Castel d'Azzano, la firma falsa: cosa c'è dietro la strage dei carabinieri

Castel d'Azzano, la firma falsa: cosa c'è dietro la strage dei carabinieri

Si può morire per tanti motivi. Si può morire… per un frutteto. Ed è proprio per questo motivo che hanno trovato una tragica i fine i tre carabinieri in via San Martino 22 a Castel D’Azzano. Mentre i fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi si sentivano accerchiati, vessati da creditori, banche e tribunali. E hanno così trasformato la casa colonica in cui vivevano da sempre, ed ereditata dai genitori, in una bomba. Tutti e tre celibi, senza figli, da due anni attendevano lo sgombero. La casa era stata pignorata, poi era cominciata la procedura esecutiva che avrebbe dovuto concludersi con l’asta di vendita. E invece è diventata una tragedia di cui loro rischiano ora di essere accusati. I guai iniziano quando Franco Ramponi chiede al Credito Padano un mutuo di 70 mila euro per impiantare un frutteto nelle terre di famiglia. Sandro Carra, avvocato che seguiva allora la banca, dice: “I pagamenti delle rate del mutuo cessarono quasi subito e noi avviammo una procedura esecutiva. Ramponi denunciò la perdita della carta di identità e uno scambio di persona per sostenere di non aver mai firmato quel mutuo. Poi disse che la firma falsa l’aveva messa suo fratello . Tesi difficile da credere sia perché parte di quel mutuo fu usata per pagare i suoi debiti sia perché il notaio e la banca li conoscevano bene”. Franco Ramponi, invece, raccontò all’Arena di Verona: “Il tribunale mi contesta di non essere rientrato da un debito fatto con la banca, ma che io non ho firmato. È stato mio fratello Dino ad accedere al prestito che non ha onorato, solo che ha firmato col mio nome, perché sono io il proprietario. Ci sono perizie calligrafiche che parlano chiaro: quella non è la mia firma”. Tutto inutile. La banca vince la causa in primo grado. Poi cede i crediti a una società specializzata nel recupero. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44554065]] Diceva invece la sorella Maria Luisa, accusata di aver appiccato il fuoco: “Mio fratello ha avuto un pignoramento ingiusto, hanno portato via tutta la nostra azienda agricola e adesso vogliono la casa. Oggi volevano fare lo sgombero e noi ci siamo opposti in tutti i modi, abbiamo riempito la casa di gas per riuscire a lottare. Sono cinque anni che lo facciamo contro gli avvocati che ci hanno rovinato. Cinque anni fa ci siamo trovati una firma falsa in un mutuo. Stiamo subendo calunnie di ogni tipo, non sappiamo più cosa fare, non abbiamo più nulla. Subiamo, subiamo… ci hanno portato via cose per un milione di euro di valore. Ci è rimasta solo la casa e ora vogliono portarci via anche quella. Ma faremo di tutto”. Nel settembre del 2021 uno dei fratelli è salito sul tetto del tribunale di Verona. Minacciando di buttarsi giù. La sindaca di Castel D’Azzano ha raccontato al Corriere: “Non si erano mai rivolti al Comune per chiedere aiuto. Erano chiusi in loro stessi, isolati. Siamo riusciti con un piccolo stratagemma, mostrando di incontrarla per caso, a intercettare Maria Luisa. La nostra assistente sociale è così riuscita a instaurare un rapporto di fiducia. Abbiamo tentato un rapporto di mediazione con le autorità che stavano seguendo la loro vicenda giudiziaria che li vedeva coinvolti e l’abbiamo invitata per un paio di colloqui. Ma niente: Maria Luisa è rimasta sempre fredda, ferma sulla sua posizione, uguale a quella dei fratelli: ovvero non lasciare la loro casa”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44561579]]

Modella e imprenditrice uccisa in casa a coltellate, arrestato Gianluca Soncin, il compagno di Pamela Genini: “Voleva lasciarlo”

Modella e imprenditrice uccisa in casa a coltellate, arrestato Gianluca Soncin, il compagno di Pamela Genini: “Voleva lasciarlo”

Pamela Genini veniva accoltellata anche mentre gli agenti facevano irruzione nell’appartamento nel quartiere Gorla. È morta a 29 anni, uccisa in casa a Milano. Accusato dell’omicidio Gianluca Soncin, di 52 anni, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Niguarda perché avrebbe tentato il suicidio. A niente è servito l’allarme lanciato dai vicini di casa, che hanno chiamato […]

L'INPS allenta le maglie della burocrazia: dopo i primi 18 mesi di sussidio, per ripartire per l'anno extra basterà confermare il Patto Digitale, senza rifarlo

L'INPS allenta le maglie della burocrazia: dopo i primi 18 mesi di sussidio, per ripartire per l'anno extra basterà confermare il Patto Digitale, senza rifarlo

Le famiglie italiane che contano sull’ADI, l’Assegno di Inclusione, il sostegno economico subentrato al vecchio Reddito di Cittadinanza, possono tirare un sospiro di sollievo: la temuta “montagna” del rinnovo dopo i primi 18 mesi sembra essersi ridimensionata. L’INPS, con un […] L'articolo Assegno di inclusione, rinnovo semplificato: le novità sembra essere il primo su iO Donna .

Francesca Albanese farnetica contro Paolo Mieli: "La logica del dominatore colonialista"

Francesca Albanese farnetica contro Paolo Mieli: "La logica del dominatore colonialista"

Breve sintesi del manuale d'odio antisemita. Primo passo: individua un personaggio che non odia gli ebrei o lo stato di Israele. Secondo passaggio: prendi una sua foto e postala su X. Terza fase: scrivi un commento pieno di livore, aggiungendo anche un riferimento al "sionismo". Infine, goditi la shit storm che ne consegue. Francesca Albanese ne ha combinata un'altra. La relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina ha ricondiviso sui social un post di tal Soumaila Diawara , nel quale lo scrittore attacca con forza Paolo Mieli per via di un suo intervento da Lilli Gruber a Otto e Mezzo . Nel testo si accusa l'editorialista del Corriere della Sera di "colonialismo" e, allo stesso tempo, si difende a spada tratta Marwan Barghouti , definito dall'utente come "prigioniero politico da anni, incarcerato ingiustamente per ragioni esclusivamente politiche". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44548755]] Un abbaglio clamoroso, dato che il soggetto in questione è in realtà un terrorista condannato a cinque ergastoli . "Paolo Mieli, con il suo linguaggio apparentemente moderato , perpetua la logica del dominatore che decide tempi, libertà e dignità degli oppressi - spiega lo scrittore -. Non è analisi politica, è complicità morale con il colonialismo. Paolo Mieli è, senza mezzi termini, un colonialista ". In questi anni mi sono spesso chiesta come l'Italia fosse di colpo arrivata ad avere la stampa mainstream più sionista dell'Europa occidentale. Un'inchiesta indipendente è necessaria, per la Palestina e l'Italia. Palestina termometro universale della corruzione del nostro tempo. https://t.co/2w4j7ITCN4 — Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) October 14, 2025 Come detto, la relatrice speciale dell'Onu per la Palestina ha ricondiviso su X il messaggio di Diawara, aggiungendoci il seguente commento: "In questi anni mi sono spesso chiesta come l'Italia fosse di colpo arrivata ad avere la stampa mainstream più sionista dell'Europa occidentale. Un'inchiesta indipendente è necessaria , per la Palestina e l'Italia. Palestina termometro universale della corruzione del nostro tempo". Come se ciò non bastasse, Francesca Albanese può contare di un seguito social di tutto rispetto. Perciò, postare su X la foto di un noto giornalista, accompagnata da frasi d'odio di questo tipo potrebbe voler dire piazzare una sorta di mirino del malcapitato. Irresponsabile e pericoloso, [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44553841]]

Tajani: Italia riconoscerà Palestina libera, sovrana e pacifica

Tajani: Italia riconoscerà Palestina libera, sovrana e pacifica

Milano, 15 ott. (askanews) - "Il riconoscimento della Palestina è più vicino" e "l'Italia riconoscerà senza ulteriori attese" "una Palestina libera, prospera, sovrana e pacifica". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nella sua informativa urgente alla Camera sul piano di pace per Gaza, parlando dei progetti umanitari che prevedono l'arrivo in Italia di studenti palestinesi e decine di bambini bisognosi di cure.