Raccolta differenziata, dalle scarpe allo spazzolino elettrico: errori più comuni

Raccolta differenziata, dalle scarpe allo spazzolino elettrico: errori più comuni

Roma, 15 ott. (Adnkronos) - L'87% degli italiani considera gravissimo l'abbandono dei rifiuti, ma il 70% di chi getta erroneamente quelli differenziabili nel sacco nero dichiara di farlo perché 'crede sia giusto'. Infatti, gli errori più comuni si verificano con gli oggetti di cui ci si vuole liberare, ma che non si sa dove buttare: sul podio il tessile (stracci 41%, scarpe 27% e borse 23%), seguito dai piccoli Raee (spazzolino elettrico 21%, caricabatterie 13%) e rifiuti di imballaggi (12%). Meno critica invece la situazione delle batterie esauste (solo 8% conferito scorrettamente). È questo il quadro che emerge dall'indagine demoscopica realizzata per Erion da Ipsos Doxa Italia che mappa gli impatti della comunicazione sui comportamenti dei cittadini in materia di rifiuti e dallo studio tecnico-scientifico realizzato da Erion che indaga quali materiali riciclabili finiscano invece nei rifiuti urbani indifferenziati. Risultati che, in entrambi i casi, fotografano un'Italia informata ma poco reattiva, e dai quali emerge con evidenza la necessità di sviluppare un modello integrato, capace di unire infrastrutture più capillari a una comunicazione che si traduca in una conoscenza operativa da parte dei cittadini. I risultati dei due studi sono stati illustrati ieri durante l'evento 'Sostenibilità e consapevolezza: un'indagine sui rifiuti indifferenziati e sul ruolo della comunicazione nel trasformare i comportamenti' organizzato da Erion al Museo dell'Ara Pacis di Roma in occasione dell'International E-Waste Day (la giornata internazionale dei Raee celebrata in tutto il mondo proprio il 14 ottobre). "I risultati ci mostrano che il cittadino è un alleato che chiede condizioni abilitanti per fare una corretta raccolta differenziata - ha sottolineato Andrea Fluttero, presidente Erion Compliance Organization - È necessario aumentare la conoscenza operativa e ridurre la sfiducia del cittadino nel sistema, oltre a sviluppare tecnologie e soluzioni di mercato per gestire nel modo migliore le sfide della circolarità. Servono infrastrutture vicine e visibili, campagne mirate e ripetute che chiudano sempre con indicazioni concrete. La comunicazione non si limita a informare: abilita il gesto corretto, riduce gli errori e rafforza il senso civico". I cittadini hanno un'elevata conoscenza dell'obbligo di raccolta differenziata: il 92% per le batterie esauste, l'86% per i Raee, il 77% per i rifiuti di Imballaggi, il 71% per i rifiuti tessili. Tuttavia, a conferma del divario tra conoscenza e azione, ogni anno in Italia vengono gettate nell'indifferenziata ancora 0,12 kg/ab di pile esauste (rispetto ai 0,06 kg/ab raccolti dal canale ufficiale), 1,98 kg/ab di piccoli Raee (vs 1,34 kg/ab) e 17 kg/ab di rifiuti tessili (rispetto ai 2,74 kg/ab). Per quanto riguarda gli imballaggi, i diversi campionamenti hanno fornito risultati troppo variabili. Gli italiani chiedono, quindi, soluzioni semplici e vicine, affinché la raccolta possa avvenire lungo i percorsi di vita quotidiana: per i Raee, il 40% apprezza di poterli lasciare nei negozi senza obbligo di acquisto di un'apparecchiatura equivalente (ritiro 'uno contro zero'); per le batterie esauste preferiscono i contenitori nei supermercati (49%); per il tessile, i luoghi dello shopping sono i più graditi, come i centri commerciali (30%), i supermercati (26%) e i negozi (26%). L'isola ecologica resta utile per gli ingombranti e i conferimenti programmati, ma per i piccoli rifiuti mostra limiti pratici. Infatti, il 49% degli intervistati vorrebbe orari più estesi, e il 'viaggio dedicato' (tempo medio 13 minuti) risulta inadatto per rifiuti piccoli. Quasi un italiano su due preferirebbe una soluzione intermedia tra struttura fissa e iper-prossimità: la raccolta itinerante a cadenza quindicinale. Meno prioritarie soluzioni come uffici postali/comunali (24%) e scuole (10%), ma che evidenziano la possibilità di sfruttare luoghi già frequentati. All'incirca nove italiani su dieci sanno che i mozziconi di sigaretta inquinano, eppure l'85% osserva che gettarli a terra è ancora un gesto molto frequente, quasi 'normale'. La principale ragione è la praticità del gesto (35%), mentre solo il 23% ritiene che la situazione sia migliorata negli ultimi dieci anni. Anche in questo caso c'è un appello, da parte dei cittadini, per avere a disposizione contenitori specifici in luoghi strategici e posacenere tascabili (55%), e ricevere una maggiore informazione (30%) sulla presenza dei posacenere, così da facilitare l'adozione del comportamento corretto. Non solo infrastrutture, ma anche comunicazioni efficaci per trasformare l'intenzione in azione. Una comunicazione chiara, con un invito all'azione finale, dimostra di essere più efficace perché non si limita a informare, ma esorta anche a un gesto concreto. Chi è stato esposto a campagne di sensibilizzazione mostra una maggiore conoscenza dei comportamenti corretti (+8% per Raee e +7% per i rifiuti tessili), nonché una riduzione degli errori di conferimento (-4%, per esempio per spazzolino elettrico, stracci), miglioramenti nella mentalità con disponibilità al sacrificio personale (+5%), maggiore severità verso comportamenti scorretti (+4%). L'indagine ha rilevato che, relativamente all'impatto del messaggio sui cittadini, 'la televisione resta l'asse portante a livello nazionale' tra i mezzi di comunicazione. “Questa ricerca offre una bussola per decidere: città per città, filiera per filiera, sappiamo dove intervenire, con quali messaggi e quali servizi - dichiara Nando Pagnoncelli, sondaggista italiano e presidente di Ipsos Doxa Italia - È un invito a un patto operativo tra consorzi e istituzioni: standard di prossimità, trasparenza dei risultati e campagne chiare e frequenti. Non un costo, ma un investimento con ritorni misurabili in conoscenza, fiducia e qualità dei conferimenti”.

Milano: pm, 'Pamela Genini uccisa con 24 coltellate, delitto crudele'

Milano: pm, 'Pamela Genini uccisa con 24 coltellate, delitto crudele'

Milano, 15 ott. (Adnkronos) - Pamela Genini, modella e imprenditrice di 29 anni colpita a morte la scorsa notte nel suo appartamento in via Iglesias a Milano, è stata uccisa con "24 colpi" inferti con un coltello dal suo compagno Gianluca Soncin arrestato per omicidio volontario aggravato. Nel provvedimento di fermo firmato dalla pm di Milano Alessia Menegazzo e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella si contesta la premeditazione: la vittima è stata "ripetutamente minacciata di morte" e il 52enne è entrato in casa "dopo essersi procurato una copia delle chiavi dell'appartamento" della compagna. Un delitto commesso "per futili motivi e con crudeltà".

Cnn, Amanpour-choc: "Gli ostaggi stavano meglio dei gazawi"

Cnn, Amanpour-choc: "Gli ostaggi stavano meglio dei gazawi"

Ennesma castroneria pro-Pal. No, questa volta Francesca Albanese o Enzo Iacchetti non c'entrano. La boutade viene dagli Stati Uniti. Più nello specifico, da una conduttrice della Cnn , Christiane Amanpour . La giornalista, infatti, ha affermato che gli ostaggi israeliani sono stati trattati " meglio della media degli abitanti di Gaza " perché Hamas li ha usati come merce di scambio. "Ci vorrà molto, molto tempo prima che si riprendano , fisicamente ma anche mentalmente", ha detto Amanpour in diretta su Cnn News Central . "Sono stati due anni terribili, terribili per loro. Probabilmente vengono trattati meglio del normale abitante di Gaza perché sono come i chicchi di mais e le patatine fritte che Hamas aveva. Ora Hamas ha rinunciato a ogni influenza cedendoli tutti, quindi questa è una vittoria per Israele". Com'era prevedibile, dopo le parole della conduttrice sono arrivate molte reazioni negative . Così Amanpour ha postato un commento su X riconoscendo che le sue parole erano " insensibili e sbagliate ". "In precedenza - ha scritto -, in diretta, ho parlato di quanto sia un giorno di vera gioia questo, per le famiglie israeliane i cui cari stanno finalmente tornando da due anni di orribile prigionia di Hamas, e per i civili di Gaza, che hanno finalmente avuto una tregua dopo due anni di guerra brutale e mortale". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569814]] E ancora: "Ho notato che per gli ostaggi finalmente tornati a casa ci vorrà molto tempo per riprendersi mentalmente e fisicamente. Ma mi rammarico anche di aver detto che potrebbero essere stati trattati meglio di molti abitanti di Gaza perché Hamas ha usato questi ostaggi come pedine e merce di scambio ". La conduttrice anche spiegato di aver parlato con " molti ex ostaggi e le loro famiglie " e "come tutti, sono rimasta inorridita da ciò a cui Hamas li ha sottoposti in questi due lunghi anni. Mi hanno raccontato le loro storie: come riuscivano a malapena a respirare nei tunnel, come non potevano piangere, come morivano di fame e come erano costretti a scavarsi la fossa da soli. E ovviamente, oggi alcuni degli ostaggi tornano in sacchi per cadaveri ". Earlier live on air, I spoke about what a day of real joy this is, for Israeli families whose loved ones are finally being returned from two years of horrific Hamas captivity, and for civilians in Gaza, who have finally had a reprieve from two years of brutal, deadly war. I… pic.twitter.com/3OppU0kUhR — Christiane Amanpour (@amanpour) October 13, 2025

Sardegna, l’assist della Consulta alla governatrice Todde: resta Presidente della Regione, stop al Collegio di garanzia

Sardegna, l’assist della Consulta alla governatrice Todde: resta Presidente della Regione, stop al Collegio di garanzia

Alessandra Todde allontana l’ipotesi di decadenza da presidente della Regione Sardegna. La governatrice pentastellata segna infatti un punto importante nella battaglia legale in corso per restare alla guida dell’Ente, che guida dal 20 marzo del 2024 dopo aver vinto alle urne la sfida contro l’esponente del centrodestra Paolo Truzzu per soli 3mila voti. Il 3 […]

Tajani: Fermare antisemintismo impegno solenne che il Governo assume in quest'Aula

Tajani: Fermare antisemintismo impegno solenne che il Governo assume in quest'Aula

(Agenzia Vista) Roma, 15 ottobre 2025 "L'antisemitismo si è riaffacciato, dimostrando che la memoria delle tragedie di 80 anni fa non è più sufficiente a tenere lontana l'eco del più odioso dei pregiudizi razziali. È un pregiudizio mostruoso che va combattuto ovunque e in ogni modo, con tutta la forza di cui i sistemi democratici dispongono. Fermarne la diffusione è un impegno solenne che il governo assume in quest'Aula. Purtroppo anche martedì sera a Udine i violenti estremisti pro-Pal hanno aggredito le forze dell'ordine perché volevano impedire lo svolgimento della partita di calcio Italia-Israele". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sua informativa alla Camera su Gaza. " Camera Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Al via l'Hazelnut Agronomy Program promosso da Ferrero, Eiis e Conaf

Al via l'Hazelnut Agronomy Program promosso da Ferrero, Eiis e Conaf

ROMA (ITALPRESS) – E' stato lanciato ufficialmente l'Hazelnut Agronomy Program, la prima scuola tecnica in Italia interamente dedicata al nocciolo, promossa da Ferrero Hazelnut Company (HCo), la divisione del Gruppo Ferrero dedicata alla filiera globale della nocciola, in collaborazione con l'European Institute of Innovation for Sustainability (EIIS) e con il Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF). Il programma nasce per sostenere l'innovazione, la sostenibilità e la formazione professionale nella filiera italiana della nocciola, un settore che oggi affronta sfide complesse legate ai cambiamenti climatici e alle nuove fitopatie. Negli ultimi anni, la produzione di nocciole in Italia ha registrato un calo significativo, in alcune aree fino al 60-70%, a causa di estati torride, precipitazioni irregolari e malattie delle piante, che hanno messo in difficoltà migliaia di aziende agricole. In questo scenario, l'Hazelnut Agronomy Program rappresenta una risposta strutturale e di lungo periodo, fondata sulla condivisione di competenze, la formazione tecnica e l'adozione di pratiche resilienti e sostenibili per l'ambiente. Gratuito per i candidati selezionati, il percorso è rivolto ad agronomi, tecnici di cooperative, professionisti del settore e studenti universitari in scienze agrarie all'ultimo anno, con l'obiettivo di diffondere pratiche agronomiche avanzate, resilienti ed ecocompatibili e rafforzare la collaborazione tra imprese, istituzioni e mondo accademico. La durata complessiva è di otto mesi e il programma prevede moduli online e sessioni in presenza nelle principali regioni corilicole italiane. Le migliori soluzioni sviluppate dai partecipanti saranno presentate durante l'Hazelnut Summit, evento nazionale dedicato al settore, previsto a Roma nel giugno 2026. “In questo momento particolarmente difficile, con questo programma vogliamo stimolare l'innovazione nella corilicoltura e rafforzare le competenze del tessuto territoriale. Ferrero mantiene un fortissimo legame con la nocciola italiana e conferma il suo impegno per il territorio”, afferma Marco Botta, General Manager Ferrero Hazelnut Company. “E' un'opportunità straordinaria per i professionisti agricoli di misurarsi con sfide reali attraverso un percorso formativo innovativo che mantiene al centro la sostenibilità di lungo periodo”, dichiara Carlo Alberto Pratesi, Presidente EIIS. “E' un'iniziativa quanto mai attuale per rafforzare le competenze degli agronomi in un settore storico e strategico per l'Italia. Con il riconoscimento dei crediti formativi, CONAF ne sottolinea il valore per la crescita professionale e per costruire un sistema agricolo più resiliente e sostenibile”, conclude Mauro Uniformi, Presidente CONAF. Le candidature sono aperte fino al 9 novembre 2025, e il programma prenderà ufficialmente il via a novembre. Per maggiori informazioni e iscrizioni: https://www.eiis.eu/hazelnut-agronomy-program. Ferrero Hazelnut Company, con oltre 3.000 collaboratori, è la divisione globale del Gruppo Ferrero interamente dedicata al mondo delle nocciole. Fondata nel 2015 e oggi presente in 10 Paesi, HCo è nata per integrare verticalmente la filiera, con l'obiettivo di garantire qualità, continuità, sostenibilità, tracciabilità e disponibilità di questa materia prima strategica per il Gruppo. HCo è impegnata a promuovere pratiche agricole responsabili e a rafforzare le relazioni con i coltivatori e le comunità locali. -foto ufficio stampa Ferrero – (ITALPRESS).