
Bishop Sosthène Ayikuli Udjuwa is the apostolic administrator of the Congolese Wamba Diocese. / Credit: Radio Moto ACI Africa, Oct 13, 2025 / 15:12 pm (CNA). The Vatican Dicastery for Evangelization has suspended the formation of seminarians in the Diocese of Wamba in northeastern Democratic Republic of Congo (DRC), citing a “difficult ecclesial environment,” which it says undermines priestly training. In a letter issued Oct. 7, the apostolic administrator of the Congolese episcopal see, Bishop Sosthène Ayikuli Udjuwa , informed the seminarians of the dicastery’s decision, alluding to the challenge of transition. The Wamba Diocese has been experiencing a leadership crisis since the January 2024 appointment of Bishop Emmanuel Ngona Ngotsi as its local ordinary. Although he was ordained a bishop in the Congolese capital city, Kinshasa, Ngotsi has yet to take canonical possession of his episcopal see amid opposition from some members of the clergy and laity who insist that the diocese should be led by a native of the region. In the Oct. 7 letter, Ayikuli , who also leads the Mahagi-Nioka Diocese , said the Dicastery for Evangelization has noted that the “formation of future priests in such a difficult ecclesial environment would be entirely inappropriate and has therefore ordered its suspension until further notice.” “Therefore, the dicastery has decided that seminarians who wish to continue their priestly formation may contact other bishops who are willing to receive them after proper discernment,” Ayikuli said. He continued: “This means that the seminarians of the Diocese of Wamba will only be able to continue their priestly formation after fulfilling the above condition. Implicitly, this also means that if a seminarian wishes instead to pursue a vocation to religious life, he may request admission as a candidate in an institute of consecrated life or a society of apostolic life, continuing his formation according to the norms of that institute or society.” The Vatican decision affects St. Leo Minor Seminary in Lingondo, one of the key formation centers in the diocese. Its operation has been deemed noncompliant with current ecclesial standards. In his letter, the apostolic administrator reassured the seminarians of his support and said he is ready to facilitate their transitions. “I am prepared to accompany the seminarians in their choices and in carrying them out, particularly concerning the written application to the local ordinary of the chosen diocese,” the bishop said. This story was first published by ACI Africa, CNA's news partner in Africa, and has been adapted by CNA.
Tutti elogiano il presidente americano Donald Trump per il grande contributo dato alla pace tra Hamas e Israele a Gaza, ma non Alan Friedman. Ospite di Paolo Del Debbio nello studio di 4 di Sera su Rete 4, il giornalista ha parlato in altri termini del capo della Casa Bianca e del suo lavoro in Medio Oriente. "In America - ha detto - Trump ha un altro film in corso, sta mandando l'esercito a Chicago, in diverse città americane, è un momento in cui la tensione politica e la violenza nela società stanno crescendo". Se a livello internazionale, quindi, non ci sono stati che complimenti per l'impegno e il ruolo che il tycoon ha avuto in queste trattative di pace dopo oltre due anni di conflitto, per Friedman invece bisognerebbe fare un discorso diverso: "Quanto sarà un più per Trump politicamente in America... Voglio ricordarvi che il 90% degli americani non è molto interessato alla politica internazionale, ma sono più interessati a evitare la disoccupazione e l'inflazione...", ha chiosato il giornalista. "Il 90% degli americani non è molto interessata alla politica internazionale" Alan Friedman a #4disera pic.twitter.com/QdulId7dx1 — 4 di sera (@4disera) October 13, 2025
SHARM EL SHEIKH (EGITTO) (ITALPRESS) – “Se viene attuato il Piano di pace è più vicino il riconoscimento della Palestina, certo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa a Sharm El-Sheikh commentando la firma dell'accordo di pace per Gaza. “Siamo fieri che l'Italia ci sia in questa giornata storica. Dobbiamo ringraziare i mediatori che hanno spinto e dato un mano. E' un percorso molto lungo, noi oggi abbiamo una prima fase ma è un'occasione che non si vedeva da tantissimi anni per una pace giusta e duratura, un lavoro lungo che si basa sul progetto dei due Stati – ha aggiunto -. L'Italia è qui per dire che c'è ed è pronta a fare la sua parte. Tutti sanno che la nostra è una nazione rispettata, benvoluta nella regione che riesce a dialogare con tutti, lo fa con franchezza e guardando i risultati, penso che in questa fase possa giocare un ruolo di primo piano”. Secondo Meloni “il rischio più grande che si corre è che non si sia pragmatici, bisogna evitare tutto ciò che può scaldare gli animi e tutto quello che può rappresentare un alibi. Bisogna essere molto lucidi, è un appello che faccio a tutti perchè è una fase delicata ma che ci può dare grandi soddisfazioni”. E ancora: “I nostri carabinieri da anni a Gerico formano la polizia palestinese, siamo impegnati anche nella missione a Rafah. Possiamo implementare questa presenza, tra l'altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una forza di stabilizzazione che richiederebbe un passaggio parlamentare sul quale spero che una volta tanto, ma ne sono certa, si possa votare all'unanimità”. – foto Ipa Agency – (ITALPRESS).
St. Carlo Acutis. / Credit: carloacutis.com ACI Prensa Staff, Oct 13, 2025 / 14:42 pm (CNA). A fire this weekend severely damaged the 17th-century Bernaga Monastery outside of Milan in northern Italy, forcing 21 cloistered nuns to flee the blaze. The fire broke out around 7:30 p.m. on Oct. 11 as the nuns — part of the Ambrosian hermitages of the Order of St. Ambrose ad Nemus — were watching a live television stream of Pope Leo XIV’s prayer vigil for peace in St. Peter’s Square. The women all escaped without harm, but the monastery, which was built in 1628, was nearly destroyed. Nine firefighting teams intervened to put out the blaze. The Archdiocese of Milan reported that the fire destroyed documents, religious artifacts, and the nuns’ personal belongings, though the religious sisters managed to save some paintings and a relic of St. Carlo Acutis, who received his first holy Communion at the monastery on June 16, 1998. Archbishop Mario Delpini of Milan expressed his closeness and prayers following the disaster: “I know that the nuns will continue to pray and that trust in God will be the most necessary encouragement.” “We still don’t know what really caused the fire, and we will probably never know, since almost everything has been destroyed. Thank God the nuns were quick to call for help and get to safety in a matter of minutes... Unfortunately, when the fire department arrived, the monastery was already completely engulfed in flames,” Father Emanuele Colombo told the Archdiocese of Milan. This story was first published by ACI Stampa, CNA’s Italian-language news partner. It has been translated and adapted by CNA.
Roma, 13 ott. (Adnkronos) - "Frase di Roccella assurda, fa male. Faremo un aereo speciale con i ragazzi della Leopolda verso Auschwitz. Sono dalla parte di Liliana Segre, quando viene attaccata da Roccella e anche da Albanese, perché non faccio sconti da nessuna parte." Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi a Otto e mezzo su La7.
Roma, 13 ott. (Adnkronos) - "Prende ormai forma e sostanza ciò che andiamo raccontando da settimane. Il patto di potere Fico-De Luca si concretizza e dimostra la saldatura tra l'assistenzialismo più retrivo dei 5 Stelle e il clientelismo di stampo lottizzatorio del Partito democratico. Questa fotografia umiliante per il popolo campano può essere di fatto archiviata il 23 e 24 novembre dai nostri concittadini che hanno un'occasione unica, voltare pagina sostenendo Edmondo Cirielli alla guida della regione Campania". Così Marco Cerreto, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo in commissione Agricoltura.
"E' un grande successo di Donald Trump, dobbiano ringraziare i mediatori che hanno dato una mano. E' un percorso lungo. L'Italia vuole fare la sua parte": la premier Giorgia Meloni lo ha detto al termine del vertice sulla pace a Sharm el Sheikh, in Egitto. E sempre sul presidente americano ha aggiunto: "Può fare la differenza". La presidente del Consiglio, inoltre, ha detto che augura anche altri successi al capo della Casa Bianca "a partire dall'Ucraina". La Meloni si è poi detta orgogliosa del ruolo dell'Italia: "Siamo fieri che l'Italia ci sia in questa giornata storica ". Dopodiché ha parlato di "un'occasione che non si vedeva da tantissimi anni per una pace giusta e duratura, un lavoro lungo che si basa sul progetto dei due Stati. L'Italia è qui per dire che c'è ed è pronta a fare la sua parte". Parlando con i giornalisti dopo la firma dell'accordo di pace, la premier ha spiegato: "Chiaramente se viene attuato il piano, è più vicino il riconoscimento dello Stato della Palestina, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento certamente". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44541631]] A seguire un appello su come sarebbe meglio muoversi d'ora in avanti: nel percorso di pace in Medio Oriente, "il rischio più grande è che non si sia pragmatici: bisogna essere pragmatici, evitare quel che può scaldare gli animi e rappresentare un alibi. Bisogna essere molto lucidi, è un appello che faccio a tutti". La premier, inoltre, ha fatto sapere che "sul piano della sicurezza, i nostri carabinieri già da anni formano la Polizia Palestinese, e siamo impegnati anche nella missione Ue a Rafah. Possiamo implementare e siamo pronti a implementare questa presenza, tra l'altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una partecipazione a una forza di stabilizzazione, che richiederebbe in questo caso chiaramente anche un passaggio parlamentare sul quale spero che una volta tanto e sono certa che stavolta si potrebbe anche, diciamo, votare all'unanimità". E ancora: la volontà politica "da parte mia c'è, se richiesto, ovviamente. Non è interposizione, è monitoraggio del cessate il fuoco. Ha bisogno di una risoluzione delle Nazione Unite. Quando viene approvata e viene richiesta la partecipazione italiana, io lo chiedo al Parlamento, ma la mia posizione è questa". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44539275]]
Roma, 13 ott. (Adnkronos) - "Dobbiamo dare atto a Tony Blair e a Donald Trump di aver portato avanti una operazione molto convincente in Medio oriente. Ho provato commozione per gli ostaggi israeliani rilasciati, e spero che la giornata di oggi sia la premessa per un futuro di pace in quella regione, per arrivare poi ai due popoli in due Stati". Così a Il rosso e il nero su Rai Radio Uno la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva.
A Sharm el-Sheikh il "summit della pace", discorso di Trump ai leader europei e arabi, assente Netanyahu. A Gaza Hamas mantiene le funzioni di polizia. Meloni a NBC: "Assolutamente ottimista"