Dall’Italia al mondo. Apre domani Host 2025: l’innovazione nell’ospitalità globale parte da Milano

Dall’Italia al mondo. Apre domani Host 2025: l’innovazione nell’ospitalità globale parte da Milano

Dalla ristorazione al contract, dal caffè al bakery, fra tecnologie ed esperienzialità: con oltre 2.000 espositori, il 44% internazionali da 56 Paesi, Host Milano si riconferma riferimento globale di un settore che nel periodo 2021-24 è cresciuto del 9,81% in produzione e dell’11,1% in esportazioni. - Oltre al rinnovato MIPPP, spiccano le novità Bakery Square, Beyond the Cup e sCIOCk, e il ritorno del World Barista Championship

Nel celebrare i suoi primi vent'anni, Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, insiste sull'integrazione della prospettiva di genere per costruire una sanità capace di promuovere il benessere di tutti

Nel celebrare i suoi primi vent'anni, Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, insiste sull'integrazione della prospettiva di genere per costruire una sanità capace di promuovere il benessere di tutti

Due decenni di battaglie, consapevolezza crescente e un’amara verità: è questa la sintesi del cammino che Fondazione Onda ETS, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, celebra nel suo ventennale. Attraverso una nuova, lucida indagine, infatti, emerge un […] L'articolo Medicina di genere: per le donne è essenziale, ma il Paese resta indietro sembra essere il primo su iO Donna .

La Festa parte con un pieno di verde

La Festa parte con un pieno di verde

La vita va così. Il bis di Riccardo Milani ormai cantore sempre più convinto dell’Italia profonda e delle sue bellezze nascoste, ha aperto ieri la 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma. Una commedia brillante che al rimando ai tempi che furono, sempre (e facilmente) romantico, unisce stavolta un messaggio inequivocabilmente dai toni ideologici color verde spinto. Salvare una spiaggia incontaminata della Sardegna, infatti, coincide con la battaglia anacronistica e decennale di un anziano pastore, oltranzista nel dire no alla volontà di una multinazionale milanese del mattone convinta a costruire un resort proprio su quei terreni, affacciati sul bellissimo mare del Sulcis, nei quali affonda le radici la famiglia del resistente Efisio Mulas, solitario custode di un tempo che non c’è più. La vita va così, insomma, spinge subito la grande esposizione cinefila romana (già accusata di strizzare un po’ l’occhio a posizioni proPal, visti i film in cartellone) anche su un altro caposaldo del politically correct: lo sfondo green del pensiero ecosostenibile e vagamente ambientalista, dove tendenzialmente i buoni sono tutti da una parte e i cattivi dall’altra. METODO A salvare molto ci pensa però, per fortuna, proprio l’inequivocabile talento registico. Una sfumatura che in conferenza stampa i suoi attori, in primis Virginia Raffaele, già protagonista del successo dello scorso anno Un mondo a parte, definiscono ormai “metodo Milani”. Capace di mettere le mani su una storia che, pare incredibile, ma è realmente accaduta, selezionando un cast praticamente perfetto. Sardo in larga parte. A partire proprio dal ruolo del pastore, interpretato dal sorprendente esordiente, Giuseppe Ignazio Loi, di appena 84 anni, fino al significativo cameo di Geppi Cucciari sul finale. Le posizioni che si contrappongono sono dunque quelle dei buoni - il pastore e la devota figlia Francesca (Virginia Raffaele) rivelatasi incredibilmente a suo agio persino con la lingua sarda contrapposti ai cattivi, l’imprenditore speculatore edilizio, bauscia milanese Diego Abatantuono e il suo capocantiere Aldo Baglio, protagonista di un gradevole ritorno sul grande schermo nella cui interpretazione non mancano i rimandi alla storica maschera del trio Aldo Giovanni e Giacomo, ma appare anche un volto nuovo e più maturo ben inquadrato nell’intreccio. Quanto alla scrittura del film, il rischio di cadere nella banalizzazione dei cliché e delle posizioni preconcette è alto e indebolisce il racconto nel complesso. Forse perché il più convinto a rappresentare lo scontro tra posizioni è parso proprio lo stesso Milani che alla stampa ha spiegato come, per lui, il film non racconti solo un uomo, un pastore che ha difeso la sua casa, il suo territorio, la sua spiaggia, ma sia in realtà «la storia di una comunità che si è spaccata su questa vicenda, la storia del conflitto che c’è nel nostro Paese, ma non solo nel nostro Paese, diviso tra necessità di lavoro e rispetto del territorio». A uscire da posizioni così preconcette ci ha provato invece Abatantuono che, pur sottolineando come, in ogni caso si stia parlando di una commedia, sul tema centrale del film ha anche sviluppato un pensiero laterale. «Secondo me - ha concluso l’attore milanese - il fatto che il pastore vinca è relativo. Vince per chi la pensa così, ma chi doveva trovare lavoro non l’ha trovato. La storia probabilmente è bella proprio per questo motivo, perché la vita va così per ognuno è diversa».

Il Papa alla Fao: "Chi patisce la fame è mio fratello. Da Gaza all'Ucraina non possiamo voltarci dall'altra parte"

Il Papa alla Fao: "Chi patisce la fame è mio fratello. Da Gaza all'Ucraina non possiamo voltarci dall'altra parte"

"Chi soffre la fame non è uno sconosciuto. È mio fratello e mia sorella, e devo aiutarlo senza indugio". Papa Leone XIV è stato chiaro nel discorso tenuto questa mattina alla Fao, a Roma. Ottant'anni dopo l'istituzione dell'organizzazione delle Nazioni Unite incaricata di occuparsi della sicurezza alimentare nel mondo, "la nostra coscienza - ha sottolineato il Pontefice rivolgendosi in spagnolo all'affollata platea - deve ancora una volta interpellarci di fronte al dramma sempre attuale della fame e della malnutrizione. Porre fine a questi mali non é solo responsabilità di imprenditori, funzionari pubblici e politici". "È un problema - ha insistito - alla cui soluzione dobbiamo contribuire tutti: agenzie internazionali, governi, istituzioni pubbliche, ong, enti accademici e societa civile, senza dimenticare ogni individuo, che deve vedere nella altrui qualcosa di proprio". Occorre "mobilitare tutte le energie disponibili, in spirito di solidarietà, affinché a nessuno al mondo manchi il cibo necessario, sia in quantità che in qualità", ha proseguito Papa Leone XIV.  "In questo modo, poniamo fine a una situazione che nega la dignità umana, mette a pentimento uno sviluppo auspicabile, costringendo ingiustamente moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case e ostacolare la comprensione tra i popoli". "Cinque anni dopo l'attuazione dell'Agenda 2030, dobbiamo ricordare con forza che raggiungere Fame Zero sarà possibile solo se ci sarà una reale volontà di farlo, e non solo con solenni dichiarazioni", ha rilanciato il Pontefice. "Con rinnovata urgenza, oggi siamo chiamati a rispondere a una domanda fondamentale: a che punto siamo nella lotta contro la piaga della fame che continua a flagellare atrocemente una parte significativa dell'umanità?". "In un'epoca in cui la scienza ha allungato l'aspettativa di vita, la tecnologia si è avvicinata ai continenti e la conoscenza ha aperto orizzonti prima inimmaginabili", secondo il Papa, "permettere a milioni di esseri umani di vivere - e morire - colpiti dalla fame è un fallimento collettivo, un'aberrazione etica, una colpa storica". "Forse il dato più toccante - ha sottolineato- è quello dei bambini che soffrono di malnutrizione, con le conseguenti malattie e ritardi nella crescita motoria e cognitiva". "Non si tratta di una coincidenza - ha aggiunto - ma di un chiaro segno di un'insensibilità, di un'economia senz'anima, di un modello di sviluppo discutibile e di un sistema di distribuzione delle risorse ingiusto e insostenibile". Nell'ambito della lotta sicurezze del mondo Robert Francis Prevost ha spiegato come "il ruolo della donna si configura come indispensabile, anche se non viene sempre sufficientemente apprezzato". E ha proseguito:"Le donne sono le prime a vegliare sul pane che manca, a seminare speranza nei solchi della terra, a impastare il futuro con le mani indurite dalla fatica. In ogni angolo del mondo, la donna è architetto della sopravvivenza, custode metodica del creato". "Come possiamo dimenticare tutti coloro che sono condannati alla morte e alla sofferenza in Ucraina, Gaza, Haiti, Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana, Yemen e Sud Sudan, per citare solo alcuni dei luoghi del pianeta in cui la povertà è diventata il pane quotidiano di tanti nostri fratelli e sorelle?", ha poi chiesto il Pontefice. "La pace è il requisito fondamentale per la sicurezza alimentare", aveva aperto la cerimonia per celebrare la Giornata mondiale dell'alimentazione il direttore generale della Fao Qu Dongyu, sottolineando che "la fame non conosce confini e la sfida della sicurezza alimentare richiede unità tra nazioni e popoli di tutto il mondo". "La Sua presenza qui, Sua Santità ci ricorda che la lotta contro la fame non riguarda solo il cibo, ma la dignità e la nostra umanità, la sua guida ci incoraggia a porre l'essere umano al centro di tutto ciò che facciamo". Alla sede della Fao, all'evento, sono giunti anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Presenti tra gli altri re Letsie III del Lesotho, ambasciatore speciale Fao per la Nutrizione, la regina Letizia di Spagna, ambasciatrice speciale Fao per la Nutrizione, la principessa Basma Bint Ali di Giordania, ambasciatrice Fao per il Vicino Oriente e Nord Africa, il presidente dell'Uruguay, Yamandù Orsi Martinez, il presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, Alvaro Lario, la direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), Cindy Hensley McCain e l'8° segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon.

Femminicidio Genini, legale di Soncin: "Non ha risposto al gip, non lucido e fisicamente dimesso"

Femminicidio Genini, legale di Soncin: "Non ha risposto al gip, non lucido e fisicamente dimesso"

"Non è in condizioni lucidissime. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha già provveduto a nominare un avvocato di fiducia con cui deciderà la strategia processuale. Si è avvalso della facoltà di non rispondere; ha proceduto solo con la nomina del difensore di fiducia e poi ha dichiarato di non voler procedere con l’interrogatorio". Così l’avvocato Simona Luceri, difensore di ufficio di Gianluca Soncin al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo del 52enne, accusato del femminicidio di Pamela Genini, nel carcere di San Vittore, a Milano.    "Non è ancora pienamente consapevole di quello che è successo", ha aggiunto. "Non lucido e dimesso. È stato una notte in ospedale, è in isolamento da ieri quando è stato dimesso, immagino che non sia ancora pienamente sul centro di quello che è successo"