«Un’ingiustizia atroce: deve morire prima il padre del figlio. Dio dov’è? Come può permettere che un padre debba seppellire un figlio?»

«Un’ingiustizia atroce: deve morire prima il padre del figlio. Dio dov’è? Come può permettere che un padre debba seppellire un figlio?»

A novant’anni, Gino Paoli, icona della canzone d’autore italiana, si racconta con la schiettezza di chi ha vissuto intensamente, tra successi, amori e dolori. Tra le pieghe di una carriera che ha rivoluzionato la musica italiana, emerge un’ombra che non […] L'articolo Gino Paoli e il dolore per la perdita del figlio Giovanni: «Non l’ho ancora superato» sembra essere il primo su iO Donna .

Trump: "Non sono grande fan del sindaco di Londra, ha fatto un lavoro terribile" SOTTOTITOLI

Trump: "Non sono grande fan del sindaco di Londra, ha fatto un lavoro terribile" SOTTOTITOLI

(Agenzia Vista) Turnberry 29 luglio 2025 "Visiterò Londra, anche se non un grande fan del sindaco. Ha fatto un lavoro orribile, è una brutta persona" così il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante l'incontro con il primo ministro inglese Starmer a Turnberry, in Scozia. "In effetti sarebbe un mio amico" ha risposto ridendo il premier inglese. Courtesy: X Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Cristian Chivu, un'Inter "ibrida": il piano del mister

Cristian Chivu, un'Inter "ibrida": il piano del mister

Sul “tecnico” Cristian Chivu ognuno può avere la sua legittima opinione («Per me è bravo», «Per me non va bene», «Per me boh»), ma in attesa che il campo ci offra doverose risposte abbiamo una prima indicazione netta: l’ex tripletista dell’era Mourinho sa ben comunicare. E non è poco. Niente giri di parole, tante indicazioni, qualche legittima supercazzola in una conferenza - quella andata in scena ieri ad Appiano Gentile - che è una chiara dichiarazione d’intenti: «L’obbligo è di mantenere questo club ai vertici a prescindere dai titoli vinti a fine stagione. Slogan come quello di Conte? Non abbiamo l’obbligo di copiare nessuno o di lanciare uno slogan. Dobbiamo solo lavorare». Dichiarazioni in linea con patron Giuseppe Marotta, intervenuto pochi istanti prima per ribadire un concetto: «Non ci nascondiamo dietro le solite frasi fatte come fanno altri: noi vogliamo vincere. Se non ce la faremo vorrà dire che gli avversari saranno stati più bravi, ma l’obiettivo è quello». Il tecnico, incalzato sulle faccende tattiche, chiarisce i suoi principi quanto a “impostazione”: «Modulo? I numeri lasciano il tempo che trovano, la nostra intenzione è essere diretti, verticali e mantenere il più possibile l’equilibrio». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43523502]] E ancora: «A centrocampo potremo giocare a tre come a due, dipenderà dai momenti e dall’avversario, mi immagino una squadra più ibrida». Un messaggio diretto ai suoi giocatori, chiamati a vivere una stagione in cui la duttilità e la capacità di essere “malleabili” faranno la differenza nelle scelte. Chivu crede nel gruppo («è solido e consapevole, vogliamo tornare a essere competitivi come abbiamo fatto negli ultimi anni. Da allenatore ed ex giocatore so che la differenza la fanno i giocatori») e risponde anche sul mercato: «Io e la società siamo sempre in contatto per stabilire quello che ci serve. Condividiamo le stesse idee, siamo sempre aperti a nuove opportunità». La palla passa inevitabilmente a Giuseppe Marotta, chiamato a dare una risposta alla domanda delle domande: arriva Lookman? Il presidente nerazzurro è diretto che di più non si può: «Lo vogliamo perché è un giocatore adatto al nostro modello, ma è un tesserato dell’Atalanta, club a cui dobbiamo massimo rispetto. In ogni caso non è l’unico: se in 2-3 giorni non troveremo le condizioni per chiudere andremo su altri profili». Si gioca a carte scoperte: oggi Marotta e Percassi torneranno a parlare per capire se ci sono i margini per la fumata bianca. I nerazzurri alzeranno la prima offerta da 40 milioni a 43 + bonus e capiranno se il lavoro degli agenti del nigeriano è servito per ammorbidire la posizione della Dea: in caso positivo Chivu avrà il suo pezzo pregiato per l’attacco, viceversa si virerà su alternative con caratteristiche simili. E poi Leoni, altro nome stra-accostato ai nerazzurri? Marotta getta acqua sul fuoco del mercato: «È un giocatore del Parma, sinceramente non abbiamo avviato nessuna trattativa con loro. Farebbe comodo a tanti, ma le priorità al momento per noi sono altre. Vedremo cosa potrà succedere...». Fine della fiera o, meglio, siamo solo all’inizio: ieri è nata l’Inter di Cristian Chivu, oggi sapremo se il mercato porterà una ciliegiona sulla torta con le fattezze del signor Lookman Ademola. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43539999]]