I diversi modi di comunicare del nostro cane

I diversi modi di comunicare del nostro cane

Il linguaggio del cane è “posturale”, ovvero per comunicare con noi e i propri simili utilizza il corpo. Non è sempre facile capirlo e spesso le incomprensioni nella comunicazione danno origine a molti dei problemi quotidiani. Anche una nostra postura errata può metterlo in difficoltà. I movimenti. Movimenti rapidi e decisi appaiono come una minaccia e, per questo, quando ci si avvicina al cane, bisognerebbe farlo sempre in maniera lenta e mai diretta; è preferibile abbassarsi tendendo una mano, restando in attesa che sia lui a cercare il contatto. Succede così anche tra simili; se uno dei due si avvicina in maniera troppo diretta, di fatto sta comunicando all’altro sfida ed è proprio da qui che tra di loro possono nascere delle zuffe. La coda. Osservando la coda è possibile capire lo stato emozionale del nostro cane; i suoi movimenti, infatti, ci rivelano chiaramente le sue intenzioni, non solo verso di noi, ma anche verso i suoi simili. Una coda alta e rigida esprime eccitazione o sicurezza, mentre una coda bassa tenuta tra le zampe indica sottomissione o paura. Quando invece scodinzola, è importante prestare attenzione anche alla postura della stessa; una coda che ondeggia morbida vuol dire tranquillità, mentre una che si muove rigida è segno di allerta. Il pelo. Sapevate che anche la piloerezione è parte della comunicazione canina? Il pelo che si alza lungo la schiena è dovuto all’emozione che il cane prova in quel momento, per cui non è un movimento controllato. In alcuni casi segnala insicurezza ed è facile notarlo in situazioni in cui si sente minacciato o impaurito e, per questo, rizza il pelo nell’intento di sembrare più grosso. Questo atteggiamento può avvenire anche per stress eccessivo, oppure quando è pronto a rispondere a un eventuale pericolo. Le orecchie. Vi sarà sicuramente capitato di notare che chinandovi sopra di lui, oppure avvicinandovi troppo al suo muso, il cane abbassa le orecchie; molto spesso questo gesto viene accompagnato da un movimento veloce e continuo della lingua ed è sinonimo di disagio, stress, timore. Orecchie dritte e protese in avanti sono invece indicatore di sicurezza, attenzione, curiosità; non è inusuale osservarle in questa posizione quando viene attirato da qualche rumore inusuale. Le deiezioni. L’evacuazione di feci e urina non sono solo un’esigenza fisiologica, ma anche un bisogno naturale di comunicare tra simili. In alcune circostanze, sono espressione di eccitazione o disagio. Per esempio, capita che il cane urini non appena rientriamo a casa dopo averlo lasciato da solo per un po’; questo è frequente nei soggetti che manifestano un iper-attaccamento verso il proprietario o è indice di stress dovuto a prolungata inattività.

Ne abbiamo scelti ben 40! Di spunti per passare finalmente un po’ di tempo tra le pagine, in compagnia di nuovi e vecchi amici: dai gialli alle bio, dalle saghe ai romanzi introspettivi, ai long seller... Buona lettura e buona estate!

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Che la nostra estate sia lunga o corta, non importa, dal mare, alla montagna, alla città un buon libro è capace di farci viaggiare indipendentemente da dove ci troviamo. Ed ecco quindi una selezione di 40 titoli tutti da leggere […] L'articolo 40 libri da leggere nell’estate 2025 sembra essere il primo su iO Donna .

Da terre del mito, del fuoco e del vento a Patrimonio dell’umanità Unesco: le Eolie «ti entrano dentro e ti costringono a cambiare passo», dice Marta Lamalfa. Che ad Alicudi ha ambientato il primo romanzo

Da terre del mito, del fuoco e del vento a Patrimonio dell’umanità Unesco: le Eolie «ti entrano dentro e ti costringono a cambiare passo», dice Marta Lamalfa. Che ad Alicudi ha ambientato il primo romanzo

Eolie, acipelago di lava, vento e leggende, scampoli di terra emersi plasmati dalla storia e dal mito: Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Filicudi, Alicudi. Sette nomi allineati a semicerchio sulle trasparenze del Tirreno. Figlie di un’esplosione sottomarina, che ha spinto […] L'articolo Le Eolie di Marta Lamalfa: «Su quelle rocce impari un linguaggio più vero» sembra essere il primo su iO Donna .

Mediobanca strapazza Generali per resistere alla scalata di Mps

Mediobanca strapazza Generali per resistere alla scalata di Mps

Non è facile capire cosa stia frullando in queste ore nella testa di Alberto Nagel. Qualche tempo fa un banchiere di lungo corso come Fabrizio Palenzona, alla vigilia dell’assemblea del Leone, gli aveva consigliato di fare un passo indietro per salvaguardare due gioielli della finanza italiana come Mediobanca e Generali. Ieri, replicando al licenziamento ventilato dall’ad di Mps Luigi Lovaglio in caso di successo dell’Ops, il capo di Piazzetta Cuccia, da mesi irrequieto come non mai, ha voluto fare chiarezza. «La mia posizione», ha detto in un’intervista a Bloomberg, «è la cosa meno importante, quello di cui dobbiamo preoccuparci oggi è l'interesse degli azionisti». Bene. Si tratta solo di capire quali. Quel 7% del patto di consultazione con cui Nagel controlla di fatto Mediobanca e Generali o quel 40% e più che avrebbe votato no all’Ops difensiva lanciata su Banca Generali e che ha convinto il ceo ad evitare la conta con una serie di rocambolesche acrobazie? L’ultima fase del pasticcio esploso negli ultimi giorni è nata sostanzialmente lì, quando il manager si è reso conto che, malgrado gli esposti in procura, le segnalazioni alla Bce e gli appelli spesso ruvidi al mercato, l’ex pecora nera Monte dei Paschi avrebbe potuto davvero conquistare l’ex salotto buono della finanza. Ma i passi falsi sono cominciati ben prima. È bene ricapitolare i fatti. Il cda del Leone, che deve esprimersi sull’estensione della partnership con Banca Generali a Mediobanca, ma soprattutto sull’offerta nel suo complesso, è stato nominato da Piazzetta Cuccia appena 4 giorni prima (il 24 aprile) del lancio dell’Ops. È pensabile, ci si chiede, che ciò sia avvenuto senza che il presidente Sironi, l’ad Donnet e gli storici consiglieri espressione diretta di Mediobanca, Rebecchini e Pellicioli ne fossero stati messi a conoscenza? Anche perché la legittima dell’acquisto selettivo di azioni proprie (6,5% che il Leone riceverà se apporterà all'Ops il 51% che detiene in Banca Generali) non è così pacifica in base alle norme in materia finanziaria. Poi arriva il ballo delle assise. Per difendersi da Mps Mediobanca lancia l’Ops su Banca Generali e fissa una assemblea a giugno per farsi autorizzare. Poi però la rinvia a settembre una volta scoperto che forse non avrebbe ottenuto i consensi necessari. Infine, temendo che Mps possa spuntarla, decide di spostare ancora la data, anticipandola a fine agosto. Nel frattempo, incalza le Generali, sempre la compagnia di cui ha di fatto nominato i vertici, ad esprimersi in fretta sull’estensione decennale alla propria rete dell'attuale accordo di distribuzione delle polizze con Banca Generali, una proposta tra l’altro non transitata né dal comitato parti correlate né dal cda di Piazzetta Cuccia. Il Leone, ha intimato ieri Nagel, «sta ancora rivedendo la nostra proposta. Stiamo aspettando un riscontro che speriamo di ricevere entro il 6 agosto». Urgenza necessaria a consentire la convocazione dei soci per fare in modo, come ha spiegato l’ad, «che la nostra offerta per Banca Generali possa essere sul tavolo prima che quella di Mps si chiuda». Dopo aver messo in piedi questo intricato, bizantino e discutibile arrocco, ieri Nagel ha trovato anche il tempo di lamentarsi perché i governi europei ficcano troppo il naso nel risiko bancario («sta diventando uno standard che ostacola i consolidamenti»). Tutto sommato un abbassamento dei toni rispetto a quando, qualche settimana fa, aveva accusato Palazzo Chigi di aver truccato le carte ai danni di Mediobanca nella privatizzazione di Mps.

Bernardini De Pace querela Corona per diffamazione: “Frasi lesive della mia professionalità e un audio contraffatto”

Bernardini De Pace querela Corona per diffamazione: “Frasi lesive della mia professionalità e un audio contraffatto”

Annamaria Bernardini De Pace querela Fabrizio Corona per diffamazione. L'avvocata, che difende Raoul Bova, lo accusa di aver fatto dichiarazioni "lesive della sua personalità" e di aver diffuso un audio, di una loro presunta conversazione telefonica, che però "non risulta integro, bensì artefatto con diversi tagli nella riproduzione". Continua a leggere