Strage di Bologna, accusano Meloni e Fratelli d'Italia per l'orrore del 2 agosto

Strage di Bologna, accusano Meloni e Fratelli d'Italia per l'orrore del 2 agosto

Il tentativo è chiaro: collegare in qualche modo la Strage di Bologna a Giorgia Meloni. Contro ogni logica e senza nessuna paura di sembrare ridicoli. Oggi si celebrano i 45 anni dallo scoppio della bomba, ma ricordare quello che è successo allora non è sufficiente. Bisogna (come per il 25 aprile) legare quei fatti al governo di centrodestra attualmente in carica. Credete sia difficile? In effetti lo è. Ma c’è chi ci prova lo stesso... Partiamo, com’era prevedibile, dal presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Secondo il quale nella strage furono coinvolti, «oltre a personaggi del Msi, i servizi segreti che, in base alla recente legge-sicurezza, godrebbero di una sconcertante impunità». E poi, Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime: «C’è una sfilza di terroristi che arrivano tutti dall’Msi», ha detto nei giorni scorsi alla Stampa, «chi proteggeva Bellini erano senatori dell’Msi, e la presidente del Consiglio comunque rivendica la sua formazione politica in quel partito». Secondo Bolognesi, poi, non ci sarebbe solo il tema della strage di Bologna: «Un altro esempio? Carlo Cicuttini telefonò ai carabinieri per una macchina sospetta che esplose, uccidendo tre militari: la strage di Peteano del 1972. Il Msi reperì 32mila dollari per l’operazione alle sue corde vocali che ne rendesse la voce irriconoscibile». Infine, ieri, un attacco pure sulla separazione delle carriere dei magistrati prevista dalla riforma della giustizia: è uno dei temi presenti all’interno del «piano di rinascita della P2», i cui vertici «sono i mandanti della strage». Allora, mettiamo un po’ d’ordine. Intanto va detto che nessun personaggio coinvolto nella strage di Bologna faceva parte del Msi. Nella sentenza si parla di un ruolo del giornalista ed ex senatore Mario Tedeschi, ma nel 1980 era già uscito dalla Fiamma, tra l’altro per fondare un partito più moderato e filo-Dc, Democrazia nazionale. Per quanto riguarda la strage di Peteano, è vero che Giorgio Almirante e un altro missino, Eno Pascoli, furono accusati di favoreggiamento. Ma Almirante venne amnistiato e Pascoli, dopo una prima condanna, venne assolto in Appello «perché il fatto non sussiste». Ciò non significa, intendiamoci, che dal Msi non siano passati dei terroristi. Gli stessi Mambro e Fioravanti avevano iniziato nelle sezioni del movimento giovanile della Fiamma. Ma, come spiegato dallo storico Giuseppe Parlato, «senza Msi forse l’eversione di destra sarebbe stata più consistente». La stessa cosa, inoltre, è vera anche a sinistra. C’erano terroristi rossi che venivano dal Pci, come Prospero Gallinari, mentre un altro brigatista, Alberto Franceschini, rivelò di aver ricevuto armi da ex partigiani. Questo vuole dire che la Schlein dovrebbe rinnegare il Pci e Pagliarulo prendere le distanze dalla Resistenza? O la regola vale solo per la destra? E passiamo alle accuse sulle riforme del governo: la separazione delle carriere è presente all’interno del «piano di rinascita della P2», i cui vertici «sono i mandanti della strage di Bologna». Ma cosa vuol dire? Anche Falcone si era espresso a favore della separazione delle carriere, era pure lui una specie di piduista? Con questa logica, tra l’altro, si arriva a risultati grotteschi. Nel Manifesto di San Sepolcro del 1919, per esempio, si proponeva il salario minimo... significa che la Schlein vuole realizzare il programma di Mussolini? La storia va studiata, ma usarla per colpire gli avversari politici è sempre estrema© RIPRODUZIONE RISERVATA mente scivoloso...

Giubileo dei giovani, le voci dei ragazzi a Piazza San Pietro: "Un'esperienza fantastica"

Giubileo dei giovani, le voci dei ragazzi a Piazza San Pietro: "Un'esperienza fantastica"

(Agenzia Vista) Roma, 01 agosto 2025 E' in corso a Roma il Giubileo dei Giovani, la parte del Giubileo 2025 dedicata a ragazzi e ragazza. Centinaia i giovani provenienti da varie parti del mondo che stanno arrivando a piazza San Pietro. Canti e cori a via della Conciliazione. "Un'esperienza fantastica, capita una volta nella vita". "Dio mi accetta con tutti i miei peccati" Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Il governo approva la ripartizione dell’8xmille: soldi per scuole e musei

Il governo approva la ripartizione dell’8xmille: soldi per scuole e musei

Più soldi all’edilizia scolastica. Alla tutela del territorio per contrastare e prevenire le calamità naturali. Fondi per la conservazione del nostro patrimonio culturale e artistico. E anche per tamponare la fame nel mondo, l’assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati. La scelta sulla ripartizione dell’8 per mille del gettito Irpef la dice lunga sulla sensibilità degli italiani. E, forse, anche sulle evidenti carenze che i privati, nel loro piccolo, cercano di colmare. Magari mettendo una firma “che non costa nulla” ma fa stare meglio. L’analisi dei dati su come e a chi assegnare gli oltre 202 milioni di euro che i contribuenti hanno scelto di destinare allo Stato per “finalità sociali” è illuminante. Nei giorni scorsi la presidenza del Consiglio dei ministri ha deliberato la ripartizione delle risorse. Seguendo ovviamente le scelte firmate «dai contribuenti tra le varie finalità cui può essere destinata la quota statale», sottolinea una nota di Palazzo Chigi. In un Paese come il nostro - che conta la bellezza di 4,7 milioni di persone che si dedicano continuativamente a diverse forme di volontariato (dati Istat 2023 diffusi a fine luglio) - i numeri aggregati sulle scelte di destinazione della quota delle imposte sulle persone fisiche offrono uno spaccato di virtù e necessità. Balza all’occhio, scorrendo i dati elaborati dall’Agenzia delle Entrate, la scelta di destinare oltre 59,1 milioni di euro del gettito raggranellato all’edilizia scolastica. Quasi un terzo del capitale finisce per rimettere in sesto aule, plessi scolastici o strutture di formazione. Intercettando, evidentemente, il desiderio degli italiani di offrire una scuola più accogliente, funzionale e sicura a figli, nipoti e ragazzi che spesso sono costretti a soggiornare in strutture datate, se non proprio fatiscenti nei casi più clamorosi. Se nelle grandi città si cercano di tamponare le necessità come si può, sul territorio spesso bisogna affidarsi alla buona volontà delle autorità locali (a cominciare dai sindaci) e ad interventi “creativi”. Dai genitori che si tassano per dare una mano di bianco alle imprese che, coinvolte e sensibilizzate, effettuano donazioni in beni o sponsorizzazioni mirate. C’è da dire che oltre il 50% degli edifici scolastici in Italia (dati Openpolis 2024) risalgono agli anni ’50 o ’60. Insomma, mettono in mostra i segni del tempo. La messa in sicurezza delle strutture che rientrano nel perimetro dell’edilizia scolastica, grazie ai fondi del Pnrr, prevede 339 interventi di ristrutturazione per un ammontare complessivo di 936 milioni di euro. Il 40% degli stanziamenti- richiesti da Comuni e Province - è destinato a rinnovare scuole, università e convitti principalmente al sud. La ripartizione dei fondi dell’8 per mille mette in risalto l’altra preoccupazione degli italiani: oltre 25,4 milioni di euro sono stati indirizzati per tamponare le calamità naturali. O meglio: la sensibilità degli contribuenti è cresciuta nel tempo, probabilmente con l’aumentare delle catastrofi naturali che martellano il territorio (alluvioni, terremoti ed eventi climatici estremi), che mettono alla prova un territorio non più in grado di tollerare piccoli e grandi disastri. Altro capitolo rilevante, che intercetta oltre il 12% delle donazioni (24 milioni di euro), la conservazione dei beni culturali. Considerando che l’Italia detiene- dati Unesco - il primato nella lista del patrimonio mondiale. Oltre 4mila musei, 59 siti già riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’agenzia delle Nazioni Unite. Seguono le donazioni fiscali per contrastare la fame nel mondo (19,2 milioni) e l’assistenza ai rifugiati. Negli ultimi anni le ripetute ondate migratorie hanno evidentemente sensibilizzato gli italiani che assistono ad un progressivo aumento degli arrivi. Le scelte mirate ammonta a 128 milioni di euro. Quella inespressa, destinata genericamente allo Stato senza destinazione specifica da parte del contribuente, ammonta a 73 milioni di euro. Oltre 14 milioni (il 20% dei 73 milioni) verranno destinati all’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) mentre 58,9 milioni di euro sono destinati alla “prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”. Una ripartizione che, a inizio giugno, ha suscitato un botta e risposta tra la Conferenza episcopale italiana (Cei) e il governo. Il presidente dei vescovi italiani, il cardinale di Bologna Matteo Zuppi, ha apertamente contestato la suddivisione di questi fondi perché, dice, «danneggia la Chiesa e le altre confessioni religiose». A stretto giro è arrivata la replica del governo: «Nel 2023 il governo Meloni ha semplicemente deciso di inserire una sesta finalità» per sostenere le comunità di recupero che spesso sono gestite dalla Chiesa.

Rome's Miracle of the Snow in the height of summer

Rome's Miracle of the Snow in the height of summer

Rome evokes a miracle snowfall on 5 August. Rome celebrates La Madonna della Neve (Our Lady of the Snows) by recreating a miracle snowfall outside the Basilica di Santa Maria Maggiore during the height of summer. The 2025 edition of the spectacle, organised with the support of the capital and the Italian culture ministry, will take place in Piazza di Santa Maria Maggiore at 21.00 on Tuesday 5 August. The snowfall and lightshow, traditionally accompanied with a performance by the Carabinieri band, will lead to traffic diversions in the area on Tuesday evening. The 10.00 Mass in honour of La Madonna della Neve, which includes a shower of white flower petals dropped from the ceiling - repeated at 17.30 during Vespers - will take place in the basilica on 5 August as per tradition. Pope Francis, who died in April and is buried in the Basilica of Santa Maria Maggiore, attended the Vespers ceremony last year. The late pontiff made more than 100 trips to the fifth-century papal basilica where he prayed before the icon of 'Maria Salus Populi Romani' before and after trips abroad. What does the snowfall represent? According to legend, a fourth-century Roman couple wished to donate their possessions to the church, and prayed for divine guidance. On the night of 4/5 August in the year 352 the Virgin Mary appeared to the couple in a vision, telling them that a miracle would reveal a site where they should build a new church. That same night — so the story goes — a miraculous fall of snow landed on a hill in the Esquiline district of Rome. Pope Liberius is said to have travelled to the snow-covered site, tracing an outline of the planned church whose construction was financed by the wealthy couple. Although there is no historical basis for the story, the event is still celebrated each year with the surreal spectacle of snow-like foam and suds falling from the sky. Cover photo La Repubblica

Beppe Sala vive nel paese delle Meraviglie

Beppe Sala vive nel paese delle Meraviglie

Come in un vecchio film anni ’80, Giuseppe Sala si divide tra due dimensioni parallele. Una è ovviamente quella onirica, dove ieri il sindaco ha annunciato grandi svolte sull’urbanistica e una campagna di rifacimento delle principali arterie urbane. L’altra è quella reale, dove a tenere banco è soprattutto la Procura di Milano. Riguardo a quest’ultima dimensione, per capire quanto siano fondate le ambizioni della giunta, è bene rileggere le ragioni che hanno portato il governatore calabrese Roberto Occhiuto a inattese dimissioni. La sua amministrazione, dopo l’avviso di garanzia al presidente, era sostanzialmente incatenata: «Nessuno firma più nulla, tutti hanno paura. La mia esperienza si sta paralizzando». La spiegazione è ovvia: chi è disposto, anche in buonissima fede, ad accettare il rischio di mettere le mani su pratiche che sono sotto la lente dei magistrati? Il pericolo di finire come minimo intercettato e conseguentemente distrutto a mezzo stampa porta direttamente alla rinuncia di qualsiasi velleità politica. Ovviamente del tutto a prescindere dalla consistenza dell’inchiesta. Eppure Sala mostra coraggio, questo va detto. Ieri ha incontrato i rappresentanti delle famiglie bidonate con lo stop al Salva-Milano. Si parla di circa 4.000 nuclei rimasti senza l’appartamento promesso dai costruttori e spesso già pagato. E il problema è che con la tempesta giudiziaria non si sono fermati solo i progetti contestati dalla magistratura, ma anche molti altri che risentono del caos degli uffici di Palazzo Marino, cosa abbastanza normale viste le retate. Gli uomini di Sala hanno promesso di aprire tavoli con gli inquirenti (dove sarà meglio portare parecchi avvocati di scorta) per sbloccare la situazione in autunno. E contestualmente il primo cittadino ha lanciato un «piano straordinario perla manutenzione delle strade». Il tutto sotto costante minaccia. Già, perché anche gli inquilini del Salva-Milano annunciano di essere intenzionati portare avanti a partire da settembre una class action contro il Comune, se la situazione non muterà come promesso. Un’altra grana giudiziaria. Il tutto mentre – come abbiamo scritto nei giorni scorsi – il tintinnare di manette sta eccitando i temibili comitati cittadini, che hanno iniziato a sommergere di denunce l’amministrazione, anche per progetti che sembravano ormai fuori discussione. L’esempio più importante è ovviamente quello della cessione dello stadio di San Siro a Milan e Inter, al quale Sala sembra aver intenzione di legare il suo destino. Se il Consiglio non dovesse votare la delibera, il sindaco si dichiara pronto all’addio. E lo stesso vale per piano casa e Pgt. La maggioranza sta in piedi per un paio di consiglieri e in Comune tutti si chiedono chi potrebbe essere il traditore, chi potrebbe cedere alle pressioni della sinistra radicale e dei Cinquestelle che vorrebbero staccare la spina alla giunta delle “colate di cemento”. Il tutto a prescindere dalla incredibile figuraccia che ne conseguirebbe, visto che in quel caso si arriverebbe alle Olimpiadi senza un sindaco eletto in Comune. Fantapolitica? Non tanto, la situazione sta degenerando e dicono che Sala faccia sul serio quando minaccia l’addio. E la paralisi è dietro l’angolo. Lo si capisce anche da un altro dettaglio: pare che nessuno stia insistendo per ricevere in eredità la delega all’Urbanistica, quella dell’arrestato assessore Tancredi. Nessuno vuole vedere il proprio nome legato all’inchiesta. Nel giro di poche settimane si capirà la direzione che prenderà la politica milanese e soprattutto se il sindaco accetterà di convivere con lo stallo che molto probabilmente prenderà anche il Comune di Milano. Cosa è meglio per la città? Chiedete a Occhiuto...