve procedere. Chi in ambienti giudiziari ha letto l'elaborato del legale Aiello sostiene che "la tesi non è peregrina". Ora la palla, se vuole, passa ad Andrea Sempio.

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Milano, 17 ott. (Adnkronos) - Trasferite l'inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi da Pavia a Brescia. E' la prima sfida che potrebbe decidere di affrontare l'avvocato Liborio Cataliotti (che sostituisce Massimo Lovati), il nuovo difensore che affiancherà la collega Angela Taccia. La coppia potrebbe cogliere il 'suggerimento' dell'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, e far proprie le riflessioni inviate alla Procura generale di Milano e Brescia, alle Procure di Brescia e Pavia e alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli impegnata nell'incidente probatorio sul caso Garlasco. Nella nota l'avvocato Aiello non ha nascosto il "clima ostile" che si respira nel Palazzo di giustizia pavese, ma anche "la connessione" tra il fascicolo che vede indagato Venditti per corruzione in atti giudiziari con l'obiettivo di favorire nel 2017 l'archiviazione di Sempio e l'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi che vede lo stesso Sempio indagato per omicidio. Un legame tra i due fascicoli che data la presenza di un ex pm 'trasferisce' - secondo l'articolo 11 del codice di procedura penale che interviene sui procedimenti che coinvolgono magistrati - la competenza da Pavia a Brescia. E' la difesa di Sempio che può sollevare la questione in base all'articolo 54 quater del codice di procedura penale che concerne la 'Richiesta di trasmissione atti a un diverso pubblico ministero'. In questo caso la richiesta deve essere inoltrata alla Procura di Pavia che deve decidere entro dieci giorni dalla presentazione della richiesta e, ove la accolga, trasmette gli atti a Brescia. In caso di risposta negativa, entro i successivi dieci giorni, la difesa Sempio può chiedere al procuratore generale presso la Corte di Cassazione, di determinare quale ufficio del pubblico ministero deve procedere. Chi in ambienti giudiziari ha letto l'elaborato del legale Aiello sostiene che "la tesi non è peregrina". Ora la palla, se vuole, passa ad Andrea Sempio.

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Milano, 17 ott. (Adnkronos) - Trasferite l'inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi da Pavia a Brescia. E' la prima sfida che potrebbe decidere di affrontare l'avvocato Liborio Cataliotti (che sostituisce Massimo Lovati), il nuovo difensore che affiancherà la collega Angela Taccia. La coppia potrebbe cogliere il 'suggerimento' dell'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, e far proprie le riflessioni inviate alla Procura generale di Milano e Brescia, alle Procure di Brescia e Pavia e alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli impegnata nell'incidente probatorio sul caso Garlasco. Nella nota l'avvocato Aiello non ha nascosto il "clima ostile" che si respira nel Palazzo di giustizia pavese, ma anche "la connessione" tra il fascicolo che vede indagato Venditti per corruzione in atti giudiziari con l'obiettivo di favorire nel 2017 l'archiviazione di Sempio e l'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi che vede lo stesso Sempio indagato per omicidio. Un legame tra i due fascicoli che data la presenza di un ex pm 'trasferisce' - secondo l'articolo 11 del codice di procedura penale che interviene sui procedimenti che coinvolgono magistrati - la competenza da Pavia a Brescia. E' la difesa di Sempio che può sollevare la questione in base all'articolo 54 quater del codice di procedura penale che concerne la 'Richiesta di trasmissione atti a un diverso pubblico ministero'. In questo caso la richiesta deve essere inoltrata alla Procura di Pavia che deve decidere entro dieci giorni dalla presentazione della richiesta e, ove la accolga, trasmette gli atti a Brescia. In caso di risposta negativa, entro i successivi dieci giorni, la difesa Sempio può chiedere al procuratore generale presso la Corte di Cassazione, di determinare quale ufficio del pubblico ministero deve procedere. Chi in ambienti giudiziari ha letto l'elaborato del legale Aiello sostiene che "la tesi non è peregrina". Ora la palla, se vuole, passa ad Andrea Sempio.

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Caso Garlasco: difesa Sempio ha nuova sfida, possibile trasferire inchiesta a Brescia

Milano, 17 ott. (Adnkronos) - Trasferite l'inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi da Pavia a Brescia. E' la prima sfida che potrebbe decidere di affrontare l'avvocato Liborio Cataliotti (che sostituisce Massimo Lovati), il nuovo difensore che affiancherà la collega Angela Taccia. La coppia potrebbe cogliere il 'suggerimento' dell'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, e far proprie le riflessioni inviate alla Procura generale di Milano e Brescia, alle Procure di Brescia e Pavia e alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli impegnata nell'incidente probatorio sul caso Garlasco. Nella nota l'avvocato Aiello non ha nascosto il "clima ostile" che si respira nel Palazzo di giustizia pavese, ma anche "la connessione" tra il fascicolo che vede indagato Venditti per corruzione in atti giudiziari con l'obiettivo di favorire nel 2017 l'archiviazione di Sempio e l'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi che vede lo stesso Sempio indagato per omicidio. Un legame tra i due fascicoli che data la presenza di un ex pm 'trasferisce' - secondo l'articolo 11 del codice di procedura penale che interviene sui procedimenti che coinvolgono magistrati - la competenza da Pavia a Brescia. E' la difesa di Sempio che può sollevare la questione in base all'articolo 54 quater del codice di procedura penale che concerne la 'Richiesta di trasmissione atti a un diverso pubblico ministero'. In questo caso la richiesta deve essere inoltrata alla Procura di Pavia che deve decidere entro dieci giorni dalla presentazione della richiesta e, ove la accolga, trasmette gli atti a Brescia. In caso di risposta negativa, entro i successivi dieci giorni, la difesa Sempio può chiedere al procuratore generale presso la Corte di Cassazione, di determinare quale ufficio del pubblico ministero deve procedere. Chi in ambienti giudiziari ha letto l'elaborato del legale Aiello sostiene che "la tesi non è peregrina". Ora la palla, se vuole, passa ad Andrea Sempio.

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

Modena, 17 ott. (askanews) - "Hanno colpito un luogo familiare, avevano parcheggiato la macchina i figli. Il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Davide Fonda, giornalista della redazione di Report e collega di Sigfrido Ranucci, ha partecipato oggi al presidio di solidarietà organizzato a Modena dopo l'attentato che nella notte tra il 16 e 17 ottobre ha distrutto con un ordigno l'auto del conduttore e della figlia. "Ringrazio i colleghi che hanno organizzato questo presidio a supporto di quello che è successo, dell'atto veramente terribile che è successo a Sigfrido", ha detto Fonda davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina in piazza Torre, dove si sono radunati giornalisti e cittadini. "Perché vai a colpire un luogo che è quello familiare, quindi avevano parcheggiato la macchina i figli e vai a invadere un'area familiare, quindi il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Il giornalista di Report ha poi riflettuto sulla natura del giornalismo d'inchiesta: "Il lavoro ovviamente è sempre rischioso perché comunque ti assumi il rischio di andare in territori ostili, ti assumi il rischio di andare a raccontare delle storie che magari tanti non le vogliono raccontare. Ma questo è il nostro lavoro e lo facciamo volentieri. Quindi quando si parla di squadra, si parla di una struttura che in qualche modo fa crescere anche dei giovani e che saranno le nuove generazioni che andranno a raccontare il mondo". Il presidio era stato organizzato dall'Associazione Stampa Modenese insieme ad Aser - Associazione stampa dell'Emilia-Romagna e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna. "Intimidire in modo così spregevole Sigfrido Ranucci e la Redazione di Report significa compromettere la libertà di stampa e attaccare tutti coloro che fanno informazione e giornalismo d'inchiesta", ha dichiarato l'Associazione Stampa Modenese esprimendo "solidarietà al collega di Report e profondo sgomento per il vile attentato che lo ha colpito".

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

Modena, 17 ott. (askanews) - "Hanno colpito un luogo familiare, avevano parcheggiato la macchina i figli. Il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Davide Fonda, giornalista della redazione di Report e collega di Sigfrido Ranucci, ha partecipato oggi al presidio di solidarietà organizzato a Modena dopo l'attentato che nella notte tra il 16 e 17 ottobre ha distrutto con un ordigno l'auto del conduttore e della figlia. "Ringrazio i colleghi che hanno organizzato questo presidio a supporto di quello che è successo, dell'atto veramente terribile che è successo a Sigfrido", ha detto Fonda davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina in piazza Torre, dove si sono radunati giornalisti e cittadini. "Perché vai a colpire un luogo che è quello familiare, quindi avevano parcheggiato la macchina i figli e vai a invadere un'area familiare, quindi il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Il giornalista di Report ha poi riflettuto sulla natura del giornalismo d'inchiesta: "Il lavoro ovviamente è sempre rischioso perché comunque ti assumi il rischio di andare in territori ostili, ti assumi il rischio di andare a raccontare delle storie che magari tanti non le vogliono raccontare. Ma questo è il nostro lavoro e lo facciamo volentieri. Quindi quando si parla di squadra, si parla di una struttura che in qualche modo fa crescere anche dei giovani e che saranno le nuove generazioni che andranno a raccontare il mondo". Il presidio era stato organizzato dall'Associazione Stampa Modenese insieme ad Aser - Associazione stampa dell'Emilia-Romagna e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna. "Intimidire in modo così spregevole Sigfrido Ranucci e la Redazione di Report significa compromettere la libertà di stampa e attaccare tutti coloro che fanno informazione e giornalismo d'inchiesta", ha dichiarato l'Associazione Stampa Modenese esprimendo "solidarietà al collega di Report e profondo sgomento per il vile attentato che lo ha colpito".

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

Modena, 17 ott. (askanews) - "Hanno colpito un luogo familiare, avevano parcheggiato la macchina i figli. Il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Davide Fonda, giornalista della redazione di Report e collega di Sigfrido Ranucci, ha partecipato oggi al presidio di solidarietà organizzato a Modena dopo l'attentato che nella notte tra il 16 e 17 ottobre ha distrutto con un ordigno l'auto del conduttore e della figlia. "Ringrazio i colleghi che hanno organizzato questo presidio a supporto di quello che è successo, dell'atto veramente terribile che è successo a Sigfrido", ha detto Fonda davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina in piazza Torre, dove si sono radunati giornalisti e cittadini. "Perché vai a colpire un luogo che è quello familiare, quindi avevano parcheggiato la macchina i figli e vai a invadere un'area familiare, quindi il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Il giornalista di Report ha poi riflettuto sulla natura del giornalismo d'inchiesta: "Il lavoro ovviamente è sempre rischioso perché comunque ti assumi il rischio di andare in territori ostili, ti assumi il rischio di andare a raccontare delle storie che magari tanti non le vogliono raccontare. Ma questo è il nostro lavoro e lo facciamo volentieri. Quindi quando si parla di squadra, si parla di una struttura che in qualche modo fa crescere anche dei giovani e che saranno le nuove generazioni che andranno a raccontare il mondo". Il presidio era stato organizzato dall'Associazione Stampa Modenese insieme ad Aser - Associazione stampa dell'Emilia-Romagna e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna. "Intimidire in modo così spregevole Sigfrido Ranucci e la Redazione di Report significa compromettere la libertà di stampa e attaccare tutti coloro che fanno informazione e giornalismo d'inchiesta", ha dichiarato l'Associazione Stampa Modenese esprimendo "solidarietà al collega di Report e profondo sgomento per il vile attentato che lo ha colpito".

Collega di Ranucci a Modena: "Colpita area familiare"

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Modena, 17 ott. (askanews) - "Hanno colpito un luogo familiare, avevano parcheggiato la macchina i figli. Il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Davide Fonda, giornalista della redazione di Report e collega di Sigfrido Ranucci, ha partecipato oggi al presidio di solidarietà organizzato a Modena dopo l'attentato che nella notte tra il 16 e 17 ottobre ha distrutto con un ordigno l'auto del conduttore e della figlia. "Ringrazio i colleghi che hanno organizzato questo presidio a supporto di quello che è successo, dell'atto veramente terribile che è successo a Sigfrido", ha detto Fonda davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina in piazza Torre, dove si sono radunati giornalisti e cittadini. "Perché vai a colpire un luogo che è quello familiare, quindi avevano parcheggiato la macchina i figli e vai a invadere un'area familiare, quindi il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia". Il giornalista di Report ha poi riflettuto sulla natura del giornalismo d'inchiesta: "Il lavoro ovviamente è sempre rischioso perché comunque ti assumi il rischio di andare in territori ostili, ti assumi il rischio di andare a raccontare delle storie che magari tanti non le vogliono raccontare. Ma questo è il nostro lavoro e lo facciamo volentieri. Quindi quando si parla di squadra, si parla di una struttura che in qualche modo fa crescere anche dei giovani e che saranno le nuove generazioni che andranno a raccontare il mondo". Il presidio era stato organizzato dall'Associazione Stampa Modenese insieme ad Aser - Associazione stampa dell'Emilia-Romagna e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna. "Intimidire in modo così spregevole Sigfrido Ranucci e la Redazione di Report significa compromettere la libertà di stampa e attaccare tutti coloro che fanno informazione e giornalismo d'inchiesta", ha dichiarato l'Associazione Stampa Modenese esprimendo "solidarietà al collega di Report e profondo sgomento per il vile attentato che lo ha colpito".