"Ha tremato tutto": il racconto della vicina dopo l'esplosione davanti alla casa del giornalista Sigfrido Ranucci

"Ha tremato tutto": il racconto della vicina dopo l'esplosione davanti alla casa del giornalista Sigfrido Ranucci

"Erano le 22.15, abbiamo sentito un boato assurdo. In casa tremava tutto, finestre e quadri sono caduti. Nessuno pensava a una bomba, ci siamo affacciati spaventati. Solo dopo abbiamo capito cosa fosse successo". A parlare è una vicina di casa di Sigfrido Ranucci, dopo che un ordigno esploso nella notte a Pomezia ha distrutto l'auto del giornalista e quella della figlia.

Pomezia, carabinieri e polizia presidiano l'abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci

Pomezia, carabinieri e polizia presidiano l'abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci

I segni dell'esplosione sull'asfalto e qualche pezzo di carrozzeria. Ecco cosa resta fuori dall'abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci, dove nella notte una bomba ha distrutto l'auto del conduttore di Report e della figlia. Per l'attentato, secondo quanto accertato dagli investigatori, è stato utilizzato un ordigno con circa un chilo di esplosivo, pare piazzato tra la vettura e un cancello. L'abitazione è presidiata da carabinieri e polizia.

#iltempodioshø

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La vignetta di Osho sulla prima pagina de Il Tempo di venerdì 17 ottobre. Dopo lo sgombero del 21 agosto, il Leoncavallo non si arrende: il 22 ottobre all'Arci Milano terrà un'assemblea per riaffermare il diritto dei centri sociali a esistere e a restare in via Watteau, la sua storica sede. Il trasferimento imposto dal Comune in via San Dionigi è giudicato inaccettabile, segno di un potere che preferisce cancellare invece di ascoltare. «Il Leoncavallo non si archivia», rivendicano. La tesi è che se le istituzioni non sanno difendere via Watteau, sarà il Leoncavallo a farlo, con due giorni di iniziative diffuse e concerti il 18 marzo e il 1° maggio.