Trump: Kiev e Mosca si fermino dove sono. Confini territoriali sono stati definiti dalla guerra

Trump: Kiev e Mosca si fermino dove sono. Confini territoriali sono stati definiti dalla guerra

(Agenzia Vista) Usa, 18 ottobre 2025 Trump: Kiev e Mosca si fermino dove sono. I confini territoriali sono stati definiti dalla guerra "L'incontro con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato molto interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho suggerito con forza anche al Presidente Putin, che è ora di smettere di uccidere e di raggiungere un accordo. È stato versato abbastanza sangue, i confini territoriali sono stati definiti dalla guerra e dal coraggio. Dovrebbero fermarsi dove sono. Lasciamo che entrambi rivendichino la vittoria, lasciamo che sia la storia a decidere. Basta sparare, basta morte, basta spendere somme di denaro enormi e insostenibili. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato Presidente. Migliaia di persone vengono massacrate ogni settimana: basta, tornate a casa dalle vostre famiglie in pace", lo ha detto Trump dopo l'incontro alla Casa Bianca con Zelensky. White House Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

“Questi gorilla non dovrebbero essere qui abbandonati tra la sporcizia, è frustrante per loro”: otto primati disperati in un’ex zoo. Il video diventa virale

“Questi gorilla non dovrebbero essere qui abbandonati tra la sporcizia, è frustrante per loro”: otto primati disperati in un’ex zoo. Il video diventa virale

Un video ha fatto molto chiacchierare sul Web perché mostra uno dei gorilla del Bristol Zoo battere contro il vetro di uno stabilimento abbandonato, apparentemente per attirare l’attenzione dei visitatori. Lo stabile, che ospitava otto gorilla, come dimostra il video stesso mostrato dal tabloid The Sun, è in evidente stato di incuria, invaso da sterpaglie, […] L'articolo “Questi gorilla non dovrebbero essere qui abbandonati tra la sporcizia, è frustrante per loro”: otto primati disperati in un’ex zoo. Il video diventa virale proviene da Il Fatto Quotidiano .

Lavoro, Treu: "Cambiamento c'è sempre stato ma non riusciamo a controllare IA"

Lavoro, Treu: "Cambiamento c'è sempre stato ma non riusciamo a controllare IA"

Treviso, 18 ott. - (Adnkronos) - "Io ho cominciato a occuparmi dell'impatto dell'intelligenza artificiale sulle nostre imprese, dal punto di vista lavorativo e organizzativo nel 1962, parliamo di 60 anni fa ed era un altro millennio, un altro mondo: era il periodo del boom e credevamo tutti, non solo chi era operativo, ma anche gli intellettuali, che il progresso sarebbe continuato senza fine, in modo lineare. Questa era un'idea che ci siamo tirati dietro per molto tempo, anche in questi ultimi periodi in cui, invece, la crescita è diventata stagnante. Il cambiamento c'è sempre stato, ma è così veloce che adesso facciamo fatica a starci dietro, lo dicevamo già nel 1990. Adesso, vedo, invece, che è veramente diverso”. Così, Tiziano Treu, professore emerito di diritto del lavoro all'Università Cattolica di Milano, già ministro del lavoro e della previdenza sociale e presidente del Cnel, intervenendo al panel 'Il lavoro che cambia: tra diritti, welfare e nuove generazioni', nell'ambito della nuova edizione di StatisticAll2025, il festival della statistica e della demografia che si sta svolgendo a Treviso. “Do' un esempio che c'entra coi dati riferiti alla voce e alle persone: quando studiavo questi temi all'inizio - ricorda - si facevano previsioni sulle tendenze dell'occupazione prima a dieci, poi a cinque anni. Adesso, pensare di poter fare previsioni affidabili sulla qualità del lavoro, sulla tipologia e sulla quantità delle professioni, è assolutamente impossibile". "Chi lo fa racconta storie - spiega Treu - Posso citare decine di ricerche internazionali, dall'Organizzazione internazionale del lavoro alla Commissione europea e sono in profondo disaccordo o di incertezza su questo perché la novità di questa tecnologia rispetto alle altre è che sappiamo che funziona in modo vertiginoso, ma non sappiamo come funziona ed è in grado di evolversi anche in modo autonomo, relativamente. Per la prima volta, siamo davanti a una tecnologia, a un fattore di progresso o anche di guai, che non comprendiamo e non riusciamo a controllare. Pertanto, siamo davanti a grandi opportunità, ma anche grandi incertezze". "Mi ha colpito questo aspetto: mentre si chiedono previsioni future su quanto lavoro ci sarà ci sono divisioni tra ottimisti e pessimisti, chi dice che non ci sarà più lavoro e chi dice che non è vero, che si creerà nuovo lavoro, eccetera - sottolinea - Invece, è più sicura la previsione sulla qualità: si dice che cambierà profondamente la qualità del lavoro, che non è una grande sicurezza perché non sappiamo come, però sappiamo che occorrerà cambiare le nostre attitudini e le nostre capacità. La sfida è questa. Io però sono abbastanza ottimista: le ultime notizie riguardo questa incertezza dicono che non ci sono prove, a parte l'estrapolazione dei numeri, ma guardando indietro agli ultimi dieci anni in cui c'era già il digitale, la prima intelligenza artificiale, che siano stati più distrutti più lavori in misura maggiore di quelli distrutti rispetto a quelli creati dall'ai”. "Abbiamo una ricerca fatta con la Cattolica e con l'Arel - Agenzia di Ricerche e Legislazione di Roma che, insieme a molte grandi aziende italiane, che riproduce un'indagine fatta dall'Ocse e tutte queste aziende, dicono che sono già sette, otto o dieci anni che utilizzano queste tecnologie e non vedono preoccupazioni perché non c'è più lavoro - continua l'ex ministro - ma vedono, però, che il lavoro è completamente diverso e sanno che devono investire di più nel prepararsi, bisogna investire di più nella ricerca". "Purtroppo, uno dei problemi dell'Italia è che da anni investiamo nella ricerca molto meno rispetto ad altri Paesi, ma - osserva - la ricerca è fondamentale anche per cercare di capire e per trasferire queste conoscenze sia alle imprese e alle nuove generazioni. Quindi, credo che bisogna concentrarsi su questo". "Adesso l'Europa chiede l'analisi del rischio rispetto all'uso delle tecnologie. Ad esempio, in materia di sicurezza abbiamo un'altra indagine, che illustra come con l'intelligenza artificiale si possano fare delle cose magnifiche nel prevenire i rischi: immaginatevi una grande apparecchiatura industriale con l'intelligenza artificiale si possono fare delle diagnosi del funzionamento in profondità di queste o dei meccanismi o dei gruppi di persone e vedere in tempo reale se ci sono sfasature e lì c'è una grande opportunità" conclude Treu.

L'ex 5 Stelle Castelli difende Meloni e attacca Landini

L'ex 5 Stelle Castelli difende Meloni e attacca Landini

L'ex sottosegretaria all'Economia del governo Conte Laura Castelli, oggi leader del movimento politico fondato da Cateno De Luca, difende il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e attacca il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Invita, dunque, l'esponente di categoria e tutelare i lavoratori e non perdersi in polemiche sterili.

Nord Stream, la Polonia rifiuta l’estradizione di un ucraino sospettato per i sabotaggi. Tusk: “Caso chiuso”

Nord Stream, la Polonia rifiuta l’estradizione di un ucraino sospettato per i sabotaggi. Tusk: “Caso chiuso”

Uno dei presunti autori dei sabotaggi ai gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico non verrà estradato dalla Polonia alla Germania. Lo ha stabilito un tribunale di Varsavia, come riportato dall’agenzia di stampa Pap. La Corte ha respinto l’estradizione del 46enne ucraino Volodymyr Z. alle autorità tedesche e ha revocato la sua custodia cautelare. Proprio mercoledì, […] L'articolo Nord Stream, la Polonia rifiuta l’estradizione di un ucraino sospettato per i sabotaggi. Tusk: “Caso chiuso” proviene da Il Fatto Quotidiano .