Arresti domiciliari per corruzione per il consigliere Enrico Tiero di FdI

Arresti domiciliari per corruzione per il consigliere Enrico Tiero di FdI

E' Enrico Tiero, consigliere regionale di Fratelli d'Italia e presidente dell'XI Commissione della Regione Lazio - Sviluppo Economico e Attività Produttive, il funzionario pubblico arrestato questa mattina dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Latina, insieme ai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale della guardia di finanza. Secondo l'ipotesi accusatoria, avvalendosi delle proprie funzioni, avrebbe agevolato le attività e gli interessi di alcuni imprenditori operanti in vari settori (commercio alimentari, sanitario, raccolta rifiuti) nell'ambito della gestione di pratiche e iter amministrativi e procedurali, a fronte di utilità, quali assunzioni lavorative e, in un caso, una somma di denaro e la sottoscrizione di schede di tesseramento a un partito politico. Questo quanto comunicato dagli investigatori: "Il consigliere regionale Enrico Tiero è stato arrestato da Carabinieri e militari della Guardia di finanza, su disposizione del gip di Latina, e posto agli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare scaturisce da un'attività d'indagine, coordinata dalla procura di Latina e co-delegata ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria e ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a presunte condotte corruttive. In particolare, -secondo l'ipotesi accusatoria - il consigliere regionale, avvalendosi delle proprie funzioni, avrebbe agevolato le attività e gli interessi di alcuni imprenditori operanti in vari settori (commercio alimentari, sanitario, raccolta rifiuti) nell'ambito della gestione di pratiche e iter amministrativi e procedurali, a fronte di utilità, quali assunzioni lavorative e, in un caso, una somma di denaro e la sottoscrizione di schede di tesseramento a un partito politico".

“Crede sia capace di ammazzarla? Sì”: il referto del pronto soccorso del 2024 di Pamela Genini. Ma il Codice Rosso non scattò

“Crede sia capace di ammazzarla? Sì”: il referto del pronto soccorso del 2024 di Pamela Genini. Ma il Codice Rosso non scattò

Quattro sì su cinque domande. Così Pamela Genini, la 29enne uccisa martedì scorso a Milano dall’ex compagno Gianluca Soncin, a settembre 2024 rispondeva al questionario di valutazione del rischio violenze consegnato dall’ospedale di Segrate. Lì, infatti, si era rivolta la vittima dopo un ennesimo episodio di violenza, avvenuto però a Cervia, nel quale Soncin, secondo […] L'articolo “Crede sia capace di ammazzarla? Sì”: il referto del pronto soccorso del 2024 di Pamela Genini. Ma il Codice Rosso non scattò proviene da Il Fatto Quotidiano .

Sempio, il nuovo avvocato: "Cos'ho fatto prima di accettare l'incarico"

Sempio, il nuovo avvocato: "Cos'ho fatto prima di accettare l'incarico"

"Lo abbiamo tempestato di domande per tutta la mattinata, fino a quando i vostri operatori non ci hanno intercettato per le strade di Milano": Liborio Cataliotti, il nuovo avvocato di Andrea Sempio, coinvolto nell'inchiesta sul delitto di Garlasco , lo ha detto ai microfoni di Quarto Grado , la trasmissione in onda su Rete 4, spiegando cosa ha fatto prima di accettare l'incarico. Sempio ha dovuto cercare un nuovo legale dopo aver esonerato Massimo Lovati. "Non è affatto inusuale — anzi, è una prassi — che, soprattutto alla vigilia di un interrogatorio, l'avvocato sottoponga al proprio assistito le domande più probabili, comprese quelle più scomode, che potrebbero arrivare dagli inquirenti. Ed è esattamente l'esercizio che io e i miei collaboratori abbiamo fatto prima di accettare l'incarico", ha proseguito Cataliotti. Il confronto serrato tra l'avvocato e l'assistito sarebbe durato tre ore. "Ci sono reati antipatici per i quali non accetto il mandato - ha spiegato il legale -. In generale, la valutazione tiene conto del margine di difesa che esiste, e questo non è necessariamente legato all'innocenza o alla colpevolezza. Nel caso specifico, però, tutto ruota attorno a questo: innocenza o colpevolezza erano i parametri da misurare, e sono quelli che abbiamo effettivamente valutato, nei limiti di ciò che potevamo fare". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44600374]] Poi, riferendosi al suo predecessore ha detto: "Ci tengo a ringraziare, a nome del mio assistito, il collega Lovati che, in modo prezioso e deontologicamente ineccepibile, ha svolto il proprio mandato difensivo nelle aule di giustizia. Ho anche avuto modo di verificare che ha speso parole di elogio nei miei confronti, parole delle quali non c'era davvero bisogno, ma che ho comunque molto apprezzato. Non so se la linea difensiva cambierà; posso però esplicitare quale sarà la mia. La mia strategia difensiva è volta a fronteggiare l'accusa rivolta al mio assistito, ossia quella di aver concorso nell'omicidio della povera Chiara Poggi, in concorso con il soggetto che la giustizia, con sentenze ormai irrevocabili, ha individuato in Stasi. Su questo non mi permetto di aggiungere nulla. Mi limiterò — e questo rappresenta forse l'elemento di novità — a parlare esclusivamente del mio assistito, della sua innocenza e dell'inesistenza di prove a suo carico". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44604246]]

“Colpito minibus a Gaza, 9 morti”. L’esercito: “Non si è fermato ai colpi di avvertimento”. Lunedì Israele attende Vance

“Colpito minibus a Gaza, 9 morti”. L’esercito: “Non si è fermato ai colpi di avvertimento”. Lunedì Israele attende Vance

Nella Striscia la pace c’è ma non si vede, e, come accade dall’inizio del conflitto, scaturito dal massacro del 7 ottobre 2023 firmato da Hamas, le parti si rimpallano le responsabilità. I nodi restano, e sono complicati da sciogliere: gli islamisti non ci pensano proprio a farsi disarmare ed eseguono condanne a morte plateali di […] L'articolo “Colpito minibus a Gaza, 9 morti”. L’esercito: “Non si è fermato ai colpi di avvertimento”. Lunedì Israele attende Vance proviene da Il Fatto Quotidiano .