**Manovra: Pd, 'nel governo rissa vergognosa, Meloni la porti in Parlamento per confronto con opposizione'**

**Manovra: Pd, 'nel governo rissa vergognosa, Meloni la porti in Parlamento per confronto con opposizione'**

Roma, 16 ott. (Adnkronos) - “Il governo sta trasformando la legge di bilancio in una rissa da bar tra vicepremier, irrispettosa per la condizione sociale del Paese. Prima mentono al Parlamento approvando una relazione di finanza pubblica con numeri differenti da quelli inseriti nel Documento di Programmazione di Bilancio inviato a Bruxelles". Così i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd Francesco Boccia e Chiara Braga. "La manovra che conferma riduzione delle risorse e tagli rispetto alle esigenze di Sanità, Scuola e trasporti, passa a 18 miliardi ipotizzando coperture per 4 miliardi per il 2026 dagli extraprofitti che diventerebbero 11 nel triennio. E nemmeno dopo mezza giornata scatta la rissa nel governo". "Ci saremmo aspettati rispetto verso il Parlamento, con l'invio immediato della manovra, invece Tajani e Salvini litigano in pubblico prima ancora di trasmetterla, come se la legge di bilancio fosse cosa loro, diventando di fatto terreno di scontro personale. Salvini rivendica che “le banche metteranno 5 miliardi con gioia”, mentre Tajani la settimana scorsa ha ribadito che “una tassa sugli extraprofitti è roba da Urss” e oggi sottolinea che non ci sarà mai”. Di quali 18 miliardi parla Giorgetti? Dove sono? Visioni opposte che dimostrano solo una cosa: non pensano al Paese, ma ai loro interessi. È inaccettabile che la manovra dello Stato, che riguarda la vita reale degli italiani, tra pensioni insufficienti, sanità privatizzata, famiglie e imprese in difficoltà, venga usata per un regolamento di conti nel governo. E' ora di finirla con la rissa nel governo. Giorgia Meloni trasmetta la manovra al Parlamento e accetti un confronto con le opposizioni per il bene del Paese”.

Tre indagati per l'omicidio del giostraio di Capena, sospetta faida familiare

Tre indagati per l'omicidio del giostraio di Capena, sospetta faida familiare

C'è l'ombra della faida familiare dietro al pestaggio che ha provocato la morte del giostraio di Capena. La Procura di Tivoli ha iscritto nel registro degli indagati tre giovani, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, con l'accusa di omicidio volontario. Una lite scoppiata durante la Sagra dell'uva si è trasformata in tragedia nel comune della provincia romana, dove Stefano 'Luigi' Cena, giostraio di 64 anni, è morto dopo nove giorni di coma in seguito a un violento pestaggio. I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 ottobre, nel pieno della tradizionale fiera sulla piazza principale del paese. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Monterotondo e della stazione di Capena, tutto sarebbe iniziato nei pressi della giostra gestita dalla vittima. La miccia si sarebbe accesa per le proteste del giostraio che avrebbe chiesto a un gruppo di ragazzi, tra cui alcuni familiari della vittima e del fratello che aveva un'altra giostra poco distante, di pagare il biglietto per l'attrazione dell'ottovolante. Tra questi c'era anche una nipote dell'uomo, che aveva già fatto un giro poco prima insieme al fidanzato e ad alcuni amici senza pagare. Dalle parole si è presto passati ai toni accesi e poi ai fatti. La giovane avrebbe iniziato a discutere con una cugina, intervenuta in difesa dello zio. In pochi minuti il diverbio familiare si è allargato, trasformando la piazza del paese in un ring e coinvolgendo diversi presenti, che erano in preda ai fumi dell'alcol. Secondo le testimonianze, la situazione è degenerata rapidamente in una rissa. Nove le persone denunciate a piede libero quella sera, tra cui lo stesso Cena, che era ancora in vita, il figlio e il fratello, anch'essi giostrai. Ma le conseguenze dell'aggressione si sono rivelate successivamente fatali. La vittima è stata colpita violentemente alla testa e lasciata a terra priva di sensi. "Lo hanno colto alle spalle e gli hanno fracassato il cranio contro l'asfalto", raccontano alcuni testimoni vicini alla vittima. Dopo il ricovero in ospedale, le condizioni dell'uomo sono peggiorate, fino al decesso, avvenuto nove giorni più tardi. La Procura ha disposto l'autopsia per fare luce sulle cause precise della morte, mentre le indagini proseguono per chiarire le responsabilità individuali e di altri eventuali partecipanti all'aggressione. Restano ancora da definire i contorni esatti di quella notte e, soprattutto, chi abbia inferto i colpi letali. La vicenda sta assumendo sempre più i contorni di una vendetta familiare legata a vecchi rancori.

Governo: Bergamini, 'solidarietà Meloni, da Landini insulti sessisti'

Governo: Bergamini, 'solidarietà Meloni, da Landini insulti sessisti'

Roma, 16 ott. (Adnkronos) - "Maurizio Landini è ormai fuori da qualsiasi concezione di equilibrio e rispetto nel confronto politico. Non bastavano i toni feroci costantemente utilizzati per aizzare pericolosamente la piazza, ora scivola in un insulto sessista contro la Presidente Meloni, cui va piena solidarietà. Fino a quando ci saranno uomini come lui, l'Italia resterà un paese dimezzato. Così Debora Bergamini sui social.

Governo: Lucaselli (Fdi), 'Landini demagogo da quattro soldi'

Governo: Lucaselli (Fdi), 'Landini demagogo da quattro soldi'

Roma, 16 ott. (Adnkronos) - “Landini si dimostra ancora una volta per quello che: un demagogo da quattro soldi”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli. “Se la sinistra dei ‘diritti' e dello sbandierato femminismo ha scelto questo soggetto come ‘guru', ciò ne definisce l'ipocrisia di fondo. Alla presidente Meloni tutta la solidarietà. Di fronte a certi insulti la risposta migliore resta la fiducia degli italiani, che è e sarà confermata".